Correva l'anno 1965, io ero stato già contagiato dal virus della "Musicodipendenza" da circa 4 anni, ma avevo scelto come strumento il sassofono contralto, sentito suonare per la prima volta da Fausto Papetti nella sua versione di "Scandalo al Sole", però come primo strumento musicale rin regalo invece ebbi, dal mio compare di "Prima Comunione e Cresima", sacramenti ricevuti a Bellavista-Portici a distanza di soli 3 giorni l'uno dall'altro, nel 1962, una fisarmonica 80 bassi della Paolo Soprani, color rosso madreperlato e che dopo i primi approcci, riposi nel suo fodero e la misi in un armadio a prendere polvere. Poi una domenica primaverile in cui si disputava una partita di pallone sul campo orincipale dell'Oratorio Salesiano di Bellavista, incontrai i due fratelli Ciro e Giovanni, facenti parte del gruppo musicale di cui avrei fatto parte anch'io dopo circa un anno e mezzo che mi vollere far vedere un album fotografico relativo ad un gruppo musicale inglese di recente acquistatodal primo che suonava la chitarra da solista. I brani più asoltati in quel periodo erano quelli dei Beatles, poi venivano le colonne sonore degli "Spaghetti Western" e quelli solo strumentali di quel gruppo d'oltre Manica composto da 4 elementi, di cui due chitarre, un basso e la batteria. Nato come "The Drifter", poi diventati "The Shadows", erano il gruppo di spalla di uno dei fondatori, Harry Webb che si rinominò Cliff Richard. Premesso che il loro brano più famoso era "Apache" uscito nel 1960, io che all'epoca non mi interessavo ancora dello studio della chitarra, rimasi colpito invece da quel loro "Album Fotografico" in cui loro vestivano dei costumi medievali da "Menestrelli" e con in mano degli strumenti relativi a quel periodo evocato, cioè in maggioranza liuti e qualche altro simile ad arco, però il tutto a promozione di un loro brano intitolato "The Miracle", eseguito insieme ad una orchestra, la "Norrie Paramor Orchestra", cioè un 45 giri prodotto dalla "Columbia". Appena mi recai a Napoli a Forcella, chiesi del disco ad uno dei due fratelli titolari del negozietto di dischi in cui mi rifornivo e quello dei due con cui c'era più dialogo mi disse di potermelo dare solo nella versione per juke boxe, cioe con copertina forata anonima, comunque avente come lato B "The Rise And Fall Of Fingle Bunt" dell'edizione regolarmente in vendita (disco che ancora posseggo ed è anche l'unico loro 45 giri, ma ho anche 6 Lp e 3 CD con i loro brani più famosi). Con il tempo sono transitato verso il ruolo di chitarra solista, imparando molti dei loro brani che eseguivo con la mia quarta chitarra elettrica, una Hofner modello 173 color rosso, comperata perchè ne avevo visto usare delle similari dall'altro gruppo che provava in una saletta dei giochi dell'Oratorio, visto anche che le mie prime tre chitarre erano limitate e dotate di un solo pickup (la prima era una Hollywood Meazzi modello Sonic, la seconda una Framus modello 5/130, entrambi comperate usatissime a lire 10 mila l'una, mentre la terza era una Hofner Hawaiana modello 111, comperata questa volta nuova a lire 30 mila, ma per eseguire principalmente i brani di Santo&Johnny ). Poi passai al basso elettrico nel 1968 e da quel momento i brani degli "The Shadows" li eseguivo a casa da solo, comunque non ricordo nessun gruppo musicale della mia zona che abbia mai eseguito "The Miracle" live, forse perchè non c'era l'orchestra di supporto, boh!.
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