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Simplifier: l’amplificatore a 0 watt
Simplifier: l’amplificatore a 0 watt
di [user #116] - pubblicato il

Nello stompbox del Simplifier si nasconde un ampli in piena regola con tre preamplificatori, simulazioni valvolari e di cabinet, ma senza potenza d'uscita.
Il Simplifier è un’unità di stampo moderno, adatta sia al classico utilizzo in pedaliera sia in modalità desktop. Realizzato da DSM Noisemaker e Humboldt Electronics, nasce dall’intento di creare un amplificatore stereo a zero watt unico nel suo genere e utilizzabile per le performance dal vivo quanto in studio di registrazione.

Il Simplifier è dotato di tre diversi preamplificatori, selezionabili attraverso uno switch.
MS Brit è ispirato al timbro delle vecchie testate Marshall Plexi. AC Brit replica per il tipico Vox AC30. American è indicato per i classici suoni di un amplificatore Fender.
Per ogni modalità scelta è possibile agire sui controlli dedicati all’equalizzazione, al volume e al gain.

Simplifier: l’amplificatore a 0 watt

In qualità di vero e proprio amplificatore, il Simplifier è dotato di unità finale per la quale è possibile scegliere tra due modalità di simulazione valvolare, rispettivamente EL34 e KT88.
Una volta selezionata la modalità e regolati i settaggi di preamplificazione e unità finale, si procede con l'impostare una tra le simulazioni di cassa 1x12, 2x12 e 4x12.

L’unità è inoltre dotata di un loop effetti stereo, di un’uscita cuffie, di un Aux input e di quattro output che possono essere usati contemporaneamente.



È possibile preordinare il Simplifier direttamente dal sito per un prezzo di lancio di $259.
dsm humboldt effetti e processori simplifier
Link utili
Sito ufficiale Simplifier
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di Alex95SG [user #30733]
commento del 10/11/2019 ore 13:11:19
Ha la simulazione di cassa analogica, perché? Sono anni che ogni volta che viene proposta questa soluzione alla fine suona malissimo, sopratutto in distorto. Le simulazioni digitali tramite IR sono anni luce avanti, nel 2019 fare ancora simulazioni analogiche è totalmente senza senso e ammazza il prodotto, praticamente chi lo prende è obbligato a comprare un mooer radar o simili...
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di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 10/11/2019 ore 13:39:29
Sono d'accordo. Almeno la sim potevano farla ad IR. Poi se si degnano di mettere due o tre pulsantini con la possibilità di salvare dei preset (o la presa MIDI), male non sarebbe.
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di Alex95SG [user #30733]
commento del 10/11/2019 ore 13:42:11
Prezzo che finirà per essere sui 300 euro, ovvero non troppo lontano dallo strymon iridium che lo distrugge e ha anche i preset.
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di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 10/11/2019 ore 13:46:56
I preset dello Strymon, se non ho capito male, li hai se colleghi il pedale aggiuntivo. Così com'è hai solo l'on/off e il "Favorite". A me sarebbe piaciuto un aggeggio come il Torpedo CAB, che ho e suona bene, con anche i Pre. Due pulsanti per l'up/down dei preset e presa MIDI.
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 15/11/2019 ore 12:45:30
Il mio Ethos è completamente analogico e e ha una simulazione di cassa senza pecche. Se vuoi ti faccio sentire come escono i distorti. Perché ha un circuito di compressione, analogico, sulla cassa. Voglio dire che non è una regola che in analogico suoni male, altrimenti i Tech21 non li venderebbero.
Sono molto curioso di provare lo strymon. Ho avuto ampli firebox con IR e faceva schifo.
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di Alex95SG [user #30733]
commento del 15/11/2019 ore 13:15:49
L'ethos è forse l'unico che salvo, ma anche lì quando si ascoltano le registrazioni si sente che non è una vera simulazione di cassa ma solo un filtro. i Tech21 effettivamente suonano abbastanza male, non dico in generale eh, dico in relazione ad una simulazione fatta con degli IR belli. Firebox ha si le casse con IR, ma ha anche le simulazioni di ampli, magari erano quelle a non piacerti. Se prendi un torpedo o una OX ma anche solo un mooer radar con gli IR giusti il risultato è perfetto. D'altronde se fatto bene un IR replica perfettamente la risposta di cassa+mic, un filtro analogico per quanto fatto bene fisicamente non ci può riuscire.
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 15/11/2019 ore 14:27:0
Sono d'accordo con te . Probabilmente erano le simulazioni digitali dei preamp che non mi piacevano nel firebox.
Per gli IR, io seguo la linea di pensiero di Brian Neunaber: per me sono solo curve di equalizzazione, e spesso quando poi si esce da un impianto ci si ritrova a fare i conti con una risposta di frequenza non perfettamente flat accentuando tagli di frequenza o introducendone di nuovi. Voglio dire: il cono simulato non amplifica niente, taglia e basta in modo dinamico e diverso a seconda del livello. È passivo. Se uno prima alza le medie o cambia con un preamp le frequenze, sarà dura distinguere le sottigliezze di un IR . Non so se sono stato abbastanza chiaro nell'eprimermi.
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di Alex95SG [user #30733]
commento del 15/11/2019 ore 14:37:48
Brian dice una cosa corretta, ma non la dice fino in fondo. Se da un lato è vero che un IR sostanzialmente applica un curva di eq, è anche vero che non è solo quello. Nel processo di convoluzione vai ad applicare al segnale la funzione di trasferimento del sistema in oggetto (cassa+mic), il che ha ripercussioni sia nel dominio del tempo che appunto delle frequenze. Mandando agli estremi questo concetto si arriva ai riverberi a convoluzione, dove è la componente di ritardo ad avere la parte predominante, insieme ovviamente anche all'azione in frequenza. In poche parole con un IR è esattamente come avere la cassa microfonata sul palco, quindi non cambia nulla a cosa sta prima e a cosa sta dopo. Se metti un preamp o cambi le medie il risultato sarà identico a quello che avresti facendo le stesse cose con una cassa vera microfonata. In realtà il cono non è dinamico, o meglio, i coni reali in parte si, perchè per quanto li si possa volere lineari alla fine lineari non lo sono mai al 100%, ma la simulazione tramite IR prende solo la parte lineare della cassa, quindi non cambia al variare del livello di ingresso. Una cassa normale se la spingi di più cambia un pochettino il suono, di solito in meglio, un IR sempre quello è, ma se lo hai fatto bene lo hai fatto con la cassa spinta come desideri, e quindi hai la fotocopia di quel suono. Inoltre le sottigliezze che dici in realtà sono enormi. Tra un IR e un altro, anche fatti sulla stessa cassa, possono esserci differenze notevoli. Infatti se prendi i vari pacchi di IR trovi infinite possibilità sonore, d'altronde lo sappiamo bene che anche solo spostando leggermente il microfono il suono cambia molto, quindi di conseguenza due IR fatti in due posizioni differenti suonano molto diversamente. Se vedi in frequenza un IR noti il grande dettaglio che ha, cosa che un filtro analogico praticamente non riesce ad ottenere.
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di Aynrand [user #35588]
commento del 11/11/2019 ore 21:57:52
Francamente non vedo il nesso nel paragonare un semplice pre analogico con un modeler come l'iridium. Che poi semplice neanche troppo, visto che se parliamo di ingressi e uscite, è lo Strymon che ne esce con le ossa rotte...
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