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Binson Echorec: gli originali vintage
Binson Echorec: gli originali vintage
di [user #6868] - pubblicato il

Dalla fabbrica di Cinisello Balsamo al palco dei Pink Floyd fino agli stompbox moderni e ai plugin. Il Binson Echorec ha scritto la storia dell'effettistica.
Effetti a pedale come Catalinbread Echorec, Dawner Prince Electronics Boonar, Gurus Echosex e Strymon Volante o i plugin Audiority Echoes T7E, Pulsar Echorec e Overloud Echoson, sono solo alcuni esempi di prodotti recenti ispirati esplicitamente al leggendario “Italian Analog Magnetic Echo” dei primi anni ’60.
Due anni fa la T-Rex ha addirittura presentato il prototipo di una vera e propria riedizione analogica dello storico delay.
Questo rinnovato interesse per i vecchi Binson Echorec stimola la voglia di riscoprire e conoscere in maniera più approfondita gli originali. Ho dunque prodotto un piccolo filmato documentario per raccontare storia e background del mitico delay a disco e per mostrare sonorità e caratteristiche degli esemplari vintage.

Binson Echorec: gli originali vintage

Ho avuto la fortuna di avere in prova i due modelli più prestigiosi dell’intera produzione: un Echorec T5E “gold panel” del 1957 e un Echorec 2° T7E del 1961, entrambi in eccellenti condizioni operative ed estetiche.
Inoltre mi sono recato a Milano, dove ho avuto il grande piacere di incontrare il tecnico di lungo corso Franco Avona. All’epoca in cui questi due apparecchi furono costruiti, Avona era l’addetto alla linea di produzione degli Echorec presso lo stabilimento Binson, a Cinisello Balsamo. È stata una preziosa opportunità per ascoltare storie e informazioni tecniche di prima mano.

Il nome dell’Echorec è indissolubilmente legato a quello dei suoi più famosi testimonial: i Pink Floyd. Sin dall’epoca di The Piper at the Gates of Dawn, nel 1967, l’eco Binson ha avuto un ruolo di primo piano nel definire il sound della band londinese. Quando Gilmour rilevò il testimone di Barrett adottò la sua stessa strumentazione e, negli anni, il mitico Echorec 2° T7E finì per avere ruolo da protagonista in album come Meddle, The Dark Side of the Moon, con particolare riferimento al solo di “Time”, e nella storica performance nell’arena di Pompei.  
Come di consueto, il filmato è in lingua Inglese con accurati sottotitoli in Italiano attivabili nel player.

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di AlexB utente non più registrato
commento del 01/09/2019 ore 11:16:24
Che goduriaaaaaaaaaaaaaaa!!! Usato tanti e tanti anni fa, lbello da morire !!
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di bobchill [user #6868]
commento del 01/09/2019 ore 12:30:41
Ciao Alex, sono felice che il filmato ti abbia riportato alla memoria l'emozione di avere un Echorec tra le mani! : )
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 01/09/2019 ore 12:56:31
La ringrazio! Mi divertivo con Papà e gli amici a fare le cose che a quei tempi si facevano con il Binson, molto dei Pink Floyd a dir la verità! Avevamo tra le mani una cosa che dava sensazioni stranissime, ti incantava era psichedelica la cosa. Io pensai ma funge come il registratore di cassette? Mi disse Papà piu o meno piu o meno! Registra e ripete piu o meno fa la stessa cosa! Pareva di essere come David Gilmour, e gia aleggiava nell'aria che egli fosse un mago nel sistemarlo nel caso qualcosa andasse storto! A volte si c'erano problemi, ricordo, ma non erano cosi insuperabili, era delicata la parte del disco cosi come allineare le testine era fondamentale!
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di TidalRace [user #16055]
commento del 01/09/2019 ore 13:20:02
SI, per farlo rendere al meglio andava settato e pulito bene, ma niente a che vedere con l'eco a nastro del nostro primo mixer Davoli, quello si che dava noie.
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 01/09/2019 ore 12:42:51
Ho avuto la fortuna di usarlo da ragazzo, era di mio padre e lui sapeva come regolarlo al meglio, ma come tutte le cose di mio padre la fine che ha fatto è avvolta nel mistero.
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di AlexB utente non più registrato
commento del 01/09/2019 ore 13:00:47
Stessa cosa la dico io non so che fine abbia fatto forse in soffitta di qualche amico di Papà!
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di maccarons [user #20216]
commento del 01/09/2019 ore 13:08:31
Negli anni 60' lavoravo in Via Padova a Milano,e vicino al luogo di lavoro c'era un grande negozio
di prodotti Binson,forse i meno giovani 'milanesi' lo ricordano,la mia fermata davanti a quelle
vetrine era giornaliera e la mente volava...
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 01/09/2019 ore 13:13:03
Questo articolo ha un non so che di incantato e magico ! Fa tornare a noi tutti di una certa età bellissimi ricordi dell'infanzia e giovinezza, la mia domenica è bellissima. Grazie!
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 01/09/2019 ore 14:09:07
Grazie ancora per il tuo caloroso feedback Alex, davvero ne sono felice!
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 01/09/2019 ore 14:08:06
Il negozio milanese era per caso Bosoni?
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di maccarons [user #20216]
commento del 01/09/2019 ore 21:03:34
Non saprei rispondere con certezza ma molto probabile.
Rispondi
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 01/09/2019 ore 13:46:36
Questo documentario è un capolavoro!
grazie!
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 01/09/2019 ore 14:10:08
Grazie Joe, sono davvero felice che ti piaccia!
Rispondi
di wo utente non più registrato
commento del 01/09/2019 ore 15:28:26
Sempre interessanti e piacevoli i tuoi post Bob!
Grazie
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 01/09/2019 ore 17:37:08
Grazie a te!
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 01/09/2019 ore 18:53:42
Grazie per l'articolo - come tutti già in pagina, ho ricordi. Re Mida '72-73, Nino Smeraldi ex-Le Orme aveva il Babyrec, versione semplificata secondo la stessa logica elettronica. Lo usavo io per una tastiera Hohner - stratosferico Pink per fare tappeti di tastiere con regeneration al massimo e da sustain come fosse un Mellotron (con nastri per ogni nota). Difficile questo per chitarra e non aveva sync. Fantastico il disco - niente tape-loop da rimpiazzare di continuo! Credo che l'unico problema con un modello vintage sia la smagnetizzazione del sistema.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 01/09/2019 ore 19:33:39
Molto interessante Claes!
Tenderei comunque a minimizzare il problema della smagnetizzazione: i pick-up dei primi anni '50 su alcune delle mie chitarre cantano ancora come nel giorno in cui uscirono di fabbrica. Naturalmente siamo d'accordo che condizioni di conservazione particolarmente problematiche possono essere fonte di guai.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 02/09/2019 ore 14:03:07
Il fattore smagnetizzazione è piuttosto evidente per i nastri, che a lungo andare perdono potenza. Molti re-mastering sono infatti tratti da una copia "vergine" su vinile e mai suonato. Può darsi però che il Binson sia esente da un problema del genere, però perde gradualmente alte frequenze e bisogna tenerlo molto pulito e sott'occhio in uso e trasporto oltre a testine ben allineate. Queste si possono spostare manualmento lungo un perimetro e solo così avendo un riflesso rpm dato che la velocità di rotazione del disco è fissa. Per Re Mida, la prima testina è stata spostatata in avanti, cioè un echo più corto - utile per auto-doppiaggio slap-back. E poi... vi sono patches!!! Cioè combinazioni di testine.

Oggigiorno vi sono pedali e software che cercano di ricreare l'effetto originale - molto dipende dalla simulazione valvolare e distorsione intrinseca. E il motore del disco crea un pochettino di micro variazione "random" della velocità e non è al 100% stabile come il digitale. Un buon software deve saper ricreare tutto questo.

Se avete pedali o software specifico per simulare un Binson fateci sapere!
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 02/09/2019 ore 14:33:09
Si, hai ragione, il fenomeno della coercizione sui nastri è ben più evidente. C'è però da dire che qui non parliamo della longevità di archivio di una registrazione ma della longevità del supporto stesso, che nel caso di un nastro di metallo dovrebbe essere meno critica.

La relazione tra le testine era studiata in modo che le riproduzioni cadessero ritmicamente ad intervalli precisi, sicuramente spostarle era un'operazione di grande complessità tecnica, peso e responsabilità, specie in considerazione del fatto che poi le testine vanno ri-tarate e ri-allineate.

E sicuramente sono assolutamente d'accordo, come detto in questo precedente video: vai al link
Gli effetti di modulazione dovuti alle piccole imperfezioni meccaniche e la saturazione valvolare dei pre, sono sicuramente un fattore di fondamentale importanza.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 02/09/2019 ore 17:29:54
Binson Re Mida: mi assumo la responsabilità della modificazione... Ero cmq già pratico del magnetofono da bambino dato che suonava non-stop e si registrava Jazz o musica Classica, solo e soltanto. Comprato uno nuovo, mio padre mi ha passato quello vecchio Eltra danese a valvole che ho usato da overdrive (era a valvole). Quello suo nuovo era un Tandberg norvegese, come quello poi per registrare il disco dei Blues Right Off. Allacciarsi le cinture:

La modifica è stata effettuata on the road, anzi in una piccola fattoria in alta montagna in Austria con eco fenomenale dalla valle quando suonavamo all'aperto in cerca di diventare una band. Ho mosso lentamente l'intero montaggio della testina sul cerchio di metallo, però senza toccare il set-up della testina stessa con le dita ma cmq, ad occhio... Per fortuna ha funzionato ma certo, ero preoccupato!

Qui siamo nel 1972, i Binson parevano persi in ombre Shadows nel buio dei night club, ma già mitici per giovani musicisti ispirati dai Pink Floyd.
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di bobchill [user #6868]
commento del 02/09/2019 ore 17:41:31
Davvero affascinanti i tuoi racconti. Insomma spostavi le testine del Binson prendendo a modello l'eco della valle austriaca! : ) Lo stesso ing. Bini non avrebbe potuto fare di meglio, ih! ih!
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di Claes [user #29011]
commento del 03/09/2019 ore 14:58:01
OK... e continuo basato su uso tastiera forse da copiare per uso floorboard: la tastiera di Re Mida era un primitivo Hohner Pianet T per aspiranti pianisti a scuola in Austria. Il suono era basato su lamelle vibranti come quelle per una armonica a bocca (non scherzo), piccolo tipo control keyboard, in legno e pesava un nonnulla in un mondo Hammond e piano elettrico Fender. Una nota era "ding" senza sustain, senza dinamica e neanche controllo di volume - un clavicembalo Neanderthal!

Trucco Binson: far trillare una nota o due ad alta velocità e con l'altra mano manovrare l'Echorec per tenere il sustain artificiale e il mixer sotto controllo. Vale unicamente per lunghe note scandite lentissime che ci possono stare con un giretto di accordi veloci sopra. È come un Sustainor / Ebow però ne viene un sound molto analogico, col tocco valvole targato Binson. Mai usato per altro sul Pianet, per chitarra o voce.

Con Re Mida volevamo diventare i nuovi Led Zeppelin (neanche qui scherzo). Eravamo sponsorati dalla Montarbo incluso un impiantone con due casse laterali pesantissime da muovere e con dimensione come fosse un intero stack! Abbiamo passato quel lungo periodo in montagna facendo solo jams e bravi in questo, mai composto un pezzo e, purtroppo, Nino non aveva portato il suo Revox. È il copione per un film con fine un pò triste... Anche per il direttore della Montarbo dato che abbiamo dovuto dirgli che le casse pesavano troppo e che il sistema stack Marshall era molto più agevole (si fa per dire) da manovrare.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 03/09/2019 ore 20:00:58
Spettacolo. Sia l'oggetto che il reportage. Grazie.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 03/09/2019 ore 20:13:15
Grazie Simone!
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 06/09/2019 ore 12:39:24
Tempo fafeci un articolo molto dettagliato sulla storia della Binson di cui posseggo ora un magnifico e nuovo, dimenticato su uno scaffale di un negozio di Latina, Echorec PE 603 T,ma hoavuto almeno 4 Echorec 2 di cui l'ultimo già con le prese jack, FBASS, mio articolo : vai al link ma molto tempo prima ne avevo fatto un altro che da articolo mi fu declassato a diario (???) : vai al link
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 06/09/2019 ore 14:03:07
Complimenti Fbass, in effetti avevo letto con interesse entrambi i tuoi articoli.
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 08/09/2019 ore 21:35:53
Bellissimo lavoro! Grazie
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 09/09/2019 ore 09:55:00
Grazie, sono felice che ti piaccia!
Rispondi
di Alwaysforevernow [user #49335]
commento del 17/01/2020 ore 18:53:4
Buongiorno, grazie a Bobchill per l'interessante articolo e a tutti per i commenti appassionati e competenti. Vi chiedo un consiglio su un centro o un tecnico su Roma a cui poter portare a far rifare il tuning di un Echorec2 che ho la fortuna di avere. E visto appunto il 'trasporto' di certi commenti che avete fatto mi fa piacere raccontarvi questa mia piccola esperienza. Quando un anno e mezzo fa ho ritrovato durante il trasloco di mia madre il Binson che credevo venduto 25 anni prima, il mio primo pensiero - suonando pochissimo e con poco spazio a casa - è stato di venderlo. L'oggetto onestamente mi piaceva pure, e lo ricordavo con piacere da bambino quando ci vedevo suonare mio padre, ma non sono che un principiante alla chitarra e non avevo spazio per pensare di utilizzarlo sul serio. Così ci ho speso qualche lira per rimetterlo in sesto e quindi ho pubblicato un'inserzione su fb. In appena un weekend ho ricevuto - a parte le richieste di interessamento pure da Londra...- quasi un centinaio di messaggi da perfetti sconosciuti che sostanzialmente mi hanno detto: "se quei soldi ti servono per qualcosa di importante ok, ma sennò ti prego ripensaci e conservalo!". I soldi di quella vendita non avrebbero guastato per niente (!) ma in quelle persone ho letto così tanta passione ed entusiasmo che mi hanno fatto cambiare idea. Ho mosso a pietà perfino mia moglie monopolizzando un mobile in salotto ora completamente adibito alle attrezzature musicali e il Binson fa bella mostra di sé proprio in mezzo a casa! Ci ho trovato dentro ancora troppa storia musicale e familiare, per quel che mi riguarda, che non me la sono proprio sentita di separarmene... E ad oggi non me lo godo ogni volta che ci passo davantimi accontento di farlo suonare nei weekend e non ne sono pentito per niente! Grazie a tutti e scusate se l'ho fatta un po' lunga.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 19/01/2020 ore 15:19:35
Ciao Alwaysforevernow, grazie a te delle parole di apprezzamento e della bella storia appassionata che ci hai raccontato. La tua è stata una decisione saggia, tanto si stratta comunque di un oggetto destinato ad acquistare valore nel tempo. Quanto al tecnico su Roma, non sono della zona e dunque non sono la persona più indicata a darti consigli. Potresti provare a contattare il famoso tecnico di ampli Vincenzo Tabacco e chiedere consiglio a lui, lo trovi anche su facebook. La scelta va fatta con estrema cura perché dal punto di vista tecnico gli Echorec sono apparecchi molto più complessi di comuni ampli vintage valvolari. Posso comunque garantire su serietà e competenza di Franco Avona, L'ex tecnico della Binson che hai visto nel filmato ed opera tutt'ora a Milano; avere l'apparecchio revisionato da lui potrebbe ben valere il sacrificio di spedire il tuo Echorec con un corriere affidabile.
Rispondi
di Alwaysforevernow [user #49335]
commento del 21/01/2020 ore 06:47:20
Grazie mille
Rispondi
di Alwaysforevernow [user #49335]
commento del 21/01/2020 ore 06:47:20
Grazie mille
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