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La musica unisce

di mmas [user #15948] - pubblicato il 22 luglio 2020 ore 08:00
Nelle logiche di paese di qualche anno fa, quando ancora non c’erano i social, era solito conoscere le persone solo per soprannome, alcuni conoscevano anche i cognomi ma solo i compagni di scuola, i vicini di casa o quelli  fermati insieme dai carabinieri. E così al bar c’erano Friz, Sba, Zio Franz, Joe tempest, Pax, Bonbon diversi Max, Tonino e tanti tanti altri. Spesso insieme al soprannome era comune aggiungere anche la provenienza o una caratteristica per distinguerli degli omonimi. Max del centro storico, Friz quello con la punto,  Franz lo zio di qualcuno. Il massimo era poi quando insieme al soprannome e alla zona di residenza aggiungevi anche un evento importante, o un fatto misto a leggenda che identificava qualcuno in modo univoco. Tonino per esempio era quello che abitava “su in paese” quello che fin da bambino era in giro con la chitarra e che all’età di 14 anni circa, si dice, abbia ficcato la mano sinistra dentro la catena del motorino, mentre questo era accesso, staccando di netto o quasi tre dita della mano.
A questo punto la storia potrebbe finire qui, invece in un piccolo paese, fra la strettissima comunità di chitarristi e affini, nasce la stima. Tonino se ne frega, gira la chitarra e ricomincia a suonare da mancino. Un grande. Io l’ho conosciuto quando facevo i primi accordi e lui aveva 15 anni più di me, quando le jam non si chiamavano jam ma si diceva andiamo a suonare insieme. Quando invece della sala prove c’era il salone del cral e insieme a noi suonava pure l’amministratore delegato dell’azienda. La musica unisce. Non l’ho mai frequentato se non per suonare e per bere birra al parco castello del paese. E si parlava sempre e solo di musica. Musica, dischi e chitarre. Lui girava con una panda 750 bianca. Vestiva classico, mai un jeans. Una volta mi ha fatto provare la sua stratocaster degli anni 70 ma di solito suonava una semiacustica ibanez natural dentro ad un amplificatore fender valvolare che pesava come un armadio. So che era valvolare perché ricordo che quando l’accendeva ci voleva un po’ prima che suonasse e so che pesava come un armadio perché l’ho aiutato un sacco di volte a portarlo su e giù. Immancabile si portava dietro un sedia girevole. Non l’ho mai visto suonare in piedi. Non l’ho mai visto prendere un accordo o rifare due volte lo stesso solo di chitarra,. Non credo ne fosse capace. Non credo abbia mai preso lezioni o altro. Quando suonavamo faceva la melodia del solo molto simile all’originale dopodiché si perdeva via in un miliardo di note. Il jazz, la fusion, non lo so. Non credo conoscesse una scala che era una, ma suonava tutto intonato. Niente plettro solo il pollice della sinistra. Io mi concentravo sui miei accordi stringendo i denti sui barrè e sbavavo dietro la sua ibanez. Volumi da stadio. Batterista in delirio, perso anche a lui. Quante ore a suonare insieme. Il sabato pomeriggio. Le serate fino a tardi. Per me era solo Tonino e a quel punto era troppo tardi per chiedergli anche il cognome.
Poi le cose cambiano. Le amicizie cambiano e non basta improvvisare tutta la sera. Si deve andare avanti. Altro gruppo. Altre storie.
So per certo che era divorziato e credo anche avesse una figlia.
Quando l’altro giorno mi hanno detto che un certo Antonio Rossi, uno che abitava “su in paese”, non c’era più, non mi sono preoccupato.
Non conosco nessun Antonio Rossi.
La musica unisce.
 
Nota: il cognome è inventato. Tutto il resto è vero
 

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di prada [user #19807]
commento del 22/07/2020 ore 08:43:53
Bellissima storia, raccontata bene e che fa ripiombare nei ricordi di gioventù, quando le situazioni nei piccoli paesi erano più o meno le stesse dappertutto.
Grazie per averla condivisa con noi.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 22/07/2020 ore 08:52:38
Grazie a te per averla letta. Un modo per non perderci le cose.
Rispondi
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 22/07/2020 ore 09:29:40
Mi piace leggere questi contenuti, siamo persone umane e la Musica è parte di noi. La Musica non è la tecnologia nella strumentazione, è il nostro saper mettere noi stessi in dodici semitoni e raccontarci, lasciar traspirare quello che siamo e quello che pensiamo, anche quello che non vorremmo dire.
E' parlare con altri senza aprire bocca, è condividere con perfetti sconosciuti il lato più nascosto di noi stessi.E' condividere dei pezzi della nostra vita con alcuni e poi, come un'improvvisazione, cambiare il registro e legarla ad altri, magari poi ritornando al tema principale.
Grazie della condivisione!
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 22/07/2020 ore 09:59:3
Ci hai preso in pieno. Grazie a te
Rispondi
di maccarons [user #20216]
commento del 22/07/2020 ore 09:34:34
Solo... grazie.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 22/07/2020 ore 09:59:47
Grazie a te
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 22/07/2020 ore 09:40:39
Che storia, sarebbe una magnifica sceneggiatura.
Anche i miei ricordi più nitidi sono legati alla musica e alle persone con cui ho strimpellato assieme e che non vedo ormai da tempo per colpa di un "inquilino scomodo".
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 22/07/2020 ore 10:00:30
La musica unisce
Rispondi
di Blue Oyster Cult utente non più registrato
commento del 22/07/2020 ore 10:19:53
Bellissimo si viaggia nel tempo con robe così ho vissuto esperienze molto simili,poi qui in Toscana il soprannome è scritto pure sulla carta di identità per cui 😉 è quasi un must! Un long playing a 33 giri costava 2/3000 Lire bei tempi.
Rispondi
di franklinus [user #15063]
commento del 22/07/2020 ore 10:53:44
tutti noi "agee"avremmo una storia da raccontare...tu l'hai scritta senza iperboli e manierismi vari,asciutto,una semplice cronaca che ha infiammato i ricordi....ogni tanto do lezioni di chitarra,ed invito i ragazzi a suonare insieme"è necessario,è divertente, è bello!",mi rispondono"si,ma dove,come,quando?poi c'è il computer,le basi.le cuffie...."...non ci sarà.per loro,un antonio rossi
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 22/07/2020 ore 12:29:39
Chi lo sa? Magari scopriremo che la musica unisce anche attraverso il PC fra un continente e l'altro
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 22/07/2020 ore 11:57:49
Bellissimo intervento.

noi siamo stati fortunati a vivere queste esperienze musicali e direi di vita prima di Internet, i rapporti erano più diretti, più veri e soprattutto personali e non artefatti.
Ci si dava un appuntamento alla tal'ora e ci si trovava anche in 30 o 40, adesso sarebbe impossibile, bisognerebbe creare una chat apposita e molti arriverebbero dopo o prima o andrebbero via prima.


Tanti aneddoti e tanti ricordi anche io, grazie per avermici fatto pensare..
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 22/07/2020 ore 12:28:05
Grazie a te per averlo letto
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 22/07/2020 ore 13:17:28
Ciao e complimenti per il testo. Se c'è una passione che mi dà il piacere di essere vivo, oltre alla benedetta musica e alle corde di una chitarra purchessia, è riconoscere un racconto scritto bene. Il tuo lo è, egregiamente. Molto bello, tecnicamente ed emotivamente. Un piccolo gioiello.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 22/07/2020 ore 13:28:04
Grazie, troppo buono. Forse ti è piaciuto perché abbiamo vissuto le stesse emozioni
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 22/07/2020 ore 14:16:27
Sono nato in un piccolo paese che adesso è diventato grande e irriconoscibile, fagocitato dall'area metropolitana di Roma. E quindi, sì, ho provato quelle emozioni. Altrochè. Però le emozioni bisogna saperle raccontare bene e qui sta la differenza che tu hai saputo fare. Poi l'età, la mia, che avanza fa il resto, mannaggia. Mi sento ricco di esperienza perchè se mi giro alle spalle vedo quelle storie che dici tu, la vita vissuta che si stratifica come la farcitura di una torta magnifica, però intuisci pure il traguardo e lì capisci che sta la fregatura. Perciò ogni giorno in cui mi sia capitata della bellezza sotto gli occhi, è stato un giorno speso bene. Ciao!
Rispondi
di strimp [user #13472]
commento del 22/07/2020 ore 18:04:00
Grazie. Una storia che trasmette emozione e che dovrebbe far riflettere tutti noi che interveniamo in questo forum di musica suonata, parlata e soprattutto condivisa
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 22/07/2020 ore 18:45:31
Questi sono i post che fa piacere leggere su Accordo. La lettura ha fatto affiorare anche a me i ricordi del breve periodo delle superiori quando suonavo in una band scolastica nella mia piccola città di provincia. Si incontravano altri musicisti (coetanei, ma anche più grandi) ai piccoli eventi organizzati da associazioni oppure negli oratori. Poi magari capitava di essere invitati a sentire le prove di altri gruppi e si strimpellavano due accordi insieme. Veramente tempi pre-internet, non so come funziona ora per i ragazzi di oggi.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 22/07/2020 ore 21:01:45
troppo uniti ci vuole la mascherina.
a proposito ma voi alle prove la mettete?
Rispondi
di sidale [user #29948]
commento del 23/07/2020 ore 14:36:10
Bel racconto,mi ritrovo con piacere in una storia ben scritta che mi riporta alle prime strimpellate tra amici.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 29/07/2020 ore 11:25:27
Non era un Ibanez, era una Guild Starfire IV
Rispondi
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