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Warm up: la parola ai musicisti
Warm up: la parola ai musicisti
di [user #116] - pubblicato il

Continuiamo una serie di articoli dedicati ad un aspetto per molti musicisti cruciale: il riscaldamento prima di una performance. Mettersi nelle condizioni di salire sul palco - o iniziare una registrazione - in maniera ottimale prevede rituali o abitudini che possono variare radicalmente da musicista a musicista. Per alcuni è prioritario curare l'aspetto muscolare del riscaldamento; per altri è più importante concentrarsi, trovando lo stato mentale idoneo per dare il massimo; per altri ancora, tutti gli ultimi pensieri prima della performance sono rivolti alla strumentazione. La parola a cinque musicisti, professionista di punta della scena italiana, eccellenze dei rispettivi strumenti: Federico Malaman, Luigi Schiavone, Max Rosati, Paola Caridi e Phil Mer.

Nelle prossime settimana continueremo ad ospitare il parere di tanti illustri musicisti.

LUIGI SCHIAVONE
"Prima di un concerto cerco di concentrarmi soprattutto sulla strumentazione. Non sono solito fare esercizi o scaldarmi. Piuttosto una cosa che faccio è controllare in maniera quasi ossessiva l’accordatura della chitarra. Se suono in un teatro, come nei recenti tour con Ale & Franz, il palco è chiuso e questo mi permette di raggiungere la mia postazione anche una mezz’oretta prima. In questa maniera posso controllare in maniera doviziosa il corretto funzionamento di tutto e, in qualche maniera, ambientarmi. Viceversa, in quelle situazioni tipo feste di piazza nelle quali non è possibile raggiungere prima il palco o non ci sono camerini adeguati, tendo semplicemente a salire sul palco quando è il momento, e suonare.
In ogni caso è davvero raro io mi metta a fare scale o esercizi; piuttosto se la location lo consente e magari devo affrontare un repertorio più impegnativo, mi ripasso qualche assolo o parte più articolata."

Warm up: la parola ai musicisti
 
FEDERICO MALAMAN
"Tendenzialmente non faccio riscaldamento prima di un concerto anche perché, finito il soundcheck, sono solito lasciare il basso sul palco. Se però, per qualche ragione, sento l’esigenza di fare del warm up prima di suonare, piuttosto che mettermi a fare scale o esercizi, preferisco suonare o ripassare qualcosa di senso compiuto. In questo senso quindi, posso scegliere di ripassare gli obbligati e la parti più veloci articolate che dovrò eseguire da li a poco in scaletta oppure, per esempio, improvvisare qualche assolo su struttura bebop."

Warm up: la parola ai musicisti
 
PAOLA CARIDI
"Sarò sincera, prima di un live non ho l’abitudine di scaldarmi suonando sul pad o facendo altri tipi di esercizi. Per me, le cose fondamentali sono due. La prima è avere almeno mezz’ora di tranquillità prima del concerto; mi serve per concentrarmi e canalizzare le mie energie su quello che sto per suonare, isolandomi completamente dal resto. La seconda - ancora più importante -  è “arrivare” ai concerti con una buona continuità di studio giornaliero. Questo mi fa essere realmente dentro ciò che suono. Suonare in concerto è come raccontare una storia."
 
Warm up: la parola ai musicisti

MAX ROSATI
"L’abitudine del riscaldamento prima di un concerto per me è molto cambiata negli anni. Agli inizi della mia carriera, complice forse anche l’età, salivo sul palco e semplicemente suonavo, senza riscaldamento e senza problemi. Oggi invece, avverto l’esigenza di scaldarmi soprattutto per scongiurare eventuali affaticamenti se non addirittura malanni o infortuni che che può provocare il suonare a freddo.
Con l’esperienza poi, ho capito che il contesto nel quale suoni è determinante: ci sono palchi o situazioni importanti che ti appesantiscono di una tensione nervosa importante che si può tradurre in un carico di forza maggiore che metti nel suonare. In quei casi, più sei agitato, più foga metti ne suonare, più è alto il rischio di farsi male. Anche in casi come questo, il riscaldamento è di grandissimo aiuto. Per cui mi ritaglio sempre una buona fetta di tempo nei camerini per scaldarmi: mi cambio anche prima degli altri musicisti così da avere tutto il tempo, una mezz’ora buona, per suonare. Parto da esercizi di tecnica che mi servono a scaldare l’aspetto più muscolare del mio playing e poi tendo a dare un’occhiata, a ripassare, le parti più complesse del repertorio che devo eseguire."

Warm up: la parola ai musicisti
 
PHIL MER
"In genere non passo molto tempo a scaldarmi prima di uno show, mi basta fare un buon sound check e le bacchette le lascio appoggiate sul rullante, a meno che non faccia particolarmente freddo allora è meglio scaldarsi un po’ sul pad. Se sono teso o particolarmente emozionato, allora cerco di visualizzare il colore giallo a occhi chiusi o di fissare un oggetto giallo se lo vedo nei paraggi...sembrerà una cosa un po’ esoterica però mi aiuta a concentrarmi e a rilassarmi allo stesso tempo; il blu sarebbe troppo rilassante, mentre il giallo è elettrico, energico, ma non intenso ed emotivamente coinvolgente quanto il rosso. Il giallo è perfetto. Con il verde non ho ancora provato."

Warm up: la parola ai musicisti
federico malaman lezioni luigi schiavone max rosati paola caridi phil mer
Link utili
Il sito di Federico Malaman
La pagina di Phil Mer
La pagina di Paola Caridi
Lo studio di registrazione di Max Rosati
La pagina di Luigi Schiavone

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di sergej [user #44973]
commento del 18/05/2020 ore 15:24:56
Phil Mer: "cerco di visualizzare il colore giallo a occhi chiusi".

Quantomeno originale. La prossima volta ci provo. Vi saprò dire ;)
Rispondi
di MAURIZIO [user #49375]
commento del 18/05/2020 ore 18:55:03
Prima di un live io cerco di immaginare l'organizzatore che ci paga senza doverglielo ricordare...
Rispondi
di eko22 [user #15375]
commento del 18/05/2020 ore 21:00:45
:). E non solo in birra e panino...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 19/05/2020 ore 09:10:52
Intanto, per un qualsiasi Live dobbiamo aspettare il 2021.
Al momento possiamo veramente solo immaginarcelo.
Rispondi
di alfcos [user #30701]
commento del 19/05/2020 ore 17:05:40
Non si riscalda quasi nessuno pare...
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 22/05/2020 ore 07:23:02
Mi ricordo di aver visto un video in cui Adrian Smith degli Iron Maiden diceva di fare riscaldamento per due ore.
In pratica si riscalda due ore per una performance di due ore.
D'altra parte questa è gente che suona roba davvero impegnativa.
Rispondi
di latin28274 [user #45548]
commento del 22/05/2020 ore 14:02:59
Non c'entra niente, ma Paola Caridi ha tiro e botta rock impressionanti!
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