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Chitarra, tecnologia e società stravolte: il meglio del 2019 in pillole
Chitarra, tecnologia e società stravolte: il meglio del 2019 in pillole
di [user #17844] - pubblicato il

L'anno appena trascorso è stato ricco di avvenimenti, strumenti da urlo e tecnologie innovative. Ecco alcune delle storie più calde dell’anno.
Quello appena trascorso è stato un anno cruciale per molti protagonisti nel settore dello strumento musicale. Nuove tecnologie, rivoluzioni societarie e regolamenti sulla libera circolazione degli strumenti anche tra privati hanno dato vita a un 2019 turbolento, ma quanto mai entusiasmante.

Fender
Da qualche tempo il catalogo Fender vive continui cambiamenti, con un piede ben fermo nella tradizione e uno proiettato con decisione verso la sperimentazione. Per il 2019, l’arrivo della serie Tone Master ha eccitato e fatto discutere il web intero.
I Tone Master sono amplificatori storici della scuola Fender come il Deluxe e il Twin Reverb, ma interamente riprogettati con architettura solid state dal cuore digitale. Macchine complesse e completamente concentrate sulla simulazione di un unico modello valvolare, hanno promesso una piccola rivoluzione per la categoria che potrebbe riservare succose derive per l’anno venturo.
Non resta ferma la produzione di chitarre e bassi, con le affascinanti serie Rarities, le modernistiche American Ultra e le Vintera, messicane rimesse a nuovo con un più marcato ascendente retrò.
Ha scosso i fan anche vedere la Nocaster di Joe Bonamassa ritratta un attimo prima di entrare nei laboratori del Custom Shop, lasciando presagire risvolti interessanti per il 2020.

Chitarra, tecnologia e società stravolte: il meglio del 2019 in pillole

Tube Screamer
Nel 2019 l’overdrive più famoso di sempre ha compiuto 40 anni. Ibanez lo ha festeggiato con alcune edizioni particolarmente interessanti per i fanatici dell’effettistica boutique, tra cui spicca l’inedita collaborazione con Vemuram.

Danelectro
A proposito di compleanni celebri, il 2019 ha segnato anche il 60esimo anniversario della Danelectro ’59, reinventata per l’occasione.

Brian May amplia
Classici che ritornano, ma anche modelli mai visti. Brian May si è lanciato nel mercato delle signature conto terzi, allargando l’offerta del suo marchio personale con la prima chitarra espressamente dedicata a un altro artista. La chitarra della promettente Arielle sarà disponibile in due versioni, ma ulteriori dettagli saranno forniti solo nel corso del 2020.

Chitarra, tecnologia e società stravolte: il meglio del 2019 in pillole

Boss in cuffia
Il Boss Waza Air è stato annunciato solo di recente. Si tratta di un sistema di amp modeling derivato direttamente dalla gamma di amplificatori Waza, ma sotto forma di cuffie. Al loro interno, un giroscopio e un’avanzata tecnologia digitale ricreano la percezione tridimensionale dello spazio intorno al musicista. Se le promesse dovessero soddisfare le aspettative, il sistema Air potrebbe rappresentare una prima assoluta nel campo e fare da riferimento per una nuova tipologia di prodotto capace di mettere a braccetto il mondo della chitarra con quello della realtà aumentata o virtuale.

Iridium
Per qualche tempo è stato più introvabile dei Nutella Biscuits. L’Iridium segna l’ingresso di Strymon nell’universo dell’amp modeling e dei simulatori di cassa con Impulse Response. Il popolo degli stompbox boutique e quello dell’amplificazione virtuale sono sempre più vicini.

Acquisti folli
Il 2019 ha visto anche alcuni movimenti “singolari” sul versante collezionismo.
Alcuni mesi fa, un solo fan ha comprato quasi tutte le chitarre messe in vendita da Dave Mustaine su Reverb, con un acquisto in blocco senza precedenti. Quasi in contemporanea, lo youtuber e musicista statunitense Jared Dines mette all’asta la sua 18 corde, ma il progetto va a monte perché il vincitore rinuncia ammettendo di essere stato ubriaco al momento dell’offerta: impossibile cedere lo strumento al secondo, era ubriaco anche lui.

Chitarra, tecnologia e società stravolte: il meglio del 2019 in pillole

Il più discusso
Protagonista indiscussa delle cronache è Gibson. In pochi mesi l’azienda ha visto rivoluzionare la struttura societaria, ha dato il benvenuto a figure manageriali originali come il Director of Brand Experience Mark Agnesi, ha fatto sognare con un catalogo finalmente rivolto alla tradizione e ha fatto arrabbiare con uscite pubbliche poco felici. Memorabile è il video - poi rimosso dai canali ufficiali - in cui l’azienda avverte artigiani e brand concorrenti dell’intenzione di riappropriarsi della propria immagine e dei propri progetti, senza fare sconti a nessuno. Più di recente, la nuvola nera che si è abbattuta su Gibson ha visto anche sparire in blocco i video dal canale YouTube a causa di un bug, per fortuna risolto - non senza disagio - nel giro di qualche giorno.

Chitarre legali
A proposito di voce grossa, Gibson non è stata la sola e, a settembre, i curatori dei diritti di Prince hanno recapitato una lettera di diffida al creatore della Cloud. Dave Rusan, liutaio di Minneapolis a cui Prince commissionò la prima Cloud sulla base di un basso Sardonyx, ha prodotto nel tempo piccole quantità di Cloud per i suoi clienti ma, con la recente messa in produzione del modello da parte della holding con manifattura a cura di Schecter, potrebbe dover interrompere la sua attività. Curioso che, al momento, non ci sia alcuna dichiarazione di Sardonyx o degli attuali detentori dei diritti sul basso originale.

Chitarra, tecnologia e società stravolte: il meglio del 2019 in pillole

Buone notizie
Una delle questioni più fumose degli ultimi due anni comincia finalmente a delinearsi con grande sollievo per i musicisti.
La “questione CITES” ha inizio nel 2017, quando il palissandro comune viene inserito nelle liste di legni protetti in quanto a rischio estinzione. A pagarne le spese sono i musicisti e i produttori di strumenti che, per quanto piccole siano le quantità di legno impiegato rispetto alle grosse produzioni di mobili e oggetti d’uso comune, devono sottostare allo stesso regolamento. Parte quindi una tempesta di informazioni, talvolta incomplete, talvolta discordi, per cercare di capire come bisogna mettersi in regola anche semplicemente per far viaggiare una vecchia chitarra con tastiera in palissandro da un Paese all’altro.
I grandi marchi hanno rincorso l’uso di legni e materiali alternativi, i liutai hanno cercato di districarsi nella burocrazia, i musicisti si sono divisi tra chi ha tentato di stare alla larga dal palissandro e chi lo ha invece visto come un’opportunità di collezionismo. La situazione ha visto infine una svolta quando, con una battaglia iniziata durante lo scorso Namm, i protagonisti del settore hanno fatto voce unica nel chiedere un’eccezione al regolamento per il campo degli strumenti musicali.
L’annuncio arriva nell’agosto 2019 e la stretta sul legno viene notevolmente allentata. Gli strumenti finiti possono tornare a circolare anche oltre i confini nazionali senza subire controlli vincolanti, mentre resta la necessità di identificare e catalogare il materiale grezzo.
Siamo certi che la storia non sia del tutto finita e il 2020, c’è da scommetterci, riserverà non meno sorprese per gli amanti degli strumenti musicali.
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Link utili
Tube Screamer Vemuram
Boss Waza Air
Danelectro ’59 su Accordo
La signature di Arielle prodotta da Brian May
Strymon Iridium
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La storia Gibson su Accordo
Diffidato il creatore della Cloud di Prince
Aggiornamenti CITES su Accordo
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