Phoenix: prototipo modulare nel rispetto dei legni
di redazione [user #116] - pubblicato il 05 maggio 2020 ore 07:30
Un sistema a bloccaggio magnetico consente di sostituire pickup, controlli e parte del body in un attimo, valorizzando il carattere dei legni.
Cambiare legni, elettroniche o hardware con uno schiocco di dita è il sogno nel cassetto di qualunque chitarrista fanatico del suono e delle sperimentazioni timbriche. Negli anni, numerosi artigiani hanno affrontato la questione cercando di mettere a punto strumenti capaci di sostituire parti con rapidità e senza richiedere attrezzi specifici. Basti pensare alla chitarra modulare Evolution alla quale sostituire i legni del body con un sistema a viti o al più recente progetto Boaz dove elettronica, body e hardware possono essere smontati in qualsiasi momento per cambiare nel profondo caratteristiche e sonorità.
Persino Leo Fender, per molti il vero padre della chitarra solid body così come la conosciamo oggi, usava chitarre e bassi componibili per saggiare gli effetti dei suoi nuovi progetti.
Alcuni esperimenti si possono definire riusciti, altri un po’ meno, ma la strada verso una soluzione da ritenersi definitiva e adatta a tutti è ancora lunga. Al coro si aggiunge ora Fern Guitars con la Phoenix.
La Phoenix, per ora ancora in forma di prototipo, consiste in una chitarra elettrica tradizionale nel cui body è scavata una sagoma nella quale fissare attraverso dei magneti varie configurazioni elettroniche di pickup, potenziometri e selettori.
A differenza delle soluzioni a slitta in cui inserire pickup o basate su piastre di plastica o metallo a cui è fissata l’elettronica, il modulo Fern consiste in un blocco di legno pieno che ospita l’intera sezione elettronica della chitarra.
La scelta del materiale è dovuta al ruolo che ogni essenza gioca nella definizione del tono generale, laddove plastiche e metalli andrebbero a modificare in maniera troppo sensibile la resa rispetto a una chitarra convenzionale.
Il primo video diffuso dal laboratorio mostra la Phoenix alla prova con una coppia di pickup tipo P90. La qualità audio non è ottimale e il clip piuttosto breve, ma l’azienda promette di pubblicare presto altri esempi e confronti tra i vari moduli disponibili. Pertanto, potrebbe valere la pena tenere un occhio puntato in direzione del sito ufficiale.