Oserei incominciare proprio dall'ultima da me citata nel titolo, la Welson. Il nome commerciale Welson apparteneva ad un'azienda produttrice di fisarmoniche con sede a Castelfidardo, fondata da Orlando Quagliardi nel 1921". La ditta, fondata nel 1919 in seguito si occupò anche di produzione di organi elettrici, sintetizzatori e chitarre. Fin quì è storia documentata, però indirettamente alcuni come me erano entrati in possesso di qualche chitarra o basso marcati Dynacord (io di un basso a 3 pickups, nome del modello "Texas Bass") che poi scoprimmo essere realizzati proprio dalla Welson. Contiunuando ad andare a ritroso, Meazzi era una ditta fondata il 24 luglio del 1946 da Enrico Meazzi, già produttore e importatore di orologi, liquidata negli anni novanta. La prima sede fu a Milano in via Bligny N° 27. Nel 1953, con l'ingresso dei fratelli Remo e Marino, oltre a Luigi Scarpini, la ditta si spostò in via Beatrice D'Este. Era diventata famosa presso noi ragazzi del periodo "BEAT" per il suoi impianti voce con echo a nastro ad anello chiuso, i "Factotum", cosa che trovammo anche negli amplificatori combo 555 e 777, oltre ad un piccolo 20 W per chitarra. I primi prodotti della Meazzi (chitarre acustiche) negli anni cinquanta vengono realizzate in Sicilia ed a Stradella (Pavia), vendute col marchio FRAMEZ (FRAtelli MEaZzi). Nel 1957 i Meazzi iniziano a collaborare con Wandré e con Franco Caldironi, iniziando una progettazione in proprio di chitarre e batterie, queste tutte sotto il nome di "Hollywood" (la mia prima chitarra fu una Hollywood Meazzi modello Supersonic, ma ho posseduto anche un basso a forma di lira marcato "DYNELECTRON"). Eccoci quindi adesso arrivati ad "Orpheum": dalle nostre parti a metà degli anni 60s, in piena epoca beat, di Orpheum nemmeno se ne era sentito parlare anche quando cercammo degli strumenti un po' più prestigiosi e conosciuti a livello europeo, vedi Hofner e Framus con in testa la sola americana Rickenbacker, tutti strumenti utilizzati cioè dai Beatles e dai Rolling Stones (le Fender e le Gibson vennero dopo, a fine anni 60s) però la italianissima Welson era invece conosciuta anche se marcati con il vero suo nome se ne vedevano pochi, era molto più conosciuto il logo a forma di "Corona"che compariva sulla spalla mancante superiore del body. Fu proprio allora che venne incaricata di produrre strumenti, oltre a quelli marcati con il suo nome, da Brand stranieri, sopratutto statunitensi come la Orpheum, che l'incaricò di produrre le sue chitarre a forma di violino, e dall'americana Wurlitzer (noi a stento ne conoscevamo i Juke Box) che stipulò, nel biennio 1967-1969, un accordo simile che includeva la gamma acustica. Venendo al dunque, mi sono capitate sotto gli occhi alcune pagine del catalogo della Orpheum, compreso quella in cui la nota rivista Play Boy nominava miglior jazzista un certo Joe Puma, ritratto memtre imbraccia una delle chitarre Orpheum a forma di violino. Subito sono andato a tirar fuori dal mio modesto archivio fotografico sia le chitarre Welson-Meazzi che le chitarre Wandrè, di quest'ultime 2 modelli in particolare, la TRI-Lam e la Oval, la chitarra imbracciata da Celentano e Mina nel film "Urlatori alla sbarra" del 1960. Altro che Orpheum, erano le italiche Wandrè e le Welson con il nome cambiato:
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