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Steam Tractor Andromeda: dal produttore al produttore
Steam Tractor Andromeda: dal produttore al produttore
di [user #116] - pubblicato il

Dopo anni alla ricerca del suono perfetto i ragazzi della Steam Tractor Amplifier han pensato che l’unica soluzione fosse quella di costruirsi l’amplificatore in casa. Un progetto che dopo dieci anni di prototipi è finalmente diventato realtà. Lo abbiamo affidato a Michele Quaini e una Telecaster degli anni ’70.
Andromeda, nome scelto proprio in onore della costellazione, è una testata dall’aspetto solido. Realizzata in alluminio con frontale in plexiglass che lascia intravedere dietro il logo (un trattore agricolo a vapore) tutta la circuitazione e le valvole. Questo è uno dei punti che subito va affrontato. Quali valvole? Tutte. I tecnici di Steam Tractor hanno sviluppato un sistema chiamato Multi Power Technology, che permette di utilizzare tutte le valvole di tipo Octal disponibili sul mercato. Si possono infatti utilizzare quattro 6v6 per una potenza di 30w, oppure due 6L6 per 35w. Si può varcare l’oceano e passare alle EL34 e raggiungere i 40w per finire con due 6550 oppure due KT88 per 50w (come nel caso della nostra prova). 

Troviamo molti controlli sia sul pannello anteriore che su quello posteriore. Due i volumi dedicati al canale clean e drive. Per il secondo abbiamo anche a disposizione il controllo di gain. L’equalizzazione è in comune ai due canali. L’ordine delle manopole medi bassi e alti non è casuale. È stato scelto per contenere al minimo la lunghezza dei cablaggi. 

Steam Tractor Andromeda: dal produttore al produttore

Gli switch servono oltre che per il power on e lo standby anche per il cambio canale. Il drive presenta due modalità lead e crunch, che, ovviamente, hanno differenti quantità di gain, ma anche una pasta sonora leggermente diversa. Più vintage il crunch e più aggressivo e compresso il lead. 

Sul retro, invece, trova posto il controllo per il riverbero a molla e le mandate e i ritorni per il loop effetti. Si può controllare tanto il volume in uscita quanto quello in return per poter cesellare al meglio la quantità di segnale che si vuole mandare alle modulazioni. Il loop si può completamente escludere con lo switch per evitare al segnale percorsi inutili in cui potrebbe perdere frequenze inutilmente. 

Steam Tractor Andromeda: dal produttore al produttore

Tramite footswitch, oltre gestire il cambio canale, si può attivare un boost di volume (non attivabile tramite commutatori sul pannello) utile per avere un po’ di ciccia in più quando si deve fare un solo o una ritmica particolarmente aggressiva. 

Nonostante dall’altra parte del cavo ci sia una Telecaster bella vecchiotta, Andromeda stupisce per la quasi totale assenza di rumori di fondo. Questo è sintomo di una costruzione che ha tenuto conto dei minimi dettagli, sia dal punto di vista strutturale che qualitativo. Il clean è da KT88, caldo, brillante quanto basta ma, intervenendo sull’EQ, anche boomy quando serve. Non fatichiamo a trovare una pasta soddisfacente che esalti le caratteristiche dello strumenti. Abbiamo a disposizione 50 watt e si sentono tutti. Anche spingendo non si riesce a far crunchure il pre, a meno che, non si ruoti la manopola del volume a fine corsa. 

Il canale crunch è una vera goduria. Vintage si, ma allo stesso tempo compatto e definito. È carico di gain anche quando la manopola supera di poco la metà corsa, ma basta ruotare leggermente indietro il volume della chitarra per ripulire il tutto e tornare verso un clean solo leggermente increspato. 

Quando però si va a tutto vapore il nome Crunch inizia a stare stretto a questa modalità. Ci vien voglia addirittura di scaricare un po’ le basse che belle presenti scuotono per bene la 4x12 in sala di ripresa. 

Senza cambiare volume e gain passiamo alla modalità Lead. La lieve compressione aiuta la distorsione a diventare più cattiva e moderna. Non sembra più nemmeno di avere sotto le dita dei single coil, per giunta con quasi 50 anni alle spalle. La pasta varia leggermente, si svuotano leggermente le medie e aumenta a dismisura il sustain. Anche qui però la dinamica non ci abbandona mai e resta sempre pronta a seguire le variazioni di volume. 



Andromeda è una amplificatore artigianale frutto della passione e dello studio di un piccolo laboratorio in toscana. Ha caratteristiche uniche sia per timbro che per tecnica e merita sicuramente di raggiungere più chitarristi possibili.
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