La Scala Blues Maggiore è una pentatonica formata da Tonica, Seconda, Terza, Quinta e Sesta, arricchita da una nota blues, la b3. Per esempio, nel caso del C si avranno C, D, Eb, E, G, A.
Se un chitarrista già possiede una buona conoscenza della classica pentatonica minore o Scala Blues (pentatonica minore + b5), trovare le diteggiature della Scala Blues Maggiore è immediato, perché sono identiche.
Se noi prendiamo un box di pentatonica minore o Scala Blues e lo spostiamo tre tasti all’indietro (Una terza minore sotto) troviamo una relativa diteggiatura maggiore.
Il problema però, arriva se si pensa di poter semplicemente trasferire i nostri fraseggi consolidati dalla pentatonica minore a quella maggiore senza alcuna variazione.
Questo, fatto così semplicemente, rischia di non funzionare perché le due scale - pur mantenendo la stessa identica forma - cambiano la disposizione delle note. Quindi, quando prendiamo un fraseggio minore strutturato per risolvere appoggiandosi sulla tonica e lo riproponiamo sul box maggiore identico, questo si chiuderà appoggiandosi su una nota che pur avendo la stessa disposizione geometrica non sarà più la tonica o l’intervallo che prima avevamo selezionato.
Bisognerebbe prendere lo stesso fraseggio, mantenerlo nella forma e modificarne la chiusura.
Io ho cercato di trovare dei box di Scala Blues Maggiore che si svincolassero da questa simmetria con la scala minore e che fossero pratici da pensare e utilizzare, indipendentemente dall’analogia con i box della Scala Blues Minore.
Mi interessava però, mantenessero una tradizionale forma di box pentatonico, una diteggiatura funzionale al fraseggio tradizionale blues.
Sono partito da trovare un semplice box di quattro note che mi permettesse di partire dallo stesso punto in cui parte la pentatonica minore. Per esempio, se la pentatonica minore di C parte dall’ottavo tasto, il box che ho trovato per la Scala Blues Maggiore in C parte sempre da quel tasto.
Per partire, lo sviluppo su solo due corde, le più alte, il B e E cantino.
Già così ci si possono suonare dei fraseggi che ricordano Neal Shon.
Oppure, visto che la disposizione delle note sulla corda di G non è immediata, si può usare un trucchetto alla Hendrix: saltare la corda di G per arrivare direttamente su quella di D e chiudere sulla tonica.
La corda di G può essere riempita con un piccolo passaggio cromatico che consente di mettere in gioca la b3, nota blues della scala.
Ecco il box completo che si andrà ad ottenere.
A questo punto, si potrebbe riportare il passaggio cromatico appena visto un’ottava sopra, sul E cantino, creando una chiusura della scala a quattro note per corda.
Questo tipo di diteggiatura ci permetterà di suonare dei Lick tipo questo.
Nel fraseggio proposto Gilbert sviluppa il box anche sulle corde più basse. Ecco la diteggiatura completa.
C’è un vecchio pezzo di nel quale puoi sentire chiaramente in azione il suono di questa scala!
|