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Tommy Emmanuel: evitare i vuoti di memoria
Tommy Emmanuel: evitare i vuoti di memoria
di [user #46004] - pubblicato il

Poche cose per un musicista che deve eseguire un repertorio scritto, e magari particolarmente complesso, possono spaventare come un vuoto di memoria. Tanti sono i fattori per i quali si può incorrere in questi black out che possono compromettere irrimediabilmente l'esito di una performance; emozione e distrazione sono le cause principali. Tommy Emmanuel ci ha raccontato il suo approccio personale per aggirare l'insidia del vuoto mnemonico durante l'esecuzione dei suoi brani.

I vuoti di memoria fanno paura a tutti, e bisogna prepararsi al meglio durante lo studio del nostro materiale per evitarli nella maniera più assoluta in sede live a causa dell'emozione o altri fattori.
«L'unica maniera per evitare i vuoti di memoria è stare concentrati. Se concedi alla tua mente di pensare ad altro, perché puoi farlo, è lì che commetti gli errori. Se, mentre sto suonando un pezzo che ho suonato un milione di volte come “Classical Gas” o “Angelina”, improvvisamente penso a come potrebbe essere l'hamburger dell'hotel, allora sono nei guai. Così io provo a non commettere mai questo errore, perché è assolutamente vietato ed è come se infrangessi la legge se lo facessi.»

Tommy Emmanuel: evitare i vuoti di memoria


Tommy prosegue spiegando che ci sono canzoni che può portare sul palco pochi giorni dopo la loro composizione, altre che invece hanno bisogno di un lungo processo di perfezionamento prima di essere eseguite live: «avevo un'idea per un arrangiamento del brano “Secret Love” (standard jazz NdR) e mi sono esercitato sei mesi prima di suonarlo sul palco poiché è difficile. L'ho provato e riprovato più di qualsiasi altra cosa nella mia vita finché non fui sicuro».
Abbiamo cercato di trascrivere questo splendido arrangiamento di “Secret Love” nella maniera più fedele possibile a come viene suonata da Tommy durante l'intervista. Nonostante ciò, poiché l'esecuzione da un punto di vista ritmico è piuttosto libera, vi consigliamo di ascoltare con attenzione la performance del video.
 

 
Il tema iniziale viene suonato tramite l'uso sapiente e quasi totale di  armonici naturali. Le note, continuando a risuonare, si accavallano tra loro fino a formare una sorta di unicum, una cascata di suoni eterei. Più a lungo vibrerà la corda e maggiore sarà la durata dell'armonico naturale, quindi alzate immediatamente il dito dalla corda una volta prodotto l'armonico. Per l'unica nota non suonata tramite un armonico naturale, ovvero C# posizionato sul nono tasto della prima corda, vale l'esatto contrario: tenetela premuta il più a lungo possibile anche se questo richiederà stretching un po' fastidiosi inizialmente. Il G# basso a battuta 7 si suonerà unicamente mediante il martellamento del dito 1 della mano sinistra.
A batt. 10 troviamo l'accordo di appoggiatura D# con la fondamentale E al basso (e il G# al canto) che ritarda la risoluzione su una triade maggiore di E. Per questo accordo viene utilizzato un minibarrè con il dito 2 sulle prime due corde, se non avete dimestichezza dovete lavorarci un po' per  ottenere un buon risultato. Inoltre l'accordo di Eadd9 viene suonato prima con un rapido arpeggio reiterato con sequenza p, i, m, a e infine mediante l'uso del dito mignolo (c = “cuarto” in spagnolo) che scorre rapidamente dalla prima alla sesta corda. A batt.13 Tommy utilizza sull'accordo di Dmaj7/F# gli harp harmonics, tecnica nella quale eccelle. L'armonico “artificiale” viene ottenuto tramite l'uso del pollice (Emmanuel usa il thumbpick) che pizzica la corda mentre l'indice (entrambe le dita appartengono alla mano destra) si appoggia contemporaneamente senza pressione sulla barretta posizionata (in questo caso) 12 tasti avanti rispetto alla nota premuta con la mano sinistra. Successivamente all'armonico viene suonata su una corda diversa una nota “reale” tramite l'anulare della destra.

Tommy Emmanuel: evitare i vuoti di memoria

L'effetto sonoro ottenuto dall'alternanza reiterata su più corde dell'armonico artificiale e la nota reale sarà simile a quello di un'arpa, da qui il nome harp harmonics. L'accordo G13(#11) a batt.17 si può considerare una sostituzione di tritono di C#7 (V/V in tonalità di B). Infine nella penultima battuta fate attenzione alla melodia “ornata” sulla prima corda: il dito 1 deve scivolare sul secondo e terzo tasto della tastiera per terminare la sua corsa di nuovo sul secondo tasto ed eseguire un pull-off sulla corda a vuoto mentre le altre dita continuano a premere le corde più gravi.
Emmanuel conclude dicendo che «se ho tempo di esercitarmi allora mi siedo e provo le canzoni piuttosto che studiare scale e modi. Mi alleno soprattutto sui brani che non suono da un po', questo perché mi affido totalmente alla memoria non sapendo né leggere né scrivere la musica».
In conclusione, l'arma per suonare al meglio ogni sera durante lo show è quella della continua e intensa esercitazione pre-concerto e la più totale concentrazione durante l'esibizione in pubblico. Il talento è fondamentale ma senza la pratica quotidiana non si arriva lontano.

lezioni tommy emmanuel
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Il sito di Tommy Emmanuel
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di tramboost utente non più registrato
commento del 21/02/2019 ore 19:21:17
si Tommy.. quello che è difficile per te, è praticamente impossibile per noi umani.. e quello che è facile per te, è troppo difficile per noi non alieni come te.. altro che vuoti di memoria
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di telecrok [user #37231]
commento del 22/02/2019 ore 09:15:26
Vorrei saper io, anzi non sapere leggere la musica come lui......
Grande, grandissimo oltre che spettacolare e sincero, performer strepitoso, sul palco non teme nessuno.
Practice, practice and more practice, parole sante.
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di Sykk [user #21196]
commento del 22/02/2019 ore 09:45:06
Però è vero, di solito sbaglio le parti ripetitive perché penso magari a qual è il pezzo successivo in scaletta e mi distraggo.
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di Tubes [user #15838]
commento del 22/02/2019 ore 11:02:08
Grandissimo Tommy ! Quegli armonici, ma come si fanno ? Mi lascia a bocca aperta. Comunque, marò, le chitarre le distrugge, io la mia non gliela farei manco imbracciare!!
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di Ermo87 [user #33057]
commento del 25/02/2019 ore 12:32:3
adoro Emmanuel, oltre a stimarlo artisticamente, ma vorrei ben capire una cosa dei grandi artisti soprattutto chitarristi. discorso generico e ovviamente niente di polemico: ma come mai oltre a scrivere canzoni stupende, esercitarsi e approfondire i loro studi musicali, non imparano anche a leggere la musica?
posso capire gli inizi da autodidatta ma per un professionista sarebbe un grosso salto di qualità studiare e trascrivere uno spartito. una volta raggiunto il successo perché non dedicare un paio di mesi allo studio da conservatorio che andrebbe solo ad accrescere il loro già immenso valore.
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di tramboost utente non più registrato
commento del 25/02/2019 ore 18:56:33
.. forse perche non ne sentono il bisogno.. ma tu ce lo vedi uno come Tommy, fermo su un palco a fissare un leggio per leggere le annotazioni di un suo brano?
io sinceramente no!
sicuramente fare il musicista di professione ti obbliga ad intraprendere la strada del saper leggere uno spartito a menadito, cosa che invece non è fondamentale per artisti di calibro immenso come Tommy, che si sono costruiti la loro carriera con canoni diversi, rispetto ad un turnista o un orchestrale.. di chitarristi che sappiano leggere la musica nel pianeta ce ne saranno a migliaia, di artisti che sanno fare così bene quello che solo lui sa fare credo che ce ne siano ben pochi, ciao:)
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di Ermo87 [user #33057]
commento del 25/02/2019 ore 19:08:10
capisco il tuo punto di vista ma mi sembra limitante, saper leggere la musica è una grossa marcia in più per chiunque, a tutti i livelli. non ti dico che dovrebbe snaturarsi, assolutamente, il risultato finale di Emmanuel non prevede orchestre o leggii ma non esclude la possibilità di aggiungere un grosso strumento in più per esprimere il suo smisurato talento, a mio profano parere.
Tra l'altro proprio lui che la spiega a tutti sull'importanza di studiare ed esercitarsi, davvero mi risulta incomprensibile capire questa scelta (spesso diffusa tra i grandi), anche perché l'esperienza e il talento di molti noti chitarristi gli permetterebbero di imparare gran parte del lavoro in pochi mesi, almeno credo.
Mi spiace che poi molti ragazzi, prendano la strada delle tablature e dei canzonieri, senza approfondire qualcosa che potrebbe davvero diventare un mestiere proprio perché manca l'esempio dei loro miti del manico a sei corde.
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di tramboost utente non più registrato
commento del 25/02/2019 ore 20:42:0
rispetto la tua idea, ma non la condivido fino in fondo.. io credo che chi abbia un obiettivo mirato a finalizzare il proprio lavoro come musicista, abbia anche messo in preventivo che leggere la musica sia tassativamente obbligatorio, sicuramente un Varini o un Colombo, senza questo riferimento del saper leggere la musica, non gli avrebbe permesso sicuramente di far decollare la loro carriera come turnisti e quant'altro, non si può dire la stessa cosa per altri come Stef Burns o Tommy Emmanuel.. il saper leggere è sicuramente un qualcosa in +, che ti agevola, fa parte del bagaglio di un musicista professionista si, ma se sei un talento una macchina da guerra perfetto nell'esecuzione e ti sei fatto una carriera artistica come tanti altri che non sanno leggere la musica , ed hai composto ed inciso canzoni stupende vendute in tutto il mondo, beh credo che puoi farne anche a meno.. poi non voglio creare discussioni sul fatto che leggere non vada bene, anzi va benissimo.
concludo dicendoti che preferisco un genio o un talento che abbia composto brani bellissimi e che sappia suonare il suo strumento in maniera strepitosa e che però non sa leggere lo spartito, piuttosto che il contrario.. buona serata:)
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di MM [user #34535]
commento del 26/02/2019 ore 18:30:28
Anche per me lui non ne ha proprio bisogno.
È talemente immenso che non ha bisogno di leggere.
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