di redazione [user #116] - pubblicato il 03 luglio 2018 ore 13:30
Ascoltare musica può essere un viaggio. Ogni viaggio ha bisogno di una guida e Giovanni Unterberger ha messo insieme 22 tappe tutte da gustare.
Con il Maestro Unterberger abbiamo avuto il piacere di parlare circa un mese fa proprio riguardo questo piccolo libro, piccolo solo nelle dimensioni. Il titolo è chiaro, il sottotitolo ha bisogno di qualche spiegazione. Odeporico, parola morente e ormai quasi in disuso, è il racconto di un viaggio. Un insieme di frammenti, di tappe che possono accompagnare, in questo caso un amante della musica, attraverso un percorso scelto proprio da Unterberger, una guida quasi insostituibile.
I 22 brani scelti non sono in ordine cronologico, ne tanto meno in ordine di importanza. La scelta, come ci ha raccontato l’autore nell’intervista è avvenuta sulla base di un percorso che parta da un brano “ariete”, un brano che faccia breccia nel lettore per passare poi a canzoni dall’ascolto più complesso che necessitano di un attenzione ai dettagli sempre maggiore. Si parte quindi da I Don’t Care Anymore di Phil Collins per arrivare giù in fondo fino a It Don’t Mean A Thing, passando dalla fine degli anni ’80 all’inizio dei ’30.
Ogni scheda raccoglie al suo interno un’analisi del brano profonda, tecnica ma anche emozionale allo stesso tempo. È importante indagare ogni aspetto di un brano anche quando si è un ascoltatore non musicista, ma appassionato. Per questo spingersi oltre il semplice giudizio soggettivo è fondamentale.
In ogni scheda i momenti salienti del brano vengono segnalati con il minutaggio preciso, così che non si possa perdere nemmeno un dettaglio. Vengono perfino suggeriti i passaggi da seguire per gli ascolti successivi al primo, quello che probabilmente lascia anche più stupiti quando ci si interfaccia con un brano nuovo che non si conosce.
Anche nel momento in cui un brano è già ben conosciuto il lettore potrà trovare pane per i suoi denti. L’indagine puntuale svolta per ogni pezzo, con l’aggiunta di aneddoti e informazioni che non si trovano certo scritte sui dischi, rende la lettura piacevole e in grado di arricchire anche i più esperti.
Una menzione speciale va alla parte finale nella quale l’autore ha voluto far agire il lettore. Con delle semplici tabelle si potrà assegnare un punteggio sulla composizione del brano. Un sistema di “recensione” personale che sicuramente potrà diventare anche un buon ricordo quando in futuro si andrà a riprendere in mano il libro per riascoltare i 22 brani.