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Tone Master: Deluxe e Twin Reverb nel mondo digitale
Tone Master: Deluxe e Twin Reverb nel mondo digitale
di [user #116] - pubblicato il

I Tone Master sono i primi ampli Fender digitali che replicano voce e feeling di un singolo modello e promettono un’esperienza valvolare con metà peso.
Il digitale avanza inesorabile, ma il mondo valvolare resiste vigoroso. Ora, per la sua prima volta, Fender utilizza un processore digitale ad alta tecnologia allo scopo di replicare un singolo suono, concentrando tutta la potenza di calcolo nella simulazione di un classico della tradizione californiana. Un inedito per il mercato degli amplificatori per chitarra, la serie Tone Master intende spodestare i classici valvolari promettendo un’esperienza d’uso del tutto identica ai modelli di riferimento, senza le complicazioni dei sistemi programmabili e con la portabilità di una struttura digitale ultra-leggera.
Protagonisti del Summer Namm 2019: il Deluxe Reverb e il Twin Reverb accantonano le valvole in favore di moderni microprocessori.

Tone Master: Deluxe e Twin Reverb nel mondo digitale

La tecnologia Tone Master si basa su finali di potenza digitali da 100 watt per il Deluxe e 200 per il Twin che vanno a realizzare degli amplificatori per chitarra segnalati dal sito ufficiale come un combo da 22 watt per il Deluxe e 85 watt per il Twin.

Secondo le intenzioni dei progettisti, l’architettura digitale concentrata sulla ricostruzione di un unico modello rende possibile replicare una risposta del tutto paragonabile ai valvolari di riferimento, in metà del peso complessivo rispetto ai modelli tradizionali.
Ognuno dei combo offre un pannello dei controlli identico a quello che ha reso famosi il relativo precursore analogico, per garantire un’esperienza d’uso quanto mai familiare.
Entrambi riportano due ingressi per i canali Normal e Vibrato.
Il canale Normal del Deluxe comprende manopole di Volume, Treble e Bass. Il canale Vibrato propone un’interfaccia simile e aggiunge un potenziometro per il Riverbero più controlli di Speed e Intensity relativi al vibrato.
Simile per impostazione, il pannello del Twin si arricchisce delle manopole per il controllo dei medi e di due switch per il Bright.
Classico nel look ma moderno nella funzione, il Power Jewel che indica l’accensione dell’amplificatore si illumina di colori diversi per segnalare la fase di riscaldamento, la modalità silenziosa e il funzionamento regolare.

Tone Master: Deluxe e Twin Reverb nel mondo digitale

Sul retro dei due Tone Master, un riduttore di potenza consente di richiamare cinque livelli d’uscita inferiori rispetto alla piena potenza per portare l’uscita a volumi d’appartamento fino a un watt di potenza per il Twin e 0,2 watt per il Deluxe.
Entrambi i combo offrono infine una porta USB per l’aggiornamento del firmware.

I mobili dei due Fender sono realizzati in pino massello, scelto per la sua ricca risonanza e il peso contenuto. Contribuiscono alla portabilità anche gli altoparlanti Jensen N-12K al neodimio, uno per il Deluxe, due per il Twin.

Sul sito Fender, è possibile vedere più da vicino il Tone Master Deluxe Reverb a questo link, mentre il Twin Reverb è disponibile a questo indirizzo.
amplificatori deluxe reverb fender tone master twin reverb
Link utili
Tone Master Deluxe Reverb sul sito Fender
Tone Master Twin Reverb sul sito Fender
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di Repsol [user #30201]
commento del 28/07/2019 ore 08:10:53
Con questi due prodotti io credo siamo difronte ad una e vera e propria rivoluzione...
Se sono veramente in grado di riprodurre lo stesso suono questi amplificatori potrebbero essere il futuro. Forse tra 10 anni, magari non ora ma pesano meno, costano meno, zero manutenzione e maggiore flessibilità d’uso....sempre che il suono sia quello (e sinceramente non ne dubito).
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 28/07/2019 ore 10:22:07
Effettivamente, a leggerne le specifiche, sembra un gran bell'oggetto. Tra l'altro ha anche un'uscita xlr con ir. Sul sito lo indicano a 900 $, se mantiene le promesse a livello sonoro potrebbe essere veramente una grossa novità.
Ciao
Rispondi
di Alex95SG [user #30733]
commento del 28/07/2019 ore 10:27:07
Ottimi, davvero ottimi. Hanno anche l'uscita con simulazione di cassa realizzata con due IR (dinamico e ribbon), che suona infinitamente meglio di tutte quelle simulazioni di cassa analogiche che si trovano in giro ora. Non vedo l'ora di prenderlo, portarlo dal vivo e sentire i puristi dire "eh sì il suono dei valvolari fender è inarrivabile, altro che il digitale" ahaha
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 28/07/2019 ore 11:38:32
Mi piacerebbe fare una prova A/B mentre suono, dal vivo, con la mia band.
Sarebbe meraviglioso se suonasse uguale.
Penso che resti un sogno, però è bello sognare.
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 28/07/2019 ore 12:05:18
Ciao Dale,
perchè pensi sia un sogno? Io non l'ho provato ma non credo che Fender si esponga al ridicolo mettendo sul mercato una macchina che sappia di finto, no? Comunque io a casa ho quello coi tubi caldi, eheheh, anche se è una reissue ultimamente gli ho fatto un upgrade e suona meravigliosamente
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 28/07/2019 ore 12:46:07
Sì sì lo so vecchio mio, suono abitualmente con un Fender bassman LTD e un princeton reverb. Avere degli equivalenti che pesano la metà con zero manutenzione e che suonano uguale, UGUALE, è effettivamente un sogno.
Finora è stato così.


Però li andrò a provare.


Fender sicuramente ci mette il marchio e la storia però la prova importante per me è usare questi apparecchi con la band, è facile fare degli amplificatori digitali che suonano bene da soli.
In cameretta.
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 29/07/2019 ore 14:19:48
Comincia a sentire questa comparazione A/B
vai al link
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 29/07/2019 ore 17:51:0
L'ho ascoltato, non tutto ovviamente, è divertente e simpatico ma poco utile ai fini della valutazione.
Infatti ascoltare un filmato su YouTube tramite degli auricolari mi può portare a dire che in questo caso i suoni sembrano sovrapponibili, Ma come ho già scritto sopra, per me l'importante è la prova del vivo con la mia band, perché quella è la mia dimensione.
Se ricevessi le stesse sensazioni che col mio suo set-up, non avrei problemi a lasciarmi alle spalle i miei valvolari.

Non sai che invidia che provo per il bassista, con la sua micro testata da 1000watt e 25cm x 3 kg di peso..:-) :-) :-) :-)
E ha un suono della Madonna!
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 28/07/2019 ore 14:34:17
Da un punto di vista concettuale mi sembra una buona idea. Per i miei gusti ci avrei aggiunto anche un canale drive per avere a disposizione anche suoni più spinti, che da quei Fender classici non escono molto.
Il tutto condito col MIDI naturalmente.
Se ben accettati, dai chitarristi, potrebbero comunque fare da apripista ad altri modelli.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 28/07/2019 ore 15:05:2
Sono scettico quando un'azienda che produce valvolari fa anche transistor, perchè di solito a questi viene negata da progetto una migliore qualità, per non entrare in competizione diretta con la fascia più alta di produzione. Se invece suonano bene quanto i Roland Blues Cube Artist o la Yamaha THR100H o i Quilter, tanto di cappello
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 29/07/2019 ore 08:00:5
Veramente Fender produce ampli a transistor da una vita e, per la mia esperienza, suonano per nulla male.
Ciao
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 29/07/2019 ore 09:53:14
Non suonano male, alcuni modelli sono stati anche pregevoli storicamente, ma li ho sempre trovati lontani dalla loro produzione migliore a valvole. Di solito hanno coni bruttini, potenziometri anche peggio e quando li apri vedi robe horror a livello di saldature. Se a un champion 100 cambi coni e potenziomentri suona da dio, ma di serie non lo faranno mai veramente bene con componenti di qualità. O il twin chi lo compra più? I migliori transistor li ho sempre trovati in aziende che fanno solo transistor, e quindi non ha problemi di sovrapposizione di prodotti: non devono temere di fare un ampli a transistor da 800 euro troppo buono che suona come il valvolare da 2000, perchè valvolari da 2000 non li hanno in catalogo. Penso a Roland, Yamaha, Quilter, Polytone. Poi le eccezioni ci sono sempre, sopratutto in certi anni di produzione, se si ascoltassero i fender vox e marshall a transistor di fine anni 60 si avrebbero parecchie sorprese
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 30/07/2019 ore 09:03:52
Hai sicuramente ragione sulla strategia commerciale, ma è anche vero che ci sono generi e tasche per cui un fender a transistor è un'ottima scelta. Quando, a 16 anni circa, muovevo i primi passi live con una band heavy metal, mio compagno fedele era il Fender deluxe 85: usavo solo il canale pulito con un paio di pedali in front per la distorsione ed il chorus. Ottima resa e spesa relativa, soprattutto considerando che avevo "un fender"; anni dopo mi passò tra le mani il frontman 212r, gran ferro: ruggito della miseria, resistente come un carrarmato e con due canali di distorsione più che apprezzabili; da poco sto provando il Champion che mi pare tutt'altro che disprezzabile, soprattutto nel rapporto qualità prezzo. Insomma, se non cerchi la distorsione del Mesa Boogie, anche i prodotti a transistor della F hanno un loro perchè.
Ciao
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 29/07/2019 ore 00:37:45
Sembra uno scenario di fantascienza. Personalmente sono un po' scettico. Non vengono considerate tutte le componenti psicologiche ed emotive del processo creativo (che a mio modo di vedere influenzano non tanto il suono in sé, quanto il proprio modo di suonare e la propria ispirazione). Senza considerare le esigenze dell'ascoltatore. Ad esempio di pianoforti virtuali convincenti esistono da tempo, ma i pianisti se ne guardano bene da gettare i loro Steinway. Chissà i chitarristi cosa faranno? Magari il suono sì, ma il fascino di un bel Fender valvolare credo sia difficilmente emulabile.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 29/07/2019 ore 08:06:08
Eh già, trasportare l'equivalente di un sacco di cemento, temere che qualcuno inavvertitamente gli dia un calcio con le valvole belle calde o spendere 150€ per rivalvolarlo. Che goduria e che ispirazione se ne traggono.
Ciao
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 29/07/2019 ore 08:36:40
Ciao. Sicuramente avranno un loro mercato. Come ci sarà chi si continua a portare l'ampli vero. Vedo che la tendenza è microfonare piuttosto amplificatori di media potenza tirati per il collo.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 30/07/2019 ore 08:42:04
Oddio, la tendenza di cinque anni fa e prima. Ormai da qualche anno molti, professionisti e non, prefriscono andare diretti nel mixer anche perchè, a livello di amatori, la cosa è assai più pratica potendo fare a meno di un microfono per ogni ampli e sicura, evitando che un calcio o uno strattone al cavo del microfono ti ammutoliscano durante il concerto.
Ciao
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 30/07/2019 ore 09:17:11
Con tutto il rispetto oltre un certo livello vedo ancora il chitarrista con il suo bravo valvolare accanto. Anche piccolino. Poi in sagra o all'aperitivo magari le dinamiche sono diverse.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 30/07/2019 ore 11:08:4
Non per contraddirti, porto solo la mia esperienza pesonale, quest'anno avrò fatto tra i 20 edi 30 concerti, in più occasioni suonavamo con altri gruppi e non ho mai visto chitarristi con sistemi digitali a meno di qualche Katana e una volta una Headrush.
La mia impressione è che a livelli amatoriali i sistemi tradizionali (valvolari/transistor + pedaliera) la facciano ancora da padrone, diverso invece il discorso pro, ma lì secondo me bisogna considerare l'aspetto budget/logistica dove l'utilizzo di sistemi digitali KPA Fractal ecc... garantisce un congruo risparmio di soldi. Vedi l'ultimo tour di Mark Knopfler ad esempio utilizza il digitale non per un discorso essenzialmente sonoro ma evidentemente per un discorso globale di gestione delle spese e così gli altri.
Questo di Fender potrebbe essere l'anello di congiunzione tra chi non vuole rinunciare all'ampli dietro la schiena e la comodità di un sistema plug & play con l'unica limitazione di avere un'unica tipologia di suoni.
Però boh rimango perplesso noi giriamo con il nostro impianto EV, ampli valvolari compreso il bassista tutti microfonati e ci mettiano si e no 15 min a fare il sound check... avere un sistema completamente digitale non vedo che vantaggi ci porterebbe nel nostro caso.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 30/07/2019 ore 19:38:4
Ne convengo. Molto sinceramente, se devo suonare fuori o registrare ho il mio bel Fender da 40watt e funziona per tutto e mi stresso poco a portarlo in giro. Al limite in certi locali lo accompagnavo ad una cassa con un paio di coni per aumentare la presenza, o via di microfono nell'impianto. Tutta roba leggera comunque. Ho avuto invece a che fare con compagni di band che avevano il Fender da 100 watt che pesava come un assassino e mi sfuggiva veramente il perchè dovessimo tutti romperci la schiena per usare un ampli che andava forse ad un quarto anche in locale. E le imprecazioni fluivano. Tornando a quello che mi scrivi, mi permetterai, tra le band più o meno amatoriali e Mark K. ci sono tutta una serie di band di buon successo che i valvolari (o i transistor buoni per il jazz) li usano ancora. Questa stagione ho visto solo strumentazione del genere. Personalmente vado dritto con il mio 40watt, poi se qualcuno vuole questo nuovo ampli per me è ok, basta solo, come qualcuno lo accennava sopra, che i valvolari da ora non ce li spaccino per una rarità obsoleta da pagare 3000 euro a pezzo.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/08/2019 ore 19:18:11
"....avere un sistema completamente digitale non vedo che vantaggi ci porterebbe...."

ma infatti: il digitale l'ho visto solo nei live pop e chi lo usa lo fa per proprio gusto. Con quello che richiede oggi assemblare un palco, mettere un microfono davanti all'ampli è l'ultimo dei pensieri. Questo sui grandi palchi.

Per le situazioni da birreria, io mi son sempre fatto il c... a caricare e scaricare casse, spie, mixer, batterie (non aiuti il tuo amico?) etc, e aggiungere un combo a valvole è, anche qui, l'ultimo dei pensieri, almeno ho il mio suono. Se dovessi presentarmi con un computer, nella maggior parte dei casi troverei monitor inadeguati e un suono di cacca.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 02/08/2019 ore 20:55:52
Infatti, e per ovviare a questo che si fa? si spendono altri soldi per casse full range per poi scoprire che anche lì se il conto non si muove un po' il suono semprenschifo fa. E alla fine fine con cosa ti ritrovi? Con gli stessi ingombri di un sistema classico e anche gli stessi soldi spesi...
Capiamoci non sono contrario, è sempre il discorso della contestualizzazione, io un kpa me lo prenderei per profilare i miei ampli e lasciarli a casa, non per comperare suoni fatti con una chitarra e poi io ne utilizzerò un'altra.
Idem per feactal se usassi mille suoni o facessi metal o pop la prenderei volentieri, per il resto no grazie.

Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 29/07/2019 ore 01:14:49
Per essere amp digitali il prezzo è altissimo !
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 29/07/2019 ore 10:27:45
Concordo con te, se pensi che il Champion 100 che suona benissimo costa sulle 250 euro, questi due hanno un prezzo molto alto, ok mettiamo il fatto che gli hanno chiamati come due modelli leggendari ed il chitarrista medio suonando più con gli occhi che con le orecchie bada molto a queste cose, nel senso che se vede scritto Twin o Deluxe Reverb si sente in qualche modo legato ad un qualche suo idolo utilizzatore di questi ampli storici e si fa tutte le sue seghe mentali da finta rockstar, però secondo me visto appunto le 250 euro del Champion 100 e le 960 e 1100 di questi magari potevano dare nel mezzo, mah......

Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 29/07/2019 ore 11:42:09
Il fender champion 100 non suona male, ma ha indubbiamente dei potenziometri e dei coni di bassa qualità, comunque molto economici. Già solo dei buoni coni possono far lievitare il costo di un ampli di 2-300 euro, aggiungici potenziometri lineari o logaritmici di alta qualità, condensatori ecc....e non c'è niente di strano che due prodotti concettualmente simili possano avere differenze di prezzo anche notevoli. Ci sono ampli a transistor Quilter da più di 1000 euro, anche digitali Roland: se si analizzano le componenti utilizzate una per una, siamo ben oltre al prezzo delle componenti di un Fender Champion. Se hanno fatto lo stesso anche in questo caso con questi due nuovi fender, niente di strano che costino così
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 29/07/2019 ore 11:51:08
Mah, sarà anche cosi, nel senso che in dei punti hai ragione, di solito i coni non sono il massimo ecc..
Ora è uscito anche il modello nuovo che monta due Celestion quindi sarà anche migliorato e lo fanno 333 euro, resto convinto che il prezzo mi sembra alto rispetto al Champion.....
Rispondi
di Edoleo [user #49695]
commento del 29/07/2019 ore 07:56:18
Ad oggi tra gli amplificatori non valvolari che suonano non bene ma benissimo ci metto al primo posto il Boss Katana ( che uso da parecchi mesi con soddisfazione ). Se questi Fender sono allo stesso livello prevedo un gran successo ( vedere Fender fa sempre colpo )
Rispondi
di Aynrand [user #35588]
commento del 29/07/2019 ore 19:56:40
Katana è ibrido, si sente molto meno il "salto". È anche vero che essendo prevalentemente solid state non può riprodurre altri amplificatori eccetto i propri canali, ma a quanto pare neanche questi Fender possono...
Rispondi
di Edoleo [user #49695]
commento del 29/07/2019 ore 20:36:46
Si, ho emesso di dire che il Katana poi ha 5 diversi tipi di ampli ( clean, crunch, lead, brown + un canale dedicato alle acustiche ). Non è paragonabile a questi Fender, vero
Rispondi
di FranxAJ [user #18541]
commento del 29/07/2019 ore 09:33:08
Ho un terribile presentimento.

Tipo che se tra un annetto il mercato risponde bene non solo toglieranno la produzione reissue attuale, dove con un 1200/1500 euri, sul nuovo, ti porti a casa i Deluxe Reverb 65/68 (gran begli ampli), magari cominceranno a proporli tra qualche anno, ma solo in versione point to point, custom che più custom non si può...a 3500 euri.

Se non vuoi spendere tanto ti becchi la controparte digitale, che magari non suona neanche male, però...

Spero non succeda mai una cosa del genere, ma le vie del marketing sono infinite.



Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 29/07/2019 ore 09:36:35
Certo tutto è possibile, io nel dubbio i miei Fender valvolari me li tengo stretti, me li trasporto (cribbio sembra che alzare 20, 30 kg per degli uomini fatti e finiti sia diventata un'impresa titanica :-):-):-) )e me li suono...poi per il resto si vedrà.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 30/07/2019 ore 08:50:48
Non banalizziamo, per favore. Vero è che la differenza di peso conta: fra trasportare 8kg o 20, a parità di condizioni, per me chi sceglie la seconda è un masochista e comunque non vedo perchè la ocmodità non debba avere un ruolo. Ma al netto di questo, il digitale ha anche il grande vantaggio di non dover essere microfonato e che, se ben fatti, i suoni preimpostati andranno bene nel 98% dei casi. Ti garantisco che c'è una bella differenza tra salire sul palco fischiettando, attaccare la chitarra e suonare (io) e sbuffare come un toro per trasportare testata e cassa, lambiccare col fonico per microfonare, aspettare che le valvole siano calde e, finalmente, fare il suond check (l'altro chtarrista, 15 minuti dopo).
Ciao
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 30/07/2019 ore 20:10:1
Hai detto bene, a parità di condizioni, Resta da vedere se questo modello suona a parità di condizioni con il modello di riferimento valvolare. Questo è tutto da dimostrare quindi io non banalizzo, dico soltanto che sono da provare a / b, se non suona come quell'altro per me può pesare anche un chilo e mezzo ma non lo prenderò mai.

Viceversa un pensierino ce lo faccio volentieri

Finora non ho trovato un digitale o un transistor che suoni meglio dei miei amplificatori,(e altri) per me non è un problema trasportarli perché non ho menomazioni fisiche e non sono vecchio ancora :-) :-) :-)
Tra qualche anno però inizierò a pensarci! :-) :-)
Rispondi
di saverio21 [user #20612]
commento del 29/07/2019 ore 10:58:58
non per polemizzare, ma se i nuovi arrivati suonassero davvero bene come mamma Fender promette non vedo dove sia il problema, anzi...
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 30/07/2019 ore 19:56:39
Mi sa invece che hai proprio ragione: hanno trovato il modo di fare con gli amplificatori quello che hanno già fatto con le chitarre, cioè moltiplicare le linee produttive di uno stesso modello per sfruttare ogni volta i vantaggi del marchio.

Con il risultato che se vuoi un modello con le caratteristiche standard di una volta devi rivolgerti al Custom Shop, con i relativi prezzi, mentre un modello Standard attuale DEVE essere qualitativamente inferiore a quello di una volta, ma lo paghi lo stesso prezzo.

Già si vede dai prezzi di lancio di questi primi due modelli (a breve uscirà almeno un Bassman, è chiaro), che sono oggettivamente alti rispetto alle opzioni offerte e alla tecnologia impiegata.

Almeno ci avessero messo un'uscita cuffie e riverbero e tremolo su tutti e due i canali...

Lo specchietto per le allodole sono il peso dimezzato e la mancanza di manutenzione, ma, come è già stato notato, chi è messo così male da non poter sollevare un Deluxe Reverb e non potersi permettere un cambio valvole ogni tot anni?

Per quanto mi riguarda, mi tengo ben stretto il mio Deluxe Reverb: ce l'ho dal '96 e da allora mi è passata la GAS per gli amplificatori, l'ho rivalvolato una volta sola e l'ho pure appesantito, mettendoci un Vintage 30 ;-)
Rispondi
di FranxAJ [user #18541]
commento del 30/07/2019 ore 22:13:38
E' esattamente quello che intendevo dire. :)
Poi nessuno critica il digitale, e tantomeno chi lo usa ci mancherebbe...
Come in tutte le cose della vita ognuno ha i suoi gusti, c'è chi si trova meglio con A e chi con B, e meno male che è cosi!
La critica piuttosto va alla strategia di marketing che in questo caso mooooooolto probabilmente porterà via degli ampli valvolari fino ad ora abbastanza abbordabili, anche se altrettanto probabilmente questo è solo un esperimento per tastare il mercato.

Guarda, a me un secondo ampli (VALVOLARE! xD) servirebbe pure, mi sa che entro l'anno vado di Deluxe Reverb anche io, semplicemente lo adoro, è il giusto compromesso tra peso e potenza (e sono fenderiano fino al midollo) ;)
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 30/07/2019 ore 22:43:39
COMPRALO SUBITO!!! Adesso o mai più! :-D

Scherzi a parte, non posso che consigliartelo.
Magari valuta anche il Princeton, che è più semplice (un solo canale, quello "giusto", con gli effetti), più leggero (non è mica sempre un difetto ;-) , e il cono da 10', che fa storcere il naso a molti per il solo fatto che non è da 12', invece ci sta benissimo.
Rispondi
di FranxAJ [user #18541]
commento del 31/07/2019 ore 09:35:5
Su un Princeton provai la Telecaster che alla fine comprai...confermo che è un gran bell'ampli, ma ho già un Blues Junior III di quelli limited come ampli di piccolo wattaggio.

Mi orienterò su un Deluxe! Devo solo decidere se il 65 o il 68 ;)
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 31/07/2019 ore 13:47:23
Non sbagli di sicuro.
Sono amplificatori che, secondo me, esisteranno sempre, fino a quando esisterà la chitarra elettrica
Rispondi
di vandergraaf [user #24385]
commento del 29/07/2019 ore 10:45:49
Sul prezzo, se la qualità sarà veramente quella promessa, non mi scandalizzerei. Quilter, Roland blues cube e Orange crush più o meno stanno su quel livello. Ovviamente, prima di emettere sentenze, bisognerà provarli. Personalmente mi incuriosiscono parecchio. Se suonano come i modelli a cui sono ispirati, il minor peso e la assenza di manutenzione saranno validi motivi per l'acquisto.
Rispondi
di JasonB [user #4206]
commento del 29/07/2019 ore 11:39:16
Mamma Fender ci aveva già provato, con i cyber twin. Tecnologia comunque ormai vetusta.

Io però non capisco perché siate così fondamentalisti con le valvole. Cioè, è tecnologia vecchia, stravecchia, obsoleta. Io stesso ho il mio ampli a valvole eh, ma se una big house come fender (quindi che può investire soldini in ricerca) propone un modello che sfrutta una nuova tecnologia...c'è solo da esserne contenti!

Anche perché, dal punto di vista industriale, tenere in piedi una fabbrica che fa schede o similari è una cosa, tenere in piedi una fabbrica di amplificatori che montano componenti OBSOLETI è un'altra.

Perdonate lo sfogo eh, pure io amo le valvole...ma spero tanto che vengano definitivamente superate
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 29/07/2019 ore 12:37:49
Sono così obsolete che anche tu come dici hai un ampli a valvole, poi sono così obsolete che le nuove tecnologie per esistere devono provare a simularne il comportamento., Simularne non eguagliarne.
Più che tencologia obsoleta che è un pò dispregiativo la definirei Classica e non mi augurerei mai che sparisse, poi vediamo il moderno dove porterà.
Rispondi
di JasonB [user #4206]
commento del 29/07/2019 ore 13:32:02
Qui il discorso si complica e si amplia. Cercherò di essere breve.

A. Io sono Fender/Marshall/Caio. Devo fatturare.
B. Il mio mercato desidera il vecchio e non il nuovo. Ho 4-5 progetti, li ottimizzo dal punto di vista produttivo e li propongo.
C. Il mio prodotto vende. Anzi, più che vende: viene mitizzato sebbene il progetto abbia più di 50 anni.
D. Il mio mercato è contento, perchè con una spesa ragionevole si porta a casa il suono ed la tecnologia che lui desidera.
E. Metterò a budget una parte considerevole di fatturato per la ricerca se il mercato non è ricettivo?

Questo è il vero motivo per cui abbiamo ancora le valvole. L'industria ragiona così. E i produttori di strumenti sono industrie. Andare a dare qualcosa in più al cliente che non è desiderato è il cosidetto "gold plating", ed ogni buon manager sa che è sbagliato.

Quindi perchè Fender punta sul non-valvola? Potrebbe essere una transizione di mercato (di solito pianificate su lungo termine, 3-5 anni minimo), oppure chissà. Il ragionamento è giusto: se fai già il prodotto che va, perchè dovresti farne la copia? Questo ragionamento vale per chi fa del digitale tecnologia nativa (Line 6, Kemper...) ma non per Fender.

Classico od Obsoleta: perdonami, sono un ingegnere elettrico. Mi occupo di automazione in ambito automotive. E ti posso dire che le valvole sono obsolete, anzi turbo obsolete. Però noi le amiamo. Perchè dai loro difetti intrinseci tiriamo fuori quello che ci piace. Ma prendi un non musicista, e chiedigli qualcosa sulle valvole termoioniche...ed il germanio! Vogliamo parlare del germanio?!

PS: Io ho un ampli a valvole, precisamente un VHT 12/20. Cercavo un qualcosa derivato dai vecchi Fender (perchè anche io sono un chitarrista, quindi ammorbato dall'antico), schema AB763 (o 5A3) mi pare ma potrei fortemente sbagliarmi. Quello che si avvicinava il più possibile era il VHT. Se avessi trovato un alternativa moderna alla valvola con lo stesso budget (200 euro usato), avrei preso l'alternativa .
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di Mariano C [user #45976]
commento del 29/07/2019 ore 13:41:14
Ci sono anche produttori che fanno transistor che non imitano le valvole, come Roland (tranne i Blues Cube che sono dichiaratamente fatti per imitare le valvole), Yamaha (un tempo con belissimi ampli come il G100), Quilter, DV Mark, tutta la produzione da jazz come Polytone, Henriksen, Mambo.....ma sono prodotti che hanno fette di mercato più piccole e specifiche, che fin dagli esordi sono state aperte a questo tipo di tecnologia: jazz, fusion, un certo tipo di rock o pop, musica elettronica. I chitarristi sono nettamente il gruppo più conservatore all'interno dell'industria musicale, molto più di tutti gli altri strumentisti messi insieme, per quello è difficile proporre cose nuove. Nuove sul serio
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 29/07/2019 ore 14:02:32
Bello il VHT. AB763 è un qualche blackface mentre il 5A3 dovrebbe essere uno dei primi Tweed Deluxe.
A parte questo mi trovi essenzialmente ed ovviamente d'accordo. Quello che mi chiedo e che vorrei capire (come ho scritto sotto), a chi sono rivolti questi prodotti.
Perchè se c'è una logica di evoluzione della produzione legata alle leggi di mercato, e qui potevano starci i vecchi Red Knob ad esempio, o i Cyber Twin, non capisco il posizionamento di questi ampli.

Simulano un prodotto esistente dello stesso brand con un risibile (vista la tecnologia) risparmio economico, ah ma hanno il cabinet in vero pino e pesano la metà?

Allora o sono dei geni del marketing o stanno cercando di sfruttare i loro brand ed il loro appeal per spennare qualche pollo affiabiandogli un solo suono digitale al costo di 1.000Euro cadauno.

Avessero fatto un Tweed che simulasse tutti i Tweed ed un Blackface che simulasse tutti i Blackface, allora sì che avrei applaudito a qualcosa di innovativo, ma probabilmente lo farà prima la Marshall.
Rispondi
di JasonB [user #4206]
commento del 29/07/2019 ore 14:32:53
Mah...qui si entra nel marketing e comincia ad essere difficile. Facendo delle ipotesi:

Fender vuole sostituire la valvola industriale (lasciandola solo al custom shop o comunque a produzione bassa) con questi, che magari hanno avuto un costo di progetto alto ma avranno un basso costo di produzione/ingegnerizzazione rispetto ai tradizionali. Con queste supposizioni, a chi si rivolgono?

1. Dovrebbero essere the next big thing dopo la valvola. Non possono farli costare poco, altrimenti l'acquirente crede di comprare roba scrausa. Si chiama value stream, cioè (detta con poche parole) far percepire al cliente che il prezzo che sta pagando (sebbene non proporzionale alla spesa industriale) è ben speso (in ambito automotive, sono maestri in sta roba eh);
2. Non possono manco farli simulare il mondo, altrimenti il cliente non capisce il prodotto (o si va in sovrapposizione con altri prodotti del marchio): se cerco un bassman a valvole, voglio un suono. Non dieci. Compro un suono, digitale o valvolare che sia.

In queste ipotesi, come già qualcuno ha ventilato, potrebbero nel giro di pochi anni far salire il prezzo dei valvolari quel tanto da giustificare l'acquisto di questi.

La logica mi spinge su questi lidi. Se invece, Fender ha intenzione di proporre sia il bassman (prendiamo sempre lui che manco lo fanno con sta tecnologia) valve che il bassman digit...ed allo stesso prezzo circa...BOOOOOOOOH.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 29/07/2019 ore 11:54:12
Sinceramente non capisco deve essere una limitaizone mia:
1. Fender fa un ampli digitale che non fa altro se non suonare uguale ad all'omologo valvolare che produce;
2. lo fa pagare un 20% in meno però pesa il 50% in meno.

Il target dell'acquirente medio qual'è? il matusa nostalgico con la sciatica o il pischello con il millino in tasca per la promozione?

Io che non capisco nulla di digitale e che ho provato qualche volta in Studio KPA Headrush ed Helix mi chiedo: perchè dovrei spendere 1.000Euro per avere un solo suono quando con gli stessi soldi posso prendere qualcosa di più versatile?
Cioè non è il leitmotiv di digitalofili quello della versatilità e dei zilioni di suoni a portata di mano/piede che tanto adesso suonano tutti uguali ai rispettivi modelli pur chiamandosi sempre "simulazioni"?

Però non sono un digitalofilo, anche perchè non suono in una party band non sono Luca Colombo, quindi i suoni di cui ho biosogno so dove trovarli e proprio per questo motivo mi chiedo ancora più insistemente: ma a chi sono rivolti questi prodotti? che se proprio con un paio di centoni in più mi porto a casa un Fender 68 Custom Deluxe Reverb? anche questa cosa della manutenzione dei valvolari è un pò da sfatare, ho un Bassman de '90 e a parte cambiargli le valvole alla bisogna non gli ho mai fatto niente, idem gli altri che ho avuto.
Però oh... pesano la metà questo è importante.


Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 30/07/2019 ore 20:43:10
*** Fender fa un ampli digitale che non fa altro se non suonare uguale ad all'omologo valvolare che produce ***

Paradossalmente è stata molto più innovativa la serie Custom '68, tutta valvolare, che ha cercato di migliorare i punti deboli di un progetto ottimo ma vecchio di cinquant'anni (differenziazione del suono dei canali, con tremolo e riverbero su entrambi, coni diversi, ecc.), senza neanche caricare il prezzo.

Questa secondo me è la strada che dovrebbe seguire Fender, piuttosto che inseguire la Roland sulla strada dei Blues Cube, tra l'altro più versatili.

Però, se ne venderanno tanti avranno avuto ragione loro, vedremo tra un pò...
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 30/07/2019 ore 21:51:37
Concordo il Custom '68 è interessante sotto tantissimi punti di vista, mi ha persino fatto piacere l'estetica dei silverface che vent'anni fa schifavo ahahahah.
In più suona un gran bene con single ed humbucker, ha un ottimo taglio di potenza, prende bene i pedali ed è anche versatile. In più ha carattere e costa il giusto.
Rispondi
di scrapgtr [user #12444]
commento del 26/02/2020 ore 19:09:41
Sono senza ombra di dubbio un matusa nostalgico con la sciatica ma anche se di valvolari ne ho avuti tanti, anche vintage e boutique, e non mi hanno mai convinto i solid state, questi tone master mi piacciono davvero tanto (già provati entrambi e comprato il Twin Reverb). Noto che nessuno di coloro che hanno commentato ha considerato un fattore importante, che vale soprattutto per il Twin Reverb, che ho avuto nella versione valvolare e che conosco bene (ho la fortuna di fare un giro di tanto in tanto con l'autentico '65 di un amico), ovvero il livello di uscita variabile: queste riproduzioni digitali permettono di usare lo stesso amplificatore al suo meglio (il cosiddetto "sweet spot") a volumi da casa, da prova e da palco, il che non è poco per i "weekend warriors" di tutte le età che costituiscono la maggioranza dei potenziali acquirenti. Le esigenze dei professionisti sono diverse, a certi livelli ci si può permettere di usare il Kemper dal vivo o un Selmer del 59 col cono sostituito dalla fata turchina in studio, ma per chi usa lo stesso amplificatore in casa - sala prove - piccoli locali - occasionale palco grande e non vuole sacrificare il suono al volume imposto dalla situazione i Tone Master sono una bella idea. Qualche informazione per chi fosse interessato: è vero, non reggono il confronto con un vero Fender vintage ben tenuto, ma tanto quanto i reissue valvolari; sono silenziosissimi e mangiano i pedali (anche overdrive - distorsione - fuzz) come valvolari veri (provate invece a mettere un overdrive un po' carico prima di un Katana e avrete il figlio di un ring modulator e di una zanzara aliena) e la soddisfazione di far saturare un Twin Reverb in casa senza far intervenire i pompieri non ha prezzo. Certo, un modello di impostazione più moderna tipo Supersonic con tecnologia Tone Master sarebbe l'ideale, strano che Fender non ci abbia pensato.
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 29/07/2019 ore 17:13:52
Ma, fatemi capire, se questi che hanno UNA sola simulazione costano 1000 bombe, il mio Super Champ X2 che ne fa tipo 12 di simulazioni, e vi assicuro che proprio il Deluxe Reverb e il Twin sono identici agli originali, quanto dovrebbe costare 12000 euro? Prezzo veramente assurdo tutto basato sul nome e sul design. Fender sta perdendo punti alla grande ai miei occhi, onestamente. Sta facendo troppe cacate. Ma proprio TROPPE.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 29/07/2019 ore 18:36:04
Credo che ogni tecnologia, transistor o valvole che siano abbia il proprio suono e le proprie applicazioni. Quello che contesto è che questo tipo di tecnologia imita, emula, chiamatela come volete ma non è uno strumento originale. Ed è un peccato, perché magari si potrebbe usare questa tecnica per creare qualcosa di siverso. Alla stregua della musica elettronica. Nessun batterista per esempio dal vivo usa i pad per imitare la batteria. A meno che non faccia appunto musica elettronica, con dei suoni midi che si possono fare solo in quel modo. Questa macchina non vivrà di luce proprio, magari suonerà come l'originale, ma non lo sarà. Il suono valvolare lo fanno prima di tutto le valvole. Tutta l'estetica correlata è poi piuttosto discutibile. La convoluzione è una bella cosa e promette bene (non da oggi) a mio avviso per il sound design e creazione di nuovo suoni. Magari a qualcuno va bene così, è ok.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 29/07/2019 ore 19:52:18
----Nessun batterista per esempio dal vivo usa i pad per imitare la batteria----
Però non è proprio la stessa cosa, penso che sia molto più difficile per un batterista usare una batteria elettronica che simula una vera ed avere lo stesso feeling, la differenza è enorme, per gli ampli da chitarra un solid state con i contro...i non darà problemi a chi lo suona e soprattutto a chi ascolta...
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 29/07/2019 ore 21:36:44
Quello che dici è vero. Vorrei però far notare come in definitiva il transistor vuole imitare solo se stesso, non certo un valvolare, andando in definitiva a creare una cosa nuova. In fondo anche una chitarra elettrica e un ampli, forse nella mente di qualcuno all'inizio voleva imitare una chitarra acustica, ma poi possiamo ben dire che ha seguito un percorso differente. A mio avviso forse questo tipo di tecnologia potrebbe seguire un percorso simile. Trovo limitante attaccarsi ad un suono, travestire un ampli a convoluzione da valvolare per giocare su delle suggestioni, che mai potrà soddisfare. Se vado ad ascoltare del blues lo vorrei suonato con un valvolare. O volendo anche con un buon digitale. Ma di certo non con un travestimento. Non darà mai quella cosa. Mentre il potenziale a livello di creazione di novità è enorme.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 29/07/2019 ore 22:05:2
Transistor che non imitano i valvolari ma che seguono la loro strada ce ne sono. Il Roland Jazz Chorus ne è forse l'esempio più famoso. Ma anche Yamaha G100, Gibson Lab (tutta la serie, il più famoso è il Lab 5 che è stato l'amplificatore principale di BB King), Polytone Mini Brute II, i Quilter, i DV Mark..... E' che chi cerca certe sonorità si rivolge sempre in quella direzione, le valvole, non cerca qualcosa di nuovo. Per questo i transistor che imitano le valvole più o meno bene sono sempre la maggior parte dell'offerta transistor, mentre gli altri sono meno diffusi. Ma gente che li usa c'è, e spesso sono prodotti di qualità piuttosto elevata, e anche costosi: un Roland JC 120 può costare quasi 1400 euro, poco meno di un Twin, e ha un suono molto diverso
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 29/07/2019 ore 22:52:47
Polytone e Yamaha sono signori amplificatori. Sono stato sul punto più volte di prenderne uno. Fra l'altro non facilissimi da trovare.
Rispondi
di vypyrbugera [user #24156]
commento del 29/07/2019 ore 19:52:1
Per me l’idea è buona, il prezzo alto ma andrebbero verificate le componenti.
Lo scopo di questo prodotto è acquisire la medaglia 1/1 cioè la vera conformità di un digitale alla controparte valvolare.
E non è per niente facile raggiungerla.
Dalla loro ci mettono: comodità d’uso, prezzo inferiore del 20 per cento interfaccia IR e aggiornamenti firmware.
Gli anni passano e se il vecchio chitarrista con sciatica duro e puro se ne frega, schiere di giovani non intendono perdere le opportunità del progresso.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 30/07/2019 ore 20:58:16
Sono un vecchio chitarrista con la sciatica che detesta il progresso, ovviamente per invidia verso i gggiovani ;-) , però l'unico aggiornamento che ho fatto al mio Deluxe Reverb del '96 è stato quello del cono, mi sembra nel '98. E ovviamente non era un aggiornamento obbligatorio.

Da allora, non mi è mai venuta più voglia di cambiare amplificatore: il mio suono lo fa lui, la chitarra viene dopo. No more GAS.

Chissà dopo quanti aggiornamenti firmware un giovane "che non intende perdere le opportunità del progresso" raggiungerà il mio livello di GAS zero?

In bocca al lupo! ;-)
Rispondi
di vypyrbugera [user #24156]
commento del 31/07/2019 ore 07:02:18
Penso che un prodotto originale come il deluxe non abbia necessità di aggiornamenti, però uno nato da tecnologia digitale non abbia che da giovarsi della possibilità di aggiornarsi.
Ad esempio io ora suono con uno spider line6 e questo nuovo aggiornamento uscito è una manna, in più gratis.
Poi se tu hai raggiunto il nirvana anni fa con il tuo, me ne rallegro.
A me la gas non passa mai
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 31/07/2019 ore 21:58:2
Ma è proprio del Deluxe che stiamo parlando!
Non ho nulla contro il digitale e chi lo usa, ci mancherebbe, criticavo solo questa specifica operazione commerciale della Fender, che ripropone singoli modelli ben specifici, replicandone anche i difetti progettuali e gli ingombri, senza apportare nessuno dei veri vantaggi del digitale (compattezza, pluralità di opzioni e di modelli, economicità del prodotto rispetto alle opzioni offerte).
E ricrea il suono degli originali così bene che... già prevede aggiornamenti firmware!
;-)
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 30/07/2019 ore 14:48:47
Beh... avete tutti ragione. Dipende però anche dal tipo o tipi di musica che si suona. Circa 1966-67, in terza media ho comprato a Venezia il mio primo ampli e sovvenzionato dai genitori - FBT a transistors dato che Fender e Vox avevano prezzi da superstars. Amici mi hanno detto "transistors è da matti" e non da comprare!! Era però comodo e pratico "trasbordarlo" dato che a Venezia si naviga. Sound boh... imitazione Fender a quanto mi ricordo però più duro. Io ci suonavo Rock e Blues, senza pedali. Adesso, mi piacerebbe provarlo di nuovo!
Rispondi
di enricofra [user #29774]
commento del 31/07/2019 ore 23:30:23
Secondo me costano troppo .......Non dovrebbero superare i 500-600 euro altrimenti meglio un blues cube più versatile o un jazz chorus 40 watt
Rispondi
di bluesDany [user #12803]
commento del 11/08/2019 ore 21:51:4
...da felice possessore delle versioni a valvole (reissue) sono molto curioso di sentirli e confrontarli. Non avrei problemi ad ampliare la famiglia mantenendo la schiena ancora funzionante. Di sicuro, dare esattamente quei nomi, vincola Fender ad un solo risultato...altrimenti rischia una bella figura di m****.
Rispondi
di giambu [user #4070]
commento del 28/09/2019 ore 20:04:1
Arrivo tardi...
Sarà, ma dopo pochi passaggi in questo test ho indovinato.
vai al link
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