Sostieni Accordo
  • Accedi o registrati
  • Info e contatti
    • FAQ
    • Fai pubblicità su ACCORDO
    • Politiche di gestione dei thread
    • Regolamento di Accordo
    • Contatti e info aziendali
    • Privacy
    • Banner e ad-block
    • Servizio consulenza
    • Servizio grafico per le aziende
  • Scrivi
    • ...un post su People
    • ...un articolo o chiedi una consulenza
    • Segnala un appuntamento
  • Pubblicità
DIDATTICA VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

Dipende.

di E! [user #6395] - pubblicato il 13 ottobre 2019 ore 23:54
Abbiamo inaugurato una scuola di musica dalle mie parti, con annesso concerto.
Tutto contento, porto l'Helix confidando di avere il solito (ottimo) suono che ottengo in studio e a casa con le mie ADAM.

Sul posto trovo un impianto con due piccole casse, posizionate ai lati del palco, molto distanti tra loro. Non sono riuscito ad ottenere un suono presente e "vivo". Nulla di drammatico, ma ho preferito prendere un piccolo ampli a transistor e suonare con quello.
Un'altra volta mi era capitato di dover suonare con l'Helix su una cassa da battaglia. E' stato un tormento.
Il digitale dipende troppo dai monitor. Su monitor decenti suona decentemente, su monitor ottimi è ottimo, su monitor scadenti NON suona come un valvolare.

Questo è un altro aspetto da considerare nelle infinite diatribe tra analogico e digitale: l'ampli lo ascolti dal cono, ce l'hai dietro, il cono è fatto per riprodurre proprio quelle frequenze che servono a noi chitarristi. Quando invece vai ad interfacciarti con un impianto, dipendi totalmente da quell'impianto, perché "filtra" il suono e non sai cosa aspettarti. 

 

Dello stesso autore
Live at Bluescore
Nuovo profiler/modeling
Uno, nessuno, centomila OVERDRIVE
Coni in neodimio
Album fuori adesso
Tradizionale o moderna?
Come funziona l'impedenza?
Quali corde utilizzate?
Loggati per commentare

di coldshot [user #15902]
commento del 13/10/2019 ore 23:58:01
Verissimo, purtroppo è una menata da considerare se si sceglie di suonare in diretta....



Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 00:01:39
Utilissimo in studio e su palchi "seri".
Nelle stanze e nei palchetti continuo a preferire un ampli "normale" :-)
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 14/10/2019 ore 00:03:10
È altrettanto vero che se l'impianto fa pena ed uno microfona l'ampli il problema rimane da quello che esce dalle casse, anche se puoi bilanciare con il suono reale dell'ampli
Rispondi
di zanzacris [user #11650]
commento del 14/10/2019 ore 07:16:46
Risposta perfetta.
Non facciamoci illudere dall'ampli. Se microfono male puoi avere un Boutique da mille e mille euroni che fuori farà schifo.
È normale che i monitor influisca o sul digitale.
Anche l'ampli influisce sui pedali, in proporzione è la stessa cosa.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 09:10:22
"Se microfono male puoi avere un Boutique da mille e mille euroni che fuori farà schifo"

Si, ma se il posto è piccolo almeno hai dietro il suono dell'ampli a salvarti il Qlo
Rispondi
di zanzacris [user #11650]
commento del 14/10/2019 ore 09:58:32
Secondo me ti fa effetto placebo. Se microfonato arriva al pubblico quello che esce dalle casse e non dall'ampli, sopratutto se inclinato.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 13:27:04
Si, però quanto meno ti ascolti da una fonte vicina a te... E' già qualcosa. Suonare con le casse (di piccole dimensioni e rivolte verso il pubblico) a 3 o 4 metri da te è proprio scomodo
Rispondi
di zanzacris [user #11650]
commento del 14/10/2019 ore 13:57:37
Do per scontato che una spia bisogna averla.... Diversamente é un suicidio :)
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 14/10/2019 ore 09:02:32
Tecnicamente se un multieffetto digitale fa schifo su quel monitor, il monitor dovrebbe fare schifo anche se ci fai uscire una canzone con un lettore MP3... cioè parliamo di casse full range.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 09:26:48
Si, è probabile.
E un altro problema, oltre alla qualità dei monitor, era il fatto di non avere una spia vicino (né un ampli dietro): il suono lo senti solo ai lati, ben lontano...

Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 14/10/2019 ore 09:04:48
Testimonianza un po' così. Come già scritto sopra, qualunque segnale che passi per un mezzo o una diffusione pietosa, perde. Il problema non è la fonte. Tra l'altro ormai anche i sassi sanno che i suoni bellissimi in cameretta non sono adeguati al concerto. Non è una questione di Helix e neppure di PA, semplicemente di fisica: la propagazione del suono è meccanica e le diverse frequenze seguono "percorsi" diversi, va da se' che se le spingi a 1 e le ascolti da 1 m tramite una cassa full range con coni adeguati hai un risultato, se a 5 e le ascolti da 3 m con due tqitter un altro. Il tutto senza dimenticare che l'ambiente è una componente essenziale, basti dire che i fonici competenti al sound check fanno il suono che andrà bene con la gente in sala, non con la sala vuota.
Da qualche anno sto usando sia sitemi analogici che digitali e, fatta la debita esperienza, mi trovo bene in ogni situaizone (casa, saletta e live) in entrambi i casi, ovviamente però ci vuole l'attenzione di apportare gli adeguamenti necessari alle singole situazioni, se invece pensiamo che il digitale sia uno strumento magico che si regola da solo, siamo fuori strada.
Ciao
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 09:16:52
"se invece pensiamo che il digitale sia uno strumento magico che si regola da solo, siamo fuori strada"

Uhm, no. Non sono quel tipo di musicista/persona. Intendevo semplicemente sottolineare che un sistema digitale (che ha dato frutti eccellenti in studio di registrazione una settimana fa) si è rivelato pessimo in un concertino - dimostrazione ieri, dunque semplicemente (magari non si evince dal post) intendevo suggerire di portare l'ampli in tutte quelle situazioni in cui non siamo certi che vi sia un impianto adeguato.

Era solo un piccolo sfogo post concerto :-)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 14/10/2019 ore 09:44:14
Scusami, ma stai confondendo le mele con le pere: non è il sistema digitale ad aver fatto il buco, ma l'impianto. Sarebbe come dire che un ottimo vino fa schifo perchè lo hai bevuto in un bichciere sporco di benzina. Infatti, da quanto scrivi mi par di capire che con l'ampli non sei passato dal PA. Certo portarsi dietro l'ampli è una soluzione, ma se lo devi microfonare? Sei al punto di partenza. Io, per sicurezza, mi porto dietro una cassa attiva e mal che vada la uso da spia.
Ciao
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 14/10/2019 ore 11:49:11
Secondo me sta solo dicendo che a dispetto di molti commenti che si leggono in giro che celebrano il digitale come il risolutore di tutti i problemi live, in realtà non è così semplice, anzi.
A volte è più facile ottenere una buona resa con un piccolo ampli old-style piuttosto che affidandosi a PA di dubbia provenienza, tutto qua.
Considerato, ovviamente, che se suoni in piccoli locali, almeno personalmente 9 volte su 10 non microfono la chitarra...
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 12:19:4
"Secondo me sta solo dicendo che a dispetto di molti commenti che si leggono in giro che celebrano il digitale come il risolutore di tutti i problemi live, in realtà non è così semplice, anzi."

Esatto.

"A volte è più facile ottenere una buona resa con un piccolo ampli old-style piuttosto che affidandosi a PA di dubbia provenienza, tutto qua."

Esatto.

"Considerato, ovviamente, che se suoni in piccoli locali, almeno personalmente 9 volte su 10 non microfono la chitarra..."

Esatto. Come nel caso del concerto di ieri.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 14/10/2019 ore 15:00:58
Scusate, ma continuate ad attribuire al digitale colpe non sue. Come ho scritto basta portarsi dietro una cassa attiva che fa la medesima funzioni dell'ampli. Ribadisco che non capisco come si fa a paragonare la resa di una machina digitale tramite il PA con un ampli che non passa da lì.
infatti non ha avuto risposta la mia domanda: cosa sarebbe cambiato microfonando l'ampli? Nulla.
Ciao
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 16:15:43
Guarda che nessuno ha attribuito "colpe" al sistema digitale. Nessuno ha detto nulla di tutto ciò. Rileggi il post e i successivi interventi. Ho scritto e ripetuto che in presenza di monitor di quel tipo io "ho preferito" suonare con un ampli.
Tu te ne esci con frasi come "è una testimonianza un po' così", "se pensiamo che il digitale sia uno strumento magico che si regola da solo", "stai confondendo le mele con le pere".

Il tuo tono è un filo acceso, l'hai presa come una battaglia personale basata su presupposti di cui nessuno ha mai parlato. Ho solo riportato un'esperienza, che Zoso1974 ha compreso appieno.
La riassumo: l'Helix è un attrezzo fantastico con il quale posso suonare tranquillamente e con soddisfazione su un impianto degno, ma come ho scritto nel post dipende troppo dai monitor. Su un impianto meno performante e senza spie IO ho preferito suonare con un ampli, che non passa dal PA, ma ho preferito comunque un ampli. Nessuno ha detto che l'Helix ha la colpa di non suonare bene, o che suona bene solo a casa. Ci ho fatto un disco con l'Helix, alternandolo al mio Vox. Dicevo solo che nelle situazioni con piccoli impianti e senza monitor personali io preferisco avere un ampli qualsiasi.

Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 15/10/2019 ore 08:57:29
Nessuna battaglia personale, ho solo scritto che c'è incongruenza tra l'ipotesi e la tesi ed ho scritto che confondi mele e pere perchè è vero: paragoni il suonare tramite un PA col suonare con l'ampli fisico senza passare dal PA.
La tua frase: "Il digitale dipende troppo dai monitor" vale per ogni sistema. Si può anche dire che il valvolare dipende troppo dalle valvole e dai trasformatori e dai coni. Io mi sono limitato a notare che dare un giudizio parzialmente negativo ad un oggetto che appartiene ad un insieme perchè un altro oggetto, fuori da quell'insieme è più adeguato non è corretto. Vale per Helix come per un cacciavite.
Ciao
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 15/10/2019 ore 09:44:14
Ma lascia perdere per un attimo gli insiemi, le mele, le pere, la magia del digitale che si regola da solo, il cacciavite.

Il sofismo, il ragionamento eristico qui non c'entrano.
Il mio punto di vista è semplicissimo: c'è un impianto degno e con i monitor personali? Posso usare il digitale. L'impianto è scarso, non ci sono le spie? Uso l'ampli, con o senza microfono a seconda dell'ambiente.

Non ho dato "giudizi parzialmente negativi ad un oggetto che appartiene ad un insieme perchè un altro oggetto, fuori da quell'insieme è più adeguato".

Ma a quanto pare ragioniamo su presupposti diversi. Pazienza. Buona giornata!
Rispondi
di simonec78 [user #13803]
commento del 14/10/2019 ore 12:26:04
Secondo me il digitale andrà nella direzione di nuovi combo dedicati, non per forza in riferimento ad amplificatori già esistenti. Già il fatto che quando si parla di digitale si fa sempre riferimento al " suona o meno come un valvolare" vuol dire che c'è ancora qualcosa che non va. Saremo arrivati in questo famoso futuro dell'amplificazione digitale quando suoneranno non "come"' bensì "meglio" degli amplificatori già esistenti. Un apparecchio che ti attacchi e suoni dopo aver regolato un minimo l' eq. Altrimenti tanto vale andare su con un 15 watt con la tanto terribile tecnologia vecchia di tre quarti di secolo.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 13:24:26
Siamo tutti in attesa che succeda. In effetti per ora il digitale si limita (tranne qualche eccezione) a emulare.

E rimanendo nel solco dell'emulazione sarà difficile (se non impossibile) superare gli oggetti emulati. In studio ho un pianoforte elettrico di ultima generazione che simula il Wurlizer e il pianoforte acustico... Si avvicinano tanto, ma quando registri un pianoforte vero è un'altra cosa.

A me il digitale interessa, ho un valvolare cui tengo tanto e un transistor che suona bene... Ma usare un sistema o l'altro dipende dal contesto e da tante altre cose.
Rispondi
di simonec78 [user #13803]
commento del 14/10/2019 ore 15:48:07
Ciao. Vero, la riproduzione in generale degli strumenti acustici è problematica per loro stessa natura. Già se ascoltiamo un pianoforte o una batteria (che infatti di solito lavora a campioni) in un contesto diverso da quello naturale (cuffie, casse) ne in qualche modo sfalsiamo il risultato. La chitarra elettrica invece già di suo passa attraverso diversi stadi per la sua emissione primordiale. Senza considerare che i chitarristi sono più alla mano dei pianisti. (No Steinway, no party). : )
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 16:19:29
Mi piacerebbe avere uno Steinway, ma non lo so suonare. E poi c'è un altro piccolo problemino....
:'-)
Rispondi
Loggati per commentare

di francesco72 [user #31226]
commento del 14/10/2019 ore 15:05:06
Veramente il suona come è un paragone che fanno i talebani della valvola. Chi usa il digitale senza preconcetti se ne infischia che "suoni come", lo usa perchè suona bene per quel che deve fare. D'altra parte vorrei sapere quanti hanno fatto realmente la prova comparativa con gli ampli fisici.
Ciao
Rispondi
di simonec78 [user #13803]
commento del 14/10/2019 ore 15:27:59
Ciao, non so se è una questione di essere dei talebani della valvola. Buona parte dei sistemi digitali fa riferimento ai corrispettivi modelli valvolari. Talvolta ne prendono addirittura le sembianze. Nei sistemi a convoluzione bisogna addirittura passarci attraverso. Personalmente prenderò in considerazione questi sistemi quando mi offriranno qualcosa che la valvola non mi da. E ne sarò ben lieto. Attacchi suoni e viene bene e funziona. Roba nuova.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 15/10/2019 ore 09:07:54
E' ovvio e normale che il produttore cerchi un traino in oggetti già noti, anche solo per orientare il possibile acquirente. D'altra parte la Pepsi non è mica scura per caso. Però sono ancora in attesa di uno (almeno uno) che abbia suonato Mesa Boogie, Marshall, Fender ed Engl (giusto per citarne pochi) e poi abbia scelto il digitale perchè "suona come". Considera poi che il mercato è principalmente virtuale e in qualche modo occorre far capire ai consumatori cosa si sta proponendo.
Ciao
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 14/10/2019 ore 17:55:51
Dipende... Personalmente e nella primissima band mi ero preso un transistor FBT - mi piaceva dato la mancanza di pericoli con valvole che sentivo da altri musicisti. Già allora e come adesso, i chitarristi hanno ripudiato il transistor. Andavano Vox AC30 e Vox Foundation. Qualche anno dopo, la band Re Mida si è permessa uno stack Marshall, uno Sound City (100W) e uno Sunn Coliseum a 120W (transistor) con impiantone Montarbo. A me piaceva il Sunn! Dopo un periodo AC30 (non mi ha convinto) sono passato al Jazz Chorus Roland avendo anche un impianto Dynacord 300W con 4 casse poco usato. È poi arrivato un pre Boss VF-1 per registrare e suonare live. Ho trovato che la funzione patch mi andava proprio bene! Non ho cercato una perfetta imitazione valvolare da allora in poi... Con una cantante danese, ho usato l'impianto voce e al fonico è piaciuto avere un output hi-fi facile da manovrare. L'impianto in sala mi passava la chitarra a medio volume in spia rispetto al canto, ma conoscevo i pezzi percui no problem.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 18:01:41
Si, dipende da tanti fattori: suono, band, tipo di palco, tipo di monitor, tipo di PA, ambiente... Un terno al lotto!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/10/2019 ore 18:21:1
Hai ragione, dipende da tanti fattori.

Permettimi una mezza battuta.
Io ad esempio continuo ad usare ampli e pedali perché, da vedere, mi piacciono tanto di più :-))
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2019 ore 20:11:44
Beh, in effetti...
Rispondi
Seguici anche su:
Aggiornamenti via mail
Newsletter a basso traffico: hot topic, novità, opportunità. Disiscrizione con un click in qualunque momento.
Cerca Utente
People
Caterina Kaj Dolci: tra basso punk e sperimentazione
RGA622XH: 27 tasti per la Ibanez dell’Axe Design Lab
Le Martin passate per Chernobyl
Debut 50R: Blackstar dichiara guerra al digitale
Prashant Aswani disegna una Charvel per il chitarrista comune
Graham Coxon conferma: non provare ad accordare il Si
Martin StreetLegend: il relic conquista la chitarra acustica
Fender Vintage Museum: la straordinaria collezione di Flavio Camorani ...
Una Les Paul ’59 ancora più rara delle burst è ora di Kirk Hammett...
Come suona una vera archtop degli anni ’30
OPEN DAY: una giornata per scoprire il CPM
Ironheart Foundry: l’ampli Laney diventa pedale
Taylor 512ce Ironbark: altro che legni di recupero!
Sta arrivando il MIDI 2.0? Ecco perché sarà rivoluzionario
Gibson LPJ Billie Joe: a volte ritornano

Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964