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Domanda semplice, cos'è la fiammatura del l...
di
theripper76
[user #31689]
- pubblicato il
02 luglio 2019 ore 17:20
Domanda semplice, cos'è la fiammatura del legno?
Non capisco se sia creata dal liutaio o sia una caratteristica naturale del legno come l'occhiolinatura.
Grazie
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di
aleck
[user #22654]
commento del
02/07/2019 ore 19:34:49
vai al link
(legno)
Rispondi
di
Repsol
[user #30201]
commento del
02/07/2019 ore 21:18:5
E' una caratteristica naturale del legno...
Il liutaio poi la valorizzera' con la vernice, ma in ogni caso sono delle sfumature che il legno gia' possiede.
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
03/07/2019 ore 18:13:49
La fiammatura è un effetto ottico determinato dalla particolare conformazione dei raggi midollari in alcune specie arboree e in determinate (non ancora del tutto chiarite) condizioni di crescita. A differenza dei canali linfatici, che scorrono in senso longitudinale (per intenderci, dalle radici verso i rami), i raggi midollari sono radiali, vanno cioè dal centro del tronco verso l'esterno, perpendicolarmente agli anelli di accrescimento. In alcune specie (a noi interessa soprattutto l'acero) hanno una sezione ovale piuttosto generosa, che risalta soprattutto quando viene tagliata longitudinalmente, come avviene solitamente nei tagli di quarto: la superficie interna dei raggi midollari riflette la luce diversamente dal resto del legno e questo genera i meravigliosi "giochi" che tanto piacciono a noi chitarristi. La bellezza dell'effetto è data soprattutto dalla tridimensionalità: la superficie sezionata mantiene una minima curvatura che riflette la luce in maniera differente a seconda dell'incidenza, dando la sensazione che le fiammature cambino profondità e si muovano quando viene modificata l'inclinazione della tavola rispetto alla luce. Cosa che le fiammature false (es. fotoflame) non possono fare. Alcuni sostengono che i raggi midollari si sviluppino in modo abnorme quando la pianta è sottoposta a sollecitazioni fisiche costanti e ripetute, ad esempio a venti frequenti che causano un movimento elastico del tronco.
L'occhiolinatura invece può dipendere da fattori patologici che causano la morte precoce delle gemme, che vengono poi inglobate nel legno di crescita.
Rispondi
di
theripper76
[user #31689]
commento del
04/07/2019 ore 13:13:30
Ringrazio per la risposta. Quindi in termini di stabilità del manico non serve, giusto?
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
04/07/2019 ore 14:04:47
No, è solo un fattore estetico.
Rispondi
di
theripper76
[user #31689]
commento del
04/07/2019 ore 16:00:0
Idealmente quindi,la miglior costruzione per garantire massima stabilità ad un manico é un solo pezzo in taglio di quarto? Quello che definisco one-piece quartersawn?
Grazie
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
04/07/2019 ore 16:40:56
No, direi di no.
Utilizzando il taglio di quarto il manico ha una distribuzione più regolare delle fibre, il che dovrebbe riflettersi in una trasmissione più uniforme delle frequenze e ad una maggiore stabilità al variare delle condizioni di temperatura/umidità. Ma il pezzo unico non è sinonimo di stabilità.
Un manico composto da più parti, anche solamente con la tastiera riportata, è COMUNQUE più stabile perchè funziona con il principio del multistrato. Una paletta inclinata incollata (scarf neck) è più robusta del pezzo unico "alla Gibson".
A parte questo, in realtà niente ci può garantire che maggior rigidità e maggiore trasmissione delle vibrazioni (o maggiore/minore massa) corrispondano anche a un miglior suono...
L'unica cosa che conta alla fine è l'equilibrio tra le parti.
Rispondi
di
theripper76
[user #31689]
commento del
04/07/2019 ore 16:55:20
Tastiera riportata vuol dire incollata? Tipo manico in acero con tastiera in palissandro?
Non conosco il principio menzionato,ora cerco.
Oliver era (o forse è) il nome di una liuteria...per caso è lei?
Grazie ancora, é stato gentilissimo.
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
04/07/2019 ore 17:39:35
Si, intendevo incollata. Spesso si vedono anche manici in acero con tastiera in acero incollata.
Purtroppo non ho una liuteria, ma mi sarebbe piaciuto :)
Rispondi
di
theripper76
[user #31689]
commento del
04/07/2019 ore 23:57:25
Cercando "principio multistrato" non trovo nulla...il tutto ha forse un altro nome?
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
05/07/2019 ore 00:29:30
:)
Non è una tecnica liuteristica.
E' il sistema con cui si realizzano i comunissimi pannelli in legno che chiamiamo anche "compensato".
Dato che il legno non può mai essere del tutto uniforme (soprattutto se non viene tagliato di quarto) è probabile che risponda alle sollecitazioni esterne (temperatura, umidità, trazione) in maniera imprevedibile e asimmetrica, torcendosi. Per evitare questo problema, evidente soprattutto in tavole sottili, si è pensato di incollare tra loro più strati di sfogliato sottile di legno, posizionandoli in modo che la fibra di ogni strato sia orientata perpendicolarmente a quella degli strati adiacenti: in questo modo la deformazione di ogni strato viene bilanciata e annullata da quella degli strati vicini. Viene cioè "compensata", e da qui ne deriva il nome comune.
Un altro effetto della costruzione multistrato, secondario ma utile a noi chitarristi, è la neutralizzazione ANCHE di eventuali frequenze di risonanza particolari di una specifica tavola, che potrebbero enfatizzare troppo o addirittura smorzare certe note: nella liuteria classica è un fenomeno conosciuto e sfruttato con sapienza (le tavole armoniche vengono infatti "accordate" con precisione), nella liuteria "elettrica" è essenzialmente un fastidio, in particolare a volumi sostenuti. E' il motivo per cui la maggior parte delle semiacustiche, hanno top e fondo in multistrato, mentre le archtop da jazz più pregiate usano legni masselli.
Anche il manico di chitarre e bassi può beneficiare della maggiorata stabilità conseguente all'incollaggio di diversi elementi tra loro.
Un esempio estremo di costruzione multistrato è la SG Zoot Suit (che pare suonasse... come una normale SG :)
vai al link
Rispondi
di
Pietro Paolo Falco
[user #17844]
commento del
05/07/2019 ore 10:07:20
Oliver caro, quanto mi manca leggerti in homepage
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
05/07/2019 ore 22:54:
Ciao Pietro.
Sono cambiate molte cose e il tempo è tiranno, ma il primo amore non si scorda mai :)
Mi fa molto piacere scoprire che esistono ancora persone con cui è un piacere parlare, cosa rara in questi tristi tempi.
Rispondi
di
theripper76
[user #31689]
commento del
05/07/2019 ore 20:14:27
Ringrazio per la risposta esauriente,molto gentile.
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
05/07/2019 ore 22:56:45
È un piacere quando si trova una persona che ricorda ancora la ormai perduta virtù... dell’educazione.
Buona musica
Rispondi
Loggati per commentare
di
MM
[user #34535]
commento del
05/07/2019 ore 23:17:
Scusate se mi intrometto nell’interessante discussione.
In linea di massima concordo su tutto quanto espresso da Oliver.
Esprimo solo un mio parere sul “taglio di quarto”.
Il taglio di quarto genera comunque un manico più stabile del taglio tangenziale (o flat, o sawn), perché gli anelli di crescita del legno possono essere paragonati a una sorta di multistrato, come tanti strati di legno uno sull’altro, e disposti come lo sono nel taglio di quarto offrono maggiore resistenza alla trazione delle corde e ai movimenti (seppur minimissimi in un legno stagionato bene) del legno.
Rispondi
di
Oliver
[user #910]
commento del
06/07/2019 ore 09:37:16
Esatto, è il taglio migliore. Purtroppo è anche quello più complesso da realizzare e che comporta il maggiore spreco di legno.
Da un lato è quindi costoso, dall’altro è anche... poco etico, visto che ultimamente si sta finalmente iniziando a considerare anche la sostenibilità.
Va anche detto che la stabilità (ovviamente si parla essenzialmente di manici) dipende anche dal tipo di legno (l’acero è molto stabile) e, a prescindere dal tipo di taglio, dalla regolarità, densità e linearità delle fibre e degli anelli di accrescimento.
E bisogna anche riconoscere che in generale (ormai da molti anni) è piuttosto difficile trovare manici “nati male”. Le tecniche di essiccazione e di lavorazione si sono evolute moltissimo.
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
07/07/2019 ore 11:21:17
Poi va anche detto che in caso di top in acero marezzato (termine esatto per indicare la fiammatura), per avere la migliore resa estetica l’ideale è il taglio di quarto.
Mentre se parliamo di manico, tipo Strato o Tele, in pezzo unico di acero non marezzato, il taglio di quarto è certamente più stabile, ma da vedere sulla tastiera è esteticamente più brutto del taglio tangenziale.
Rispondi
di
theripper76
[user #31689]
commento del
08/07/2019 ore 15:31:01
In merito a ''Mentre se parliamo di manico, tipo Strato o Tele, in pezzo unico di acero non marezzato, il taglio di quarto è certamente più stabile''...pare che fatto in piu' pezzi sia migliore,riferito a quanto scritto sopra.
Anche io pensavo che il singolo pezzo fosse piu' resistente...
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
08/07/2019 ore 16:58:31
Allora, è risaputo che un manico in tre pezzi incollati può essere più stabile di un manico in pezzo unico, l'incollaggio impedisce al legno di imbarcarsi e muoversi.
Però io preferisco che sia in un pezzo unico, e se è ben stagionato sarà comunque stabile.
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