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Max Cottafavi: non esistono assi nella manica
Max Cottafavi: non esistono assi nella manica
di [user #116] - pubblicato il

I professionisti non hanno accesso a esoterici strumenti speciali e non occorre rincorrere i big per trovare la propria dimensione, racconta Max Cottafavi.
“Si pensa sempre che dietro ci sia qualcosa che non esiste in commercio, che hai solo tu” ci racconta Max Cottafavi, fedele ascia al fianco di Ligabue fin dagli esordi tra le cui mani sono passati strumenti di ogni ordine e levatura. In tempi recenti, la sua musica si è vista legata in buona percentuale al carattere forte di una Duesenberg nera, una semi-hollow di piccole dimensioni a doppia spalla mancante e con ponte mobile, firmata Joe Walsh.

Max Cottafavi: non esistono assi nella manica

In un mondo, quello del rock e del pop, che richiede suoni conosciuti e chitarre iconiche, non è così scontato portare in studio o sul palco un modello diverso dai “soliti noti”, ma Max ha una precisa visione rispetto alla ricerca del suono.
È un’idea comune che, per approcciare lo stile di un determinato artista, sarebbe quasi d’obbligo avvicinarsi il più possibile al suo parco strumentazione. Armato della sua insolita Duesenberg, Cottafavi racconta come invece lo studio possa viaggiare anche su un binario leggermente diverso.
Cercare uno strumento che si adatti al proprio personale stile, alle necessità del fisico e dell’orecchio di ognuno, non solo è un buon modo per sviluppare una personalità musicale, ma non è affatto in contrasto con la ricerca stilistica fatta a partire dall’imitazione dei propri idoli.

Non ci sono trucchi nella strumentazione dei big e non bisogna cercare di avere un rig il più simile possibile al loro per calcarne le orme. Max ce lo illustra in video, mentre imbraccia la sua fedele Alliance Joe Walsh.



La Duesenberg Alliance Joe Walsh sfoggia una costruzione semiacustica con blocco centrale, top in abete su fasce e fondo in acero. Il manico, incollato alla cassa, è in acero con un profilo a D e coperto da una tastiera in palissandro con 22 jumbo fret su un raggio da 12 pollici.

Un SingleTwin Mini e un LittleToaster offrono ringhio, carattere e gran reattività al tocco per esplorare tutte le sfumature possibili, mentre un ponte Radiator Tremola consente di affrontare anche escursioni più audaci senza temere per la tenuta d’accordatura, spaziando dagli stili vintage che più facilmente si possono associare a uno strumento simile fino al riffing e al solismo contemporaneo.
In Italia, le chitarre Duesenberg sono disponibili con la distribuzione di Aramini.
alliance chitarre semiacustiche duesenberg interviste joe walsh max cottafavi
Link utili
Alliance Joe Walsh sul sito Duesenberg
Sito del distributore Aramini Strumenti Musicali
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di francesco72 [user #31226]
commento del 17/07/2019 ore 09:47:26
Non ho capito se al minuto 1:55 il nostro tenta un accenno di slash o cos'altro, perchè se è la prima, direi che siamo abbastanza lontani dal chitarrista britannico e più vicini a Secondo Casadei. Condivisibile il discorso in generale, consci però che difficilmente potrai suonare doom metal con una telecaster.
Ciao
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di Merkava [user #12559]
commento del 17/07/2019 ore 22:12:06
ב"ה
Mi sfugge il senso generale del video...o forse e' una pubblicita' alla Dusenberg?
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 18/07/2019 ore 08:28:5
Direi che il significato sia di non impallinarsi su rig di famosi chitarristi e che il risultato si può ottenere anche con alternative. Messaggio arcinoto che però non trova un esempio concreto nel video stesso. Insomma una sorta di "sound like ******* without busting the bank", ma fatto male.
Ciao
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di theripper76 [user #31689]
commento del 21/07/2019 ore 17:14:09
In buona parte si.
Rispondi
di fender64 [user #14522]
commento del 20/07/2019 ore 21:12:51
Ho avuto il piacere di interfacciarmi con Max tempo fa, in occasione di un laboratorio musicale che lo ha visto partecipare in veste di docente. Il suo modo forse un po' spicciolo ed elementare è forse tipicamente della gente emiliano romagnola. Schietti e diretti. Senza giri di parole. Vi posso assicurare che l'ho visto in azione mentre seguiva varie band con generi differenti e gli ho visto suonare remi da barca, altri che blasonate chitarre. Essendo un musicista umile e poco portato a fare lo sborone(in romagnolo gradasso), non ama vantarsi. Suona e dimostra quello che è. Un chitarrista che ha dedicato la sua vita anche allo studio e alla ricerca di sonorità nuove. Massima stima e considerazione al maestro. Grazie per quello che mi hai trasmesso.
Paolo Polidori.
Rispondi
di theripper76 [user #31689]
commento del 21/07/2019 ore 16:52:35
In riferimento alle chitarre da lui usate in passato, lo sponsor al marchio risulta evidente a mio avviso.
Sul tema:che strumentazione mi serve per avvicinarmi al suono di Slash? "intanto tira giù le parti che poi..."condivido in riferimento alla dimensione di chi faccia queste domande...però non è un caso che usi una les paul.
Percezione personale:trovo il video abbastanza privo di utilità...poco significativo.E' molto gradevole invece quello dove racconta la propria carriera.
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di esseneto [user #12492]
commento del 22/07/2019 ore 08:33:2
Max ha mandato un messaggio rivolto secondo me soprattutto ai ragazzi che muovono i primi passi nel mondo del Rock dicendo che te ne puoi fregare se non hai la stessa chitarra , pedali e ampli del tuo idolo suona con quello che hai e alla fine il "suono giusto " verrà fuori .
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 23/07/2019 ore 10:03:06
Tipo simpatico e bella chitarra. Ma il chitarrista di Ligabue dovrebbe limitarsi a fare un video di pubbliche scuse e spegnere definitivamente l'amplificatore: non se ne può più!
Rispondi
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