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Line 6 POD Go: scopriamo insieme l’erede del fagiolo magico
Line 6 POD Go: scopriamo insieme l’erede del fagiolo magico
di [user #17844] - pubblicato il

Il “fagiolone” è tornato, stavolta con suoni presi in prestito dal mondo Helix per un prezzo che fa gola. Vi raccontiamo il primo approccio col Line 6 POD Go.
Tra gli innumerevoli sistemi multieffetto che hanno affollato le fantasie e i flight case degli appassionati di suoni digitali, il POD ha un posto speciale nel cuore di molti.
Nella sua prima versione da tavolo, senza footswitch e con solo due selettori rotativi per le simulazioni di amplificatori e per gli effetti, il Line 6 POD è ricordato come quel dispositivo che ha permesso ai giovani chitarristi di inizio 2000 di prendere confidenza con i concetti di amp modeling e di home recording.
Circa vent’anni e altrettante evoluzioni più tardi, il POD è ancora sulla cresta dell’onda. Il “fagiolo rosso” è cambiato, cresciuto, e oggi veste i panni di una pedalboard moderna, versatile e potente con il POD Go.

Line 6 POD Go: scopriamo insieme l’erede del fagiolo magico

Abbiamo visto il POD Go per la prima volta al Namm 2020. Adesso la pedaliera è ufficialmente sul mercato e non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di provarla, condividendo in anteprima con voi le primissime impressioni d’uso.

La struttura del POD Go trasmette da subito una sensazione di solidità. Lo chassis è in metallo, compatto il giusto per dare vita a un sistema trasportabile ma che non rinuncia a una buona dose di controlli e parametri, con otto footswitch e un pedale d’espressione dalla doppia funzione assegnabile. Sul retro, la base sagomata riporta un incavo a formare una maniglia: grazie alla leggerezza dell’insieme, il multieffetto si può portare in giro comodamente con una sola mano, tenendo la chitarra nell’altra.

L’evoluzione tecnologica ha fatto bene alla pedalboard Line 6, che ora conta su un ampio display LCD a colori e su un’interfaccia immediata composta di soli quattro bottoni e una serie di manopole: eccetto quella grossa relativa al volume master, tutte celano anche un pulsante, e sono tutto ciò che serve per regolare suoni e costruire preset.

Quando si accende la macchina, la comparsa sul display della silhouette del mitico “fagiolo” colpisce come uno tsunami di nostalgia. I contenuti, però, sono tutt’altro che retrò.

Line 6 POD Go: scopriamo insieme l’erede del fagiolo magico

Il concetto di home recording ha raggiunto oggi livelli stellari, e il POD Go ha al suo interno una scheda audio USB a quattro canali per la registrazione e il reamping grazie alla possibilità di trasmettere anche il suono diretto dello strumento.

L’aspetto che ha reso il POD Go una delle novità più attese del 2020 è senza dubbio la presenza di suoni direttamente derivati dalla famiglia di multieffetto top di gamma Helix.
Simulazioni del tutto professionali convivono con un pannello pensato per i musicisti che calcano palchi più piccoli, si divertono in sala prove o registrano la propria musica in casa.
Così la pedaliera ha una connettività ridotta rispetto alla Helix, rinuncia alle XLR in favore di una serie di jack tipici dei rig “tradizionali” da club come l’uscita diretta per l’amplificatore in cui disattivare le simulazioni di cassa, pur senza rinunciare a caratteristiche di rilievo come la presenza di un loop effetti, una presa per un pedale d’espressione esterno o fino a due footswitch aggiuntivi e le due uscite jack per il PA o per le casse amplificate FRFR, ideali per chi vuole sfruttare a pieno la potenza di cab sim e Impulse Response.

C’è molto da dire sul POD Go, e presto ne sviscereremo funzioni, dettagli e peculiarità. Per adesso, fateci compagnia nel primo incontro con la pedaliera Line 6 così com’è, appena uscita dalla scatola.

line 6 pedaliere multieffetto per chitarra pod go
Link utili
Il POD Go visto al Namm 2020
POD Go sul sito Line 6
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di Tubes [user #15838]
commento del 25/07/2020 ore 12:42:10
Ne ho avuti un paio di POD e devo dire che mi hanno fatto proprio divertire. Suoni molto convincenti, look azzeccatissimo. Solo la parte software era poco funzionale, ma stavamo agli albori degli editor per sistemi di modeling e quindi poteva starci. Il POD è stato lo strumento che mi ha fatto capire che il digitale sarebbe stato il futuro e infatti eccoci qui.
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di fbf [user #36393]
commento del 25/07/2020 ore 14:06:55
12 lingue e manca l'italiano? Vergogna!!!
Mi sembra che di Pod è rimasto solo il nome visto il prezzo (430 euro) e il livello (alto) di prodotto
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/07/2020 ore 14:51:08
Va comunque detto che il manuale (o meglio il cheat sheet) è davvero sintetico e di facile comprensione. Eccolo in inglese: vai al link
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di LuigiFalconio1985 [user #53791]
commento del 25/07/2020 ore 16:02:29
Mi hai mandato in crisi....fino a poche ore fà volevo l'Helix LT adesso sto pensando a questa...
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di yasodanandana [user #699]
commento del 26/07/2020 ore 00:15:3
dovrei provarlo.. sono appassionato di elettronica digitale, ho avuto tanti pre programmabili ma con i line 6 percepisco fastidiosamente che il suono arriva in ritardo. Sarà suggestione ma è così.. mi riprometto di provare l'apparecchio descritto nell'articolo
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di irmo [user #17391]
commento del 26/07/2020 ore 09:04:06
430 Euro per non avere manco le ( più che necessarie ) istruzioni in italiano.
Più vedo sti " aggeggi" e più amo il vecchio classico amplificatore ( non per forza valvolare) con una manciata di pedalini. Mi sembra poi che le molteplici funzioni portate poi su un palco servano più che altro a confondere le idee. Comunque bello, interessante.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 27/07/2020 ore 09:04:49
Oddio, "doverose" credo dipenda dal volume di vendite per l'Italia o comunque per i paesi italiofoni (che poi esclusi San Marino e Città del Vaticano direi che non sono molti altri). Inoltre, alla fine, le funzioni cambiano nome, ma non ne vedo di così innovative da necessitare spiegazioni particolari.
Quanto alla praticità, è evidente che non hai mai provato seriamente una di queste macchine: io ho una GE200 mooer ed ho fatto un paio di concerti all'aperto portandomi la pedaliera nella tasca della custodia della chitarra ed una spia con cono da 10" (per cautela, non l'ho nemmeno scaricata); rispetto a quando suono con ampli e pedali è un'altra vita. Infine le varie funzioni non fanno altro che permetterti di avere sotto i piedi con un solo click centinaia di suoni, cosa che con ampli e pedali non puoi avere e l'uso non è diverso dall'avere ampli e 5/6 pedali magari comandati con looper switch. Ovviamente ognuno è libero di usare ciò con cui si trova meglio, ma la tua sembra più una critica per partito preso piuttosto che una valutazione sulla macchina presentata.
Ciao
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di francesco72 [user #31226]
commento del 27/07/2020 ore 09:06:31
Bella la presentazione che, se pur sintetica, mi ha fatto ricredere sulla pedaliera. Qualche mese fa, dalle preview mi sembrava una macchina assai più limitata, invece da quanto hai illustrato mi sta venendo voglia di approfondire; anche perchè se ha i suoni di helix può essere la volta buona che rivedo la mia valutazione sui prodotti line6.
Ciao
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di AlexEP [user #35862]
commento del 27/07/2020 ore 13:54:15
Tutto bello, ma come suona?
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 27/07/2020 ore 14:40:32
Decisamente bene :D Recensione in arrivo a breve.
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di BraT [user #48169]
commento del 27/07/2020 ore 23:53:58
@Pietro Paolo Falco puoi spiegarmi meglio quella uscita Amp out come funziona e/o come collegarla all'ampli? Meglio input o return? E nella catena si toglie il cab o automaticamente lo esclude da quell'uscita?
Grazie
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 28/07/2020 ore 15:50:05
Ciao, io trovo più adatto il collegamento in Return per una resa più trasparente, ma Line 6 non specifica una via corretta in assoluto. Di default, la simulazione di cabinet è sempre attiva verso tutti gli output: bisogna decidere tra le configurazioni a quali output lasciarla attiva e dove bypassarla, per esempio tenerla attiva verso le uscite FRFR e non attiva verso l'Amp Out.
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di marcoguitar [user #15320]
commento del 30/07/2020 ore 08:17:42
A un prezzo più basso e con un interfaccia su Mac/pc molto più esaustiva (si vedono ampli microfoni effetti cabinet) mi sembra che Hotone Ampero sia meglio, tra l’altro le simulazioni sono eccellenti. Sentiró queste...
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