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Come ottimizzare la propria musica per lo streaming con NUGEN Audio MasterCheck
Come ottimizzare la propria musica per lo streaming con NUGEN Audio MasterCheck
di [user #45705] - pubblicato il

Oggi il nuovo medium di riferimento quando parliamo di Mastering non è più il CD e l’ascolto in auto, ma i vari servizi di Streaming Online come Spotify, Tidal, Pandora, ecc. e le cuffiette del telefono. Come però questi servizi trattino le nostre amate tracce prima di essere spedite in tempo reale per tutto il mondo era un po’ un mistero.

Ora con il nuovo MasterCheck di Nugen Audio abbiamo finalmente un tool che ci permette di sentire in tempo reale cosa i vari servizi di Streaming Audio Online faranno ai nostri brani.

Mentre prima l’obiettivo di un Mastering Engineer era quello di ottimizzare il mix in modo che si sentisse bene su tutti gli impianti, alla radio, in tv e in auto, ora deve anche tener conto dei servizi di streaming online.

Bisogna sapere che i vari servizi online utilizzano tutti dei Codec, cioè delle compressioni di dati come analogamente avviene per gli mp3, per occupare meno banda possibile.
A seconda della velocità del vostro collegamento a Internet e del tipo di servizio che utilizzate, a pagamento o meno, avrete dei risultati sonori diversi.

MasterCheck ha già inseriti diversi preset per farci sentire cosa succederà su YouTube, su Apple Music, su Spotify in versione mobile, free o abbonamento, ecc.
Il piccolo tastino con simbolo Delta tra Meter e Monitor ci consente di sentire la differenza tra il file originale e quello passato attraverso il codec.

Sentirete che a seconda del codec scelto e della qualità dello streaming verranno aggiunti degli artefatti più o meno evidenti.
Interessante notare che una volta ascoltata la differenza, si riesce a percepire immediatamente gli artefatti anche ascoltando il brano intero passato attraverso il codec.

Come ottimizzare la propria musica per lo streaming con NUGEN Audio MasterCheck

Inoltre il codec può anche “clippare” e andare in distorsione anche se il brano originale non supera mai lo 0dbFS. MasterCheck ce lo segnala colorando di rosso il tasto di selezione del codec e se attivate il tasto Delta sentirete quanta distorsione in più viene aggiunta rispetto ad un file che non fa andare in distorsione i codec. Per ovviare a questo problema di finalizzare i Brani con un volume di uscita tra -0.5 e -2.00dBfs.

Oltre alla compressione i vari servizi di streaming applicano anche una compensazione del volume, in modo che possiate ascoltare brani diversi di seguito senza troppi sbalzi di volume tra uno e l’altro. In alcuni servizi, come nella versione a pagamento di Spotify, la compensazione del volume è disattivabile, ma se state ascoltando musica da YouTube questo non sarà possibile.

Come ragionano i vari servizi per standardizzare i volumi dei brani?
La prima cosa che viene fatta è la misurazione in LUFS del brano, che determina la stima del volume medio totale del brano, analizzandolo dall’inizio alla fine.
Un brano con 3 minuti di musica ad un livello mediamente basso e 30 secondi finali con un volume molto alto può avere un valore LUFS molto più basso rispetto ad un brano mediamente alto dall’inizio alla fine.

MasterCheck ci viene in aiuto anche in questo caso, analizzando il valore LUFS del brano per poi portarlo allo stesso livello di volume che avrà una volta caricato online.

Ogni servizio di streaming online ha un valore LUFS di riferimento diverso.
Per esempio Spotify ha come riferimento i -14LUFS, questo significa che tutti i brani una volta analizzati verranno abbassati o alzati in modo da avere un livello medio di -14LUFS.

Attenzione che se caricate un album intero la misurazione di quanti dB togliere o aggiungere a tutti i brani verrà fatta solo sul brano con valore LUFS più alto e non brano per brano!

Con questo sistema inoltre potrà accadere che 2 brani, uno molto alto e uno piuttosto basso, possano suonare con volume percepito opposto ascoltati in streaming con compensazione del volume attiva, perché quello con volume più basso verrà alzato per arrivare ai -14LUFS, ma conserverà la dinamica di un brano non schiacciato troppo dal brickwall limiter finale che lo faranno percepire come più alto di volume.

Questa è una piccola rivoluzione per tutti quelli stanchi della cosiddetta Loudness War, che probabilmente nei prossimi anni ci consentirà di mixare e masterizzare senza preoccuparci troppo dei volumi ma più della dinamica e della resa finale del brano.

Ricordiamoci però che ancora i CD vengono stampati e che ci sono ancora molti utenti che ascoltano librerie di Wav o Mp3, quindi il consiglio se state facendo il mastering dei vostri brani è quello di disattivare la compensazione del volume se cercate un riferimento dai servizi di streaming online, oppure meglio di utilizzare un CD o un file Wav come riferimento.

Nugen Audio MasterCheck è un ottimo strumento che mancava per comprendere in anteprima cosa succederà ai nostri Brani una volta online, utile per chi si occupa indipendentemente della propria musica ed indispensabile per chiunque come noi si occupa di Mastering per terzi.
(Se volete dare un’occhiata ai nostri servizi di Mastering Online potete cliccare qui).



Piccolo tip finale: ricordatevi che i vari servizi di streaming online creano il file compresso partendo da un file Wav a 16 bit, quindi anche se alcuni distributori digitali accettano file a 24 bit è sempre meglio inviarli a 16 bit perché non possiamo essere certi della qualità del processo che utilizzeranno per diminuire il bit rate.
Per iTunes i file ad alta qualità riguardano solo la vendita di brani scaricabili, non lo streaming e alcuni distributori digitali tipo Distrokid permettono l’upload di file differenti proprio per questo tipo di servizio.
 
mastercheck nugen audio
Link utili
NUGEN Audio MasterCheck
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