VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Carl Verheyen: se vuoi un suono personale, scegli la Stratocaster
Carl Verheyen: se vuoi un suono personale, scegli la Stratocaster
di [user #17844] - pubblicato il

"Molti amanti della Les Paul hanno costruito un suono riconoscibile, ma la Stratocaster permette di crearne uno davvero personale", parola di Carl Verheyen.
Tra i turnisti più ricercati sulla scena californiana e musicista stimato per la sua trasversalità stilistica, Carl Verheyen è riconosciuto come uno dei maggiori esperti di suono chitarristico in circolazione. In studio Carl alterna molteplici strumenti, ma la sua opinione è lapidaria: chi suona una Stratocaster - e i single coil in senso più ampio - finirà istintivamente per creare un suono di gran lunga più distintivo e personale.
Ce lo ha raccontato durante una lunga intervista davanti alle telecamere di Accordo, tra una chiacchiera sulle chitarre, sulla cura del suono e sul lavoro di musicista.
Attivate i sottotitoli su YouTube per la traduzione in italiano.




Il concetto che Verheyen sostiene ruota intorno alla maggiori difficoltà che si riscontrerebbe nel cercare di costruire un buon suono distorto con una Stratocaster o altre chitarre simili dotate di single coil.
Secondo il chitarrista statunitense, chi suona chitarre con humbucker è portato a entrare dritto in un amplificatore e godere da subito del suono che gli viene fornito dall'accoppiata. Con i single coil, invece, bisognerebbe faticare di più per ricercare un buon equilibrio timbrico, individuare lo sweet spot dell'amplificatore laddove comincia a increspare e su quello costruire - un mattone alla volta - il proprio timbro. Questo processo porterebbe inevitabilmente ogni chitarrista a percorrere una strada diversa, arrivando a un traguardo sonoro del tutto individuale e di gran lunga più riconoscibile rispetto alla concorrenza a doppia bobina.
D'altra parte, è noto come diversi chitarristi abbiano tirato fuori proprio dalla Stratocaster dei timbri profondamente diversi gli uni dagli altri riuscendo a svelare volti inediti dell'ammiraglia californiana. Ne abbiamo discusso anche in passato qui su Accordo.

Quella di Carl, però, non è una crociata contro l'humbucker e conclude chiarendo che nulla vieta a un appassionato di Les Paul di costruire un proprio suono, ma le stesse caratteristiche timbriche della Stratocaster porterebbero, secondo Verheyen, a lavorare in maniera diversa sul proprio suono, finendo con l'ottenere un tono unico.
carl verheyen chitarre elettriche fender il suono interviste stratocaster
Link utili
Come suona la Stratocaster
Nascondi commenti     36
Loggati per commentare

di frank5150 [user #22607]
commento del 30/05/2018 ore 08:10:54
Interessante punto di vista.... cmq W LA TELE! ;-)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 30/05/2018 ore 10:17:29
Magari single al ponte e humbucker al manico così nessuno s'offende? :p
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 30/05/2018 ore 08:38:28
Per me ha sacrosanta ragione.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 30/05/2018 ore 09:03:19
Vuoi un suono "personale"? Usa le stesse chitarre che usano TUTTI!!!

Un pò come dire: vuoi vestirti in maniera personale? Usa Nike Adidas e Lacoste! E mi raccomando, per rasarti, solo Gillette. Il meglio di un uomo
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 30/05/2018 ore 09:39:33
Non mi sembra si dica questo... cmq ad ognuno la sua "lettura".
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 30/05/2018 ore 09:57:07
L'ho buttata sul ridere, ma seriamente mi sembra un discorso poco logico. Tutte le argomentazioni come "ricreare un buon equilibrio timbrico" o "trovare lo sweet spot dell'amplificatore" sono argomentazioni a favore di una maggior difficoltà nel trovare il suono giusto (cosa generalmente vera con chitarre come la Strato), non dell'avere un suono più personale. Anche perché una strato suona da strato, una volta abituati a quei suoni è difficile che si sbagli, difficilmente si pensa di star ascoltando una strato e poi risulta essere una ES-330, nella maggior parte dei casi sarà o una vera Fender Stratocaster o un'altra delle miriadi di cloni a scala lunga coi single coil. Quindi che sia più difficile avere un bel suono è anche vero, che sia davvero un suono "personale" è tutto da dimostrare, o perlomeno le argomentazioni usate non supportano simili conclusioni
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 30/05/2018 ore 10:17:02
Ciao Mariano,
credo che il punto di Verheyen non sia trovare il suono "giusto", ma c'entri col percorso che ogni chitarrista intraprende per arrivarci.
Per dire, nella ricerca di un semplice suono un po' più grosso con la mia Strat e la mia plexi potrei volerci aggiungere un clean boost per saturare di più l'ampli, tu davanti al tuo tweed potresti volerci mettere un TS9 a basso gain e un altro ancora potrebbe attaccare un BB Preamp al suo Vox. Di conseguenza io potrei sentire il bisogno di far seguire in catena un Klon che mi dia un po' più di ciccia, tu un compressore per spianare un po' il tutto e il terzo chitarrista potrebbe volerci aggiungere, che ne so, un equalizzatore per limare qualche frequenza in modo mirato. E così via.
Step dopo step, ognuno di noi si troverà davanti a una serie di scelte che per forza di cose renderà il risultato finale diverso da quello degli altri in maniera più o meno evidente.
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 30/05/2018 ore 16:27:31
vedo che ti hanno già risposto, ma voglio dire lo stesso la mia :-)))
in effetti anche io l'avevo letta così: siccome per raggiungere un suono "soddisfacente" hai molte possibilità di "sperimentazione" come spiega il "Falco" :-) è molto facile che ognuno trovi soluzioni differenti e quindi "personali", in pratica più è lunga la "strada" più è probabile che ognuno si fermi in un punto differente, rimanendo cmq soddisfatto. Per esempio io ultimamente la suono soprattutto da spenta... :-))))
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 30/05/2018 ore 10:04:41
Caro Mariano, dissento. E' vero che Verheyen indica una chitarra di largo uso, ma è innegabile come si tratti di uno strumento che offre una tavolozza sonora notevole, basti pensare che, di base, hai cinque configurazioni possibili contro le tre delle chitarre a due p.u.; inoltre non è sbagliato il ragionamento sui single coil che, per paradosso sono il limite della Strato ed effettivamente ti costringono a cercare soluzioni alternative, anche tramite ampli ed effetti. Ovviamente c'è anche chi prende la strato, la atacca al marshall e cerca su internet il setting dei suoi idoli, ma quello non è colpa della chitarra. Per esperienza posso garantirti che hai molte più possibilità di cavare un suono personale da una strato (che tutti possiedono) che non da una Jackson RR con il solo Emg 81 al ponte e senza tono, chitarra dalla tiratura assai più limitata. D'altra parte ci sarà un motivo se la prima è utilizzata in molti ambiti musicali e la seconda no. Sempre dal mio vissuto posso anche dire che una delle chitarre con la più ampia gamma sonora è l'Ibanez Steve Vai che, non a caso, ha tre microfoni e parte dal concetto della Strato. Infine penso che si tratti del concentrato di un'intervista per cui è da prendere come una massima, non come un trattato sulla chitarra.
Ciao
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 30/05/2018 ore 17:44:16
Parla dei Single Coil veramente...
Rispondi
di vandergraaf [user #24385]
commento del 30/05/2018 ore 10:35:45
Ciò che sostiene Verheyen è, a mio umilissimo parere, totalmente condivisibile. La Strato è forse la chitarra più versatile che esista. Viene usata in generi molto diversi, dal funk al rock anche hard. Basta pensare a come la facessero suonare in modo differente ma sempre personale dei mostri sacri come Hendrix, Knopfler, Clapton, Beck, Nile Rodgers ed anche da molti bluesmen.
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 30/05/2018 ore 10:37:44
Vero e sono decisamente d'accordo. Io però ho il problema "opposto", e cioè che nella situazione in cui sto suonando adesso ho necessità di strato per metà scaletta e 335 per l'altra metà.
Io sono da sempre "stratocasterista" quindi il mio suono è quello e non ho problemi a riguardo, ho affrontato la trafila esattamente come descritta da Carl, provando pedali e amplificatori a paccate...
Il problema è che poi quando vado su di 335, i suoni sono tutti troppo grossi ovviamente perchè settati su un suono strato.. E quindi delirio.. o devo modificare eq (sacrilegio) o suonare con un secondo setup di ampli e pedaliera (follia da trasportare live).
Quindi aggiungerei a quello detto sopra, di trovarsi il proprio suono, e tenerselo. Mai sia cambiare strumento eheheh
Rispondi
Loggati per commentare

di Jumpy [user #1050]
commento del 30/05/2018 ore 11:08:26
45 anni, di cui quasi 30 che suonicchio, a fasi alterne, la chitarra.
Ed è da poco che "sento" di volere tra le mie chitarre anche una stratocaster... mai avuta prima, ma che mi è capitato di suonare spesso perché, appunto, praticamente tutti i chitarristi hanno almeno una stratocaster nel loro parco strumenti.
Perché la stratocaster è estremamente sensibile al tocco, alla dinamica. Non "ti aiuta" come gli humbucker, e non di dà quella leggera compressione (e appiattimento della dinamica) dei pickup attivo.
Quindi, si, il discorso di Verheyen lo capisco: la stratocaster è l'unico strumento che risponde, in modo totalmente trasparente, al "tuo" tocco, al "tuo" modo di suonare... e... si... anche agli errori ed imprecisioni.
Come versatilità preferisco le PRS: due humbucker splittabili.
Per quanto riguarda la tele... qualche sera fa ho visto dal vivo Roberto Spadoni (a mio parere uno dei più grandi chitarristi e insegnanti jazz in Italia) con l'orchestra.
Di solito, in trio o quartetto, usa una gibson semiascustica nera.... dal suono splendido, caldo e ovattato.
La sua chitarra, invece, in questo contesto di big band, è una telecaster... il motivo l'ho capito nel corso del concerto, ascoltandolo.
Con la telecaster, in un'orchestra, ha un suono più squillante e maggiore attacco, che gli permette di "bucare" ed emergere dal mix di fiati ed avere un suono definito sia negli accompagnamenti che negli assoli... con la Gibson il suo suono, sopratutto negli accompagnamenti si sarebbe "impastato" con quello del pianoforte.
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 30/05/2018 ore 11:15:27
Secondo questo discorso ti consiglio di ascoltare, se già non lo conosci, qualcosa di Julian Lage.
Youtube è ben fornito a riguardo ;) fammi sapere che ne pensi
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 30/05/2018 ore 12:03:01
Julian Lage non è di questo mondo, ogni discorso razionale sulla chitarra con lui non ha senso, quando lo guardo suonare mi ipnotizza, un mix di tecnica - gusto - inventiva - e suono cosi perfetti si vedono raramente per i miei gusti.
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 30/05/2018 ore 12:10:12
esatto..
è uno di quelli che ti stimolano in contemporanea godimento e depressione
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 30/05/2018 ore 19:00:14
Non lo conoscevo... è un mostro: preciso, pulito e velocissimo poi una creatività e inventiva che di solito nel jazz/bebop è difficile trovare in un chitarrista così giovane.
Solo Emily Remler ricordo che, già da giovanissima, era bilanciata tra gusto e tecnica :)
Rispondi
di Merkava [user #12559]
commento del 30/05/2018 ore 13:03:17
ב"ה
A me Verheyen fa lo stesso effetto.....
Visto in concerto 10 anni fa, dopo lo spettacolo aspettava il pubblico per ringraziarlo, ed io non ho avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. Umiliato e depresso per una settimana.......
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 30/05/2018 ore 13:45:57
poi bisognerebbe parlare degli split e dell'utilizzo dei volumi e del tono sulla chitarra...etc. C'è abbondante materiale per un thread di quelli da duecento risposte, premesso che ancor prima che sulla chitarra e sui single coil, uno il proprio suono lo cerca e lo trova nelle proprie dita. Poi qualche anno fa girava un video in cui Bonamassa con una Les Paul attaccata a un ampli Fender e niente altro tirava fuori ogni suono possibile solo usando i controlli sulla chitarra.
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 30/05/2018 ore 15:07:52
infatti, per la maggior parte dei chitarristi, tono solo al massimo e split coil (quando c'è) non esiste, e il volume è considerato utile giusto per azzittire la chitarra nelle pause :P
Rispondi
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 30/05/2018 ore 14:25:15
Io voglio godere subito ma chissene....😂😂😂
Rispondi
di umanile [user #42324]
commento del 30/05/2018 ore 17:17:13
Boh a me sembra che Jimmy Page suonasse come Jimmy Page sia con la Tele, sia con il Les Paul, sia con la Dano.
Secondo me il "suono personale" nasce proprio dal fare come ci pare senza seguire ciecamente troppi consigli.
Rispondi
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 30/05/2018 ore 18:05:51
Eesatto ! Tutto il resto sono chiacchiere da bar che vanno benissimo eh 😉
Rispondi
di NICKY [user #46392]
commento del 30/05/2018 ore 18:39:20
concordo sul fatto che utilizzare più filtri per creare il proprio suono ne regali uno davvero personale, ma come si fa partendo da un ampli con le valvole al limite del crunch a passare a un clean funcky o all'hard rock se di base le mie valvole bollono???????????????
ci vogliono due ampli come fanno sui grandi palchi, ma in sala prove e nel pub dietro casa non penso sia attuabile!!!!
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 30/05/2018 ore 19:08:49
Ad ascoltare il suono di Verheyen non sembra si abbia a che fare con un vero e proprio crunch, ma con un suono pulito che si sporca appena quando si suona con decisione un accordo pieno su tutte le corde. Probabilmente, qualunque clean con un livello di gain (e conseguente compressione) inferiore a quella condizione apparirebbe "spompo" e sottile alle sue orecchie. Per qualunque evenienza, basterebbe comunque un po' di roll off sul volume della chitarra per pulire l'eccesso.
D'altra parte, molti professionisti si sono trovati a spiegare come una puntina di saturazione possa tornare utile per abbellire qualunque suono, ritmiche funk comprese.
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 30/05/2018 ore 20:48:08
Mi duole ammetterlo... ma quest'uomo ha maledettamente ragione! Da, felice, possessore di Stato e Lp (insieme a modelli superStrat e "ibridi"), concordo sul fatto che la costruzione di una personalità timbrica sia incentivata coi pickups singlecoil. Effettivamente, i nostri cari humb* ci semplificano tanto (a volte troppo) la vita; a tal punto che ci si "adagia sugli allori" e non si sperimenta più. Una Stratocaster (in quanto a chitarra "single" per antonomasia) spinge il musicista a lavorare duro e "perdere tempo", prezioso, alla ricerca della miscela sonora perfetta.

Che dire... amo la mia LPCustom ma la Strato tutta la vita! :))
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 30/05/2018 ore 21:11:20
Ha ragione, se vuoi tirare fuori un overdrive decente da un single coil devi cercare le giuste accoppiate ampli/overdrive e smanettare a gogó. Con gli humbucker basta chitarra+plexi(con tutto a 10)+Boss SD-1 ed hai già l'overdrive perfetto.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 30/05/2018 ore 22:11:18
Ho trascorso 4 giorni con lui (e Greg Howe) in un campus chitarristico. Conoscevo già Greg, non conoscevo lui e mi ha lasciato di stucco.
Un suono pazzesco, ottenuto con una strato messicana e un laney vc30.

Nostalgia mode off, sono d'accordo con l'argomento del thread. La strato è un po' più difficile da domare rispetto ad una chitarra con humbucker e scala corta, ma l'enfatizzazione degli estremi banda (a discapito dei medi) e il maggior attacco forse rendono il suono più... Dettagliato. Con certi humbucker che spingono molto sui medi è più facile ottenere certi suoni, ma con la strato lo sforzo in più ripaga con una maggiore personalizzazione.
Rispondi
di 76ers [user #3676]
commento del 30/05/2018 ore 22:14:40
Ma se poi ascolto il suo suono di tutti quelli che usano la strato(Hendrix, Clapton, Gilmour, e vi discorrendo) e non mi piace? Non giudico il loro modo di suonare, ci mancherebbe, ma semplicemente il loro suono.
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 31/05/2018 ore 10:54:49
Dove sta il problema? Jimi è probabilmente il chitarrista più influente della storia del rock ma pure a me il suo suono non è mai piaciuto. Anche George Harrison secondo me aveva un suono orribile. Un conto è il suono, un conto è il playing...
Rispondi
di Bob Artur [user #48511]
commento del 31/05/2018 ore 15:09:06
I single coils a mio parere, al di là della chitarra, sono quelli che riescono a far tirar fuori un suono molto più personale che gli humbuckers. I primi li amo, con i secondi ci vado molto d’accordo...
Rispondi
di marcoguitar [user #15320]
commento del 01/06/2018 ore 00:54:41
Tante parole per dire sostanzialmente che la strato è un po' più versatile, cosa che tutti di fatto condividono
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 01/06/2018 ore 01:48:09
Io invece credo che ad un certo punto ci si debba rivolgere al liutaio se si è veramente esigenti e si vuole qualcosa di personale, dalla larghezza del nut, all'impedenza dei pickup, al materiale dei tasti ognuno ha in mente una chitarra che non esiste, almeno io.

Il proprio suono ma anche il rapporto fisico con lo strumento.

C'è anche da considerare che siamo anche capricciosi e quello che amiamo oggi potremmo odiarlo domani. Vieterei comunque di rivolgersi al liutaio se non dopo almeno 15/20 anni di intenso chitarrismo...

Altrimenti si, andiamo di strato, magari usata. Il buono della strato è che se la compri usata la rivendi quasi sempre senza perderci! :)
Rispondi
di giambu [user #4070]
commento del 01/06/2018 ore 11:59:30
Come dice ADayDrive, anche a me non piace il suo suono...
Il discorso che fa circa i single coil mi sembra unvece logico. Il single coil è più espressivo. Su qualsiasi chitarra venga montato.
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 03/06/2018 ore 16:11:16
Penso che l'approccio allo strumento cambi con gli anni: migliora la tecnica, evolve il gusto personale.
E cambia, ma non in modo così determinante, col genere che si suona.
Ho registrato parti jazz con una simil Jackson soloist: a sentirla registrata si prenderebbe per una semiacustica :O, per anni solo humbucker... i single coil neanche li consideravo, per altri anni il mio strumento principale era a pickup attivi: ho sempre notato un certo appiattimento della dinamica.
Ora ho uno strumento passivo a 2 humbucker splittabili e... be'... li utilizzo spessissimo splittati :)
Lo strumento perfetto non esiste, casomai esiste lo strumento più adatto a noi, in un certo periodo :)
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 03/06/2018 ore 20:09:07
Sicuramente la strato è più versatile,e può tirare fuori più suoni di una chitarra con HB.
Però magari uno con un unico sound ci può fare una carriera intera...
Rispondi
Altro da leggere
Manuale di sopravvivenza digitale
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
La fenomenale chitarra a cinque corde di Jacob Collier
That Sound: Vintage Vault 2023
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964