di RobCali [user #48705] - pubblicato il 22 febbraio 2019 ore 13:30
Così piccolo da finire in pedaliera e abbastanza versatile da trovare il proprio suono preferito, il Quilter Interblock 45 lavora con casse classiche o FRFR.
Quilter, con i suoi laboratori di progettazione e produzione californiani, si sta imponendo nell'affollato mercato degli amplificatori per basso e chitarra attraverso prodotti molto compatti e leggeri e con una filosofia progettuale che privilegia ricerche e soluzioni sonore tramite l'utilizzo di tecnologia a stato solido.
Il Quilter Tone Block - che vanta 200 W di potenza in un formato da mini-testata - è già stato recensito su queste pagine di Accordo e, insieme ad altri prodotti di casa Quilter, suscita sempre più l'interesse dei siti e dei social americani che recensiscono e discutono di gear chitarristico.
Il Quilter Interblock 45 è un amplificatore a stato solido che sprigiona 45W di potenza (45 watt su 4 ohm, 33 watt su 8 ohm, 17 watt su 16 ohm) in un formato a pedale veramente leggero (forse anche troppo!), ricco di specifiche che lo rendono un prodotto interessante non solo per lo studio di registrazione amatoriale o professionale ma anche per l'impiego sul palco. Utilizzato come amplificatore di media potenza, è un prodotto estremamente compatto ma decisamente versatile e con una flessibilità tale che si adatta facilmente a varie sorgenti in entrata come chitarre elettriche, acustiche, tastiere eccetera o a diversi diffusori in uscita come cabinet tradizionali o casse passive FRFR.
Collegato l'alimentatore fornito in confezione, il pedale si accende (non è presente un interruttore ON/OFF) e collegato a una cassa tradizionale 1x12 sembra sufficientemente potente per coprire le necessità sonore di un palco di medie dimensioni, mentre per l'utilizzo casalingo a volumi più contenuti si dimostra capace di mantenere definito il proprio suono.
Il Quilter mantiene le promesse con un sound che ammicca a riprodurre il classico suono valvolare che tanto amiamo: la dinamica è notevole per un circuito solid state e la "prontezza" tipica del valvolare viene felicemente riprodotta: mentre suoniamo possiamo anche dimenticare che non stiamo "spremendo" delle valvole vere.
L'effect loop integrato lo rende perfetto per pedalboard o per multieffetti e l'uscita bilanciata di linea con CabSim interna selezionabile funziona egregiamente per registrazioni semiprofessionali o per alimentare una cassa attiva.
Una sezione EQ con i classici controlli di bassi, medi e acuti - che può anche essere selezionata Flat per applicazioni con strumenti come chitarre acustiche o tastiere - completa la dotazione del pedale. Anche i controlli di Gain e Master risultano efficaci per la realizzazione di saturazioni crunch e overdrive.
Le due modalità selezionabili tramite switch Full EQ/Vintage ampliano le possibilità del pedale e il suo utilizzo: Full EQ per controlli di tono che possono garantire maggiore trasparenza al suono e la modalità Vintage che richiama (per le mie orecchie) il sound di un Fender Deluxe.
Il jack della linea bilanciata è anche l'uscita della nostra cuffia per un utilizzo silenzioso o notturno dell'ampli, il tutto selezionabile tramite uno switch esterno molto comodo che commuta la la linea bilanciata in linea per cuffia.
Lo switch FR/CAB è veramente il punto di forza di questo piccolo mostricciattolo, capace di azionare il filtro di Cab Sim per il nostro cabinet tradizionale e per l'uscita Balanced Line Out/Headphone o di escluderlo per una risposta flat del nostro speaker, utile qualora si intenda utilizzare IR di terze parti.
Il punto debole del pedale è a mio avviso l'estrema leggerezza (il contenitore metallico del pedale è sottile e tende a muoversi facilmente) e delle manopoline di plastica della sezione EQ molto delicate che sono fissate sui fori dei potenziometri decisamente più larghi dell'albero dei potenziometri stessi. Ciò rende le manopole più soggette a movimenti accidentali, ma sono riuscito a fissare facilmente i pot avvolgendo del semplice nastro isolante agli alberelli.
La progettazione statunitense preserva la qualità del prodotto e la costruzione cinese concorre a mantenere il prezzo del pedale sui 200 euro: questo già lo rende appetibile per l'acquisto e capace di competere con altre aziende concorrenti che propongono prodotti simili.