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Alex Britti:
Alex Britti: "La trap? Come mio figlio di sei anni quando dice le parolacce"
di [user #17844] - pubblicato il

Per il chitarrista romano i trapper sono “come mio figlio di sei anni quando dice le parolacce e ride tutto divertito perché gli sembra di aver fatto chissà che”.
“Non dobbiamo dimenticarci che è rivolta ai ragazzini, quindi che non ci piace è normale”, e poi paragona la trap ai “Puffi” di Cristina D’Avena. Alex Britti sminuisce la trap e i trapper in un’intervista al podcast Tintoria.

In particolare agli occhi degli appassionati di musica suonata, virtuosismi e rock d’altri tempi, quello della trap è un fenomeno incomprensibile. Additata come una musica degenere dai media, cantata da pessimi soggetti e ascoltata da una generazione allo sbando (che poi è quello che si diceva del rock mezzo secolo fa, ndr.), la trap in realtà fa tenerezza al bluesman che, interrogato a riguardo, spiega: “A me, visto che li vedo come ragazzini, mi stanno simpatici. Anche se dicono boiate pazzesche, mi fanno scattare l’istinto paterno. Non sto lì a giudicare quello che dicono.”

Si può ascoltare il suo commento a circa 1:24:15 nel video: inutile dire che alla community dei rapper e dei trapper sono drizzati i capelli all’istante.



A mollare la bomba è la pagina Facebook Mondorap.it, con un estratto di poco più di un minuto in cui Britti smonta pezzo per pezzo tutto il movimento trap - piaccia o meno, specchio di una generazione o di una buona fetta di essa - catalogandolo come innocua “musica per ragazzini”.

Tra i commenti si legge chi accusa il chitarrista di poca trasparenza, rinfacciandogli di aver provato in passato collaborazioni con stelle emergenti della scena rap e trap per cercare di sfruttarne la scia (il che ricorda un po’ chi diceva che i Radiohead avrebbero dovuto ringraziare Vasco per aver fatto conoscere la loro “Creep”, ndr.).
Una presa di posizione forte e critica, che ha già sollevato un polverone. Per completezza d’informazione, occorre specificare che l’estratto che circola sui social si interrompe un attimo prima che Britti esprima simpatia e apprezzamento per diversi artisti rap e trap, confessando una passione per il brano “British” della Dark Polo Gang.
È inoltre interessante ascoltare un altro suo pensiero su rap e trap a circa 1:21:00 nel video precedente.



In effetti, Alex si era affacciato al genere con leggerezza e autoironia già nel 2020, quando con la produzione di Salmo e DJ Gengis cantava “Quanto ca##o sono Britti” in “Brittish”, con un evidente richiamo alla DPG.
Il testo tronfio e autoreferenziale non sembra appartenergli, anche il videoclip con tutti i cliché del mondo rap e dintorni non sembra cosa dal cantautore bluesman più famoso d’Italia, ma forse la chiave di lettura per il brano è esattamente lì.

alex britti curiosità interviste musica e lavoro
Link utili
L’estratto dell’intervista su Facebook
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di TumblinDice [user #38343]
commento del 04/12/2023 ore 21:41:51
La trap sta alla musica come un meme sta alla letteratura
Rispondi
di WATERLINE [user #51250]
commento del 05/12/2023 ore 00:42:30
Condivido al 1000 x 100
Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 04/12/2023 ore 23:59:42
Non è vero che è innocua.
Tutta la musica (musica !??), brutta inquina.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 05/12/2023 ore 00:06:07
Non avevo mai ascoltato un'intervista a Britti, che conosco musicalmente solo molto superficialmente. Devo dire personaggio simpatico e il racconto è pieno di aneddoti/racconti interessanti.
Rispondi
di marcoguitar [user #15320]
commento del 05/12/2023 ore 02:14:45
La trap non è musica, chi la fa sono poveracci che non sanno suonare, non hanno cultura musicale, ne’ letteraria e in più copiano in modo ridicolo un genere che in USA ha un senso ed è credibile mentre in Italia non ha ragione di essere, viene fatto male, scopiazzato in una parodia che fa ridere. Inoltre non si è evoluto negli anni ed è ancora fissato all’autotune che fa sembrare tutti dei robottini scemi in un film di Woody Allen, in più tristemente stonati. Rappresenta una sottocultura giovanile che crede di essere contro il sistema che se la ride e li manda a Xfactor. Poveracci. Fortunatamente anche in Italia ci sono giovani che conoscono la storia della musica e producono lavori interessanti. Non è spazzatura musicale, è solo spazzatura.
Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 05/12/2023 ore 14:04:02
Parole sante !
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 05/12/2023 ore 05:13:09
Io, da buon genovese, sono per la par condicio: non sopporto la Trap, e non mi e' mai piaciuto Britti.
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 05/12/2023 ore 08:22:31
Bollarla come "musica di m€£da" sottovalutando il fatto che è un fenomeno di massa, è molto limitante.
Nessun trapper si pone come il salvatore della vera musica, è un canale di espressione, di aggregazione.
Non credo dovremmo tanto concentrarci sul se è musica di qualità o meno (che poi, chi è realmente titolato per dare la sentenza?), ma sull'impatto che ha su milioni, letteralmente, di ragazzi.
Ogni generazione ha avuto il suo rock'n'roll, Elvis faceva imbarazzare i conservatori americani, gli Stones erano la peggior influenza che un genitore potesse desiderare per i suoi figli e via via ogni decade la sua forma di decadenza. Bowie, i Beatles, i Nirvana, i Van Halen ...tutti sono modelli che se estrapolati dal contesto "rockstar" di droga e vizi, sarebbero stati casi da assistenti sociali. Oggi è il turno della trap.
E' giusto che la usino come il loro canale espressivo ...semmai la vera deriva preoccupante, è quella dei contenuti: prevaricazione dell'uomo sulla donna, violenza come soluzione unica, soldi e droga (vabbè questi sono triti e ritriti) vengono veicolati con convinzione ed incisività. Questo non vuol dire che tutti gli adolescenti siano tanto vulnerabili da esserne realmente condizionati, di sicuro però non c'è alcun valore dietro che li possa stimolare a crescere all'interno di un'idea, di un movimento che possa significare qualcosa.
A volte osservare un fenomeno con distacco sospendendo il giudizio, permette di avere accesso ad una prospettiva interessante. Se poi abbiamo bisogno di schierarci, sono certo che nessun trapper verrà mai a staccarci il jack dalla chitarra :)
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/12/2023 ore 09:10:56
Bella analisi....condivido veramente tutto.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 05/12/2023 ore 11:47:39
ok, è un "fenomeno di massa" ma questo non è sufficiente a renderla buona musica (o musica in senso stretto).
i tormentoni estivi, fenomeno prevalentemente italiano, una volta finita la stagione cadono nel dimenticatoio, tutti gli artisti da the nominati sono ancora al topo nonostante siano quasi tutti morti da tempo e fanno presa anche su ragazzi delle nuove generazioni, dubito che un "brano" trap di oggi fra soli 5 anni possa trovare attirare nuovi fan.
se ci pensi Kobain è morto quasi 30 anni fa ed i ragazzini di oggi ancora lo ascoltano, è come se i ragazzini di fine anni 60 invece di ascoltare i Beatles (che avevano qualcosa da dire musicalmente) ascoltassero musica anni 30: ci sono ragazzini che ascoltano i Judas Priest o i Black Sabbath, musica di più di 50 anni fa fatta da ultra settantenni che ancora fanno musica.

ci aggiungo una mia personale osservazione: la musica è caratterizzata da un insieme di fattori tipo melodia, armonia, ritmo, groove, atmosfera, modulazione, ecc... la trap si basa perlopiù su un loop su cui qualcuno parla fuori tempo con l'autotune. un'auto per chiamarla tale deve avere delle caratteristiche (un telaio, un motore, le ruote, i sedili), se ho solo un pianale con 2 ruote al massimo ho un rimorchio, la musica uguale: se mancano più di metà dei tratti distintivi di un brano musicale cosa mi rimane?

scusa il pippone,...
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 05/12/2023 ore 14:26:5
ma figurati, è un bel confronto.
Io credo fermamente nella libertà di espressione (ad parlare di arte bisogna stare piuttosto attenti) e osservo questo fenomeno uscendo dalla lente del musicista, che per definizione, mi impone molti limiti.
Mi interessa di più capirne il senso, non il suo status di "purezza" musicale.
La distanza tra un musicista e un trapper è siderale se il metro di misura è la materia musicale in senso stretto, ma io trovo comunque bellissimo che i ragazzi abbiano trovato un modo di esprimersi senza doversi per forza misurare con le regole del nostro linguaggio. Le hanno aggirate, le hanno manipolate a loro favore e le hanno sottomesse ad un fine più alto: l'espressione!
E' un raggiro? Si! E' sintomatico di pigrizia e disinteresse verso la didattica? Di sicuro! Ma è un'azione mirata all'obiettivo e a vederla bene è un'atto di rottura e di re-definizione di regole di funzionamento.
E' da parecchio che il mercato ci sta dicendo che la musica può essere fatta anche da non musicisti, continuare ad opporre resistenza è molto romantico, da duri e puri, ma personalmente preferisco accogliere un cambiamento per vedere se mi porterà qualcosa di interessante, se potrò imparare.
Aggiungo una provocazione (come tale deve essere letta): che differenza c'è tra un trapper che impara a creare una base in loop e un chitarrista che una volta imparate 10 variazioni sulla pentatonica le usa a vita? Io non ne vedo molta. (amo la sonorità pentatonica :-) ).
Per non essere frainteso: io studio, mi dedico alla tecnica, alla disciplina applicata alla musica. Ma ciò che io sono, non deve essere metro di giudizio.
Come ho scritto sopra, il buco nero di questo movimento sono i messaggi veicolati e la possibile influenza sui ragazzi più influenzabili.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 05/12/2023 ore 14:55:04
è giusto che le nuove generazioni trovino il loro linguaggio personale, ma come dici anche tu lo fanno aggirando la parte didattica, il che per definizione riduce la capacità di espressione: per intenderci, noi siamo in grado di studiare e (con tanto pelo sullo stomaco) replicare il loro approccio, il contrario no.

quando parli dei loop da quello che vedo sono altri che se ne occupano, usano spesso quelli già presenti s internet non c'è neanche l'impegno di crearli da soli: un esempio è il reggaeton o come si scrive, un milione di brani tutti con lo stesso identico loop di batteria ed accordi. fortuna che sta già decadendo.
la differenza con l'eseguire sempre la stessa scala secondo me sta nel fatto che quando sei dal vivo c'è sempre l'imprevisto, però effettivamente nel mondo della chitarra di gente che usa 5 note in una sola posizione è pieno, magari però lo fanno per proprio diletto e senza presunzione di essere pure dei ganzi, e senza i "messaggi" del mondo della trap.

secondo me c'è un limite oltre al quale non si può andare (o scendere) senza dover cambiare del tutto prospettiva, tipo nel paradosso della nave di Teseo, ma con una riduzione delle caratteristiche essenziali invece che una sostituzione: se la musica diventa sempre più ridotta all'osso con caratteristiche sempre più povere ad un certo punto smette di essere musica.
e per me lo stesso vale per i contenuti: se i messaggi si riducono sempre di più a stereotipi o addirittura ad un unico stereotipo quello che rimane non è più un messaggio.

nella musica lo si è già visto a fine anni 80, io sono un amante dell'Hair Metal, anni fa trovai un sito con elencati TUTTI i gruppi che appartenevano al genere ed iniziai ad ascoltare quelli che non avevo mai sentito: erano tutti identici, più ci si avvicinava agli anni 90 e peggio diventavano perché l'unica cosa che contava per avere un contratto erano i capelli cotonati.
per fortuna arrivò il Grunge a resettare tutto.

p.s. fra tutti e due siamo molto prolissi, con un altro paio di scambi siamo pronti per una pubblicazione si carta!
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 05/12/2023 ore 15:07:39
Ci sarà sempre la relativizzazione sulla musica "studiata" (che poi se pensi ai classici vs. jazzisti vs. bluesman vs. rockerz vs. popperz...e via a cascata non ne resta più nessuno), qui credo ci si debba allontanare dalla via tracciata e osservare il fenomeno come tale.
Deprimente se lo filtro sotto il mio gusto, interessante se lo osservo in un contesto social-generazionale.
Hai ragione :-) ...lasciamo spazio giustamente a tutti!
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 06/12/2023 ore 07:36:08
Calzante il tuo paragone con il rimorchio,
Alla fine però il punto di riflessione, se ci pensi un attimo,
Perché quel rimorchio, che non è un veicolo come un auto con motore e tutto il resto,
È riuscito a guidare milioni di giovani in tutto il mondo e a trasportarli da oltre un decennio,
Perché giustamente dici tu, un brano trap non durerà più di un tormentone estivo, e qui la penso come te,
Anche se questa trap io in giro tra i giovani, parlo qui da noi e non altrove, la sto sentendo da almeno 10 anni.
Chiarisco il mio punto di vista un po’ meglio,
Non sono a prendere le difese di un genere che non rientra nei miei ascolti,
Sono qui a dire che comunque ha dato uno scossone mica da poco e comunque bisogna cercare di capire come sia riuscito a fare centro questo nuovo modo di fare, permettimi il termine, musica e soprattutto fare aggregazione tra i giovani
Rispondi
di Simo6891 [user #61984]
commento del 05/12/2023 ore 11:47:55
Di 2 ore di intervista ci si sofferma su questa stupidaggine...pezzo da Novella 2000
Rispondi
di edgar587 [user #15315]
commento del 05/12/2023 ore 12:07:47
Mah...secondo me è sbagliata anche la critica canzonatoria di Britti, perchè declassa il tutto a qualcosa di innocuo. Perchè non è vero che non ci piace poichè fatta per i giovani di oggi. Mascherandolo da ricorso storico e paragonandolo al rock'n'roll o alla scena grunge non ci rendiamo conto che mai come nel caso della trap avevamo visto un prodotto più vuoto e privo di spessore. Almeno nella scena italiana...
Quando vedo e sento sfera, dark polo o simili, non sono scandalizzato o sopreso dal messaggio trasgressivo, sono solo imbarazzato. Il messaggio veicolato è messo peggio della generazione annoiata cui si rivolge, non è solo dannoso per alcuni, è proprio cringe puro.
Sapete quindi a cosa lo paragonerei per fare un ricorso storico? alla scena black metal: ma invece che fingersi degli autoreferenziati e carnevaleschi emissari della fiamma nera, celebrano il proprio essere balordi che ce l'hanno fatta grazie ad atteggiamenti prevaricatori e misogini.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 05/12/2023 ore 13:10:32
da amante del Black Metal devo dire che in parte concordo, ma almeno questo genere dal punto di vista musicale una sostanza ce l'ha ed i musicisti spesso sono anche molto bravi, i testi poi sono spesso frutto di un vero e proprio disagio quando non di disturbi mentali (vedi Dead, Euronymous e Burzum dei Mayhem): non sono Shakespeare ma almeno ne giustifica in parte il senso.
Rispondi
di edgar587 [user #15315]
commento del 07/12/2023 ore 12:01:13
infatti, è anche un contesto più affascinante, quello del primevo e seminale inner circle, con un suo perchè anche dal punto di vista dei contenuti, mi riferivo agli esempi effettivamente imbarazzanti, anche con il senno di poi
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/12/2023 ore 13:23:18
Io mi sono ascoltato tutta l'intervista, molto interessante. La parte in cui parla del trap non è assolutamente denigratoria, anzi è esattamente il contrario.
Lui analizza il movimento trap, lo contestualizza e lo giustifica.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 05/12/2023 ore 21:50:53
Infatti, anche a me mi è sembrata un'analisi molto equilibrata. Ma come sempre sui social qualsiasi pretesto è buono per accedere un flame. Pure il titolo di questo articolo su Accordo è abbastanza un click bait.
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 05/12/2023 ore 16:13:0
Notevole lo spunto nei commenti dell'utente Kross, notevole anche la replica di PG667, devo dire che hanno scritto entrambe delle belle riflessioni, argomentando dettagliatamente con educazione e con molto sale in zucca.
Di recente avevo scritto un post sulla sezione people, dove per pura casualità mi sono trovato ad un open mic di rapper e trapper sotto casa mia, e comunque anche se i miei ascolti sono lontani anni luce da sti generi,
ho notato cose positive che mi hanno trasmesso questi giovani,
bisogna sempre cercare di centrare il punto perché se si parla solo vedendo la cosa con un ottica prettamente chitarristica o da puristi di musica con una certa etica morale si finisce sempre per dare addosso a questo, chiamatelo come volete, movimento o sottogenere di un genere musicale,
o solo fastidio per molti altri,
da non trascurare lo schiaffo morale che ha dato questo movimento della trap,
in quanti si saranno chiesti,
ma come fa a piacere e trascinare milioni di giovani, un tipo di musica del genere, dove nessuno suona o nessuno sa suonare, dove i testi non hanno un minimo senso per noi, e dovve addirittura chi parla e non canta ad un microfono è totalmente stonato e poi ci aggiunge pure quell'effetto che rende tutti uguali e robotizzati?
Schiaffo morale doppio se si pensa che molti di questi giovani che ascoltano la trap sono figli di genitori che hanno fatto ascoltare ai loro figli la musica del passato,
o addirittura sono i figli nostri che hanno sentito solo delle chitarre elettriche distorte per anni allo sfinimento, o ancora meglio sono figli d'arte di qualche musicista professionista.
Alla fine del mio papiro dico solo che la penso come l'utente Kross.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 05/12/2023 ore 18:31:14
eh, ammetto che da metallaro classico DOC amante della musica suonata non posso dare giudizi positivi sulla trap, ma so anche che un'effetto simile l'ha fatto anche il Metal e testi come Girls Girls Girls dei Motley Crue o Pretty Tied Up dei Guns non è che siano migliori come contenuti, forse solo scritti meglio.

certo magari si prendono meno sul serio e si atteggiano meno a figlio di papà boss della mafia, che sarebbe già un grande avanzamento culturale.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 06/12/2023 ore 10:23:17
Altrettanto da metallaro (attempato, ma fedele alla linea) e padre di un adolescente, devo fare un piccolo distinguo: vero che alcuni testi di glam (o dei Manowar o dei Ramstein) sono centrati sullo sballo, le feste e le donne come oggetto sessuale, ma è altrettanto corretto dire che sono, appunto "alcuni". Quando mio figlio mi fa sentire la trap si parla sempre e solo, in tono positivo, di rapine, spartorie, droga e ragazze facili che si devono offrire o addirittura pretendono di essere trattate come "cortigiane".
Ciao
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 06/12/2023 ore 13:44:25
sono almeno 10 anni, da quando non guardo più la tv tradizionale, che non mi capita di sentire tormentoni o nuovi fenomeni stagionali quindi fino ad ora non avevo idea che avessero tutti lo stesso testo con le parole rimescolate.
era per fare un po' l'avvocato del diavolo, ho imparato che con il tempo riesco a valutare le cose con maggiore obbiettività, negli anni 90 letteralmente odiavo l'eurodance, oggi quegli stessi pezzi mi lasciano indifferente (in dosi contenute).
magari un giorno tollererò la trap ma vedo più probabile il vincere alla lotteria di capodanno senza aver neanche comprato un biglietto!
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 05/12/2023 ore 20:22:25
È sempre stato così... Alla precedente generazione ha sempre fatto schifo la musica della generazione successiva...
È stato così per il blues, il jazz, il rock, metal e grunge...
Finalmente con la Trap le cose sono cambiate e la precedente generazione ha trovato ragione.....
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 06/12/2023 ore 10:30:46
Apprezzo Britti come osservatore del mondo musicale e spesso ne condivido le valutazioni. Rispetto al discorso generazionale, però, mi permetto una critica: è vero che ogni generazione ha il proprio riferimento musicale e che, spesso, esso non è apprezzato dagli avi, ma quello che manca alla trap è la varietà. Negli anni 60/70 si affaccia il rock a rimpiazzare il bel canto o in america il folk ed il blues delle origini, ma c'è un panorama che va da Hendrix ai Beatles ai Rolling Stones, senza dimenticare Bowie ed altre declinazioni. Negli anni 80 e 90 si allarga la platea dei metallari, ma si possono ascoltare Bon Jovi o gli Slayer, gli Iron Maiden o i Metallica, i Venom ed i Motley Crue. Ora se ascolti la trap, è quella: che sia pinco o pallino non c'è differenza. Questa massificazione è da un lato sintomo di poca originalità e quindi di poco impegno e ricerca ed a mio parere è un po' il segno dei tempi: dal grande fratello ai movimenti di Grillo abbiamo scoperto che per avere fama e soldi non serve saper fare qualcosa, meno che mai saperlo fare bene, basta esserci, urlare o denigrare, a volte non serve neppure una presenza scenica, basta esserci che, per fare cultura (di qualsiasi tipo) è un po' pochino.
Ciao
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 06/12/2023 ore 12:28:53
Del resto il grande fratello ha insegnato che il niente in televisione è "IN TELEVISIONE"...
Quindi sei qualcuno
Quindi se sei in giro e hai notorietà, fai bene comunque perché sei famoso e fai i soldi...
Anche se spacci m..da
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 06/12/2023 ore 17:21:04
Francamente c'è un limite sindacale sotto il quale il mio cervello si rifiuta di scendere...
Ed è personale, ho posto io l'asticella, ognuno è libero di posizionarla dove vuole..
Ma sono ancora uno di quelli che cambia stazione radio quando passa certa roba, piuttosto che farsela scivolare addosso...
È sempre esistita la musica di merda, da certa Dance dozzinale buona solo per discotecari imbesuiti da sostanze varie e fxxa, alla House che andava di moda, alla techno o progressive ( no, non quella vera) che dovevi ascoltare per forza e se non ti piaceva era perché non la capivi... alla moda crollamaroni dei locali " Lounge" ed il ritorno del neomelodico da sceneggiata di paese...
Tutta roba di cui la gente si vergogna adesso di tenere chiusa negli scatoloni in cantina o soffitta... ( Tranne il neomelodico ed i reggaeton che tornano puntuali).
E non mi scandalizzano certo le parolacce o i contenuti se sono un eccezione...
Quando Autotune, parolacce e atteggiamenti diventano il tuo unico talento, in ogni canzone, tutto il disco...per me è no...
Rispondi
di Hellingen [user #64993]
commento del 03/01/2024 ore 16:54:35
"Sono un musicista. Faccio Trap".
"Ah sì? Allora io sono scrittore. Faccio fotocopie".
Rispondi
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