Ad inizio anni 70 e per quasi tutto il decennio relativo, improvvisamente scoppiò la moda di farsi realizzare amplificatori artigianali da amici ferrati nel campo dell'elettronica e, per chi non ne conosceva nessuno, da tecnici riparatori che molte volte, tramite la sponsorizzazione di negozianti compiacenti ma con lo scopo di avere assistenza se non gratis perlomeno a basso prezzo, si vantavano presso i clienti di poter realizzare sia amplificatori che circuiti vari, assicurando anche di utilizzare ciò che di meglio c'era sul mercato dell'elettronica, allora fiorente. Non nascondo di averne realizzati alcuni anch'io che ero un appassionato d'elettronica e divoratore di riviste del settore fin dal 1966, però il tutto non a scopo di lucro bensì per farmi un nome nel settore, visto che ero anche studente d'Ingegneria Elettrotecnica, ma di solito dai succitati negozianti ricevevo solo agevolazioni sui prezzi degli acquisti e qualche apparecchiatura di basso costo, però ero molto conosciuto in zona, anzi ricordo di aver rifiutato anche un basso EKO mod.1100/MB/2 color azzurro brillantinato, che era dello stesso modello del mio primo basso elettrico anche se di un altro colore, da un negoziante di Angri perchè mi sembrava d'approfittare troppo (povero fesso, gliene avevo fatte di riparazioni, specialmente di amplificatori combo della Marshall, poi spesso andavo a suonare con loro a gratis). Ricordo però che, almeno nel mio caso, il tutto cominciò quando mettemmo le mani sui primi amplificatori Geloso con transistors al germanio, poi alla GBC comperammo le prime scatole di montaggio di amplificatori (sempre con i transistors al germanio), infine passammo ad assemblare testate e combo con i moduli di Gianni Vecchietti, anche qualche HI-FI, infatti le discoteche di allora ci chiedevano di realizzare banchi ed amplificatori di potenza, nonchè casse acustiche con altoparlanti della Philips, perchè volevano qualcosa che tenesse conto anche delle dimensioni dei loro locali. Ho realizzato anche qualche amplificatore per chitarra e per basso, compreso uno piccolo con una coppia di AD 149 in finale ma che ha tenuto testa all'uso live all'aperto nella Villa Comunale di Napoli; poi, visto che spesso ci rimettevo anche il costo dei componenti, mi sono inventato la scusa che soffrivo di glaucoma e che la vista non mi permetteva più di svolgere questa attività, limitandomi solo a qualche piccolo intervento ad amici e familiari, comunque il pallino dell'elettronica mi è rimasto e ogni tanto realizzo qualcosa per me, una sola cosa è certa, dobbiamo molto al transistor di potenza al silicio 2N3055, FBASS. |