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Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico
Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico
di [user #33863] - pubblicato il

Le suggestioni e le imprecisioni inevitabili di una prova empirica potrebbero far sentire differenze timbriche che, in realtà, non ci sono. Un nostro lettore mette in guardia con una serie di rilevamenti.
Ho deciso di scrivere questo articolo prendendo lo spunto da un esperimento condotto da un lettore e descritto a questo link.

Siccome non ero molto convinto da quanto affermato ho deciso di fare qualche prova, complice anche un cambio pickup su una mia Ibanez GAX30 (humbucker sostituiti con dei P90). Inutile dire che le modifiche suggerite nell’articolo di cui sopra non hanno sortito alcuna differenza alle mie orecchie (notate bene: addirittura ho messo uno switch per commutare il circuito da Modern 1 a Modern 2 per poter sentire in tempo reale se cambiava qualcosa). Pertanto da buon san Tommaso ci ho voluto mettere il dito facendo anche delle prove a banco con una adeguata strumentazione elettronica (analizzatore di spettro audio).
Preciso che ho usato gli humbucker smontati dalla chitarra e pertanto tutte le misure sotto riportate si riferiranno ad essi. In effetti l’humbucker è la scelta giusta per fare queste prove: essendo la sua impedenza di uscita elevata, molto di più di un single coil, è uno schizzinoso, molto suscettibile anche a piccole variazioni circuitali, basti pensare a cosa succede quando si usa un potenziometro da 250Kohm al posto di uno da 500K.
In più, già che c’ero, ho rilevato cosa succede nella risposta in frequenza di un pickup: da solo, quando gli colleghiamo solo il potenziometro del volume, se ci aggiungiamo il tono, cosa fa il cavo jack che utilizziamo, se “sbagliamo” il valore del potenziometro e altro. Insomma tutte cose che se effettivamente a orecchio sono udibili, devono per forza essere riscontrate con la strumentazione. Giusto per non prendere fischi per fiaschi e lasciarci travolgere da autosuggestione e profezie che si autoavverano.

Il fluire di questo scritto partirà proprio da queste prove, dalle più semplici e in crescendo per poi nel finale esaminare la diatriba tono "Modern 1 - Modern 2".
Vi avverto, l’articolo non sarà breve, armatevi di pazienza. Cercherò inoltre, nei limiti del possibile, di utilizzare un linguaggio il meno tecnico possibile per rendere semplice la comprensione.

Per capire come ho operato è giocoforza partire dalla descrizione del banco di misura e della strumentazione utilizzata.
Il banco di test è formato da una normale scheda audio M-Audio Audiophile, un attenuatore di precisione bufferizzato e con impedenza d’ingresso da 1Mohm (autocostruito), un PC dotato di software di misura (io uso ARTA SW ma ve ne sono in giro diversi).

Nell'immagine che segue è riportata la risposta in frequenza del sistema così composto. Si può notare come sia piatta e con un leggero calo di 0,2dB agli estremi di banda. La risoluzione è dell'ordine della seconda cifra decimale.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

L’attenuatore, visto l’ampiezza dei segnali misurati, viene tenuto con un rapporto di attenuazione unitario (quindi nessuna attenuazione) ma soprattutto è indispensabile per avere una impedenza di ingresso alta, dato che la scheda M-Audio specifica una impedenza di ingresso di solo 10Kohm, cosa che ci falserebbe le misure effettuate. A tutti gli effetti simula l’input ad alta impedenza di un amplificatore per chitarra.
Di seguito è riportato lo schema a blocchi del banco di misura.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Il suo funzionamento è il seguente:
- tramite il sw viene attivato l’output della scheda audio con un segnale di tipo pink noise (rumore rosa). Questo segnale è un insieme di tutte le frequenze dello spettro audio da 20Hz a 20KHz
- il segnale viene applicato al pickup 1 che emette un campo magnetico, in pratica simula la vibrazione delle corde ma non con la frequenza di una sola nota o di un accordo e le sue armoniche bensì di tutto lo spettro sonoro
- il pickup 2 (quello della nostra chitarra) è magneticamente accoppiato al pikup 1, riceve il segnale e lo passa alla circuitazione collegata (volume, tono, solo volume ecce cc, insomma i comandi della nostra chitarra)
- dal circuito il segnale passa per l’attenuatore che fa solo da buffer e lo gira all’input della scheda audio
- a questo punto ARTA SW riceve il segnale elaborato dalla scheda audio, analizza l’ampiezza delle singole frequenze dandoci a monitor la curva della risposta in frequenza del circuito in esame.

Qualche info su come leggere il grafico: l‘asse orizzontale rappresenta le frequenze, quello verticale le ampiezze espresse in dB/V, la curva in verde è la risposta in frequenza. Troverete anche una riga verticale gialla: è il cursore che viene mosso dal mouse e dove posizionato permette di leggere immediatamente il valore dell’ampiezza e della frequenza in quel punto, valori riportati in basso a sinistra, di fianco alla voce "cursor".
Dopo tutto 'sto lagnoso preambolo, partiamo con le misure.
Attenzione: tutte le misure sono state effettuate con potenziometri di volume regolati a 10 e toni tutti aperti a eccezione della prova al punto 6) effettuata prima con tono a metà e poi completamente chiuso.

1) Risposta in frequenza del solo pickup
In questa prova il pickup 2 viene connesso direttamente all’attenuatore, riferendosi allo schema a blocchi dell'immagine precedente non c’è il blocco giallo. In questa prova potete vedere la  risposta in frequenza: notate il cursore giallo, posizionato su un picco a 5kHz.

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2) Risposta in frequenza pickup + potenziometro volume 500Kohm
Questa è roba di moda negli anni ’80, Van Halen dei tempi andati o stile Kramer Baretta. Di seguito c’è la risposta in frequenza e rispetto alla prova precedente è cambiato qualcosa, il picco a 5kHz si è attenuato ma anche spostato in frequenza, ora è a 4,7kHz circa e con circa 3dB in meno.
E se su questa semplice circuitazione sbagliamo potenziometro di volume? Vedi il punto successivo.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

3) Risposta in frequenza pickup +  potenziometro da 250Kohm
È sparito il picco, tutta la curva di risposta da 200Hz a 5kHz si è leggermente abbassata ma soprattutto tutte le frequenze sopra i 5kHz circa hanno avuto una maggior attenuazione.
Ma questa cosa non è mica proprio quello che succede nella pratica? Il pickup suona più cupo o ovattato?

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

4) pickup + pot. Volume 500K + cavo jack
Ok, finora abbiamo fatto le misure usando come cavi di connessione solo quelli di misura. Se inserisco il nostro bel cavo per chitarra tra il circuito e l’attenuatore, succede qualcosa? In soldoni, la Baretta la prendo e la collego all’amplificatore per suonare. Come cavo ho impiegato uno autocostruito, lunghezza 5mt, cavo impiegato RG58 c/u, con capacità di 615pF misurata con capacimetro.
Di seguito potete vedere cosa succede. Confrontate con il punto 2: il picco di risonanza si è spostato verso le basse frequenze, dai 4,5kHz ai 2,2kHz circa, ma non solo, anche la curva a destra del picco si è spostata verso sinistra, ciò significa che anche le frequenze superiori al picco ora sono più attenuate. Questa è la prova che in una chitarra (o basso) con circuitazione passiva la qualità del cavo influisce sulla resa sonora. Il discorso decade se nella chitarra dovessimo montare un semplicissimo buffer prima del jack: gli effetti capacitivi del cavo sarebbero talmente ininfluenti da non sentire alcuna differenza, dovremmo solo preoccuparci di avere cavi meccanicamente robusti.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

È ora di complicare il circuito, aggiungiamoci un controllo di tono e vediamo cosa succede.

5) Pickup + potenziometri volume e tono da 500K tutti aperti, condensatore 22nF (ho usato un normalissimo poliestere, 22,21nF al capacimetro)
Confrontiamo il grafico con quello del punto 2 (solo con pot volume 500K).
Il picco a 5kHz è sparito ma non solo. Per esempio, andate a misurare l’ampiezza della frequenza 7Khz al punto 2: è a -15dB mentre qui è a -20dB. Con l’aggiunta del tono e per di più aperto è stata attenuata di ben 5dB! La frequenza 6kHz è attenuata di 6dB, in soldoni tutte le frequenze dai  3÷4kHz in su vengono consistentemente attenuate. Per chi non ha dimestichezza coi decibel, nel nostro caso per la precisione dB/V, perdere 6dB significa dimezzare il segnale, 16dB ridurlo di 6 volte, 20dB di 10!

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

6) Di seguito potete vedere effettivamente come cambia la curva al variare del tono
Prima con tono a metà (il potenziometro è lineare, quindi la resistenza è di 250K).

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Poi con tono tutto chiuso.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Le prove 5 e 6 sono state rilevate solo con i cavi di collegamento della strumentazione. Proviamo ora a inserire il cavo chitarra già utilizzato precedentemente e vediamo cosa succede. Questo è quello che effettivamente succede in una vostra catena: chitarra dotata di due humbucker, selettore pickup su uno dei due, un volume e un tono, controlli al massimo, cavo e amplificatore.

7) Quella che segue è semplicemente la prova 5 con aggiunto il cavo chitarra.
Confrontatela con il punto 5. La capacità del cavo introduce un picco di risonanza attorno ai 2,5kHz (con un 2dB in più) ma andando in su con le frequenze esse cominciano a essere tagliate ancora di più: rispetto alla prova 5, per esempio la frequenza 4kHz è attenuata di 4dB circa, quella da 5kHz addirittura 6dB e via discorrendo. La pendenza della curva è di circa 15dB per ottava: dai 3KHz in su, a ogni raddoppio di frequenza l’ampiezza si riduce di 15dB. Se i 3KHz li abbiamo a -11dB, i 6KHz saranno a –26dB, i 12KHz a -41dB ecc.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Apro una parentesi: confrontate il punto 7, rappresentativo della situazione reale di una chitarra, con il punto 1 (la risposta del pickup nudo e crudo). Aver banalmente collegato un paio di potenziometri, un condensatore e un cavo ci ha fatto perdere un sacco di frequenze: la 4kHz ha perso 8dB, 5 e 6kHz hanno perso circa 15dB e la 7kHz 17dB.
Un'esagerazione, tanto per dare un’idea perdere 6dB significa dimezzare il segnale, 16dB ridurlo di 6 volte, 20dB di 10.

Concludendo questa prima lunga parte si può tranquillamente affermare che certe variazioni circuitali sono ben riscontrabili a orecchio ma è giocoforza che debbano essere misurabili anche strumentalmente e oggettivamente. Se si legge in giro che un potenziometro da 250K su un humbucker suona più ovattato rispetto ad un 500K, è vero ma è altrettanto vero che  può essere oggettivamente misurato: le prove 2 e 3 sono lì a dimostrarlo. Idem il contrario sui single coil: un 500K rende tutto più tagliente ed è misurabile.
Se si legge in giro che mettendo un potenziometro “no load” sul tono la chitarra acquista brillantezza, è vero, basta guardare le prove 4 e 7.

È ora di passare alla questione "tono Modern 1 / Modern 2". Ecco gli schemi elettrici.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Nell’articolo citato all’inizio si afferma che invertendo la posizione del potenziometro e del condensatore nei confronti del segnale e della massa cambia la resa sonora. Nella fattispecie quando il condensatore è collegato al lato segnale (Modern 1) risulta un suono meno definito e brillante rispetto al Modern 2. Sotto l’aspetto tecnico che una cosa del genere possa realmente avverarsi è inspiegabile.

Avevo sostituito sulla mia Ibanez gli humbucker con dei P90 e dovendo rifare anche il cablaggio ne ho approffittato per verificare con mano. Anziché provare una configurazione, dissaldare e risaldare l’altra e successivamente riprovare, quindi facendo dei test temporalmente distanziati uno dall’altro con possibilità di crearmi autosuggestioni, ho inserito uno switch. Esso mi permette di cambiare in tempo reale tra le due varianti e così meglio riscontrare le differenze. Di seguito riporto lo schema della chitarra, in autentica carta burrata.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Sono sincero: a orecchio non ho riscontrato la benché minima differenza, sia utilizzando condensatori da 22nF ceramico, 22nF, 47nF e ben 100nF poliestere (alla fine sono in tutto otto prove). Queste prove le ho replicate  anche con la strumentazione di misura e anche lì non ho riscontrato assolutamente alcuna differenza tra una curva Modern 1 e una Modern 2.

Boh, mi son detto, sarà perché le prove le ho fatte con dei P90, magari con gli humbucker, che sono più sensibili alle variazioni circuitali, si vede qualcosa . 
Ecco allora che ho replicato i due circuiti a banco e ho misurato. Di seguito ci sono le due curve di risposta: due gocce d’acqua. Ho evidenziato in tutte e due quanto sta misurando il cursore giallo (i valori sono evidenziati di rosso, in basso a sinistra): per la medesima frequenza la differenza è di solo 0,01dB!  Praticamente è la risoluzione del sistema di misura, tradotto in soldoni è l’errore fatto dallo strumento quando misura due cose perfettamente uguali: +/- 0,01dB.

Ecco il risultato con il circuito Modern 1.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Ed ecco il circuito Modern 2.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Notate bene che l’orecchio umano non riesce a percepire una tale differenza, nemmeno fosse di un dB. Manco fosse un pipistrello.
Per maggior dettaglio ho rifatto le misure restringendo il campo di frequenze analizzate in un range da 1KHz a 10KHz e le ampiezze in un range di 15dB anziché 40dB.
Nelle seguenti prove si conferma quanto scritto sopra: non vi è alcuna differenza tra le due varianti circuitali.

Qui il Modern 1.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Qui il Modern 2.

Controllo di tono Modern 1 e Modern 2: un riscontro scientifico

Non sto a riportare anche le immagini delle misure fatte sui P90: otto prove tutte uguali. Ho pietà di voi, ne ho messe già troppe.

È giunta l’ora di tirare delle conclusioni. Butto lì le mie (per quel che può valere la mia opinione).

Quando si fanno delle prove serve rigore. A maggior ragione sulle chitarre elettriche. E mi spiego meglio. Se per esempio effettuate una modifica e la riprovate utilizzando nella fretta un cavo diverso, toccando magari l’equalizzazione sull’amplificatore o addirittura spostando di posizione l’amplificatore stesso, rischiate di prendere lucciole per lanterne.

La mano e la pennata cambiano molto la resa sonora da una prova all’altra, non avete mai la certezza che siano le stesse. Questo errore che introducete nelle prove sarà tutto sommato relativamente trascurabile nel caso, per esempio, sostituiate un potenziometro di volume da 250K con uno da 500K su un humbucker. Qui la miglioria è netta, pennata sì o pennata no, si sente. Ma se dovete valutare delle sfumature, andateci piano prima di gridare il miracolo, perché rischiate di misurare la lunghezza di un pezzo meccanico di 137mm con una bindella da geometra con risoluzione di 1 cm.
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di TidalRace [user #16055]
commento del 04/05/2020 ore 13:47:30
Anch'io ero molto perplesso per quello che avevo letto nell'altro articolo, ho evitato di commentare e ho fatto una prova con il simulatore Microcap, sapendo comunque già la risposta. Il simulatore tuttavia potrebbe semplificare alcuni calcoli, ma una prova del genere no. L'unica cosa era da togliere il selettore tra Modern 1 e Modern 2 perchè si è data la responsabilità a lui sulla differenza annullata nel tuo test, quando un interruttore essendo un contatto meccanico si comporta come una connessione del cavo necessario a collegare i vari componenti. Preparati ad altri commenti meno in linea con il tuo pensiero.
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 04/05/2020 ore 13:58:42
nota chiarificatrice: le prove modern1/2 (fig 13,14,15,16) sono state fatte senza lo switch appositamente per non avere dubbi.
Esso l'ho montato solo sulla chitarra con i P90.
Ma switch o non switch non è cambiato nulla.
I commenti non in linea vanno bene, purchè reggano scientificamente. Alchimisti astenersi, ah ah
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 04/05/2020 ore 15:46:48
Beh allora complimenti per la dedizione a queste prove. Ero molto scettico che potesse avere una risposta differente, mi hai chiarito questo dubbio, ma chi vorrà pensarla diversamente continuerà a farlo.
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 17/06/2022 ore 10:54:21
Purtroppo l'avere "eliminato le corde" crea un bug complessivo nel test.
Le corde influiscono in maniera determinante.
Basti pensare a cosa accade al suono del pickup, se questo si trova al manico o al ponte, esso capta armoniche diverse a parità di frequenza emessa dalla corda.
L'esperimento condotto da te limita la gamma di frequenza a 20 - 20K sopprimendo le sovrapposizioni armoniche.
Proprio le armoniche determinano la timbrica e il Modern-2 ne è l'esempio evidente.
Mi è capitato di applicare il modern-2 a chitarre di musicisti professionisti e alcuni lo hanno rifiutato, volendo tornare al suono precedente...
Rispondi
di Skywalker8 [user #40706]
commento del 04/05/2020 ore 14:22:3
Grazie. Davvero, grazie.
Prove così dovrebbero essere fatte con tutte le variabili di una chitarra.
Certamente la genialata è quella di aver "eliminato" le corde": così facendo hai reso l'esperimento riproducibile con molta più facilità e hai tolto moltissime variabili dipendenti dall'uomo.
Complimenti!
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 17/06/2022 ore 10:54:48
Purtroppo l'avere "eliminato le corde" crea un bug complessivo nel test.
Le corde influiscono in maniera determinante.
Basti pensare a cosa accade al suono del pickup, se questo si trova al manico o al ponte, esso capta armoniche diverse a parità di frequenza emessa dalla corda.
L'esperimento condotto da te limita la gamma di frequenza a 20 - 20K sopprimendo le sovrapposizioni armoniche.
Proprio le armoniche determinano la timbrica e il Modern-2 ne è l'esempio evidente.
Mi è capitato di applicare il modern-2 a chitarre di musicisti professionisti e alcuni lo hanno rifiutato, volendo tornare al suono precedente...
Rispondi
di spaccamaroni [user #7280]
commento del 04/05/2020 ore 15:43:21
Grazie per il test e per aver condiviso!
Rispondi
di JasonB [user #4206]
commento del 04/05/2020 ore 16:43:10
Ciao!

Grazie mille delle prove! Io ho provato a fare la modifica sulla mia SG. Mi sembrava di aver ottenuto più focus...c'è da dire una cosa però: sono passato dal '50 al Modern e poi ho provato questa configurazione. Forse l'orecchio non si era ancora abituato alla variazione di wiring, quindi nel cambio condensatore è intervenuto anche una sorta di effetto placebo.
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 04/05/2020 ore 18:34:32
sara successo proprio così.
Tieni presente che il '50 ha il controllo di tono a valle del potenziometro del volume per cui, ad esclusione del volume posto al max, per qualsiasi posizione del cursore volume si introduce in serie al controllo di tono una resistenza (quella che va dal cursore stesso al capo collegato al pickup) che aumenta man mano che si abbassa la manopola.
Vedi questa resistenza un po come quella di un filtro rc passa basso vai al link : per cui più è alta e più si abbassa la frequenza di taglio facendo perdere le alte frequenze.
Più o meno a spanne funziona così. Se trovo un po' di tempo monto il banco e faccio due misure, e magari un altro articolo.......
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 05/05/2020 ore 00:07:00
allora, ho fatto velocemente un po' di misure e ho constatato quanto segue.
- test sotto descritto è per vedere se esiste una differenza tra una configurazione '50 e una modern
-è stato fatto copiando mezzo circuito SG '50, in pratica su un solo pick ed eliminando lo switch , volume e tono del secondo pickup.
Il tono l'ho sempre tenuto aperto; al pot. volume ho messo una manopola graduata 1÷10. valori 500K log per il volume e 500Klin per il tono , condensatore 22nF.
- ho rilevato la risposta in frequenza a diversi livelli di volume, nelle due configurazioni.
Il risultato è che :
a) a volume massimo le due configurazioni danno risposte assolutamente identiche
b) man mano che si abbassa il volume la modern taglia meno frequenze alte rispetto alla '50 ed in particolare
- per volumi da 8 a 10 siamo li li, sono sfumature
- per volumi da 0 a 7 il taglio delle alte si fa consistente, sulla frequenza 7KHz si arriva a 6dB di differenza tra '50 e modern, a vantaggio della modern.
Rispondi
di JasonB [user #4206]
commento del 05/05/2020 ore 11:41:04
Ma non dovrebbe essere il contrario? CIoè che il '50 taglia meno alte rispetto al modern?
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 04/05/2020 ore 16:48:16
Grazie di avere riportato "scentificamente" questi risultati.
Questo test secondo me ha un valore molto importante, dimostra che é molto difficile valutare delle sfumature e che spesso a farla da padrone é la nostra suggestione o le nostre convinzioni.
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 04/05/2020 ore 18:59:06
dico solo che ho letto tutto l'articolo! compresi i commenti :-D
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 04/05/2020 ore 21:53:23
Per quanto riguarda il controllo di tono non ho dati "uditivi" per commentare la differenza tra modern 1 e modern 2, sostanzialmente perché i controlli di tono li ho tolti da tutte le mie chitarre: per questo motivo invece la parte "tono si/tono no" straconferma le mie impressioni, col controllo di tono si perdono delle frequenze che nel mix generale "bucano" molto , pure un po' di volume. Tra l'altro sono vent'anni che uso solo potenziometri da 500K, anche sulle chitarre coi single-coil, nonostante alcuni costruttori di pick-up consigli i 250K, perché il suono mi sembra più bright.
Infine anche la parte dei cavi per me ha riscontro all'orecchio, infatti, avendo il buffer in pedaliera uso da tempo cavi corti e di buona qualità tra chitarra e pedaliera, 3 metri, anche meno: limita gli spostamenti sul palco ma mangia meno segnale e quindi chi se ne frega.
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 04/05/2020 ore 22:02:16
riguardo all'ultima parte che hai scritto oggi pomeriggio mi è venuta un mezza idea.
E' quella di costruire un piccolo buffer (già progettato, devo fare il pcb) e fare 4 misure ipotizzando di inserirlo prima del jack di uscita della chitarra in modo da svincolare gli effetti del cavo. MI ci vorrà un po' di tempo ma lo faccio, ormai è un tarlo nel mio cervello.
In questo momento sto tirando giù delle misure sul wiring '50
Rispondi
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 05/05/2020 ore 09:34:50
Metterlo appena dopo la presa jack della chitarra è l'ideale. Sugli EMG attivi il buffer (è un booster in realtà, ma fa pure da buffer) è sull'uscita dei pick-up, meglio ancora.
Personalmente uso il buffer del mio looper Mooer, che ne ha due, uno in ingresso ed uno in uscita. Io uso solo quello in entrata, e quando è attivo la differenza è avvertibilissima: il suono è più presente, ci sono più armonici e anche un po' di volume in più.
Rispondi
di JasonB [user #4206]
commento del 04/05/2020 ore 23:14:05
Io sto (causa quarantena) rimettendo in sesto una vecchia chitarra con 2 Humbucker, tono e volume.
In effetti, pure io il tono non l'ho mai usato. Stavo pensando piuttosto di usare il pot del tono come blend fra i due pickup, della serie, pot chiuso-->singolo pickup selezionato, appena apro il tono dovrebbe mixare il rimanente pickup...ma ci devo pensare Xd
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 05/05/2020 ore 12:21:42
Grazie per l'articolo, veramente chiaro e per il tempo e dil rigore dedicati alla prova. Da anni insisto che molte presunte sonorità differenti sono solo frutto della suggestione o (peggio) dell'aver pagato un sacco di soldi un accrocchio. Ultimamente pare che ci stiamo smarcando dal fideismo nel legno esotico, nel circuito vintage e mai più replicabile ecc. per passare ad una sana visione scientifico/oggettiva.
Continua così che ci stai aiutando tutti.
Ciao
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 07/05/2020 ore 09:14:03
Ciao. ottimo articolo. Finalmente un po di chiarezza scientifica e pratica sull' argomento.
Mi permetto di fare una osservazione sulla modalità di effettuazione delle misure. Premesso che condivido il metodo utilizzato vorrei capire, nella pratica, se queste differenze sono udibili ed eventualmente quanto lo sono. Hai utilizzato per le prove un generatore di rumore rosa che ha un range 20-20000 HZ con un andamento pressochè piatto, ed è corretto da un punto di vista scientifico. Quello che vorrei capire è il reale range di frequenza del PU quando vengono suonate le corde . Il Mi cantino al 12° tasto produce una nota di 659 Hz. Come ben sanno i chitarristi non viene prodotta solo la nota fondamentale ma anche delle armoniche che sono multipli della fondamentale stessa. Ecco allora che il nostro sistema non avrà più un andamento flat ma, secondo me, una attenuazione verso le frequenze acute. I fenomeni che descrivi e misuri potrebbero avere quindi un comportamento ben diverso ed essere, nell'utilizzo pratico, molto meno avvertibili di quello che si pensa. Naturalmente questa è solo una mia riflessione e non una critica.
Complimenti comunque per il lavoro effettuato che è veramente ad un buon livello.
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 08/05/2020 ore 01:08:37
ciao. Scusa nel ritardo a rispondere ma oggi sono stato preso con un lavoro molto tecnologico, la riverniciatura delle persiane mortaccialorochelavorodimerda.........
La tua domanda è molto pertinente. Ho collegato la chitarra coi P90 direttamente all'attenuatore e su arta sw ho attivato la funzione di analizzatore di spettro. A questo punto ho suonato sul cantino il MI al 12° tasto e misurato la sua componente spettrale.
Peccato non poter aggiungere immagini in questi post, pertanto ti descrivo quanto è venuto fuori. Ho fatto due prove selezionando il pickup al ponte:

1) nella chitarra ho collegato l'uscita del selettore al jack, omettendo tono e volume. In pratica pickup diretto. Si misurano armoniche fino alla quindicesima, sedicesima, siamo sui 10÷11Khz.

2) ho ricollegato tono e volume. Vi sono armoniche apprezzabili fino alla nona, corrispondente a 6590Hz, dopo di che tutto scema bruscamente. Questo significa che la rete tono/volume effettua effettivamente un taglio sulle armoniche più elevate.

in effetti queste due misure confutano quanto succede con la risposta in frequenza in fig7 dell'articolo, dove dopo i 4Khz circa la curva scende ripidamente e introduce una forte attenuazione.

Il discorso peggiora se al posto del mi al 12° tasto dovessimo andare più in su agli ultimi tasti.....

Concludendo, il banco di misura fatto così non misura tanto la risposta del pickup, bensi la risposta introdotta da cosa colleghiamo a valle del pickup.
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 17/06/2022 ore 11:09:3
Vicky, scusa ma è una misurazione condotta partendo da presupposti non corretti.
Non puoi ignorare le frequenze sopra i 20K.
Sebbene non udite dall'orecchio, queste frequenze, che nelle corde sono generate dalle armoniche, si sovrappongono alle fondamentali, modificandone il timbro ed aumentandone il volume nel range udibile.
Dovresti iniettare il 20-20k rosa sovrapponendo almeno altri 7 range armonici fino al 8°.
Come scritto sopra, mi è capitato di applicare il modern-2 a chitarre di musicisti professionisti e alcuni non l'hanno gradito (in particolare Gibson SG con 57 Classic) volendo tornare al suono precedente.
Altri invece lo hanno adorato. Io lo uso sulla mia SG ma non sulla mia 335
Rispondi
di Spotty [user #29357]
commento del 07/05/2020 ore 12:41:03
Grazie ...
quanto ci sarebbe bisogno di questo genere di analisi, a proposito di tutte le cazzate che si sentono su ogni componente di una chitarra. Chissà perché io avrei detto in partenza che i risultati ottenuti sarebbero stati questi, ma mostrati sperimentalmente hanno tutta un'altra valenza.
Giustissimo sostituire le corde con rumore rosa, perché analoghi esperimenti in passato (ad es. quello che ha fatto un noto vlogger tagliando letteralmente a pezzi una chitarra, per mostrare che poco cambiava nel segnale d'uscita) naturalmente è inficiato dal fatto che lui per quanto cercasse di fornire pennate uniformi, poteva sempre essere accusato di "non oggettività"... qui non ci sono scuse che tengano.
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 08/05/2020 ore 01:10:32
quello della chitarra tagliata a pezzi non la sapevo..... dove posso trovarla?
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 08/05/2020 ore 23:18:14
Io ho visto un test di Darrel Braun che misurava il sustain di una chitarra tipo strato e via via tagliava dei pezzi di body.
vai al link
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di Axilot [user #52908]
commento del 30/05/2020 ore 08:57:58
Complimenti per l 'ottimo articolo. Veramente chiaro ed esaustivo.
Mi piace trafficare con l'elettronica della chitarra e partire da un dato oggettivo piuttosto che andare alla cieca è fondamentale.

Comunque ero scettico di quanto detto dall' utente nell' articolo, tutte le mie chitarre economiche (parlo con meno di 200 euro) hanno il condensatore cablato modern 2 di fabbrica. Secondo me è solo un espediente per semplificare il cablaggio potendo avere i potenziometri del tono già preassemblati con il condensatore.
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di vicky utente non più registrato
commento del 30/05/2020 ore 09:35:51
l'ultima frase che hai scritto è molto importante ed è una chiave di lettura per capire certe scelte adottate sui prodotti.
Spesso si pensa che siano dettate da chissà quale ragionamento tecnico o esoterico..... in realtà sono dettate da esigenze economiche. Preparare un lotto di potenziometri col condensatore già cablato è più veloce ed economico che cablare il condensatore stesso quando il potenziometro è già montato sulla chitarra.
p.s. se ti interessa qui vai al link c'è un po' la "continuazione" di questo articolo
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di superloco [user #24204]
commento del 02/04/2022 ore 13:53:08
Questo post l'ho letto solo adesso. Sono sempre indietro....
Avevo letto da qualche parte che la circuitazione modern 1 era stata adottata per comodità e che non c'erano differenze con la 2. La comodità era per via del grosso condensatore che, saldato in mod 1 era più facile da attaccare..... Rispetto alla mod 2.....
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di Teknomaster [user #49287]
commento del 16/06/2022 ore 17:45:33
L'esperimento modern1/modern2 l'ho proposto nell'altro articolo e continuo ad affermare, senza alcuna alchimia, che il modern2 ha un suono diverso.
Il problema sta nelle armoniche.
Lo stesso identico pickup suona diversamente se spostato più vicino al manico o al ponte.
Tornando al nostro caso, in base alle misure condotte da Vicky, le curve sono identiche.
E' logico, e lo sarebbero anche se lo stesso pickup misurato venisse spostato verso una o l'altra estremità, per cui: misurazioni identiche; però suono diverso!
Sappiamo tutti che il suono al ponte contiene più acuti... in realtà non è che ha più acuti bensì percepisce le armoniche del 2°, 3°, 4° ordine più abbondanti verso la fine della corda.
Con al posizione del condensatore accade la stessa cosa, cioè si innescano altre armoniche dovute alla controreazione.
Cambiando la posizione del condensatore la curva di misurazione non cambia ed era prevedibile che la risposta in frequenza fosse identica.
Cambia invece l'ordine delle armoniche.
E' assurdo fare un test con un iniettore di segnali o togliendo le corde!
La definita genialata di aver "eliminato" le corde" crea un bug complessivo nel test.
Bisogna ascoltare.
Prima e dopo.
Se si vogliono effettuare misure, lo strumento non è quello ma un analizzatore di spettro sonoro.
Ricordo sempre di come cambia il suono per un pickup a seconda di dove è montato rispetto a ponte o manico, dove la curva di risposta resta identica.
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