Domenica ho provato ad utilizzare l’amplificatore come una spia, non proprio davanti a me ma al lato del palco e rialzato su un supporto, in modo che potesse sentirlo bene anche il batterista, dato che neanche lui aveva la spia.
Così facendo non ho avuto il solito problema di direzionalità tipico dei posti piccoli, con alte frequenze eccessive ai tavoli in prima fila o al fonico che in certi casi fa i suoni con una percezione sbagliata o ti chiede di abbassare.
In definitiva io mi sentivo alla perfezione, non con il classico suono da ampli a livello ginocchia, e potevo controllare benissimo il feedback facendo un passo di lato.
Il suono arrivava al pubblico quasi esclusivamente dalle casse dell’impianto, in modo uniforme su tutta la zona dei tavoli. |