Per natura sono Fenderiano, ma amo scoprire e provare nuovi mezzi per fare musica, rimanendo nel campo delle chitarre ovviamente. Al massimo, con la tastiera di scuola di mia figlia di 12 anni.
Fatto sta che subito dopo il periodo di quarantena, dopo aver consumato le dita sulla mia Stratocaster Classic '60, sentivo la necessità - come tutti del resto - di uscire.
Ma si sa, i chitarristi sono malati. Per cui, oltre alla classica passeggiata nei parchi di Roma dove tutti si erano trasformati in Runners improvvisati, avvertivo il bisogno di entrare in un negozio di strumenti musicali. Volevo respirare i profumi che solo i legni verniciati a nitro sanno dare e sentire un po' di fesserie da Sergio, il mio venditore di fiducia.
Pronti, via. Entro da Spevi zona Appia. Piccolo ma ben fornito, molto di più ultimamente, dopo l'ingresso nell'ala Guitar di ragazzi che sanno vendere e che sono competenti. Volevo una maledetta Telecaster. Sì, la maledettissima, quella che dico sempre di voler comprare ma poi torno a casa tutte le volte con altro.
Questa volta no: sarà diverso! Non voglio chissà che, va bene anche una Vibe '50 Squier, non devo fare le gare e da tempo ho deciso di suonare per fatti miei, con il mio home recordig casalingo: amo la musica, meno i mitomani da saletta serale che di colpo diventano Satriani con volumi sparati al massimo, cantante che si sgola in una confusione generale.
Detto ciò, nel giro di due minuti mi preparano la postazione - manco fossi Steve Vai - e mi porgono l'ogetto dei miei desideri. Comincio a suonare e dentro di me dico "Wow! Ma che botta ha sta chitarra, oh?". Volevo solo un muletto, ma questa suona divinamente. Le finiture sono ok, ricontrollo la paletta sospettando si trattasse di altro e invece no: è una Squier Classic Vibe '50.
Mi dico "È fatta, va'. Questa volta la prendo", pensando nel frattempo alla faccia di mia moglie e alle varie modifiche da apportare al mezzo.
Poi arriva lui, il commesso che deve per forza di cose vendere per far più cassa, e mi fa: "Vuoi provare una chitarra fantastica?"
Perché? Perché? Signore dimmi perché lo ha fatto? Suppongo sia la domanda che non debba mai essere posta a un amante della chitarra: la risposta risulta essere ovviamente scontanta. Come dire: lo spirito è forte, ma la curiosità lo frega.
"Ok" gli rispondo, mentre lentamente ripongo la Telecaster sul supporto alla mia destra. Tira un'ariaccia amica mia. Mentre penso tra me e me, il venditore mi chiede di non guradare la chitarra che sta per pormi e di suonarla. Annuisco in religioso silenzio. Roba da Santo Gral mi sa!
A primo impatto ho l'impressione di avere tra le mani uno strumento solido. Accarezzo il corpo con le mani e mi ricorda una Gibson SG, ma capisco che non è come penso.
Comincio a suonare e il suono è lontano anni luce dalla Telecaster. È corposo, denso e caldo soprattutto sulle frequenze medio-basse. La chitarra è collegata a un Boss Katana 100 MkII (altro gioiello).
Agico sul tono della chitarra e le sfumature che prende vanno verso il jazz. Porto il selettore dalla prima in posizione centrale, mando il tono al massimo e ho l'impressione che sia una chitarra diversa: i bassi sono attenuati, più dolci e molto equilibrati.
Il manico è una goduria, con un'action favolosa, scorre che è una meraviglia. Rimango lì, senza guradare la paletta, ma un'idea comincio a farmela.
Poi ultimo tocco al selettore e vado sul ponte: diventa squillante, a tratti tagliente ma non come una Telecaster. Sento che è cattiva, chiedo al tipo di buttare su un overdrive e lì apro la bocca come un luccio all'amo. Eh sì, ho abboccato.
Rimango sconvolto dalla potenza, dalla definizione del suono e dalla precisione del manico con cui mi sono trovato subito a mio agio, ma devo togliermi un dubbio: sarà il Katana a dare 'sto suono (certo influisce) o 'sta bestia? Cambio l'ampli con un Fender Mustag non-so-che e niente, la bestia è ancora lì.
La guardo e vedo che è una Yamaha Revstar. Le finiture sono perfette, in un nero stupedo a contrastro con elementi in nichel. La chitarra è completamente in mogano con top in acero e tastiera in pallissandro (ero partito per manico in acero).
Monta due P90 Vintage con una cover in nichel satinato, controlli volume e tono nello stesso stile con un particolare che ancora non avevo notato: il tono ha il sistema Push-Pull Dry Switch, che però non "swiccia" (termine maccheronico) nulla: sono P90 del resto, e lui va a tagliare le frequenze medio-basse così da rendere il tutto più vicino al suono di un singolo pickup.
Sono ormai due mesi che la provo e ogni giorno la sento più mia. Ovvio che, venendo dal mondo Fender, l'inizio anche se bello si è rivelato particolare. È una chitarra fantstica per il prezzo a cui viene venduta, si pappa completamente le avversarie di pari fascia e anche molte di fascia superiore.
Non ho mai guardato troppo i brand, a casa ho buone chitarre e altre improponibili ma che suonano molto bene. È la mia prima Yamaha e, se la qualità sonora è questa, penso che dovrò rivedere molte delle mie precedenti convizioni in campo chitarristico.
La consiglio vivamente. E comunque la prossima sarà un Tele, lo giuro! |