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Guitorgan, l’antenata delle chitarre MIDI
Guitorgan, l’antenata delle chitarre MIDI
di [user #62015] - pubblicato il

Genio e sregolatezza: due termini con cui risulta estremamente facile riassumere i funambolici esperimenti musicali a cui si è assistito dagli anni ’60 fino all’alba degli ’80, quando alla bizzarria più estrosa è subentrato il virtuosismo aggressivo degli shredder. È in questo frangente che la tecnologia chitarristica ha affrontato un processo evolutivo che, tra le altre cose, ha condotto alla nascita di Guitorgan.

Un’idea stravagante, perfettamente in linea con i canoni stilistici e sonori di quel particolare trentennio, animato da una ricerca costante di nuove soluzioni per ampliare gli orizzonti concettuali della musica. Immaginare di installare un super computer – al tempo di proporzioni non esattamente compatte come si è abituati oggi – all’interno di una chitarra risultò assolutamente efficace per questo intento, conducendo alla nascita di Guitorgan.

Una tipologia di strumento assolutamente unica, nata dal desiderio di Bob Murrell di possedere uno strumento capace di emulare i suoni degli organi Hammond, resi celebri nel mondo del rock da artisti come Jon Lord dei Deep Purple e Keith Emerson, tra gli altri.

Guitorgan, l’antenata delle chitarre MIDI

La storia di Bob Murrell e di Guitorgan
L’inventore decise di fondare un’azienda, la Murrell Electronics, proprio allo scopo di mettere in produzione Guitorgan. Il marchio avrebbe, successivamente, affrontato un processo di rebranding, venendo denominato Musiconics International.

Solo più tardi, Murrell avrebbe iniziato a lavorare con Baldwin per lo sviluppo di un impianto che permettesse alla chitarra di suonare come un organo. Lo stesso Baldwin avrebbe appreso le tecniche necessarie per introdurre i suoi strumenti nel mercato statunitense e le avrebbe messe a frutto per l’importazione delle chitarre Burns a fine anni ’60.

Fast forward al 1967, quando Murrell presento la prima versione di Guitorgan al NAMM di Chicago. La prima linea di produzione iniziò nello stesso anno. inizialmente, Guitorgan non riscosse il successo sperato, pur riuscendo a vendere tanti strumenti da mantenere alto l’interesse di Murrell nello sviluppo dello strumento. L’inventore continuò con il concept Guitorgan, aggiornandolo periodicamente, fino agli anni ’80.

Guitorgan al microscopio: ecco di cosa si tratta
Il sodalizio Murrell-Baldwin fu cruciale per la nascita di Guitorgan. Mentre il primo metteva a punto il circuito, il secondo utilizzava i suoni Baldwin per i toni d’organo. Furono diverse le chitarre utilizzate per la costruzione di Guitorgan, siccome i sistemi venivano montati su strumenti di importazione provenienti dal Giappone.

La M-300 fu la prima chitarra a ospitare il sistema Guitorgan, installato su uno strumento a marchio Ventura. Più tardi, la base per la M-300 sarebbe stata una copia Univox della ES-335. Tra le altre semiacustiche utilizzate per Guitorgan, si annoverano strumenti a marchio Ibanez e Yamaha, le cui palette, venivano coperte con il logo omonimo, mentre l’elettronica veniva installata eseguendo modifiche invasive alla struttura delle chitarre.

Mentre  il body serviva ad alloggiare la circuitazione di un super computer degli anni ’70, la tastiera presentava tasti segmentati, con una sezione dedicata a ogni corda, all’interno dei quali passavano i controlli utili a inviare segnali al resto dell’impianto.

Quando una nota o più venivano toccate con la mano sinistra, il circuito si chiudeva, attivando i suoni d’organo, permanendo fino alla riapertura dello stesso. In altre parole, finché il chitarrista teneva premuta la corda, l’organo sarebbe rimasto attivo, rendendo la mano destra, di fatto, inutile. Sul top, Guitorgan montava diversi potenziometri, switch e pulsanti, dando la possibilità all’utilizzatore di spaziare in un range di suoni relativamente ampio rispetto alle tecnologie dell’epoca.

Insieme allo strumento, doveva essere utilizzato un footswitch con cui ingaggiare l’organo all’occorrenza. Come detto, però, Murrell continuò a modificare i suoi strumenti, fino ad aggiungere anche una prima versione della tecnologia MIDI. L’inventore, inoltre, offriva l’installazione aftermarket del circuito Guitorgan nelle chitarre dei suoi clienti, al prezzo di 1200 dollari.

Guitorgan, l’antenata delle chitarre MIDI

Chitarre-organo nella storia: la proposta alternativa al modello Murrell
Il concept di Guitorgan ideato da Murrell non fu, di fatto, il primo tentativo proposto sul mercato. L’interesse nei confronti di queste sonorità da parte dei chitarristi nacque sin da quando l’organo Hammond venne introdotto nella fervente scena musicale dell’epoca.

In ordine cronologico, la prima versione di chitarra-organo venne prodotto da Vox nel 1965 e rilasciata un anno dopo. La Vox V251 era una chitarra dalla forma squadrata, posseduta – tra gli altri – anche da John Lennon, pur non avendola mai utilizzata durante le sessioni di registrazione dei Beatles. A differenza della produzione Murrell, la Vox V251 era più compatta nelle forme e presentava, tra le altre cose, un ponte in stile Bigsby.

Oggi, trovare esemplari di Guitorgan originali in vendita risulta estremamente difficile, tenendo conto anche della tiratura limitata dei prodotti di Murrell. Tenendo conto delle proporzioni dell’azienda, però, è possibile affermare che l’esperimento dell’inventore sia stato relativamente di successo, soprattutto pensando all’innovazione arrecata nel settore chitarristico.

Murrell stima di aver costruito circa 3000 Guitorgan tra il 1967 e il 1984. Questi strumenti, attualmente, assumono quotazioni a tre zeri, vista la natura estremamente di nicchia che li caratterizza; ciò nonostante si tratta di oggetti da collezione dal suono e dalla storia interessante, rappresentando uno spaccato di un’epoca estremamente creativa e appassionata.
 
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di ricctorr [user #10932]
commento del 15/01/2024 ore 21:57:09
Non dimentichiamo che in Italia abbiamo avuto la Godwin Organ suonata da Peter Van Wood. Tra l'altro la chitarra è molto bella con un certo fascino
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di savakingyes [user #50496]
commento del 16/01/2024 ore 10:43:29
Il lato divertente dell'intera faccenda è che, dopo quasi 60anni dall'uscita della prima "Guitar Organ" o l'ultima "Guitar Synth"... se c'è una cosa che anche il più potente, moderno, evoluto ed attuale "motore synth", non riesce ad emulare sono proprio i suoni di chitarra.

A differenza di tutti gli altri strumenti, il suono di una chitarra campionato e poi "emulato" alle tastiere risulterà sempre "falsato" anche alle orecchie di un principiante.

La ricerca della chitarra synth perfetta (cioè che sappia emulare qualsiasi strumento tranne se stessa) è un po' come la ricerca degli Alieni nello spazio... ricerca che va avanti da anni quando poi, basterebbe solo osservare come l'uomo non sappia (e nemmeno voglia) adattarsi al pianeta che lo ospita, palesa che gli alieni siamo noi.

Peraltro Alieni grigi anziché verdi visto che inceneriamo qualsiasi forma di vita senziente e inseziente che tocchiamo.
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