VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Addio a Neil Peart batterista dei Rush
Addio a Neil Peart batterista dei Rush
di [user #116] - pubblicato il

All'età di 67 anni Neil Peart ci ha lasciato dopo tre anni di lotta contro una grave malattia.
È stato reso noto ieri che lo scorso 7 gennaio Neil Peart ha perso la sua lunga battaglia contro il cancro. All'età di 67 anni si è spento a Santa Monica in California, 

Nato il 12 settembre 1952 a Hamilton, nell'Ontario, Peart ha trascorso gran parte della sua giovinezza cercando e non riuscendo a fare carriera nella musica. Dopo uno scoraggiante tentativo  a Londra, torna a casa in Canada. Ben presto viene convinto da un amico a fare un provino per i Rush, che stavano cercando un sostituto del batterista originale, John Rutsey. Mentre Alex Lifeson e Geddy Lee erano inizialmente incerti su cosa fare dello stile di batteria eclettico ma preciso di Peart, alla fine gli hanno chiesto di unirsi alla band nel 1974.

Si è rivelata una decisione molto fortunata. Il mix di stili di Peart e la sua splendida voce hanno spinto i Rush ad un successo internazionale, a partire dal 1976 con "2112".

Come scrittore primario della band, ha preso ispirazione da tutto, dalla fantascienza ad Ayn Rand. Come dummer, la sua mescolanza di vari generi lo ha reso una leggenda.

 
neil peart
Nascondi commenti     5
Loggati per commentare

di NorwegianWood [user #18676]
commento del 12/01/2020 ore 20:51:15
Un altro grande che se ne va.
Riposa in pace, grazie per quello che ci hai donato.
Rispondi
di henrysg [user #40175]
commento del 13/01/2020 ore 16:28:02
Vidi i Rush la prima volta nel 2004 al mazda palace a Milano. La loro prima tournè in Italia.
che dire MONUMENTALI, non ci sono altre parole
in tre una orchestra
Il pensiero che con la dipartita di Neil sia scomparso uno dei massimi batteristi e musicisti della storia a livello mondiale e se ne vada per sempre una grande band lascia attoniti,
e ci fa sentire più soli in questo mare immenso di mediocrità quotidiana.
Rispondi
di NorwegianWood [user #18676]
commento del 13/01/2020 ore 16:58:20
Sottoscrivo ogni parola. Non sarei stato in grado di dirlo meglio.
Sono inoltre basito del fatto che la notizia della sua morte qui su Accordo sia passata inosservata. :(
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 14/01/2020 ore 08:30:1
Riallacciandomi alla riflessione di henrysg non c'è da stupirsi che un articolo sulla tragica scomparsa di Peart abbia soltanto 4 commenti mentre che ne so uno su un fuzz o sul kemper o sulla nuova chitarra di John Mayer ne abbiano a centinaia, tutto ciò da l'idea di quanto l'equazione musica=cultura abbia perso sempre più significato in favore di quella musica =moda e/o business.
Rispondi
Loggati per commentare

di vanhandren [user #25556]
commento del 13/01/2020 ore 18:29:09
Una perdita enorme. Davvero incolmabile. Grazie Neil..
Rispondi
Altro da leggere
Rush: in vendita il rullante di Neil Peart
Batteria: 50 dischi fondamentali. "Moving Pictures" dei Rush
Sabian: nuovi piatti per la serie Paragon
9 giorni a Natale: il drumkit mostruoso che vorrei
Neil Peart si prepara al ritiro dalle scene
Sabian - Limited Edition Graphic Cymbals
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964