di Sykk [user #21196] - pubblicato il 09 novembre 2019 ore 08:53
Il cuore dei delay analogici è sempre (escludendo i vecchi binson e gli eco a nastro ovviamente) un integrato formato da due "bucket-brigade device" (o BBD, termine che fa riferimento a persone che si passano secchi d'acqua), che consiste in una serie di sezioni capacitive.
Il valore del segnale "copiato" in un determinato istante si muove lungo la linea di condensatori a ogni impulso di un segnale di clock.
In altre parole un delay analogico è comunque un dispositivo a tempo discreto, ovvero esegue un campionamento ogni tot millisecondi, questo succede anche in un delay digitale.
Per evitare l'effetto aliasing (o distorsione da campionamento lento), il segnale al suo ingresso deve essere filtrato (le frequenze in ingresso non devono superare la frequenza di campionamento).
Il segnale è poi nuovamente filtrato dalle alte frequenze anche in uscita, per essere ricostruito (i segnali campionati sono a "scalini", più evidenti se la frequenza di campionamento è bassa).
Il deterioramento del segnale lungo la catena di condensatori e questi filtraggi delle alte frequenze sono l'origine del suono "caldo" dei delay.
Chiaramente la filtrazione può essere fatta anche nei delay digitali ottenendo un effetto identico, mentre il deterioramento del segnale può essere simulato.