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Max Cottafavi: così provo una chitarra
Max Cottafavi: così provo una chitarra
di [user #116] - pubblicato il

Scelta del manico, scoperta dei suoni e maturazione nel tempo: Max Cottafavi usa la sua Duesenberg Paloma per illustrarci come sceglie una nuova chitarra.
Scegliere una nuova chitarra è un’operazione delicata, soprattutto se si tratta di uno strumento da lavoro con cui affrontare esibizioni e produzioni in studio più disparate. Abbiamo chiesto a un professionista di illustrarci il modo in cui approccia una sei-corde per scoprirne suoni, suonabilità e feeling.

Membro fondatore dei Clan Destino e parte integrante della band di Luciano Ligabue fin dagli esordi, Max Cottafavi ha precise esigenze da uno strumento.
Affrontare la sala d’incisione, studi televisivi e palchi da stadio richiede affidabilità e consistenza. Bisogna poter contare su un vero “workhorse” e concentrarsi sul succo, senza lasciarsi distrarre da aspetti appetibili ma forse secondari in determinati contesti.

Max ha da poco aggiunto alla sua faretra una singolare Duesenberg che, dietro l’appariscente finitura sparkle rossa e al vistoso hardware dal gusto retrò per cui l’azienda tedesca è famosa, cela un DNA quanto mai tradizionale con l’aggiunta di numerosi appunti tecnici mirati a farne un esempio di flessibilità timbrica. La Paloma lo ha accompagnato sul palco di Sanremo 2019, nelle più recenti apparizioni pubbliche - compreso l’ultimo Music Show Milano a novembre 2018 - e fa ora da cavia per un approfondimento in video in cui il chitarrista ci guida attraverso il suo personale primo approccio a un nuovo strumento.

Max Cottafavi: così provo una chitarra

Per Max Cottafavi, la scelta del manico è molto meno schematica di quanto si potrebbe immaginare. In genere, si è portati a restringere il campo per il proprio prossimo acquisto a chitarre che hanno precise caratteristiche costruttive e determinate misure. Max invece, sebbene abbia sviluppato nel tempo una precisa preferenza per la forma del manico, ci spiega come chitarre molto diverse tra loro potrebbero innescare una scintilla e inatteso un feeling immediato.
La scoperta dei suoni è un passaggio cruciale per giungere all’acquisto, ma anche qui Max dimostra un approccio sanguigno. Accessibilità a tutti i registri, radius ben congegnati e precise risonanze seminate lungo il range sonoro non sono viste come fattori tecnici, bensì come risultati di un test guidato dall’istinto, dove è il suonato stesso a dire al chitarrista se quello strumento fa al caso suo o meno. Pochi fraseggi, giusto qualche svisata e tanti riff o accordi: in fondo, come Max sottolinea, sono quelli la grossa parte di una canzone.
Elemento finale, imprevedibile e non misurabile: il tempo, che donerà allo strumento una voce ancora più ricca e consona a se stessa, una suonabilità naturalmente cucita addosso al musicista e la stabilità di un assemblato che si assesta di pari passo con la confidenza che ci si stringe, una nota dopo l’altra.



La Duesenberg Paloma imbracciata da Max Cottafavi reinterpreta i canoni della liuteria elettrica californiana per eccellenza con soluzioni costruttive originali e di alta fascia.
Il body in ontano, il manico in acero e il diapason lungo da 25,5 pollici richiamano subito alla mente una precisa scuola stilistica, ma la scelta di un assemblaggio a colla anziché a viti svela l’intenzione di uscire dagli schemi con un approccio più elaborato e ricco di carattere.
La tastiera in palissandro indiano della Paloma ospita 22 fret di tipo jumbo su un raggio da 12 pollici e la mano stringe un profilo tondeggiante che vira leggermente verso una forma a D.

L’hardware Duesenberg è come sempre vistoso e ricco di fascino, consistente in un ponte mobile Diamond Deluxe Tremola e in un set di meccaniche Z-Tuners disposte su due file.

Sul battipenna nero spiccano le manopole cromate e i pickup in tinta. Sono un single coil Alnico Blade al manico, un Pearlito al centro e un humbucker GrandVintage al ponte, tutti contraddistinti da una voce dinamica e calda capace di contare su bassi profondi senza lasciare in secondo piano la frizzantezza delle armoniche superiori.

Sul sito Duesenberg è possibile vedere più da vicino la Paloma a questo link. In Italia, la chitarra è disponibile grazie alla distribuzione di Aramini Strumenti Musicali.
chitarre elettriche duesenberg interviste max cottafavi paloma
Link utili
Paloma sul sito Duesenberg
Sito del distributore Aramini
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 11/04/2019 ore 09:45:23
Grandi chitarre le Duesenberg, care ma belle, con una loro personalità.
Rispondi
di strambers [user #15413]
commento del 11/04/2019 ore 11:38:16
Rimarrei ore ad ascoltarlo.. Non lo avevo mai sentito parlare, ma ti spiega come farebbe un amico.. Interessantissimo il primo approccio alla chitarra
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 11/04/2019 ore 11:49:26
bella la chitarra, e bella anche la "chiacchierata" ;-)
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 13/04/2019 ore 09:34:43
condivido in pieno il suo modo di scegliere le chitarre e quali sono le cose alle quali fa piu' caso per trovare il feeling con lo strumento.
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di tramboost utente non più registrato
commento del 14/04/2019 ore 12:24:0
grande Max! bella intervista senza i soliti giri di parole.. diretto ed efficace:)
Rispondi
di theripper76 [user #31689]
commento del 29/04/2019 ore 21:08:00
Tenendo conto che le sue chitarre storiche siano ben diverse...mi sa di operazione commerciale.
Non che faccia male...lo preferivo con la strato nera,forse anche in relazione al periodo...senza il forse dai.
Rispondi
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