di redazione [user #116] - pubblicato il 24 aprile 2020 ore 13:00
Per chi nella musica ha ambizioni professionali, curare al massimo la preparazione sul proprio strumento è imprescindibile. Ma potrebbe non bastare. Perché, oltre alla bravura, non bisogna trascurare che quello della musica è un business che vive di relazioni: la capacità di saper stare bene con gli altri non è assolutamente trascurabile. Parola di Jeff Bowders, gigante della batteria progressive rock che collabora, tra i tanti, conPaul Gilbert, Richie Kotzen, Mike Keneally, John 5 e insegna al Musician Institute di Los Angeles.
"Quando ci si chiede quali siano, oltre a delle ottime capacità musicali, i talenti da affinare per diventare dei bravi professionisti e lavorare nel mondo della musica, bisogna rimarcare una cosa. Le capacità musicali devono essere davvero consistenti e solide: qualunque altra considerazione o riflessione è superflua se pima non si cura davvero a fondo l’aspetto musicale. Quando qualcuno ti ingaggia per suonare, ti sta pagando per avere un servizio musicale e pretende, di conseguenza, il massimo.
Nessuno paga per avere qualcosa di mediocre o addirittura di scadente, soprattutto in un settore come quello della musica dove l’offerta, rispetto alla richiesta, è altissima. Se si decide di pagare un musicista è perché si desidera un prodotto professionale, con una qualità corrispondente. Solo quando si è conquistata una preparazione sullo strumento al massimo delle proprie capacità e allineata con le esigenze e le abilità richieste dal mercato, è legittimo fare altre considerazioni.
Perché, in effetti, suonare bene potrebbe non essere l’unico elemento da coltivare. Il business della musica interessa un settore che si basa soprattutto sulle relazioni tra persone: e questo, va da sé, significa che è impossibile lavorare in questo ambiente se non si è in grado di interagire con la gente. Così, maggiore sarà la capacità di un musicista di conoscere, interfacciarsi e coltivare buoni rapporti con le persone del business, maggiore sarà la sua possibilità di lavorare!
Per questo, per prima cosa è importante essere una persona a modo, affabile, cordiale e curata.
Una persona che faccia subito capire di mettersi a servizio del contesto nel quale è chiamata a lavorare, capare di preoccuparsi prime del bene degli altri e della situazione nella quale è coinvolta, piuttosto che di sé stessa. E poi, questo è davvero importante, serve essere responsabili: se qualcuno combina un pasticcio, se ne deve prendere la responsabilità; guai a cercare di scaricare la colpa sugli altri!
Bisogna essere umili, pronti a ricevere una critica perché bisogna avere la serenità d’animo di capire che non si può essere sempre nel giusto, che chiunque può commettere errori. Per cui, se stai lavorando al massimo delle tue capacità e impegno, è umano che tu possa fare uno sbaglio e non c’è nulla di male. Ma devi prendertene la responsabilità ed essere pronto a metterti in gioco e recuperare il danno.
Alla luce di queste riflessioni posso dire di conoscere davvero tanti musicisti che hanno una preparazione musicale molto, molto buona. Ma nessuno di questi è, come dire, mostruoso o straordinariamente dotato o originale. Eppure sono persone così deliziose che lavorano moltissimo perché sanno mettere le persone a loro agio e così, chiunque desidera stare in loro compagnia, lavorare al loro fianco."