di Vintage Choice [user #50984] - pubblicato il 17 maggio 2020 ore 11:30
La Gretsch di Chet Atkins ha suonato country, folk, rock and roll e anche rock più spinto. Ecco tre dei suoi alfieri e i loro pezzi da museo.
La Gretsch 6120 nasce tra le mani di Chet Atkins, ma nei decenni si muove trasversalmente tra innumerevoli stili musicali. Ecco la storia di tre modelli Chet Atkins che, anche se usati in contesti distanti l’uno dall’altro, hanno segnato in maniera indelebile la storia della musica.
Duane Eddy
Era il 1957 quando un chitarrista americano, tale Duane Eddy, cominciò a suonare con forza le corde basse della sua Gretsch Chet Atkins, dopo aver infilato l’amplificatore in un recipiente metallico per aumentare l’effetto echo. Il suono che ne uscì fu denominato “twang” dagli ascoltatori, quasi a definire l’impatto nervoso di quelle corde che squillavano sui loro giradischi. Da quel momento il “twang” è diventata un’ossessione per i chitarristi rock and roll, surf, rockabilly, blues e jazz (basti pensare al suono “twangoso” di Jim Campilongo).
Brian Setzer
È una 6120 del 1959 la chitarra che Brian Setzer acquistò quando era ancora un ragazzino e ha suonato praticamente per tutto il periodo con gli Stray Cats e che appare in tutti i video del gruppo.
Personalizzata dalla decal con la pinup sul disco in vinile e dalle manopole a forma di dado, ha dato in prestito tali caratteristiche alla signature prodotta da Gretsch.
Apprezzato virtuoso della chitarra, Brian cominciò a studiare musica giovanissimo dedicandosi al basso tuba. Il suo sogno era di formare un'orchestra di soli fiati, ma ben presto fu distratto dal punk e dall’hard rock. Formò una band rockabilly, i Tom Cats, che divennero presto Stray Cats. Ma, per avere successo, dovettero migrare in Inghilterra.
Negli anni '90 tornò alla passione per la musica swing e per l'orchestra, ed è ancora attivo con la Brian Setzer Orchestra.
Graham Nash
Sempre del 1959 è una 6120 usata nella reunion storica di CSNY a Wembley nonché in due album storici di Crosby e Nash Wind on the Water e Whistling down the wire, dove viene usata sia da Nash e sia dal mitico Danny Kortchmar.
Attualmente appartiene a un amico collezionista italiano.