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Billy Gibbons: suona quello che tu vuoi sentire
Billy Gibbons: suona quello che tu vuoi sentire
di [user #116] - pubblicato il

Il Reverendo Gibbons ci dà oggi una lezione preziosa. Una pillola utile tanto per chi sta cominciando quanto per chi con lo strumento è già navigato. Un modo per approcciare lo studio di ogni strumento, non solo la chitarra preso dalle parole di un altro gigante: BB King.
Abbiamo raggiunto Billy Gibbons poco prima dello show con i Supersonic Blues Machine presso il Carroponte di Milano. Nel backstage in attesa di salire sul palco per la sua parte di show Billy ci ha regalato qualche perla di saggezza musicale frutto di un'esperienza di mezzo secolo. 

Abbiamo già affrontato con Billy il tema dello studio (in questo articolo). Qui il chitarrista ci aveva raccontato dei suoi esordi con la chitarra e di come fosse nato il progetto ZZ Top e quanto tempo i tre dedicavano allo strumento senza frequentare in realtà scuole o insegnanti. 
In questo estratto video dell'intervista il chitarrista degli ZZ Top racconta il perché non ha mai preso lezioni di chitarra e come una frase di BB King gli abbia aperto un mondo di possibilità musicali. 

Billy Gibbons: suona quello che tu vuoi sentire

B.G: Ci trovavamo molto bene a suonare insieme come band (gli ZZ Top ndr. ) e ci è stato chiesto, anche di recente, se avessimo preso delle lezioni. No. Ci ho provato ma l'insegnante voleva farmi suonare ciò che voleva lui e dopo poco ho lasciato perdere. Lo stesso BB King, molto tempo fa, disse: "impara a suonare ciò che vuoi sentire, non quello che un altro vuole sentire!". 

Potrebbe sembrare un inno all'abbandonare ogni tipo di studio presso scuole o insgenanti, ma in realtà è un prezioso suggerimento proprio per chi vuole intraprendere una carriera come musicista, anche seguendo gli insegnamenti di una scuola. Non staccarsi mai dalla propria passione, da quello che smuove le nostre emozioni. Non perdere tempo, insomma, seguendo un percorso che non si addice a quello che si vuole diventare "da grandi" anche se grandi lo si è già. 



 
billy gibbons interviste
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di MuddyWaters [user #47880]
commento del 01/07/2019 ore 10:37:45
vai al link
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di francesco72 [user #31226]
commento del 01/07/2019 ore 11:56:28
Mah, capisco se sei Gibbons, ma se sei un qualunque mortale sarà meglio che impari anche qualche fraseggio al di fuori di quel che vuoi sentire. Di smanettoni e similbluesman che sanno 4 frasi e le usano in continuazione è pino l'etere musicale. Magari studiando anche quel che non è nelle tue corde/orecchie/cervello, scopri modi di esprimerti che poi vorrai suonare.
Ciao
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di Merkava [user #12559]
commento del 01/07/2019 ore 13:03:5
ב"ה

Assolutamente d'accordo. L'apertura mentale e' la base dell'arricchimento e della contaminazione artistica.
All'inizio e' chiaro che bisogna attenersi ai propri gusti ma non bisogna rinunciare ad allargare i propri orizzonti...
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di Mm utente non più registrato
commento del 27/01/2023 ore 00:25:57
Invece di ragazzi pieni di brufoli che vantano conoscenze modali e che suonano in cameretta c'è ne sono pochi....forse e dico forse prima di parlare di 4 frasi blues sarebbe meglio scrivere una qualche pagina di musica.......e meno chiacchere
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di ovinda [user #46688]
commento del 01/07/2019 ore 14:46:44
Gibbons, avevi semplicemente trovato un cattivo maestro. Perchè un buon maestro ti avrebbe fatto capire che senza studiare stili e generi differenti, senza analizzare e comprendere i ragionamenti che portano allo sviluppo di determinate soluzioni armoniche e solistiche, senza approfondire la tecnica perfezionandola costantemente, non farai altro che esprimerti sempre nello stesso modo e con soluzioni limitate a quelle che sarai riuscito a intuire da solo. "Suonare ciò che si vuole sentire" non significa nulla, anzi ha un significato molto limitante, perchè uno non che non ha studiato (salvo le eccezioni naturalmente) suonerà secondo i propri limiti, perchè non riuscirà ad esprimersi davvero come vuole. Un bambino che frequenta la seconda elementare non può esprimersi come un laureato in lettere, anche se lo volesse, perchè non ha un vocabolario che gli consenta di esprimere adeguatamente ciò che pensa.
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di Mariano C [user #45976]
commento del 01/07/2019 ore 15:12:49
Gibbons infatti fa una musica molto limitata armonicamente, ritmicamente e melodicamente. E per lui va benissimo così. Se l'obbiettivo sono musiche del genere, uno studio accademico non serve a niente, e in questo senso il reverendo ha ragione. Dipende tutto dagli obbiettivi: se voglio arrangiare un pezzo per chitarra e orchestra, devo aver studiato il linguaggio, l'estensione degli strumenti e la scrittura, ma se devo suonare musica fatta di un riff, quattro accordi e una pentatonica non mi serve
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di ovinda [user #46688]
commento del 01/07/2019 ore 15:33:4
Cosa c'entra arrangiare un pezzo per chitarra e orchestra? Già se uno vuole addentrarsi nel mondo del blues e vuole esprimersi con dignità deve studiarsi le soluzioni di tantissimi artisti se non vuole annoiare gli spettatori dopo un paio di fraseggi. Se uno non studia, non conosce e finirà con il fare le scale su e giù senza espressività e senza dare anima alla musica. Ormai la storia della chitarra ha accumulato così tanto materiale che è diventato impossibile esprimersi senza aver studiato e approfondito quello che hanno fatto i musicisti del passato.
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di Mariano C [user #45976]
commento del 01/07/2019 ore 16:12:37
le soluzioni del blues sono afferenti a un ristretto numero di regole che con il "metodo gibbons", cioè studiando a orecchio, si possono assimilare anche senza una formazione formale, cosa che hanno fatto anche la maggior parte dei più grandi del genere (con poche eccezioni). Ho fatto un esempio tra tanti, quello per chitarra e orchestra, che è solo un esempio, per un tipo di musica che invece risulta praticamente impossibile da fare senza un educazione formale. Quindi dipende tutto dagli obbiettivi, la musica di BB King o Gibbons si può studiare anche senza scuola o maestro. E questo non ha niente a che vedere con la qualità intrinseca della loro musica ma solo con la sua forma, che è quella propria della trasmissione orale
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 01/07/2019 ore 16:22:36
In verità tu stai travisando tutto completamente. Io non ho mai scritto di una formazione formale (conservatorio o altro) ma di studio degli stili e dei musicisti imprescindibile se si vuole evitare di salire sul palco senza annoiare gli spettatori dopo un paio di fraseggi. Inoltre, lo scenario attuale è ben diverso da quello in cui si è formato Gibbons 50 anni fa. La tecnica e l'espressività chitarristiche si sono evolute così tanto che uno studio meticoloso di quanto fatto in passato è necessario e obbligatorio se non si vuole essere dei musicisti anonimi che non hanno nulla da dire. Il mondo della chitarra è cambiato, se non si studiano stili, tecniche e soluzioni non si trovano nuove strade espressive.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 02/07/2019 ore 07:58:2
Evidentemente non hai mai visto gli ZZ Top dal vivo... :-)
Averlo il maestro di Gibbson!!!
Questo fa due note e ti stende, credimi!
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 02/07/2019 ore 10:41:21
E quindi? Questo vuol dire che è giusto consigliare ad un ragazzo di non studiare e di suonare quello che passa per la mente? Nel 2019? Io dico che con un approccio del genere un ragazzo non diventerà mai un professionista, perchè tra quando Gibbons era ragazzo ed oggi sono passati 50 anni costellati da centinaia di chitarristi che hanno lasciato un contributo significativo che non può non essere studiato da un ragazzo che voglia studiare la chitarra.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/07/2019 ore 19:40:43
Posso dirti che di blues non capisci nulla?
Senza offesa.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 01/07/2019 ore 16:39:29
Scusa Mariano C, ma non la vedo assolutamente così. Se concordiamo che la musica sia un modo di esprimersi come linguaggio, pittura o scultura, ad esempio, la dotazione di cui dispone un soggetto influenza per forza quello che crea o espone. La differenza non è tra due chiacchiere al bar ed una lectio magistralis, ma tra usare 10 vocaboli o 100. Nel primo caso avrai molte meno sfumature, darai indicazioni meno precise e dovrai fare costruzioni più complesse per dire la medesima cosa. Per non parlare delle citazioni (i pattern o licks in musica), se ne conosci 5 dopo un po' la tua non sarà più improvvisazione, ma semplice ripetizione, se ne conosci 1000 avrai sempre qualcosa di nuovo da dire. Inoltre la tua visione non considera le contaminazioni che sono la base dell'evoluzione (anche nella musica).
Ciao
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 01/07/2019 ore 16:47:41
francesco72 è esattamente quello che dico io. Se vuoi suonare oggi con lo stesso approccio che ha avuto Gibbons 50 anni fa, quando ha iniziato a suonare e c'erano pochissimi riferimenti, sarai un musicista di ultima fascia che non tiene conto di tutte le evoluzioni che ci sono state in 50 anni di storia e di evoluzione sullo strumento. Anche se vorrai suonare blues, non aggiungerai nulla di nuovo. Oggi non si può suonare la chitarra senza tenere conto di tutto quello che è accaduto negli anni e per fare ciò bisogna studiare, studiare, studiare, altrimenti dopo un paio di fraseggi avrai già esaurito quello che hai da dire.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 01/07/2019 ore 16:55:01
Certo, ma io sono d'accordissimo in linea generale. Solo che per quello che fa Gibbons non è così importante, e infatti è lui stesso a dirlo: per lui na hanno funzionato maestri e scuole, ma il suonare a orecchio le cose che piacciono a lui. E' un tipo di approccio che mi è completamente estraneo, visto che per me vale la regola "dopo un diploma, se ne prende un altro", ma nel suo caso ha sicuramente funzionato, e quindi è normale che lui lo consigli agli altri. D'altronde lui fa una musica a zero innovazione, perché lavorare in modo diverso, o consigliarlo a quelli come lui?
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 01/07/2019 ore 17:12:11
Ma quindi non si può criticare quello che dice Gibbons perchè con lui questa formula ha funzionato 50 anni fa mentre oggi sarebbe completamente obsoleta e non porterebbe a nessun risultato per un ragazzo che dovrebbe confrontarsi con tutti gli artisti che sono usciti fuori dalla fine degli anni '60 in poi. Gibbons è attivo dalla metà degli anni '60, questo vuol dire che, salvo i bluesman, qualche rocker prima maniera e qualche gruppo basato su riff chitarristi semplici e molto clean (come gli Shadows), più i primi lavori dei Rolling Stoners (i Beatles non li menziono nemmeno) si trovava davanti una tela completamente bianca quando studiava. Adesso un ragazzo che vuole approcciarsi alla chitarra si deve confrontare con l'eredità lasciata da Jimi Hendrix, Eric Clapton, Jimmy Page, Keith Richards, Jeff Beck, Eddie van Halen, Frank Zappa, Pete Towshend, Stevie Ray Vaughan, David Gilmour, Neil Young, Carlos Santana, Brian May, Mark Knopfler, Steve Vai, Ritchie Blackmore, Robert Fripp, Yngwie Malmsteen, Joe Satriani, Pat Metheny, Allan Holdswort, Al Di Meola, John McLaughlin, John Scofield, Frank Gambale per non citare la lista interminabile dei chitarristi jazz e dei tanti virtuosi che hanno arricchito la storia di questo strumento. Un ragazzo che inizia oggi e decide di non avere un guida ma di fare tutto da autodidatta non riuscirà mai a districarsi in questa matassa di stili, soluzioni, sonorità lunga oltre 50 anni di avventure musicali. Quando Gibbons iniziò aveva pochi esempi alle sue spalle, oggi quell'approccio non è più praticabile ed è giusto segnalare che le cose stanno così. Oggi bisogna studiare, studiare, studiare.
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 02/07/2019 ore 14:22:58
Ovinda concetto chiarissimo ed anche corretto. perfettamente d'accordo con te. ma stai lottando con mulini a vento che hanno difficoltà anche di comprensione del testo :).
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/07/2019 ore 19:43:3
"concetto chiarissimo ed anche corretto"

Chiarissimo si, corretto no. E non c'è modo di spiegarlo, finchè vedete la musica come una scienza, come un sapere, quando invece è una emozione.
Bonamassa ha studiato tutti gli stili del mondo, eppure annoia e somiglia sempre a qualcun altro.
Gibbons è Gibbons.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 02/07/2019 ore 19:52:10
Hai detto tutto , bravo .
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 04/07/2019 ore 13:08:07
Guarda il punto è uno solo. Può un chitarrista che suona solo ed sclusivamente come gibbons, fare il professionista oggi ? È solo questo il discorso ma qui si è spostato come al solito il discorso tennica vs quore ( a parte che la tecnica gibbons c’è l ha Limitatamente a quel che suona naturalmente . E il suo fraseggio che è limitato, e come se una persona conoscesse alla perfezione che so, il dialetto napoletano, nelle sue sfumature più nascoste ma non conosce altra lingua. Può oggi una persona che non conosce L italiano ed almeno un altra lingua accedere a tutte le occasioni d8 lavoro sul mercato ? Ah per la cronaca io adoro gibbons e gli altri matusa. Gli unici che mi piacciono delle nuove leve ( che poi tanto nuove non sono ) sono vai malmsteen e satriani.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 05/07/2019 ore 07:11:39
"Può un chitarrista che suona solo ed sclusivamente come gibbons, fare il professionista oggi ?"

Ma che domanda è?

Prova a sostituire "gibbons" e mettici un altro nome, vedi se trovi la risposta.
Rispondi
di kaisersoze [user #14310]
commento del 05/07/2019 ore 11:03:29
obiettivi... non obbiettivi.... santa madonna...
Rispondi
di lunatico575 [user #43462]
commento del 02/07/2019 ore 08:39:37
Infatti quello famoso, che ci campa, che gira il mondo, che è pieno di fans e che ha suonato con mezzo mondo sei tu non lui...
Lasciamo stare, tutti bravi a giudicare gli altri perché magari non hanno seguito un percorso didattico, quando invece si sa che nella musica il più bravo non ha bisogno delle scuole ma , di cuore, orecchio e tanta pratica (vedi Hendrix, SRV ecc)
Ma lascia perdere e vai a scuola e non dirlo a nessuno
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 02/07/2019 ore 14:23:32
e non ci sono piu le mezze stagioni. sai tra le banalità che hai scritto mancava questa.
Rispondi
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di lunatico575 [user #43462]
commento del 02/07/2019 ore 15:09:11
Non ci sono più le mezze stagioni... ridurre la musica solamente ad una mera esecuzione della teoria non produce mezze stagioni ma una sola stagione...inverno rigido!
Perché tu credi che i vari Gibbons, Hendrix, SRV, Gilmour ecc. abbiano prodotto della musica notoriamente inferiore a quella dei fenomeni da teoria?
Tu vorresti dirmi che quelli sono merde perché non hanno studiato, mentre tu sei il guru perché sai tutto di teoria???
Nella mia vita ho conosciuto persone stra-preparate teoricamente e banali, scontate, impalpabili e imbarazzanti su un palco... e ne ho conosciute tante altre che non sapevano che nota stessero suonando, ma dalle loro dita usciva ORO, uscivano le loro emozioni, usciva il loro ascolto...e se gli accennavi un giro, senza sapere di cosa si trattasse il loro orecchio li portava a fare giusto...
Quindi cari miei teorici del piffero, quando con la teoria sarete arrivati alla pari di quelli citati sopra allora ne riparliamo...
ricordatevi che per la figa ci vuole il cazzo e non la teoria
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 04/07/2019 ore 13:09:04
Non hai capito niente ma non importa
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 05/07/2019 ore 18:33:54
finale da applausi (ma anche il resto) :-D
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 02/07/2019 ore 08:51:46
BB King un cattivo maestro ? E Billy uno che suona "limitato" ? Ma scusa hai idea di chi stiamo parlando ?
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 02/07/2019 ore 10:44:45
Chi ha scritto che BB King è un cattivo maestro e chi ha scritto che Gibbons suona limitato? Ma tu commenti senza leggere?
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 02/07/2019 ore 11:07:5
"Gibbons, avevi semplicemente trovato un cattivo maestro ", "senza approfondire la tecnica perfezionandola costantemente, non farai altro che esprimerti sempre nello stesso modo e con soluzioni limitate" se non sbaglio le hai scritte tu queste frasi e Billy a proposito di chi gli suggerisce di " suonare quello che tu vuoi sentire " cita proprio BB king che lui considera il suo vero mestro .
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 02/07/2019 ore 14:24:19
rileggi lentamente. se non capisci, fatti aiutare. non ha mai detto che BB king era un cattivo maestro. ha detto altro. è semplice
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 02/07/2019 ore 16:50:57
A prescindere se io abbia bisogno di un aiuto a meno consiglio sia a te che a [user #46688]
di cui hai prontamente preso le difese di andarvi ad ascoltare un po' di ZZ Top male di sicuro non vi farà....
Rispondi
di kaisersoze [user #14310]
commento del 05/07/2019 ore 11:02:16
E' tutto da dimostrare che un laureato si esprima meglio di un bambino di seconda elementare... basta fare un giro sui social e ti rendi conto che la forma puo anche essere corretta ( e spesso non lo è) ma sono i contenuti che scarseggiano...
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 01/07/2019 ore 18:23:39
"le soluzioni del blues sono afferenti a un ristretto numero di regole che con il "metodo gibbons", cioè studiando a orecchio, si possono assimilare anche senza una formazione formale"

Che mega boiata.... soprattutto nel blues moderno che si suona oggi, se non conosci a menadito l'armonia prendi solo schiaffi.. poche eccezioni? Landau, Ford, Oz Noy, Josh Smith, Schofield, e potrei continuare all'infinito.

P.S. ho perso il conto di quanta gente diplomata non sia in grado di trasmettere niente... quindi la regola del dopo un diploma se ne prende un altro serve solo a fare gli sbruffoni e forse a far carriera nell'insegnamento. Ma la capacità di trasmettere un messaggio, che è l'obiettivo della musica, non c'entra niente con le gare a chi ha più lauree o diplomi e a chi ha trascritto o sa leggere a prima vista più di chiunque altro.
C'è gente che non sa nemmeno leggere la musica (tipo Tommy Emmanuel giusto per fare un nome) e che studia ad orecchio. E non mi pare siano proprio scartine.
Rispondi
di Telecaxx [user #48305]
commento del 01/07/2019 ore 18:39:17
....potete studiare finche volete ma non vi verrà mai la guacamole come quella di Billy... vai al link
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 01/07/2019 ore 19:02:
Il Reverendo col suo "renegade guacamole" fa tutto bene fino alla sua sauce (strepitoso che sia firmata da lui), ma dopo ci butta quel pastrocchio di crema di formaggio che solo un texano potrebbe ingurgitare :-D Non avrei difficoltà a sfidarlo col mio "perfectamundo guacamole".
PS e comunque non mi perderei i suoi tamales: vai al link
Rispondi
di Telecaxx [user #48305]
commento del 01/07/2019 ore 20:48:48
..Hahaha....infatti con quella roba handmade al formaggio fa proprio una schifezza con i fiocchi....mamma mia! Mi fa morir dal ridere... (si si avevo visto anche quello sui tamales...Hahaha)
Rispondi
di maddog [user #21222]
commento del 02/07/2019 ore 11:28:27
mazza che zozzeria. Direbbe il grande Sordi
Rispondi
di fabius [user #48839]
commento del 02/07/2019 ore 19:35:28
Oh yes, è vero
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 01/07/2019 ore 19:30:01
Io invece condivido quello che dice Mr Gibbons... ma con la precisazione però che prima devi studiare e ascoltare tantissima musica diversa. Quando hai assimilato nel tuo Dna il linguaggio musicale allora puoi esprimerti liberamente e suonare quello che hai in testa. Suonare deve essere come parlare. Ma ci vuole tanto tanto studio! Ciao Fab
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 01/07/2019 ore 19:35:36
Questo è giusto
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 00:16:37
beh, come si può dargli torto? è certamente meglio fare benissimo quella cosa specifica che ci piace, e magari diventare fra i migliori in quell'ambito, che fare un pò di tutto benino .... la musica non è un linguaggio, non c'è assoluto bisogno di imparare migliaia di vocaboli ed espressioni, possono bastare tre parole per emozionare ...
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 02/07/2019 ore 07:05:29
Bravo! quello è l'essenza del blues.
Chi non lo capisce non capisce il blues.
I silenzi sono più importanti delle note.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 02/07/2019 ore 08:18:0
che detta così è anche una bella frase, peccato che le pause stiano tra due note per cui niente note, niente silenzi. Dopodichè le tre note vanno certamente bene per Gibbons, per Clapton o BB King; come scrivevo sopra, però, per i comuni mortali meglio avere anche qualche altra freccia nella faretra, dai.
Ciao
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 02/07/2019 ore 12:02:05
Il Blues è essenzialità, per imparare bisogna autoimporsi di usare solo 4 note in un assolo.
E spremere tutto il possibile.
Le pause servono ad esaltare il significato delle note.
Come un comico non deve dire mille parole, basta una pausa giusta una parola giusta e la gente ride a crepapelle.
Se fai 100 note al secondo non è blues,
Se fai le scale jazz non è blues.
Infatti suonare bene il blues è difficile, come fare una buona pasta cacio e pepe.
ti metto un link ad un video così forse capisci.
vai al link

Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 17:58:55
i comuni mortali possono, quando suonano la chitarra, decidere chi assumere come modello. Se a qualcuno piacciono i modelli da te menzionati è ovvio che segua il loro approccio e non quello di strumentisti apparentemente più tecnici o dei turnisti
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 05/07/2019 ore 18:39:4
anche la tua è una bella frase, e funziona... se non vuoi suonare blues
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 02/07/2019 ore 08:24:2
In realtà la musica è un linguaggio, come qualunque forma in cui si esprime l'umanità, tant'è vero che ha delle sue regole "grammaticali", la costruzione di periodi, la sintassi e, proprio come la lingua parlata può avere toni ed accenti.
Per le tre parole potrei essere d'accordo: peccato che se le tre parole le usa Ungaretti è un conto, se le uso io sembro solo un troglodita. Così nella musica. Inoltre bisogna stare molto attenti perchè i grandi si distinguono anche per far sembrare semplici cose che in realtà non lo sono.
Ciao
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 02/07/2019 ore 10:00:00
Parole sante.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 18:07:58
la musica non è un linguaggio perchè non comunica dati oggettivi. mentre ho bisogno concretamente di un certo vocabolario per destreggiarmi nella vita di tutti i giorni, nella musica non è stabilito che sia più efficace chi ha cinquemila modalità di esprimersi piuttosto che una. Anzi, nella musica non classica e non jazz di solito ha fatto la storia chi ha lavorato con una tavolozza di colori limitata. Non è certo proibito studiare e/o diventare molto tecnici e versatili, ma non è detto che ciò mi faccia esprimere più arte di altri apparentemente meno competenti. Se la chiave dell'arte fosse la competenza, allora dovremmo tutti ascoltare solo musiche molto tecniche, come il jazz, la classica italiana o la classica indiana che è praticata da gente con un livello di dedizione allucinante .. :-)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 02/07/2019 ore 18:37:49
Non vedo il nesso tra medium e dati oggettivi, a quella stregua solo la matematica sarebbe un linguaggio. Inoltre il discorso ha deragliato sulle tre note. In realtà il punto che sollevai non era quante note suonare, ma quanto e come studiare. Cosa che, a mio parere, è doverosa per dirsi chitarristi (anche di infimo livello come me) e per potersi divertire. Ribadisco che la questione non è Gibbons, ma il ragazzo che si mette a strimpellare rock n roll a 14 anni e magari nei dieci successivi avrà voglia di cambiare genere cosa ben possibile solo avendo solide basi tecniche date da studio ed esercizio il più vari possibile. Ho conosciuto "colleghi" bravissimi finchè stavano nella loro comfort zone che, usciti da quella, non riuscivano ad adattarsi. Nulla di peggio di sentire un rockettaro duro e puro pestare sulla sei corde per suonare quizas quizas quizas o un chitarrsita da pop italiano (alla Vasco dei "bei" tempi) approcciare un solo metal.
Ciao
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 18:57:59
il termine "automobile" in una certa lingua indica per tutti un oggetto preciso.. mentre un accordo di fa o un colpo di rullante di per se non indicano niente. Per cui non essendo la musica riconducibile ad un linguaggio dato che con essa non si comunica niente di concreto o definibile, non è possibile stabilire che è meglio saperne di più per effettivamente funzionare meglio, o piacere di più o essere più efficaci .. per il resto di ciò che affermi apprezzo e capisco, ma la versatilità è versatilità non musica. Se a qualcuno appare un valore, benissimo, ma non ha niente a che vedere con la capacità di piacersi o piacere suonando .. Per cui non so... se lo strimpellatore quattordicenne andando avanti col tempo non sarà capace di suonare altro che rock and roll, di per se non mi sembra si possa dire che sia un problema
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/07/2019 ore 19:49:41
"... quattordicenne andando avanti col tempo non sarà capace di suonare altro che rock and roll"

il che mi sembra onesto, genuino ed auspicabile!
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 04/07/2019 ore 11:00:31
A proposito di musica indiana prova sentire questo mio esperimento sonoro.
vai al link
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/07/2019 ore 18:00:19
wow!!!!!!
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 05/07/2019 ore 21:05:23
il fatto che un linguaggio sia tale solo quando comunica "dati oggettivi" (locuzione comunque da definire a sua volta) è tua propria personale, assolutamente legittima, ma non coincide con quella comunemente data per definizione in lingua italiana né di linguaggio come sostantivo maschile, né come estensione del suo significato. Una rapida ricerca nei dizionari di altre lingue (ho dato una scorsa a quello inglese e spagnolo) da lo stesso risultato. Il fatto che la musica non sia un linguaggio è una tua personale opinione, c'è una vasta letteratura a sostegno dell'idea opposta, quindi tutto sta a come si decide di considerare la musica in primis
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 06/07/2019 ore 00:01:15
quì si è paragonata la musica ad un linguaggio scritto o parlato, intendendo dire che, come nell'uso di una lingua, se conosco più vocaboli riesco più efficientemente a comunicare, la stessa cosa succede nella musica se, come strumentista, ho un bagaglio di tecnica nutrito e complesso. La faccenda non regge perchè i suoni della musica non comunicano dati oggettivi. Non è che l'accordo di chitarra pulita di Do minore vuol dire "casa" e una scala di Fa # maggiore distorta vuol dire "gatto", per cui più elementi musicali conosco e più sono efficiente nel comunicare un certo concetto concreto.. non funziona in questo modo, la musica non fa niente di tutto ciò. Semplicemente, soggettivamente, emoziona.. e ciò può succedere ascoltando una nota o cento, con un suono o con un altro del tutto differente ..

.. nel senso che sono certamente consapevole di averla sparata grossa, ma considerando cosa vorrebbe intendere chi, quì dentro, ha paragonato la musica ad un linguaggio, penso di averci azzeccato dicendo che un linguaggio non è ...

ciao :-)
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 06/07/2019 ore 00:08:55
penso che non ci hai azzeccato per niente, ma va bene uguale :)
Rispondi
di Mm utente non più registrato
commento del 27/01/2023 ore 00:27:29
Pure tu non hai azzeccato molto....4 frasi blues. Il genio!!!
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 07/07/2019 ore 02:24:0
Alleluia.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 02/07/2019 ore 08:48:4
Discussione surreale e grottesca.

L'articolo è di semplice comprensione, chi vuole capire può farlo facilmente.
Ah prima però ascoltate il reverendo suonare, può aiutare in effetti.
:-) :-) :-)
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 02/07/2019 ore 09:22:52
Molto surreale e molto grottesca..... discussione sul sesso degli angeli.
Alla catalano: avere talento e studiare é meglio che avere talento e non studiare.
Se però sei il reverendo o bb king puoi anche non studiare... Il talento basta e avanza....
Rispondi
di ndegnu [user #27568]
commento del 02/07/2019 ore 12:37:38
non sono d'accordo. Suonare su indicazione del mio maestro pezzi che da solo non avrei preso in considerazione mi ha fatto crescere in tecniche e sonorità che altrimenti non avrei messo nel mio bagaglio cultutrale.
Rispondi
di asidisi [user #16165]
commento del 02/07/2019 ore 13:10:45
Quasi tutte le band o i chitarristi piu conosciuti sono diventati famosi per quello che suonavano già a vent'anni. Si sono specializzati a suonare un genere, quello che gli piaceva. Sto' dalla parte del reverendo
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 02/07/2019 ore 14:26:24
surreale. leggendo molti dei commenti, si capisce perchè oggi è diffusa la convinzione che lo studio (in tutti i campi) non serve a niente. ed il fruttarolo pensa di poter discutere a pari con un professore universitario.
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 02/07/2019 ore 15:08:13
Scusa ma anche così rischiamo di cadere in un luogo comune. Stiamo parlando di musica che è (anche) arte mestiere irrazionalità e quanto altro. E la mia non è una visione romantica. È la realtà.
Venendo al pezzo, il senso per me è chiaro: coltivare il proprio talento, il proprio stile, la propria visione della musica. Poi è chiaro che lo ottieni (anche ma non solo) studiando e ascoltando altri musicisti altri stili altre tecniche eccetera. Ma l'obiettivo deve essere "suona quello che vuoi sentire" altrimenti rischi di essere un clone, una copia di qualcun altro. Si deve cercare la propria via anche come musicista. Se si ha l ambizione di esserlo davvero e non per hobby.
Infine e chiudo: ma perchè dobbiamo sempre metterla in polemica? Non si riesce a discutere senza ricorrere all'aggressività?
Perdonami il pistolotto eh....
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 18:12:38
lo studio o la preparazione di tipo accademico sono obbligatori in certi ambiti e in altri no .. moltissima musica rock è stata fatta da gente con una preparazione pari quasi a zero. Fra l'altro questo punto è sopra sostenuto da una vera e propria rockstar, non dall'ultimo arrivato :-)
Rispondi
di kaisersoze [user #14310]
commento del 05/07/2019 ore 11:33:20
Studiare serve, certo e sempre. Ma nelle arti, e intendo tutte le forme di espressione non direttamente codificabili se non a posteriori dai vari critici alla Sgarbi, qualunque artista, anche il meno noto, sviluppa il suo linguaggio (penso al primissimo punk) e non quello di altri (penso alla seconda fase del punk). Magari simile ad altri (i Ramones non facevano R&R?) ma comunque originale. Se un artista lo facesse non sarebbe un artista ma un "clonatore" alla cinese, ossia con risultati inferiori. Capisco chi suona per portare la pagnotta a casa... ma allora parliamo di lavoro e non di arte.
Rispondi
di lunatico575 [user #43462]
commento del 02/07/2019 ore 15:11:42
Ragazzi, una domanda:
Per voi, attualmente chi è il miglio chitarrista al mondo?
Partecipare seriamente.
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 02/07/2019 ore 15:21:34
Ah ah domanda senza senso... -))))
È meglio Monica Bellucci o Charlize Theron?
Parlo da maschio eterosessuale conquantenne.
Attualmente sono in una fase Blackmoriana, ma sono stato anche DuaneAllmanniano Hendrixiano è Townsheniano . L'età è quella che è.
Tra i nuovi mi piace molto Gary Clarck jr e non ricordo il nome quello dei black keys.
Rispondi
di lunatico575 [user #43462]
commento del 02/07/2019 ore 16:30:19
Intendevo vivente
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 02/07/2019 ore 19:14:31
Ok. Lasciamo i defunti e le cariatidi.
Mi ripeto: a me piace molto Gary Clark jr, che credo sia in ottima salute.
Ovviamente giudizio soggettivo.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 18:20:28
un altro punto a mio parere interessante è che stiamo mettendo in discussione uno che nel suo ambito, la chitarra e canto rock, è fra i dieci o venti più quotati al mondo. Chi ritiene che la competenza, lo studio, la preparazione siano irrinunciabili, dovrebbe prima di tutto considerare che ascoltare gli esperti è parte molto importante del farsi una competenza in un certo ambito. E' strano che parli uno come gibbons e una schiera di chitarristi rock o aspiranti tali dichiari di saperne più di lui .. ;-)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 02/07/2019 ore 18:48:17
Attenzione, Gibbons è un uomo, non è infallibile e può aver pestato una mina come fanno tutti quando elevano a regola al propria esperienza personale. Ti potrei dire che Vai è sempre stato un sostenitore di studiate, esercitatevi poi studiate ed esercitatevi ancora. Come la mettiamo? Inoltre direi che proprio in qualità di chitarrista qualunque si è titolati a metter ein dubbio le parole del reverendo. Anni fa anche Page fece un'uscita simile asserendo di non essersi mai preoccupato troppo di studiare, ma di aver suonato quel che sentiva ed il ragazzo che suova con me mi disse: "grazie al cazzo, sei Jimmy Page". Ora il problema è quanti Gibbons o Page ci sono e quanti mestieranti che debbono supplire con lavoro ed esercizio alla mancanza di un grande talento? Perchè le strade sono sempre solo due: o hai il genio e lo affini anche lavorando poco, o non ce l'hai e allora devi lavorare molto. Poi se invece ti va bene suonare per tuttta la vita gli stessi sei brani, ok, ma che noia.
Ciao
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 19:08:59
come la mettiamo, la mettiamo che gibbons in ambito chitarristico vale quanto steve vai e senza menzionare il fatto che è infinitamente più popolare. Quindi è strano che chi inneggi ad un approccio ragionato, basato sullo studio e sulla competenza e versatilità decida di prendere completamente le parti dell'uno a discapito dell'altro. Non è un atteggiamento culturalmente serio..

il resto di ciò che dici è di poca, a mio parere rilevanza, perchè se voglio suonare qualcosa tipo i led zeppelin o gli zztop, non posso farlo con un approccio alla paco de lucia o alla al di meola o andando al conservatorio. Per cui o ce la faccio col sistema di page e gibbons oppure non ce la faccio, non posso sopperire con lo studio alla mancanza di talento in un certo genere che si pratica senza studio ... se non so giocare a calcio, non posso rimediare diventando un campione di tennis, è un altro sport .. :-)
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/07/2019 ore 19:53:07
"...Per cui o ce la faccio col sistema di page e gibbons oppure non ce la faccio, non posso sopperire con lo studio alla mancanza di talento"

Yaso, non sempre son stato d'accordo con te, ma qui mi hai letto nel pensiero.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2019 ore 20:41:31
:-)
Rispondi
di lunatico575 [user #43462]
commento del 02/07/2019 ore 21:43:07
Discorso perfetto!
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 03/07/2019 ore 15:12:03
Questa risposta è tutta sbagliata: in primo luogo non ho preso le parti di nessuno, ho semplicemente replicato al tuo stupore vista la qualità di Gibbons che esistono altri musicisti, altrettanto validi, che la pensano in maniera diversa. Infatti il mio post inizia indicando che l'uomo non è infallibile. A me pare poco serio stravolgere quel che ho scritto.
Sul secondo paragrafo non vedo cosa c'entri il tennis. Seguendo il mio ragionamento, nel tuo esempio, se non ho talento per il calcio posso sopperire con tanto allenamento ed esempi ce ne sono a bizzeffe anche tra i professionisti: da Gattuso a Paramatti per citare i primi due che mi saltano in mente.
Infine, quest'impostazione per cui o si riesce per natura o non si può mi pare alquanto manichea, che ricordi io la applicavano gli spartani, ma spero che nessuno auspichi il ritorno a quei costumi. Anche perchè si tratta di un determinismo che può legittimare qualunque arbitrio e conseguenti derive.
Ciao
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 03/07/2019 ore 23:20:37
se si tratta appunto di stili musicali che si apprendono per via spontanea o naturale, non possono quindi essere approcciati in modo accademico perchè l'approccio sarebbe inefficace .. sarà manicheo, determinista, derivativo o spartano o come se fosse antani, ma è così. Se billy gibbons è diventato billy gibbons con un certo approccio, scusa la ripetizione, ha senso che lui suggerisca lo stesso approccio, non quello che serve per diventare un turnista o un chitarrista classico .. da quì l'esempio del calcio e del tennis, un chitarrista che cerca di approcciare (e cinque) il blues con lo studio sistematico e assiduo è come se volesse praticare uno sport allenandosi per un altro.. e certo, se una star della chitarra dice che lo studio è necessario e un'altra dice che non lo è, un approccio ragionato e culturalmente valido come minimo prende in considerazione entrambi i messaggi li contestualizza e se possibile armonizza.. oppure uno fa come vuole e allora si va a sentimento come suggerisce gibbons... anche suonando la chitarra ... :-)
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 04/07/2019 ore 13:12:54
Più popolare sicuramente , più bravo beh bisogna avere le orecchie foderate di prosciutto . Ma qui entriamo nel discorso che uno vale uno è che studiare non serve. Concetto tanto caro ad alcuni politici odierni è che si è diffuso come un virus.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/07/2019 ore 17:52:47
beh.. dipende cosa intendi per "bravo". Se per te "bravo" è uno che va veloce, ci sta che gibbons sia meno bravo pure di me. Se "bravo" invece è uno che si inserisce in un certo progetto valorizzandolo e migliorandolo, beh, la sua figura, negli zztop, la fa di sicuro. Magari, per qualcuno, è più bravo pure di steve vai... e... non è che studiare non serve, è che ci sono INDUBBIAMENTE ambiti nei quali lo studio è determinante, altri nei quali può servire o no, altri nei quali fa perfino male. Se una miriade di chitarristi di alcuni generi si è potentemente affermata senza alcuno studio o preparazione, vuol dire che il sistema per affermarsi. riuscire, eccellere in quegli ambiti non è studiare. In altri, invece, ovviamente, è imprescindibile ...

Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 05/07/2019 ore 16:34:40
ma perchè tu pensi che Vai sia bravo perchè va veloce?
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/07/2019 ore 19:16:35
no .. leggi bene.. :-)
Rispondi
di Milotic [user #49743]
commento del 05/07/2019 ore 08:36:18
Ovvio, altrimenti non esisterebbe la D'Urso ed i suoi...
Rispondi
di Lucifer [user #46960]
commento del 03/07/2019 ore 12:42:39
Che paranoie inutili! Il grande Gibbons ha detto una cosa che dall'alto della sua esperienza ci può stare e tutti a dare giù di matto! Ma sentitevi gli ZZ Top dal 1° album e poi, se ancora ve la sentite... scrivete pure!
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 04/07/2019 ore 10:58:15
BB King è stato considerato un grandissimo chitarrista? Rolling Stone lo mette nei primi 100 al mondo?
Se provavate a dirgli di fare un Fa min. 7 o piazzare una diminuita vi mandava gentilmente a cag..
Ripeteva sempre a chi suonava con lui e non lo conosceva, no no, gli accordi no, non fa per me, non mi interessano anche se all'occorrenza alcuni li metteva puntualmente senza conoscerne il significato teorico, ma ne conosceva perfettamente il suono, i suoni della tastiera li conosceva tutti, quelli che interessavano a lui e congeniali al suo stile, il resto era arabo.
Il suo vibrato è o non è un pezzo di storia del nostro amato strumento?
Eppure è sempre lo stesso, quasi sempre nella stessa posizione.
E' chi ascolta che deciderà se sarai o meno un professionista di successo, non il maestro o gli anni passati a studiare che fa sempre bene per carità.
Sentimento, anima, passione e conoscenza profonda del genere o tanto solfeggio e ore e ore di pentatoniche?
Un futuro buon chitarrista blues è meglio che nasca nel retro di un Night Club di New Orleans o che possa frequentare il miglior conservatorio? Non c'é risposta.
Almeno per me, tanti, troppi fattori in ballo, le variabili sono infinite.
Ci sono chitarristi Gipsy che sono letteralmente dei mostri ma non leggono un solo rigo di spartito e per loro le note scritte sono cacatine di mosca, di contro ci sono musicisti con anni e anni di studio e diplomi di ogni genere che non appassionano, suonano certamente bene ma non sono in grado di far scattare quel clik che ben conosciamo, sanno fare mille e mille note e accordi ma manca qualcosa, c'é qualcuno che mette insieme gli stessi 4 accordi mischiandoli e rigirandoli eppure scatta il clik, come mai?.
E' sempre il solito dilemma, è nato prima l'uovo o la gallina?
Non c'é regola, non c'é ricetta infallibile.
Una cosa sola è certa, non ci sono scorciatoie, bisogna comunque farsi il mazzo sia che sai che quello che stai leggendo e facendo è un FA Min 7, sia che lo ignori ma sai comunque farlo bene, a tempo e nel modo giusto.
Rispondi
di vandergraaf [user #24385]
commento del 09/07/2019 ore 16:33:42
Avete tutti ragione e tutti torto. Chi suona musica classica deve per forza avere studiato ma non per forza diventerà un solista. E i solisti più quotati sono coloro che interpretano con maggior passione e talento, con magari con pari abilità tecnica di mille altri, musica scritta su cui quasi mai possono improvvisare ma al massimo "colorare". Il jazz, al contrario, è fatto per la maggior parte da musicisti che hanno studiato e la cui bravura viene evidenziata dall'improvvisazione. Il rock 'n'roll è stato "scritto" e suonato al 90% da gente che non ha studiato musica perché è di base semplice e perché, come tutte le sue successive classificazioni (rock, hard rock, punk...) è stata la musica della ribellione, del gap generazionale . Poi si è cominciato a vedere solisti, soprattutto chitarristi (la scritta Clapton is god. è esplicativa) che sono diventati idoli per i ragazzi e soprattutto ne hanno spinti tanti a volere diventare musicisti . Posto che "rock 'n' roll can never die" credo che la preparazione tecnica e culturale musicale, al giorno d'oggi sia utile come sempre. Sennò non avremmo avuto i Genesis, King Crimson, Van der Graaf Generator, Soft Machine, Gentle Giant ecc..
P.S. adoro i ZZTop e il reverendo.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 13/07/2019 ore 17:45:04
Leggendo la marea di commenti mi viene in mente un fattore onestà - intenti per la musica in generale, cosa si vuole attivamente communicare agli ascoltatori che faccia la differenza. E restare fedeli al Blues è perfettamente OK mettendoci entusiasmo dilagante come Billy Gibbons. Più si vive, più esperienza, ci sarà sempre qualcosa di nuovo da raccontare senza cambiare uno stile di base. Per accumulare esperienza è utile ascoltare un sacco di musica di altri generi e vi saranno spunti da usare e cultura non solo musicale da acquisire.

Io sono autodidatta con "Satisfaction" pestando la chitarra - ero partito sul pianoforte ma Beatles e Stones hanno cambiato tutto - ero a Venezia, non c'era un maestro di chitarra Rock e autodidatta per forza suonando poi "teenager Blues"!! Episodio 1974: sono al Suono Recording studio, Il Pacco sta registrando, passa Eugenio Finardi e ci diciamo di fare una jam - Alberto Camerini obietta dicendo "odio il 12-bar Blues"! L'ho presa male al momento, ripensandoci però coi Blues Right Off non c'erano covers e vecchi dischi Blues erano spesso asimmetrici in quanto a battute / accordi.
Rispondi
di The Hobby [user #48773]
commento del 21/07/2019 ore 11:28:5
Mi trovo d' accordo,o meglio, all'inizio qualche lezione bisogna pur prenderla, ma quello che uno vuole sentire e'il sound che hanno pezzi o particolari bands che piacciono; suonare determinate cose che piacciono, che magari vanno un po fuori dai canoni standard dell'insegnamento scolastico puo' aiutare a trovare il modo di suonare che uno vuole.
Rispondi
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