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Come suonare "Cochise" degli Audioslave
di [user #116] - pubblicato il

Gli Audioslave sono stati una delle rock band più potenti e musicalmente intriganti degli anni 2000. Il super gruppo nasceva dall’unione di tre membri, basso, batteria e chitarra dei Rage Against The machine con la voce di Chris Cornell dei Soundgarden. Trainati dalla chitarra di Morello, gli Audioslave fondevano in una miscela sonora alternative unica le peculiarità delle band da cui provenivano: la violenza del crossover e l’impeto funk dei RATM con le radici Rock e l’intensità del Grunge dei Soundgarden. Il loro singolo di debutto, del 2002, era "Cochise", estratto dall’omonimo album “Audioslave”. Oggi impariamo a suonarne il riff.

Come suonare "Cochise" degli Audioslave

Il riff di "Cochise" è un’ottima presentazione del chitarrismo di Tom Morello, uno dei musicisti rock più creativi e concreti degli ultimi trent’anni. Morello ha un solido background rock, un’efficiente tecnica solistica ma è stato capace di far evolvere il sound chitarristico grazie soprattutto a una straordinaria creatività e inventiva sonora. Essendo uno dei più significativi artefici della contaminazione stilistica che ha contraddistinto tutta la scena alternative e crossover degli anni ’90 e 2000, Morello ha arricchito il suono della chitarra rock e metal con inserti vicini alle soluzioni ritmiche e sonore di rap, hip hop, imitando lo scratch dei Dj, esplorando le soluzioni più estreme di whammy pedal e Floyd Rose, e servendosi del vigore ritmico del funk come collante per questa miscela esplosiva. Alcuni dei suoi riff sono meritevoli di essere considerati tra i più ficcanti e suggestivi della storia del rock.



Ecco il riff di "Cochise" degli Audioslave.

Come suonare "Cochise" degli Audioslave
 
Questo riff di sviluppa unicamente su due corde, le più basse, il E il A.
La parte è interamente costruita sulla pentatonica minore di E, formata dalle note E, G, A, B, D che ripassiamo nella sua diteggiatura principale in due box: al dodicesimo tasto e in prima posizione, sfruttando le corde a vuoto.

Come suonare "Cochise" degli Audioslave
 
Studiare questo riff, deve essere un incentivo per capire che la scala pentatonica merita di essere studiata attraverso ogni box e diteggiatura. Maggiori e più estese saranno le opzioni di scelta di box con le conseguenti alternative di diteggiatura, maggiori saranno le possibilità esecutive, creative e di scrittura offerte dalla scala.
Per questo, proponiamo lo sviluppo della scala pentatonica di Em in orizzontale, attraverso tutta la tastiera, limitandosi alle corde di E e A.

Come suonare "Cochise" degli Audioslave

Come suonare "Cochise" degli Audioslave
 
Quindi proviamo a trasporre una piccola frase ritmico melodica, simile a quelle d’apertura, lungo tutti i box.

Come suonare "Cochise" degli Audioslave
 
Ora, però, eseguendo un’analisi più dettagliata, osserviamo che l’intero riff di “Cochise” non è altro che l’esposizione di un arpeggio di Em7 (E, G, B, D) orchestrata attraverso un efficace riff rock.
Anche in questo caso, due gli spunti di osservazione che sarà importante fare: il primo è che ogni scala pentatonica minore contiene perfettamente il relativo arpeggio di m7;

Come suonare "Cochise" degli Audioslave

il secondo sarà notare che anche un elemento melodico come l’arpeggio, generalmente associato alla dimensione solistica, improvvisativa, può essere uno straordinario strumento ritmico, funzionale al riffing.
Sempre sulle corde di E e A sviluppiamo lo stesso arpeggio di Em7 attraverso tutti i possibili rivolti.
 
Come suonare "Cochise" degli Audioslave

Alcune raccomandazioni sull’esecuzione del riff.
Il riff potrebbe essere diteggiato anche in prima posizione, sviluppandolo sulla quarta e quinta corda, il A e il D, pur continuando a sfruttare il E basso a vuoto. Pur invitando ciascuno a scegliere la diteggiatura a lui più funzionale, troviamo la versione proposta originariamente, quella con un suono più pieno e controllato.
I più esperti, possono dare più groove e intenzione funk, enfatizzando un’acciaccatura prima di ogni E iniziale. Attenzione al vibrato sul E da un ottavo puntato preso sul levare del terzo movimento: deve essere nervoso, energico ma sempre controllato, a tempo e mai sguaiato.
Altro dettaglio decisivo è il G preso sul terzo sedicesimo del secondo e quarto movimento: un leggerissimo bending conferirà un’intenzione bluesy, preziosa per la riuscita del riff.
Attenzione ai power chord finali che devono essere precisi, puntuali e letteralmente piantati sul battere.

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