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Arrogantia ammicca al vintage d’avanguardia con la Kairos
Arrogantia ammicca al vintage d’avanguardia con la Kairos
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Le curve morbide della Kairos nascondono lo sfacciato DNA Arrogantia in un pacchetto appetibile per gli amanti del vintage. Scoprila in quest’intervista.
Manico avvitato per ammiccare ai miti del passato e un contour più delicato per strizzare l’occhio a chi è abituato ai modelli di stampo classico, la Kairos è la chitarra Arrogantia che intende fondere idee d’ultima generazione con il gusto del vintage.
Interamente realizzata in Italia con materiali scelti e una fine progettazione, la Kairos è configurabile sotto ogni aspetto. Dai legni alla scelta dell’hardware, prevede ora la possibilità di montare fino a tre pickup grazie a un nuovo assemblaggio manico-corpo.
Ne abbiamo approfondito la conoscenza con i protagonisti del laboratorio Arrogantia.

Arrogantia ammicca al vintage d’avanguardia con la Kairos

Con Arrogantia, siamo abituati a vedere forme esotiche, aggressive, ma ora per la prima volta il contour per l’avambraccio appare più delicato alla vista e in generale le curve della Kairos sono più morbide. Come siete giunti a questo shape?
Partendo dal progetto Virtus, strumento che personalmente considero una sintesi perfetta di tutto ciò che dovrebbe avere una chitarra elettrica, ho via via “ammorbidito” prima le linee (ma non la sostanza) con la Pandora, secondo modello di casa Arrogantia, per soddisfare anche quella clientela che condivideva con me certe scelte progettuali ma che, per gusti personali, preferiva forme meno ardite, più tradizionali se volete.
Con la Kairos, il terzo e per ora ultimo modello, ho voluto provare a offrire uno strumento che potesse risultare sempre “arrogante” quanto bastasse per trasmettere quella percezione di estrema confidenza e massima piacevolezza che si ha suonando una mia chitarra (infatti le dimensioni del manico restano invariate, rispetto agli altri miei modelli, fino al 14 esimo tasto. Oltre subentra il tacco che ne modifica inevitabilmente le geometrie) ma che fosse quanto di più vicino allo standard di liuteria classica che conosciamo, per strizzare l’occhiolino anche ai tradizionalisti più conservatori, con la speranza di proporre un’alternativa valida allo storico duopolio (stando sempre però molto attento a non scimmiottare le classiche stratoidi varie, limite che non scavalcherò mai). Per questo motivo anche lo scasso dell’avambraccio ha lasciato spazio al classico raccordo convenzionale, tradizionalmente utilizzato sugli strumenti moderni, meno comodo rispetto allo scasso concavo ma sufficientemente funzionale a svolgere il suo scopo.

Arrogantia ammicca al vintage d’avanguardia con la Kairos

La costruzione del manico con tastiera “incassata” con il bordo che forma un binding naturale tutto intorno è di un’eleganza unica, eppure è rarissima da vedere in giro. Quali difficoltà costruttive e progettuali implica?
Ci sono oggettive difficoltà costruttive che derivano dal fatto che l’accoppiamento tastiera/manico esige avere tolleranze nell’ordine del decimo di millimetro e che difficilmente si riesce a ottenere con lavorazioni che non siano eseguite a controllo numerico.
Queste difficoltà però sono il giusto prezzo da pagare per ottenere quello che considero un prodotto  altamente appagante e performante perché la tastiera incassata non svolge solo un compito estetico, ma elimina anche i tagli laterali dei fret presenti sulle tastiere tradizionali o la giunzione di un binding applicato. Inoltre garantisce anche l’assoluta perpendicolarità dei tasti rispetto all’asse del manico, evitando anche minimi spostamenti che potrebbe subire la tastiera durante la fase d’incollaggio.

Il manico della Kairos non corre fin dentro il body. Cosa comporta dal punto di vista timbrico? E da quello funzionale?
Il manico non corre dentro al body come sugli altri miei modelli (resosi necessario per abbassare lo spessore del body ai canonici 45 mm), ma ho voluto che avesse ugualmente una abbondante superficie di contatto del tacco (corre dal 14esimo tasto al quasi 23esimo, sfruttando ogni mm quadrato a disposizione) senza però che questa scelta compromettesse di molto l’accessibilità al registro alto dello strumento prevedendo, per questa ragione, una geometria del manico molto ergonomica in prossimità di questo particolare punto.
Quindi di fatto la superficie di contatto equivale agli altri miei modelli avendola traslata indietro per necessità costruttive garantendo, al prezzo di una più limitata accessibilità alla seconda ottava, un incremento di sustain per ovvi motivi (la porzione di manico lavorata risulta inferiore, dissipando meno l’energia trasmessa dalle vibrazioni, per questo anche le barre in fibra di carbonio non si sono rivelate necessarie per garantire la sua stabilità e pertanto non sono state previste su questo modello).
La timbrica è pressoché rimasta identica visti i legni utilizzati e le dimensioni generali invariate.

Arrogantia ammicca al vintage d’avanguardia con la Kairos

Nelle versioni con Tune-o-matic, a cosa è dovuta la scelta di incassare il ponte di alcuni millimetri nel body?
La motivazione va da ricercare nella scelta di geometria del tacco che, a differenza di Gibson che utilizza questo tipo di ponte, è parallelo al piano del body e non inclinato di qualche grado. Se avessi voluto lasciare il Tune-o-matic completamente esposto ne avrei limitato la sua regolazione verso il basso (per gli smanettoni dell’action rasoterra) oppure, per evitarlo, avrei dovuto far fuoriuscire troppo il manico dal piano del body, allontanando a mio avviso eccessivamente le corde dal top e facendo fuoriuscire troppo le bobine dei pickup, rendendo sgraziato l’insieme.
Inoltre questi particolari costruttivi rendono più complicata la realizzazione del body attribuendogli carattere e personalità, in coerenza con lo stile costruttivo ed estetico dei modelli Arrogantia.

Arrogantia ammicca al vintage d’avanguardia con la Kairos

In definitiva, a chi è rivolta la Kairos?
Come già detto, la Arrogantia Kairos è rivolta a quei chitarristi che avrebbero piacere a mettersi in gioco con modelli nuovi e distinguibili dalla massa, estremamente personalizzabili nelle scelte dei legni, delle configurazioni e dei pickup, con manici veloci ma non estremi, dotati di hardware di primissima scelta a garanzia di una massima affidabilità per tenuta nell’accordatura, con elettroniche curatissime e schermate egregiamente, ma senza rinunciare a quel vago richiamo al vintage che la Kairos sa offrire con le sue forme e la sua timbrica.
Non dimentichiamoci inoltre che il prezzo di partenza di una Arrogantia Kairos è piuttosto abbordabile, visto che se ne può realizzare una in configurazione HH con body laccato in tinta unita a 1700€.
Penso che per uno strumento di fine liuteria italiana, con i suoi contenuti e le sue caratteristiche, possa essere un prezzo da apprezzare.
arrogantia chitarre elettriche interviste kairos
Link utili
Kairos sul sito Arrogantia
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