Anno 1965, avevo già preso contatti con un maestro di sassofono che, oltre al sax contralto Yamaha che mi ero riuscito a comperare lavorando d'estate nella bottega di mio padre come aiuto decoratore su vetro e preparatore di vetrate artistiche a fuoco, mi fece comperare anche il clarinetto, sempre della Yamaha, dicendomi che noi che non avevamo mai suonato il sax avevamo i mignoli delle mani poco robusti, peggio poi per chi di noi aveva anche iniziato invece con la chitarra, ed io ero uno di questi. Infatti, approfittando del fatto che presso l'aratorio Salesiano di Bellavista (NA) c'erano due gruppi musicali che effettuavano le prove proprio nel teatro in cui io operavo saltuariamente come addetto al proiettore cinematografico da 35 mm, quando abbassavamo lo schermo e venivano proiettati i film che erano permessi (quasi tutti western), assistendo alle prove feci amicizia con uno di loro, Peppe, un bravo apprendista falegname che si esibiva anche come attore-barzellettista, ma era principalmente il chitarrista d'accompagnamento del primo gruppo musicale; fu proprio lui a spiegarmi i primi passi da fare sulla tastiera della chitarra elettrica e ad apprendere i primi accordi, facendomi utilizzare il suo primo acquisto, una Davoli Wandrè modello Tri-Lam azzurra, quasi tutta realizzata in plastica, e proprio da lui, all'atto della sua partenza per il servizio miltare, comperai la chitarra che utilizzai poi nel ruolo di chitarra solista, una Hofner modello 176 che ho anche recuperato ad Ercolano dopo circa 30 anni dalla vendita a inizio anni 70. Ricordo d'aver visto le chitarre di Wandrè utilizzate da Adriano Celentano e altri componenti del "Clan" nel film "Urlatori alla Sbarra" del 1960, ma lui utilizzava una "Oval". Erano strumenti già innovativi aventi già il manico con anima in alluminio ed il sistema di fissaggio dello stesso mediante perno che ne permetteva la rotazione onde renderle meno ingombranti per il trasporto; poi Antonio Pioli propose una chitarra, la "Bikini", con un suo sistema d'amplificazione asportabile, realizzato in un box ovale con dentro, oltre all'altoparlante, un amplificatore da 2 W con transistors al Germanio, alimentato da 2 batterie da 4.5 Vcc in serie, in più faccio presente che il primo contrabasso, con cui "ho rotto il ghiaccio" con il 4 corde, era proprio un suo modello, il Naika, realizzato sempre per la Davoli. Sempre in quel periodo poi c'era la chitarra avveniristica "Scarabeo", giudicata un po' troppo dal design futuristico dai musicisti dell'epoca, ma che oggi è forse la chitarra vintage più richiesta e rivalutata oltre alla Les Paul del 1959. Grande Antonio Pioli, in arte Wandrè, adesso c'è la Eastwood che ne sta riproponendo i suoi modelli originali, quindi, sperando di rivedere prodotto presto anche il suo basso rivoluzionario, il Rock-Basso, per il momento mi fermo quì.
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