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Un'inedita combinazione di pickup su una Strat artigianale
Un'inedita combinazione di pickup su una Strat artigianale
di [user #41376] - pubblicato il

Un'elettronica super-versatile e un lavoro intensivo sui legni danno vita a uno strumento ricco di carattere, unico nel suo genere. Lo racconta Ema66.
Quello l'ultimo regalo che mi sono fatto, pur non suonando più in pubblico da alcuni anni.
L'idea della chitarra nacque alcuni anni fa, prendendo una bella tavola di frassino che mio padre custodiva in soffitta da circa 40 anni, cioè da quando per hobby costruiva chitarre e bassi elettrici, pickup compresi. La tavola era rimasta inutilizzata e probabilmente ha circa sessant'anni di stagionatura.

Volevo una chitarra simil Stratocaster, per cui mi rivolsi a Ross Guitars di Rossella Canzi che si trova a pochi isolati da me a Milano per parlarle del mio progetto. Non volendo spendere molto, ci accordammo per una chitarra molto semplice con tre pickup single coil, controlli di volume e tono, una configurazione particolare del circuito che non ricordo, tastiera in palissandro su manico in acero, ponte fisso e senza battipenna, per non coprire la tavola di frassino lasciata a vista. I pickup in alnico II furono costruiti simili agli originali Fender solo su manico e al centro, mentre quello al ponte fu prodotto molto sovravvolto, anche troppo e con notevole potenza, ma lontano dal suono originale.
L'ho utilizzata per qualche tempo così, poi ho trovato una Fender Stratocaster rossa con battipenna nero della Smith-era (al manico è riportata la data del 29/10/1982) e ho deciso di trasformare completamente la prima per avere un suono diverso.

Un'inedita combinazione di pickup su una Strat artigianale

Essendo abituato alla mia Ramirez classica, ho voluto che la tastiera fosse completamente piatta e un po’ più larga del normale, ho quindi scollato la tastiera in palissandro e ne ho rifatta una nuova in ebano adottando la scalatura Gibson di 629 mm. Una tastiera molto diversa dal modello Fender. Ho sagomato l'ebano in modo da raccordarlo alle dimensioni più strette del manico costruito da Ross, lasciando uno spazio maggiore di legno tra il nuovo capotasto e la paletta e spostando anche il ponte. Avrei potuto adottare una tastiera da 24 tasti, ma la forma del tacco classica, lo scasso del corno non troppo profondo, in linea con il progetto originale Strat, non mi avrebbe permesso di accedere facilmente a questi due tasti aggiuntivi. Un’altra ragione di questa scelta è stata quella di volere il pickup al manico sul ventre della seconda armonica con corde a vuoto in linea con l’idea di Leo Fender e questo una tastiera da 24 tasti non me lo avrebbe permesso.
Dopo aver pensato d'installare tre pickup humbucker, ho deciso di lasciare il pickup centrale singolo e aggiungere un Super Distortion al ponte insieme a un DiMarzio Virtual P90 al manico, che avevo già acquistato tempo fa, in una classica configurazione HSH ma con tre pickup difficili da trovare insieme su un modello in commercio. Per chi non lo sapesse, il Super Distortion è stato uno dei primi humbucker ad alta uscita, mentre il Virtual P90 ha il formato del P90 ma costruito come un humbucker per eliminare il ronzio. Avevo anche pensato di coprire parte del top con un piccolo battipenna ovoidale tra i pickup, per non far vedere lo scasso del pickup centrale con fili a vista, ma ho poi rinunciato. In precedenza avevo applicato un battipenna di forma originale che coprisse lo spazio intorno ai pickup e il corno inferiore.

Un'inedita combinazione di pickup su una Strat artigianale

Ho quindi chiesto aiuto a mio fratello Andrea, conosciuto come TidalRace su Accordo, per farmi disegnare un circuito capace di accedere a una vasta gamma di suoni.
Dopo aver disegnato diverse soluzioni, mi ha proposto d'utilizzare il classico selettore a cinque posizioni coadiuvato da tre push-pull sui controlli, un volume generale e due toni. Il selettore di tipo blade attiva i pickup come su una Strat, a parte la posizione centrale che invece del singolo mi combina i due Di Marzio. I due controlli di tono, presenti solo sugli humbucker, possono splittare il relativo pickup abbinato in due modi diversi che poi vedremo, mentre il terzo push-pull sul volume mi abilita i due diversi modi di splittaggio.
Una cosa che abbiamo tenuto in considerazione era la scelta delle bobine da lasciare in funzione durante lo splittaggio, che io volevo fossero quelle rivolte verso il manico, per avere un suono più grosso. Se per il Super Distortion problemi non ve n'erano, in quanto composto da due bobine identiche da quasi 7 Kohm in continua ognuna, ne abbiamo trovati per il Virtual P90 in quanto la bobina rivolta verso il manico segna meno di 4 Kohm, mentre l'altra oltre 5 Kohm e quindi con più segnale in uscita. Abbiamo risolto ruotando il Virtual P90 di 180°, senza nessun problema di cavi. Ho voluto anche che le tre manopole fossero incassate per qualche millimetro sul legno, come sulle PRS, in modo che estratte non si vedesse la luce sotto. Fortunatamente c'era abbastanza legno per fare questa modifica.

Un'inedita combinazione di pickup su una Strat artigianale

Lo splittaggio standard degli humbucker consiste nel collegare alla massa elettrica i due fili - bianco e nero in casa DiMarzio - per cortocircuitare una delle due bobine lasciando in funzione solo l'altra. Questo tipo di connessione però elimina l'effetto humbucker e quindi si ha il classico ronzio dei pickup singoli. Se quindi con i due toni abilito lo splittaggio degli humbucker singolarmente, è con il terzo push-pull sul volume che decido, per entrambi, se voglio questo splittaggio più rumoroso oppure quello più silenzioso e con un po' più di bassi.
Andrea mi ha detto che il pickup così è parzialmente splittato, ma trovo sia utile avere questa differenza sul suono facilmente riscontrabile ma non eccessiva.



Anche i controlli di tono sono diversi dal solito e utilizzano potenziometri audio o logaritmici come per il volume da 500 Kohm. Questi chiudono molto meno di un controllo standard, ma non fanno perdere segnale alle note fondamentali dello strumento, anzi addirittura le rafforza, amplificando le medie tra i 1.000 e i 1.500 hz.
Visto che era importante personalizzare il tono a seconda del pickup, Andrea ha anche scritto a DiMarzio per conoscere alcuni dettagli e ha avuto una risposta velocissima. La chitarra ha ora ben 17 combinazioni di suono, molte delle quali senza ronzi di rete, con suoni che ricordano sia le Strat, sia le Telecaster, ma anche le super-Strat, nel rispetto dei pickup installati.
Andrea mi aveva mandato questi due schemi per visualizzare le combinazioni ottenibili evidenziando quelle senza hum.

Qui il primo schema.

Un'inedita combinazione di pickup su una Strat artigianale

Qui il secondo.

Un'inedita combinazione di pickup su una Strat artigianale

Per eliminare il rumore ora si usa rovesciare la magnetizzazione del pickup centrale insieme al verso dell'avvolgimento. Questo permette alle posizioni 2 e 4 del selettore di una comune Stratocaster di avere un suono esente dal classico hum, però non può essere cancellato se usassimo il pickup al manico e al ponte insieme sia sulla Strat, sia su questa con i pickup splittati nel modo standard. Con tre pickup singoli e una configurazione con sette suoni disponibili, ci sarà sempre una combinazione di due pickup rumorosi e naturalmente quella con tutti e tre i pickup attivi. Di fatto, su una Strat a sette suoni solo due saranno esenti da rumori. Ecco che lo splittaggio parziale mi viene in aiuto cancellando questo rumore.



Sono veramente soddisfatto del suono di questo strumento. L'originale P90 non l'ho mai avuto su una chitarra, ma questo è silenzioso e bello rotondo come piace a me, non so quanto simile ma perfetto per le mie esigenze. Anche splittato, risulta bello godibile.
Il pickup al ponte l'ho avuto per tanto tempo e mi ha sempre soddisfatto per la capacità di far distorcere l'amplificatore e, anche splittato, assomiglia molto a un singolo dato che lo ricordavo con un suono più esile e lo split parziale ne aumenta le basse ingrossandone il suono.
Non ho la possibilità di ascoltare il singolo centrale da solo ma sempre abbinato a uno degli altri due e l'effetto di cancellazione del rumore è sempre abilitato quando l'altro è splittato. In questo modo ricorda molto verosimilmente i suoni di una Strat alle posizioni intermedie, mentre con i due pickup humbucker attivati ho addirittura sette suoni tramite gli split.



Inizialmente il suono era un po' sbilanciato verso il pickup al ponte, più potente: ho risolto allontanandolo un po' dalle corde.
Ho trovato i controlli di tono più utilizzabili sui pickup splittati nei due modi in quanto, quando sono con il loro suono pieno da humbucker, il tono completamente chiuso tende a dare un suono troppo intubato, mentre a metà corsa è pienamente utilizzabile.



Diverso il discorso con i pickup splittati in quanto il tono completamente chiuso tende a farli suonare più mediosi e quindi più adatti alla distorsione dove si ottengono sonorità più compatte e ripulite da un eccesso di armoniche. Inoltre, altro vantaggio che ho riscontrato a differenza dei toni classici, è la possibilità di sommare gli effetti di tono chiudendoli entrambi.



La registrazione della chitarra è stata fatta con il mio Fender Twin Reverb Silverface del 1981, da poco rimesso in forma e da trasformare in testata, collegato alla cassa del Mesa Boogie Mark IIC+ che mi accompagna da tanti anni, ripreso a circa dieci centimetri dalla tela dello speaker con un microfono a condensatore AKG - non in asse con la cupola - il cui segnale entra in un mixer Allen & Heath dove aggiungo un po’ di riverbero e collegato al tablet usato per la ripresa video.



Per le parti con il suono distorto, mi sono avvalso del pedale artigianale Tone Candy che vedete nella foto insieme alla chitarra.

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