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Gretsch sempre più rivolta al rock?
Gretsch sempre più rivolta al rock?
di [user #116] - pubblicato il

Simbolo del country e del rockabilly da mezzo secolo a questa parte, Gretsch affronta il nuovo millennio con modelli sempre più rivolti a timbriche heavy.
Da Chet Atkins a Brian Setzer, tra Bigsby e Filter’Tron, Gretsch ha sempre trovato il suo bacino di utenti più affezionati negli ambiti del rockabilly, del rock n roll degli esordi e del country elettrico in senso più stretto. Da qualche tempo a questa parte, però, pare che tali definizioni comincino ad andare strette allo storico brand statunitense, tanto che sempre più musicisti dal taglio moderno decidono di affidarsi a una Jet o a un’intramontabile G6120 per affrontare anche generi musicali aggressivi. Il catalogo si adatta di conseguenza e, negli scorsi mesi, è evidente un netto ampliamento degli orizzonti da parte dei progettisti.

Gretsch sempre più rivolta al rock?

I pickup diventano sempre più “ad alta fedeltà”, pensati per restituire bassi definiti e acuti vividi ma anche per fornire un output consistente e una certa propensione alla saturazione, portando così i classici Filter’Tron a un livello successivo, fedele alla propria tradizione eppure sensibile alle richieste del mercato odierno. È il caso dei Broad’Tron, che si fanno sempre più spazio da quando, all’inizio del 2018, Tim Shaw ha introdotto i modelli BT65 su due Jet a ponte fisso. Guru riconosciuto nel campo delle bobine magnetiche, Tim è il creatore dei riusciti Shawbucker in casa Fender.

Di pari passo, anche i ponti fissi prendono piede in catalogo, sulle solid body quanto sulle hollow body, sia nelle versioni con stoptail - per lo più nella caratteristica forma a V - sia con tailpiece da archtop.
Con il 2019 è giunto il tempo delle Streamliner, dove dei set di Broad’Tron BT-2S hanno dato vita a timbri ancora più spessi, con medi evidenti e con una certa compressione ideale per godere di sustain e presenza sonora nei clean quanto nei distorti. Le Streamliner sono forse l’avanguardia più evidente della direzione intrapresa da una parte dei progetti Gretsch, con modelli archtop, center block e solid body accomunati da uno spirito più “elettrico” rispetto alla tradizione.



L’ampio spettro dei Broad’Tron vede escursioni anche in altri punti del catalogo. Già da tempo, la gamma Electromatic ne adotta una versione black top, mentre le efficienti Players Edition ne preferiscono una variante con finitura cromata.

Sound più spinto, ma anche affidabilità e flessibilità affiancano con sempre maggior decisione i canoni retrò del marchio. A oggi, appena più in là rispetto alle reissue anni ’50 che hanno fanno innamorare più di una generazione, è possibile portarsi a casa una Gretsch aggiornata con treble bleed o potenziometri di tono no-load, caratteristiche prese in prestito direttamente dal mondo delle super-Strat e degli strumenti solitamente considerati “da turnista” per la loro fedeltà e versatilità.

Gretsch sempre più rivolta al rock?

Che Gretsch non fosse solo rockabilly se n’era accorto anche Ron Emory, membro fondatore della band hardcore punk TSOL e considerato uno dei padrini del punk rock statunitense. “Quando porti una Gretsch sul palco, stai facendo una dichiarazione” spiegava in una recente intervista per il canale ufficiale del marchio.
Nella sua rastrelliera si contano svariate Gretsch, dall’iconica G6118 in versione anniversary e finitura Two Tone Smoke Green, ai più estrosi esperimenti ispirati alla singolare signature progettata a suo tempo con Bo Diddley.

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Link utili
Players Edition sul sito Gretsch
Electromatic sul sito Gretsch
Streamliner sul sito Gretsch
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