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PRS Paul Reed Smith? Questione di gusti

di Teknomaster [user #49287] - pubblicato il 04 marzo 2020 ore 13:31
Da inguaribile Gibsoniano ho avuto spesso la fortuna di suonare la PRS di mio cugino.
E' la prima storica Paul Reed Smith Custom 24.
Quando la comprò nel 2008, arrivò a casa con questa custodia che trasudava dollari, infatti gli era costata circa 3.600€ che a quel tempo erano un bel po' di soldini.
Il colore è Blue Matteo (nome strano) che negli anni si è un po' trasformato in verdeazzurro, sempre splendente.
PRS Paul Reed Smith? Questione di gusti
Nel tempo di PRS ne ho provate altre ma la chitarra suddetta la provo spesso.
Le mie impressioni sono sempre le stesse:
  • grande comodità;
  • manico bellissimo;
  • bel suono...
...ma qualcuno sa distinguere il suono di una PRS?

Personalmente io no, mentre riesco a distinguere la timbrica di una Telecaster o di una Les paul o di una 335.
La PRS no: ha un suono che somiglia a tutte senza impersonarne nessuna.

Molti parlano di mancanza di carattere e forse è così, peraltro queste mie sensazioni le ho confrontate con tanti altri chitarristi ricevendone parere concorde.
Credo che lo strumento debba avere un carattere non soltanto nelle forme ma anche nella timbrica.
E nelle PRS non riesco a identificarlo.

Anche l'estetica mi ha sempre lasciato perplesso: questo però è soggettivo, infatti molti le amano.
Io no, resto sempre perplesso dall'aspetto goffo, la paletta spigolosa ...gli uccelli sui segnatasti!
Gli uccellini sui segnatasti, no davvero, non li posso sopportare.
PRS Paul Reed Smith? Questione di gusti

Ma neanche la paletta spigolosa è un granchè...
PRS Paul Reed Smith? Questione di gusti

E' vero che nel campo del design e della moda ci sono fenomeni incomprensibili ma di grande successo, vedi ad esempio le scarpe da uomo con le griffe dorate di Dolce e Gabbana.
PRS Paul Reed Smith? Questione di gusti
Per me sono inguardabili, ma c'è a chi piacciono. D'altronde il kitsch ha il suo pubblico.
Tornando agli uccelli sui segatasti, esistono altri esempi famosi (secondo me orribili) quali i disegni floreali sulla tastiera della Ibanez JEM di Steve Vai oppure la scritta "B.B King" sulla tastiera della Gibson Lucille.
PRS Paul Reed Smith? Questione di gusti
Ripeto, il kitsch ha il suo pubblico, però, ad un certo punto, se ad uno non piacciono non se le compra e cambia modello.
Invece PRS non da scelta: uccelli per tutti, tranne forse sulla PRS Mira.

Non tutti condividono questo mio pensiero ma in tanti non comprerebbero una chitarra fantastica solo perchè è di colore Rosa o Celeste, l'occhio vuole la sua parte!
Per inciso, a me la Fender Stratocaster celeste piace, anche se non mi trovo a mio agio con il manico Fender.
Tutti conoscono le qualità di una Fender Telecaster ma non riescono ad acquistarla per l'aspetto o il colore, sopprattutto il Butterscotch che per molti è "Senape".

Concludo dicendo che è questione di gusti, ovvio, ma che spesso nelle scelte siamo condizionati dal parere comune, quando dovremmo scegliere in base alle nostre sensazioni.

Inoltre in tanti si approcciano allo strumento che "può suonare tutto", cosa che trovo priva di senso, a meno che lo strumento non sia per un professionista che fa serate.
La "tuttologia" nella musica non funziona: meglio fare poche cose bene che molte discretamente.

Stiamo attenti: molti adorano la PRS e non riescono a togliersele di mano per la grande comodità e suonabilità.
Io sono un po' romantico e convinto che nella musica la tecnica sia importantissima e che la tecnologia la supporti ma che il sentimento e l'orecchio sono di più.

Questione di gusti.

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di BizBaz [user #48536]
commento del 04/03/2020 ore 15:48:07
Hai perfettamente colto il mio pensiero in fatto di gusti ma con visione radicalmente opposta: mi piacciono le PRS, le loro palette e anche gli uccelli segnatasti per me sono belli. La Strato azzurra non mi piace granché, preferisco il classico Tobacco, mentre reputo il Butterscotch blond l'unico colore possibile per una Tele 😁.

Riguardo al discorso della personalità delle PRS quello che tu ritieni essere una mancanza, probabilmente era esattamente ciò che l'ideatore aveva intenzione di fare e cioè una chitarra che dal punto di vista tecnico fosse una sintesi tra i due marchi più famosi e blasonati. Pertanto si ritorna al discorso della versatilità che probabilmente per molti non ha alcuna utilità mentre per altri è fondamentale.
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 04/03/2020 ore 15:58:41
Aggiungo che la forma della paletta ha una spiegazione tecnica del tutto razionale, in quanto le corde arrivano alle meccaniche senza alcuna torsione a differenza di quello che avviene nelle palette Gibson. Questo consente di utilizzare il vibrato e fare bending facendo scorrere correttamente le corde nel capotasto, permettendo così un loro ritorno senza inceppamenti e di conseguenza riducendo così la possibilità di scordare.
Rispondi
di Emilio PRS [user #58198]
commento del 11/01/2021 ore 20:03:52
Salve, sono un felicissimo possessore di due PRS, una McCarty e una splendida 513. Oltre a una Stratocaster custom shop. Siamo tutti stati abituati da anni a sentire il suono della Gibson (ho avuto una Gold top del 68) e della Fender. Se Paul Reed Smith avesse iniziato prima di loro, oggi diremmo che PRS ha il suono in assoluto più completo e versatile. Motivo per il quale io riconoscerei dal suono le PRS senza alcun dubbio. Ragazzi, la qualità dei materiali è indiscutibile e il prezzo tiene bene.... A mio avviso, niente di meglio!
Rispondi
di therival utente non più registrato
commento del 04/03/2020 ore 16:05:1
Trovo bellissimo sia il manico della Ibanez che la PRS anche se non ho mai avuto modo di provarla. Il suono è molto soggettivo e per quello poi esistono i pickup che lo cambia radicalmente o no. Beato te che riesci a distinguere il suono di tali strumenti dopo che sono passati tra ampli, cassa e qualche pedale, a me non riesce. La chitarra, per come la vedo io, deve essere uno strumento che faccia fuoriuscire quello che vuoi esprimere e deve esserti funzionale. Deve anche piacerti a livello estetico in quanto ti mette a tuo agio come fattore psicologico. Proprio in questi giorni sto modificando una Ibanez in modo radicale, colore, cambio pickup, via il tono (che per me è stato sempre inutile) e al suo posto il selettore split-coil. Alla fine mi costa un po' ma sarà la mia chitarra con il suono che voglio io.
Che poi alla fine è sempre la composizione che fa si che un pezzo sia bello anche da suonare, tecnica o non tecnica.
Rispondi
di walterguzzi [user #28274]
commento del 04/03/2020 ore 18:06:26
personalmente la ritengo una chitarra favolosa per un turnista un chitarrista professionista ma effettivamente è una chitarra "neutra" io ho avuto una custom 24 yellow e lo venduta perchè la trovavo troppo perfetta, arrogante mi infastidiva, che volete fare ognuno ha le sue fobie.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 04/03/2020 ore 18:09:28
Gli uccelli come segnatasti li trovo bellissimi, un vero marchio di fabbrica nonché una genialata.
La paletta, l'ho già scritto più volte, la trovo molto brutta, anche se progettualmente il concetto delle corde dritte è giusto.
In complesso è una bella chitarra, ma io prediligo la Strato, e non mi ha mai fatto voglia.... anche per il prezzo.
Rispondi
di Italsound utente non più registrato
commento del 04/03/2020 ore 22:19:0
L'unico difetto che ho riscontrato nelle PRS è il prezzo.
Forse è giustificato dal fatto che chi le ha progettate ha unito in un'unica chitarra il meglio sia di una strato Fender che di una Gibson Les Paul.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 04/03/2020 ore 22:42:56
Non sono strumenti che conosco bene, ne ho provate solo 2-3 esemplari un po' di anni fa in negozio. Ricordo che rimasi un po' stupito (negli esemplari da me provati) dal manico di dimensioni abbastanza generose. Prima delle prove, a giudicare solo dall'estetica, mi ero immaginato fossero strumenti con manici molto sottili, tipo alcune Ibanez. All'epoca preferivo nettamente strumenti con manici piuttosto snelli, quindi rimasi un po' deluso. Ora mi sono abituato a suonare anche con manici più generosi di dimensioni e immagino probabilmente ci saranno comunque PRS con profili del manico diversi, per cui dovrei riprovare. L'estetica a suo modo è ormai tradizionale. Il suono un po' neutrale di cui si parlava sopra non mi attira particolarmente, ma capisco che in alcuni contesti può essere molto utile.
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 05/03/2020 ore 11:09:10
Concordo con i commenti. E' vero che la paletta è razionale e forse quella che riassume il meglio di Fender (corde dritte sulla paletta) e Gibson (paletta inclinata), sebbene esistano palette con le stesse caratteristiche tipo Gibson Explorer o Gibson 'Snake' headstock (bruttissima) di alcuni modelli da cui è stata copiata quella PRS vai al link
Sul suono versatile concordo. E' proprio la versatilità il pregio/difetto perchè obbliga il progettista ad un suono neutro.
Per me è un difetto ma sicuramente risulta utile ai turnisti e ai matrimonisti
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 05/03/2020 ore 12:30:19
No quella paletta solo apparentemente ha ispirato le PRS. In quella che hai linkato tu le corde fanno comunque una torsione divergente. Piuttosto sembra questa vai al link la fonte di ispirazione delle palette PRS (questa sì che è brutta, altroché)
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 05/03/2020 ore 13:15:5
Vero! Hai ragione. E' quella che cercavo e dovrebbe appartenera ad una ES-335. Assolutamente orribile...
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 05/03/2020 ore 14:29:24


LE PRS NON HANNO PERSONALITA'
Nemmeno le tom anderson, le suhr, le heritage, le yamaha sa2000? (la lista è lunga)

LA PALETTA SPIGOLOSA
io la trovo sexy.

GLI UCCELLI
vabbè, sono gusti. Io Odio i block.

Le PRS sono delle signore chitarre. Comode, belle e con un suono enorme.
NON SI DISCUTE.
Io ne ho una da 15 anni e mai la venderò.
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 05/03/2020 ore 16:08:17
Da possessore (molto soddisfatto) di chitarre PRS, non posso contraddire quanto hai detto. Tuttavia, credo che tale mancanza di riconoscibilità, costituisca il vero punto di forza di queste chitarre. Quando Mr. Paul Reed Smith concepì e costruì la C24, cerco' di creare qualcosa di innovativo, non l'ennesima reinterpretazione delle "solite note". Quando imbracci uno strumento PRS, a parte l'impagabile sensazione di qualità (cosa non scontata, anche per altri marchi blasonati), si percepisce lo stimolo a creare, letteralmente "scolpire", il proprio suono. Ergo, mentre suonando una Telecaster, una Stratocaster, una SG o una Les Paul, si suona un "pezzo di storia" (e la storia passata, si sa, non si cambia!), passando ad una Custom 24 o una Custom 22 ci si trova liberi da "categorie"; forse per questo, più motivati ad attribure al suono una forma "personale", cucita addosso a noi stessi.
Avendo posseduto sei Stratocaster (dalle economiche Squier fino alle costose Custom Shop), tre Gibson Les Paul (attualmente ho mantenuto una LPCUSTOM), credo rimangano dei Must Have, irrinunciabili... Soprattutto per quanto concerne l'individuazione della propria idea di suono, nell'era post Hendrix Personalmente, amo la Strato... ma non riesco a sentirmi a mio agio con i single coil. Per tale ragione, ho preferito passare a una chitarra come la PRS 509 - a mio avviso (insieme alla 513, che sostituisce) uno dei modelli più riusciti e versatili dell'intero catalogo* La mia Gibson LPCUSTOM, invece, rimane tranquilla in custodia... La comodità e la suonabilita' delle mie due C24 la mettono in ombra sotto ogni aspetto.

Un'ultima cosa, riguardo agli intarsi: come sempre, ciò che si distingue in modo importante non può piacere a tutti... Li ho sempre trovati raffinati, sicuramente meno eccessivi del "Tree of Life" delle Jem (che, va detto, su quel tipo di chitarra ci sta alla grande) e più decisamente più eleganti della scritta "Lucylle"... adatta solo al buon vecchio B.B.K.

In conclusione: ciascuno sia libero di suonare quel che crede ;) Ma tra Fender e Gibson, scelgo senza esitazione PRS, tutta la vita!

BUONA MUSICA A TUTTI 🎸✨



Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 05/03/2020 ore 16:41:08
Infatti è proprio così: ognuno sceglie in base ai propri gusti.
Ma tu hai aggiunto una nota importante cioè non ne fai una questione di "Gusti" ma anche di "Stile"!
In effetti questa dovrebbe essere sempre la chiave di lettura del modo di approcciarsi ad uno strumento.
Raggiungere la maturità nel saper scegliere uno stile non è però un percorso immediato e richiede tempo.
Tantissimi che iniziano ad avvicinarsi a questo mondo meraviglioso restano talvoltascoraggiati dall'offerta di prodotti versatilissimi a prezzi spesso abbordabili (non parlo ovvimente di chitarre di pregio) restandone confusi.
La grande versatilità, le troppe manopole sugli amplificatori, i software, etc. da una parte aprono tutte le porte al mondo della musica, dall'altra possono confondere.
Cosa vuoi suonare "da grande"?
Boh! Intanto con questo strumento xyz posso fare tutto, quindi...

A mio avviso non dovrebbe andare così.

Quando esisteva una scelta più limitata ogni chitarrista iniziava con lo strumento dei propri sogni per poi (forse) accorgersi che non era quello che faceva per lui. Questo lo aiutava a capire e migliorare cambiando modello: credo che lo abbiamo fatto un po' tutti, altrimenti non potremmo raccontare la storia delle chitarre possedute negli anni.
Quando parlo di "personalità" penso anche a questo, nulla togliendo alla grandissima qualità del prodotto PRS.
Anche io ho cambiato modelli e forme nel tempo ed ancora conservo per nostalgia la mia prima chitarra del 1962 comprata usata.

Ho la fortuna di avere a disposizione una PRS C24, una Ibanez JEM (autografata!), una Satriani, una Yamaha Revstar, una Telecaster, una Stratocaster Custom Shop, e tante altre. Così mi sono fatto una mia idea che non è "la verità" ma una scelta personale.
Una scelta fatta non soltanto di "Gusto" ma anche di "Stile", continuando a preferire le mie Gibson sempre nulla togliendo alla grandissima qualità del prodotto PRS.
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 05/03/2020 ore 17:53:28
Vero amico mio, Vero! È una crescita che si affronta per tutta la vita... Seguire le influenze è importante, direi fondamentale! Ma trovare il coraggio di uscire dalla "zona di confort", provando nuovi strumenti, sperimentando e mettendosi in discussione, potrà fare la differenza... Trasformando un chitarrista in un musicista a tutto tondo, senza confini mentali 🙏😉✨
Rispondi
di Dancuf [user #46357]
commento del 05/03/2020 ore 17:18:52
Vi prego, non se ne può più del banalissimo luogo comune "le PRS non hanno personalità", sentito assai spesso devo dire anche da gente che dovrebbe avere tutti i numeri per parlare di chitarre...
Posseggo una PRS 513 dal 2008, e pur avendo un set non enorme ma di certo ben assortito "guitarsenal" (Strato '61, Tele '72, Gibson 345 '68, Gibson Traditional 2012, Tele style P90 assemblata e la suddetta PRS 513), è probabilmente la chitarra che uso di piu, sia per registrare che per i live. Questo modello di PRS è quello che più di tutti è considerata la versatile per eccellenza, in quanto consente tante combinazioni di pick up, ed è probabilmente questo il motivo del costante utilizzo di questo strumento da parte mia. Ma io non la uso per avere qui un suono Strat, poi un suono Telly e poi ancora un corposo Les Paul, perché non suona come una Tele o come le altre appena elencate, ma fornisce tanti suoni diversi come... una PRS 513. La riconoscibilità di una Tele, di una Strat o di una LP (già qui un filo meno) è oggettivamente quasi a prova di errore, ma sfiderei tanti a riconoscere sempre una Jazzmaster, o distinguere al volo una LP junior da una SG con P90... Che vuol dire, sono chitarre senza personalità? Di certo non è così (sono tutte e tre delle fantastiche chitarre...), ma sono suoni meno iconici o specifici, quindi meno distinguibili. D'altra parte, vi posso garantire che io una 513 la riconosco immediatamente e senza errori (in alcuni suoni, non in tutti ovviamente) appena la sento, per quanto nel mondo ce ne siano poche. Lo stesso discorso può valere per tutte le altre chitarre che non sono Fender, Gibson, o forse sarebbe meglo dire Strato, Tele o Les paul...
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 05/03/2020 ore 17:45:2
Esattamente... come detto nel mio articolo, la 509 (di cui sono felicissimo possessore) e la progenitrice 513 rappresentano La Versatilità per antonomasia. Sono pienamente d'accordo sul fatto che possiedano una personalità tutta loro... Ho venduta una Strato Custom Shop per portarmi a casa la 509 e non tornerei mai indietro. Poi, la cosa più importante, il suono lo fanno sempre le mani e la personalità del musicista. Un buono strumento può aiutare, può stimolare ecc... ma non dovrebbe mai diventare un fine. Ogni chitarra, preziosa o economica che sia, rimane un mezzo per trasmettere quel che abbiamo dentro. Credo risieda in questo aspetto una delle meraviglie della Musica*✨
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 06/03/2020 ore 11:44:1
Palette PRS e Gibson ES-369 a confronto.
La somiglianza è evidente!
vai al link
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 09/03/2020 ore 08:56:31
Un post che per molti aspetti condivido, anche se a malincuore. Ho avuto negli anni, vediamo... una SC245, una SC250 trem, una Mira (gran chitarrina)... tutte vendute, e ora ho una sola PRS, una SC58 Artist che esteticamente e' un'opera d'arte, ha un top che sembra un ologramma. Come suono... bella, ma non e' mai stata il mio massimo, nessuna PRS. Gran pickups, la SC58 ha degli ottimi 58/08, versatile, suonabile, ma molto neutra. E' una chitarra con molta meno personalita' che non una delle altre che ho, e alla fine preferisco chitarre con molto carattere. Forse e' anche la nasalita' tipica della PRS che non mi convince mai al 100%, buca un po' meno per le mie orecchie. Alla fine, finisco sempre col prendere la mia R7 con mini humbuckers, la mia fedele Tele CS, o la replica Strat della LsL, tutte chitarre con un suono caratteristico e molto forte. Pero' ogni tanto apro la custodia e mi godo la vista della PRS, che esteticamente e' un capolavoro...
Rispondi
di Involt [user #51206]
commento del 28/03/2020 ore 07:10:4
E' un dibattito che va avanti da quando esistono le PRS Custom, che, come ci si aspetta, non é mai giunto ad una conclusione univoca; così aggiungo il mio, inutile, contributo alla lunga lista.

Premesso che non sono un musicista "attivo", ma suono a casa unicamente per compiacere me stesso e dispiacere ai vicini di casa, ho recentemente acquistato una PRS Custom 24 Black Gold Wrap Burst essenzialmente per motivi estetici. Per me, la chitarra é di una bellezza sconvolgente, superata solo dalla McCarth.y 594 BGW; non ho acquistato quest'ultima ma ho preso la Custom 24 solo perché sono riuscito a strapparla al negoziante per un prezzaccio (cosa che non avrei potuto fare con la McCarthy. da ordinare).

La chitarra continua a sembrarmi così bella, uccelli compresi (sembra essere l'unico caso in cui mi piacciono gli uccelli :) , che anzi trovo originali, soprattutto perché tasti diversi sono segnati da uccelli diversi) tanto che spessissimo apro la custodia solo per guardarla; é solo che poi... la richiudo. E per suonare prendo un'altra chitarra.

Questo almeno accadeva fino a poco tempo tempo fa.

Recentemente una sera, tornando dal lavoro, ho preso la chitarra, lanciato una base "fusion", e... magia!. LA PRS ha suonato come nessun'altra chitarra aveva fatto (nelle mie mani, ovviamente). Così, oltre a continuare ad apprezzare l'estetica, ho cominciato a godere anche della funzionalità, soprattutto in termini di "playability".

L'unica "macchia" resta in qualche modo il suono; ma questa é una mia fissazione. Paragonando il suono dell'85/15 al ponte con il 490R Gibson (collegando le due chitarre ad un mixer, e l'uscita del mixer al medesimo amplificatore), la PRS sui bassi rende molto meno; in questo NON é una chitarra universale. Ha un controllo di tono molto efficace, ma comunque si regoli, non é possibile ottenere certe sonorità.
Non credo sia un problema legato alla scala né tantomeno ai legni; basta guardare il diagramma della risposta in frequenza del pickup per rendersi conto di come, alla fin fine, sia un effetto voluto e perseguito.

Il "sound" che é stato ricercato é proprio quello; può piacere o non piacere, ma non si può dire che sia senza personalità; anzi, semmai é vero l'opposto.
Così, sebbene qualcuno si adoperi per cambiare i pickup (soprattutto per ricercare un suono più corposo al manico - anche sul forum PRS vi sono diversi esempi), io non lo farò mai; se voglio un tono differente, prendo un'altra chitarra. Aspettando sempre che, tornando un'altra volta dal lavoro, si ripeta la magia. Riguardo a questo, forse l'unico problema é che attualmente non si sa né quando si va al lavoro né quando si torna; e quando si torna, lo stato d'animo non é predisposto a ricreare la magia... speriamo in tempi migliori.

In bocca al lupo a tutti!
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 28/03/2020 ore 12:47:32
Il contributo non è inutile anzi è una testimonianza in più che conferma due cose: 1) che l'opinione generale sul carattere delle PRS è condivisa; 2) che la qualità costruttiva e la bellezza della lavorazione liuteristica delle PRS sono davvero ai livelli più alti della produzione mondiale.
Il post d'altronde era scritto per esprimere una mia idea, in tono forse provocatorio, cercando di abbattere un concetto troppo diffuso: "qual è la chitarra migliore?"
Ma il dibattito è forse più di tipo calcistico, tipo: la squadra del cuore è sempre più forte del campione del mondo!
Per le chitarre è lo stesso, i fan di un modello e di una marca cercano di voler dimostrare la superiorità del loro strumento.
La verità sta altrove, anzi una verità non c'è, non esiste.
La chitarra migliore è quella che ciscuno suona meglio e da cui esprime il meglio. La chitarra più bella è quella che sentiamo nel disco preferito o nel brano che ci fa sognare di più. E allora si: un altro modello difficilmente potrà rendere come quella del disco che ci piaceva tanto.
Tutti noi chitarristi amiamo la musica e magari ascoltiamo diversi generi, suonati con stili diversi. Qui nasce il desiderio di "versatilità", cioè con la propria chitarrina si vorrebbe fare tutto quello che ci piace ascoltare. In realtà non è esattamente possibile, neanche con una PRS.
Credo personalmente che (a meno che non si sia bravissimi o professionisti da serata) che ci si debba specializzare in qualcosa di più ristretto. Io ad esempio amo il blues quindi preferisco le chitarre da blues ma, chi ama il metal o il jazz, preferirà gli strumenti più adatti al suo genere.
Per i professionisti è diverso. Una serata o un matrimnio impongono uno strumento versatile e, di sicuro, il pubblico danzante non si accorgerà della piccola differenza di suono fra il brano originale e quello suonato dalla Band in quel preciso istante.
Vedo anche che ci sono grandissimi artisti come John Mayer o Carlos Santana che tirano fuori il loro sound proprio da una PRS. Ascoltando le loro interviste essi dichiarano di aver contrbuito a sviluppare un modello PRS molto specifico ed in grado di sviluppaare il proprio suono, un po' come è successo a te che, tornando dall'ufficio, hai vissuto quel momento magico. In quel preciso istante avresti dovuto memorizzare (se non lo hai fatto) il modo in cui avevi settato il tutto per poi tornarci in seguito a perfezionarlo.
Tornando alla versatilità, anche se in fondo non credo nei "coltellini svizzeri" tuttofare, credo comunque che uno strumento versatile e importante come il tuo possa aiutare a trovare il proprio suono e poi, successivamente, applicarlo ad un modello che lo esprima ancora di più.
Speriamo in tempi migliori!

Super -in bocca al lupo- a tutti.
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