di redazione [user #116] - pubblicato il 17 luglio 2020 ore 12:30
Con quattro strepitosi appuntamenti Musicamorfosi torna con il consueto appuntamento al Castello Sforzesco di Milano per l'Estate Sforzesca.
A partire da lunedì 20 luglio Suoni Mobili atterra al Castello Sforzesco di Milano. Quattro gli appuntamenti che vedranno esibirsi sul palco band provenienti da paesi molto distanti tra loro, quattro mondi diversi, riuniti tutti sullo stesso palco meneghino.
Si parte lunedì 20 con i Fanfara Station, un progetto in trio con looping dal vivo che fonde la forza di un’orchestra di fiati e l’elettronica ai ritmi e canti del Maghreb. Ispirato dal ricordo della banda del padre di Marzouk, Fanfara Station celebra l’epopea dei popoli Migranti del Mediterraneo, delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il Medio Oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe.
Martedì 21 una doppia serata di teatro e musica che ha come denominatore comune la città di Milano.
Uno spettacolo di genere e di pace dentro al flusso della storia del 900, il racconto di un cosmo popolato da donne con biografie esemplari, su tutte Rosa Genoni, milanese d’adozione, stilista e attivista, un talento dal grande senso etico ed estetico. L’urgenza di fare emergere un protagonismo femminile del passato e vedere che cosa resta oggi.
Chiude la serata il concerto “Il sentimento popolare” con la voce di una protagonista della scena milanese che ci porta nell’universo di canzoni popolari che hanno fatto piangere e ballare, melodie sincere, a tutto core per cantare insieme, a squarciagola!
Mercoledì 22 Un concerto preghiera. Un inno alla vita.
Musica che abbraccia tutti gli orizzonti muove l’energia tra il cielo e la terra. Un percorso originale nella spiritualità della musica dal medioevo al jazz tra luce e silenzio, spirituals e fughe, corali e improvvisazioni.
Un’avventura che abbraccia e attraversa secoli, continenti e stili, da Hildegarda a Bach dai negro spirituals al jazz mistico di Coltrane.
Per concludere il 29 luglio Ayom è il Signore della Musica, che vive dentro il tamburo. Questa forza è l’anima del progetto: un mix di ritmi spesso sconosciuti con testi in portoghese, spagnolo, yoruba, e Kimbundù che raccontano di amori, incontri e feste. Jabu Morales, “luce nel firmamento della nuova generazione di artisti brasiliani”, scrive e interpreta la sua musica, e “rappresenta l’eredità affascinante e seduttrice di un Brasile di altri tempi”.