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Eddie Vedder:
Eddie Vedder: "…è il disco migliore che abbiamo mai fatto!"
di [user #116] - pubblicato il

Eddie Vedder sembra non avere dubbi a riguardo. Dark Matter, il nuovo album dei Pearl Jam uscito il 19 aprile su etichetta Monkeywrench/Republic Records e prodotto dal richiestissimo Andrew Watt, è - per il frontman - il lavoro migliore mai realizzato dalla band.
Un’affermazione forte, visto e considerato il glorioso passato della formazione di Seattle e i tanti dischi sfornati nel corso di circa trent’anni. 12 album, numerose pubblicazioni live, e poi ancora edizioni speciali, cofanetti, e molto altro.

Ma come fare per potersi districare, senza perdersi, all’interno di questo dedalo di uscite, canzoni e concerti? Come poter arrivare quantomeno preparati ad affrontare con cognizione di causa questa nuova fatica in studio?



Le vie sono molteplici. Scegliamo, per esempio, di partire cronologicamente e dunque di ripercorrere il viaggio dei Pearl Jam cominciando con la disamina dei capitoli più importanti della loro storia, i cui titoli - Ten, Vs., Vitalogy - campeggiano tra gli scaffali di ogni appassionato di musica a stelle e strisce che si rispetti, e non solo. Tra i solchi di quei dischi erano presenti gli stessi identici fattori che lo stesso Vedder, oggi, indica - secondo una linea di rigorosa continuità - in Dark Matter: “un’onda emotiva tra ansia, rabbia, tristezza, gioia, rimpianto”. Termini, questi, già cari al gruppo nel 1991, quando il 27 agosto fu dato alle stampe il celebre Ten, con quelle dita intrecciate in copertina e una scaletta intrisa di capisaldi: da “Even Flow” alla torrenziale “Alive” (ricordate l’indimenticabile assolo marchiato Fender Stratocaster ‘59 di Mike McCready?), dalla conturbante “Jeremy” alla sing-along ballad “Black”.
Per non parlare della rabbia che imperversa su Vs. (1993) - sempre attuale per melodie, arrangiamenti, freschezza di suono - oppure della summa di creatività e rigore contenuta in Vitalogy, 1994: fotografia di cinque musicisti coerenti, schierati, in bilico costante tra forza e dolcezza, pugni e carezze.

Eddie Vedder: "…è il disco migliore che abbiamo mai fatto!"

Gli anni ’90 dei Pearl Jam - No Code (1996) e Yield (1998) compresi - sono stati questo: una detonazione, un’ascesa rapida e incontrollata, un progressivo affrancamento dalla (limitante) etichetta grunge per abbracciare l’intero panorama del rock, sfumature e sottogeneri compresi. In quel decennio, la band ha posto le basi programmatiche della propria ricerca sonora e del proprio impegno, civile e politico, evolvendosi e di rado sbagliando un colpo.
Non è stato esattamente così per quel che riguarda il passaggio ai Duemila con battute transitorie come Binaural e Riot Act, risalite interessanti quali il notevole Pearl Jam, disco omonimo del 2006, con tanto di memorabile scia di concerti italiani e splendido corollario in forma di documentario girato dal fotografo Danny Clinch, il dignitoso seguito dal titolo Backspacer (2009) fino ai più recenti, anonimi, Gigaton e Lightning Bolt.

La strada, dunque, stando a quanto le nostre orecchie hanno potuto ascoltare e ai dati in nostro possesso, è iniziata ingranando la marcia più alta possibile per poi, da un certo punto in avanti, mostrare svariati rallentamenti, se non proprio un assestamento generalizzato su cliché e modus operandi iper consolidati, caratterizzati da perdite di mordente, mancanza di colpi di coda e pochi, pochissimi brividi. Che il pluripremiato Andrew Watt - già osannato dalla critica e assoldato da mostri sacri che vanno da Ozzy Osbourne ai Rolling Stones - sia riuscito nel miracolo?
Che il buon Eddie abbia davvero ragione? Dark Matter è ora fuori per dimostrarlo… o meno.
album curiosità pearl jam
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 04/05/2024 ore 14:30:16
non ho ascoltato ancora il disco ma credo sia davvero difficile se non impossibile avere stessa potenza, freschezza ed immediatezza di Ten...i PJ negli anni han fatto grandissimi album come Vitalogy, Versus anche Riot Act ma nessuno di questi ha raggiunto i parametri di Ten, un album che è pieno di rabbia ma anche entusiasmo, energia e gioventù....inarrivabile per me, lo metto tra i 10 migliori album della storia del rock, per me è rock puro.
Dagli anni 80 ad oggi c'è stata la tendenza di diramare il Rock in una miriade di sottogeneri che spesso faccio fatica a seguire, penso sia stata una cosa naturale visto l'avvento di nuove idee, nuove sonorità che hanno differenziato il Rock ....per me Ten è Rock allo stato puro: le armonie che non sono influenzate dal Blues più di tanto, un sound granitico, una voce meravigliosa che sa essere potente ed anche delicata, i fraseggi della solista classici ma non stanchi, scontati....credo sia impossibile uguagliare un album con l'impatto di Ten.
Cercherò di ascoltare il nuovo album il più presto possibile.
Rispondi
di teppaz [user #39756]
commento del 04/05/2024 ore 21:46:21
Concordo, i primi due album insuperati, poi da lì anche cose buone ma sempre in discesa.
Sempre meglio di molti altri anche pluriosannati, ma con l'età si sono "imborghesiti", forse diventando più raffinati e colti musicalmente ma perdendo la freschezza e la carica degli inizi.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/05/2024 ore 22:14:58
Lightning bolt è un capolavoro. bello come i primi. No code e Yield sono più complessi e altrettanto belli. non sono d'accordo con chi vede loro e altri sempre al confronto con il primo disco. la gente cambia e fa cose ottime.
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 05/05/2024 ore 09:27:2
Capolavoro e' un po' da giudizio personale. Come per me Avocado e' un gran album.Oggettivamente Lighting bolt non e' neanche tra i piu amati tra i fans. Ha Sirens ed altre buone canzoni, ma diciamo che poi e' passato molto velocemente nel dimenticatoio. Cosi come Riot Act, Backspeacer o Gigaton,quest'ultimo poi molto velocemente.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 05/05/2024 ore 13:30:22
Vero: la gente cambia e fa cose ottime...il mio paragonare i loro successivi album con Ten è solo una mia opinione
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 05/05/2024 ore 07:30:02
Devo ascoltarlo, ma col penultimo si sono rinnovati parecchio in modo positivo, dopo tanti album che in effetti avevano sempre più pezzi per fare volume e sempre meno singoli, vedi l'album con Sirens, del quale non ricordo altri titoli.. però dal vivo sono sempre fortissimi McCready da paura
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 05/05/2024 ore 09:29:45
Concordo sul discorso pezzi riempitivi nei loro album. Da riot act in poi sono sempre aumentati. Se hai occasione, ascolta i vari bootleg dell'era 92/94: ok fanno quasi sempre i soliti brani e la qualita' audio non e' sempre eccelsa, ma avevano una carica allora davvero pazzesca
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 05/05/2024 ore 09:24:36
Io proprio non riesco a digerirlo e non riesco a capire tutto questo clamore per un album che trovo appena sufficente, sul lato delle canzoni, e pessimo sul mix/master: sopratutto batteria e basso. Ovvio che pretendere un album come i primi 3/4 e' follia pura. Ma lo e' anche ,per me, dire capolavoro o il miglior album loro mai fatto: vuol dire non aver veramente ascoltato bene nulla di loro. Non che avessi grandi aspettative dopo aver letto che Watt dopo il lavoro solista si Vedder, avrebbe prodotto anche questo. Ok dal vivo sono sempre una gran band, ma e' innegabile che da Binaural in poi, i loro lavori hanno sempre avuto molti alti e bassi all'interno. E lo dice uno che ha apprezzato avocado, backspacer eccecc. Ho preso anche il vinile,il cd, ma in qualsiasi formatto lo ascolti,il suono non mi piace e nelle canzoni se mi piace la strofa, non mi piace il bridge eccecc.. e piu lo ascolto e piu peggiora il mio giudizio. Fortuna che ho tanto vecchio materiale da parte loro da poter ascoltare.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 06/05/2024 ore 08:50:11
Visto che anche tu sei grande estimatore dei PJ ti chiedo un parere, ho sempre odiato Alive, uno dei loro pezzi più gettonati tra l'altro, perché parte alla grande e poi si ammoscia sul ritornello.
Non ho ancora trovato nessuno che sia d'accordo, ma quando parte quella cantilena mi chiedo sempre.. perché?
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 06/05/2024 ore 09:16:39
guarda, posso dirti due riflessioni. Una mi sembra di sentire la mia compagna, che me lo dice tutte volte: ma perche' fa sta lagna sul ritornello? Due, che non sei l'unico che la pensa cosi. A discapito dei fan,che sembrano piu integralisti religiosi che fan, a molta gente la voce di Eddie non piace. Ho constatato negli anni, che per molti la musica e' ok, ma non digeriscono la voce. Tutto questo per dirti, consolati non sei il solo. E ti diro' di piu', ho scoperto i PJ su MTV nel dicembre del 91 con Alive, ora quando passa alla radio, skippo: dopo 33 anni di ascolti e' anche lecito.

qui un link per riderci su

vai al link

Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 06/05/2024 ore 09:24:09
"a molta gente la voce di Eddie non piace"
incredibile, però ne ho conosciuti diversi che trovano irritante la voce di Axl Rose
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 06/05/2024 ore 09:32:57
E te lo dico da Fan, che fino a qualche anno fa ero iscritto anche al Ten Club. Ma in 33 anni ho constatato piu' volte questa cosa. Molti si immaginano la loro musica come sarebbe con altri cantanti.
Comunque fino al 98, l'uscita di un loro disco era anche un evento discografico, ora da anni non hanno rilevanza,ma solo per lo zoccolo duro di fan che hanno sapientemente tenuto ben stretto.
Il fatto di cambiare scaletta ogni concerto, ha fatto si che la base aumentasse.
Pero' quando sento dire che sto album suona ed e' mixato alla grande, mi viene la pelle d'oca.

p.s: conosco anche gran appassionati di chitarra rock che non sopportano Gilmour. Il mondo e' molto vario
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 06/05/2024 ore 13:58:46
E te lo dico da non fans, a me succede il contrario,
la sua voce per me è pazzesca, è penetrante, ti vibra nell'anima, ma io i loro pezzi non sono riuscito a parte qualche rara perla, a farmeli piacere.
Però quando sento i brani dove C'è solo acustica e voce tipo Society,
entro in trance e mi ritrovo in un altra dimensione, questo se non ci fosse quel timbro che solo lui ha credo con convinzione che non succederebbe..
E comunque sempre da non fans dei PJ il singolo postato nell'articolo,, a parte i suoni, devo constatare che a me non dispiace.
P.S. visto che citi i Pink Floyd mia moglie è una di quelle che li trova soporiferi, e conosco musicisti over 60 che li detestano.. il mondo è mooooolto vario:)
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 06/05/2024 ore 17:11:17
Mi fai venire in mente un mio caro cliente, una cultura musicale pazzesca, ma sui Pink Floyd dice: da quando e' entrato Gilmour e' stata la fine😅.
La voce di Eddie per me una volta era magica, li ho visti 8 volte. Lui davvero un gran frontman, piu di una volta dal vivo mi sono commosso. Ricordo nel 2000 a verona lui davvero fenomenale, ed anche la Band. Diciamo che se avesse bevuto e fumato molto meno, avrebbe mantenuto ancora quei livelli.
Comunque si.ma credo che il mondo vario faccia bene al confronto musicale
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 06/05/2024 ore 14:01:20
A me irrita la voce del cantante dei Placebo, giuro non ce la faccio, a me fa venire l'orticaria, poi avranno scritto tutti i brani belli che volete, ma quando non digerisci un timbro vocale non c'è nulla da fare!
Rispondi
di sonicnoize [user #36973]
commento del 06/05/2024 ore 14:52:29
Allora non sono il solo fortunatamente. basso e batteria maledettamente chiusi. Mi chiedo come si possa dare l'ok ad un master così a certi livelli di produzione.
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 06/05/2024 ore 22:37:24
la risposta e'...Eddie... e la band. paradossalmente suona bene dal cellulare, senza collegarlo ad altri dispositivi.
A me ha davvero colpito che ci sia gente che sia entusiasta di come suona..forse non hanno ben ascoltato album prodotti da Kasper od O'Brein
Rispondi
di eko22 [user #15375]
commento del 05/05/2024 ore 15:49:59
Eddie, eccoti l'unica risposta possibile:

vai al link

Rispondi
di Cure_Eclipse [user #47450]
commento del 05/05/2024 ore 21:27:34
Nulla da aggiungere 🤭
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 05/05/2024 ore 22:29:52
best comment ever🤣
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 06/05/2024 ore 11:43:29
Mi permetto di intervenire perchè i Pearl Jam sono stati la scintilla verso la musica e Mike McCready è stato, ed è ancora, quel mito che dentro la stessa di un musicista gli fa imbracciare la chitarra. Ho suonato per oltre dieci anni in una tribute band dei Pearl Jam, sono stato a Seattle a ripercorrere un po' della loro storia e di quella del grunge.
I Pearl Jam di "Dark Matter", al netto di un missaggio certamente rivedibile e di suono un po' troppo boombasticoso, sono tornati ad essere una band di primo livello, perchè in questo disco sono tornate le canzoni: il ritornello potente di "Scared of fear", il sound americano in "The wreckage", l'emozione pura di "Upper HAnd" che cita Pink Floyd ed U2 e poi esplode nell'assolo di Mike, il grunge che ritorna in "Waiting for Stevie", in cui sì, c'è il miglior assolo di McCready in 34 anni di storia della band. Scegliere Andrew Watt come produttore non è stato dovuto al suono - l'ho detto, rivedibile - ma al modo in cui il producer ha riportato la band all'essenza: tutti e 5 chiusi in una stanza a scrivere canzoni, senza alcun pezzo scritto a casa come purtroppo avvenuto negli ultimi lavori.
In molti vi chiedete qui cosa siano i Pearl Jam. Per me - che prima di tutto sono un fan - i PJ sono emozione. LA voce di Eddie - che non è più quella di 30 anni fa, ci mancherebbe- è emotivamente incredibile, pensate a quando chiude questo disco con urlando "se tu vedessi quello che vedo io adesso, troveresti un modo per rimanere", nella bellissima "Setting Sun". Certo, esistono cantanti migliori e musicisti migliori (anche se la sezione ritmica Cameron/Ament ha pochi paragoni in giro oggi), ma il modo viscerale in cui McCready entra come una lama calda nel burro vale (per me, sia chiaro) ogni volta il prezzo del disco e del biglietto. Oggi, nel 2024, è rimasto lui - all'interno di una rock band così famosa - ad essere così sfacciatamente Hendrixiano ed anche Vaughaniano. Ecco, credo che i Pearl Jam siano figli dell'epoca del rock vecchia maniera: un cantante sciamano, un solista, un ritmico ed una sezione ritmica. Non sono più contemporanei, non saranno mai moderni, sono classic rock.
Poi, se ci sarà modo e se volete, scriverò un post su come sia cambiato il suono delle chitarre di Stone e Mike negli anni e nei vari dischi, con cambiamento della loro strumentazione.
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 06/05/2024 ore 17:06:43
Guarda, tutta questa emozione che provi, questa intensita', io l'ho sempre provata e trovata nei loro album fino a questo. Sara' la produzione, saranno o suoni, ma proprio non mi viene la voglia di riascoltarlo. Ci ho provato e riprovato, ho preso il vinile al RSD, ma proprio non riesco ad apprezzarlo.
Pero' ti ripeto, provo un po di invidia per chi dice:ahh fantastico. Mi sembra come quando sei fuori con amici, che uno racconta una barzelletta, tutti ridono tranne io che non mi fa ridere.
Per i suoni di Mike, ai tempi di avocado mi ero fatto la pedaliera uguale:i due line6, il fulltonedistortion pro eccecc. Ho letto che nella registrazione hanno usato quasi sempre i Dumble come ampificatori.Nell'intervista di Stern, ho visto che Mike ha ancora il dl4, ma ha tolto il Mm4 sostituendolo con il phase 90 ed il mistress di ehx. Sia lui che stone hanno aggiunto due looper, non ho ancora capito di che marca penso artigianali, per richiamare i vari preset di pedali ed ampli. Se hai qualche informazione in piu', sarei felice se la potessi condividere
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 07/05/2024 ore 09:17:31
Ciao! non entro nel merito della questione sulle emozioni, perchè è personale e soggettiva.
Passando a McCready, come sai c'è stata una forte evoluzione nel setup. In "Ten" utilizzò esclusivamente una Fender Stratocaster made in Japan nera, regalo di Ament e Gossard + un TS9 + Wha cry baby, il tutto dentro un Marshall JCM 800. Ci sono anche racconti di una Gibson Les Paul non di sua proprietà, probabilmente prestata da Gossard. Da questo minimalismo, dovuto anche al basso budget a disposizione agli inizi si è passati a diverse evoluzioni, ad esempio l'introduzione (come giustamente dici tu) del phase 90 per "Given to fly" ad esempio. Negli ultimi anni, a quello che tu hai scritto, mancano: il POG, il H&K Rotosphere che lui da sempre utilizza prima dello sdoppiamento dei canali (A/B) e poi controlla con un pedale di espressione, poi c'è l'unità tremolo Billy Zoom.
Anche io ho letto che in Dark Matter entrambi hanno utilizzato il Dumble, ma credo sia una parziale verità, perchè metà disco è stato registrato con chitarre e ampli di proprietà di Andrew Watt, e lì sicuramente c'è il Dumble. La parte registrata negli Shangri-La studios di Rick Rubin credo avessero tutta la loro strumentazione, quindi per Mike parliamo dei soliti ampli Satellite e Divided by 65. Una grossissima novità introdotta con il tour 2023 è la presenza sul palco dei Fender Tone Master Deluxe, che ha fatto abbastanza scalpore. In un'intervista, Mike spiega che lui è un malato di ampli valvolare e che quando i ragazzi della crew gli hanno proposto il Tone Master non era convinto; in ogni caso spiega di aver fatto numerose prove comparative tra i suoi Fender Deluxe ed il Tone Master Deluxe e che il suono era lo stesso, per cui ha preferito la versione Tone Master perchè il tour avrebbe avuto meno problemi di affidabilità.
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 07/05/2024 ore 12:49:27
Ciao, c'era un ottimo sito una volta che si chiamava giventowail, dove descriveva l'evolversi della pedaliera di mike e stone.Non sapevo la storia della strato regalata, ma sapevo che dopo Ten usasse anche una testata bassman per i puliti e la jcm800/900(a dipendenza dei live) per i distorti. Il phase90 credo arrivi gia dal periodo Mad season, cosi come il boss dm2. Purtroppo il sito non c'e' piu' e certe info sono andate perse, tipo il sequencer per la chitarra di you are, o le regolazioni del sd9 sempre di stone ed altre
Mi ero completamente perso il passaggio al tone master, ma di sti tempi non mi stupisce.
Credo che Stone usi ancora l'ampli Savage che usava da binaural.
Sarebbe interessante vedere il loro rig su youtube, speriamo, magari un giorno su premier guitar
un saluto
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 07/05/2024 ore 17:41:43
Si, quel sito era veramente interessante, anche se io l'ho scoperto tardi e gran parte delle ricerche che ho fatto sono state più dispendiose come tempo. Il grande cambiamento che ha avuto Stone negli anni è l'entrata in pianta stabile della Fender Stratocaster (cosa che, fino a No Code era una rarità) e soprattutto della Gibson Les Paul Signature Thinline, una chitarra costruita negli anni 70 ('73/'74) e che praticamente utilizza quasi sempre nei live. Nel documentario/intervista andato in onda pochi giorni fa e prodotto da Apple Music si vede che ne possiede ben 3, quindi direi che il suo suono è ben modellato su questo strumento.
Su McCready, hai perfettamente ragione sullo sdoppiamento tra pulito con Fender bassman e distorto con Marshall, è un rig che è andato avanti per molto tempo, anche se nel tour di "Yield" il canale pulito era figlio di una testata Matchless HC-30. Sempre in Yield, il vibe era un Dunlop Univibe, poi sostituito dal Rotosphere.
Non abbiamo parlato di chitarre, soprattutto perchè ne ha un parco pressochè infinito. Ovviamente le due main sono Stratocaster e Les Paul, unico chitarrista (tra l'altro) che può vantare un modello signature sia della Stratocaster che della Les Paul. Una chitarra usatissima e che ama molto è la Les Paul junior, per la quale spesso ha evidenziato la sua predilezione. La Telecaster è stata utilizzata soprattutto per alcune parti in "Vs", così come da qualche anno lo si vede spesso in live con una SG verde con Bigsby ed una SG Custom bianca. La sua passione per gli U.F.O. lo ha visto spesso imbracciare una Gibson Flying V, soprattutto nelle band collaterali con le quali collabora, ad esempio the Rockfords
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 07/05/2024 ore 22:17:36
a verona nel 2006 ricordo la Flying V e la Les paul Junior gialla. Avevo anche letto che con una scaletta che cambia sempre, un ora prima del concerto decide che cosa chitarre usare: magari per la stessa canzone, in due date diverse usa chitarre diverse. Beato lui dico io😅.
Comunque strato e les paul la fanno da padroni nel suo setup.
Il rotosphere se ricordo bene era(od e') un H&K, gran pedale ..e non costa poco. Ma a quel suono che ho ce l'hai, o difficilmente lo repplichi.
Si ce ne sarebbe da parlare. Il tipo di given to wail gli avevo scritto ed era davvero un fanatico di Mike, ma e' stato davvero un peccato che abbia chiuso tutto
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 07/05/2024 ore 08:15:14
Visto che sei un grande fan dei PJ e che conosci bene i loro brani, posso approfittare della tua esperienza accumulata e chiederti una lista (almeno dieci) dei brani in cui più spicca la chitarra di McCready? Ho quasi tutti gli album ma li ho ascoltati in un periodo in cui suonavo quasi solo il basso e mi sono molto concentrato sulla sezione ritmica.
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 07/05/2024 ore 09:01:12
Ciao, in prima battuta vi vengono questi. Essendo lui il solista, partiamo dagli assoli: "Alive" perchè è riuscito a entrare perfettamente nella storia del rock con un assolo iconico; "Black" nella versione presente in "Live on two legs", un assolo lancinante; dallo stesso live, ti consiglio "Corduroy", laddove invece propone uno dei suoi tipici assoli; "Yellow Ledbetter", forse uno dei migliori tributi ad Hendrix ed una grandissima canzone, scritta da Mike ovviamente; l'assolo di "Waiting for Stevie" in questo ultimo disco, per me il suo assolo più bello su disco; "Given to fly", una perla del gruppo scritta da Mike, che suona l'arpeggio iniziale e tiene su tutta la canzone; "Sirens", anche questa scritta da lui (consigliatissimo l'assolo bagnato di delay); "Present Tense", un brano intenso scritto sempre da Mike; l'assolo in "Amongst the waves" dal disco BAckspacer, uno dei pochi assoli non suonati di getto ma costruiti; qualsiasi versione live di "Even Flow", laddove puoi percepire la passione per Stevie Ray Vaughan.
Potrei andare avanti, ma queste rendono bene l'estro di McCready
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 07/05/2024 ore 13:36:58
Grazie mille, ho già iniziato ad ascoltare i brani che mi hai indicato. Incredibilmente alcuni li avevo proprio rimossi.
Notevole anche la conoscenza che hai della sua strumentazione. Interessante questa faccenda del Tone Master. Sono un valvolare-dipendente (ho sette testate e tre combo) per cui non mi sono mai fidato di questi ampli, ma prima o poi li andrò sicuramente a provare, soprattutto per valutarne la compatibilità con alcuni pedali da cui non mi separo mai.
Grazie mille!
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 07/05/2024 ore 12:41:29
Provo a risponderti io:
Present Tens, Red Mosquito (Nocode)
Nothing as it seems, Light years(binaural)
Once e praticamente il90%delle parti soliste (Ten)
Glorefield G, stessa cosa di ten(Vs)
Brain of JK , Given to fly(Yield)
Inside Job (Avocado)
Nota: molti sottovalutano molto Stone. Io l'ho sempre visto come un ottimo chitarrista, i classici del primo album, sono farina del suo sacco.Idem in vs e Vitalogy. Le tessiture delle due chitarre (tre con eddie dopo nocode) sono quasi mai banali e molte volte di ottimo spunto su come incastrare bene due chitarre all'interno di una band.
un saluto

Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 07/05/2024 ore 13:31:22
Ciao, ti ringrazio molto. Come dicevo su, i PJ li ho ascoltati moltissimo in un periodo in cui prestavo molta attenzione solo alla sezione e ritmica. E quindi di molti brani non ho presenti le finezze chitarristiche o non ho un ricordo di chi ha suonato cosa nelle parti di chitarra. Credo che Gossard sia più autore di McCready, ma sono sicuro che abbia fatto anche belle ritmiche. Devo recuperare un po' queste lacune e all'inizio, piuttosto che rimettermi ad ascoltare tutti gli album per intero (lo farei anche, perché ascolto musica con enorme piacere, ma richiede molto tempo perché nel frattempo sto facendo questo lavoro su altre band), preferisco partire dallo studio di alcuni brani segnalati da chi, come voi, ha ben presenti le parti di chitarra.
Nel frattempo mi appunto tutti i brani che mi avete indicato e stasera inizio a cimentarmi. Se nel frattempo ti/vi dovessero venire in mente anche dei brani in cui emerge molto la chitarra di Gossard, potete tranquillamente aggiungere altri commenti e li leggerò con piacere e apprezzamento.
Grazie davvero.
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 07/05/2024 ore 22:24:35
Guarda di Stone sicuramente Garden, Alive Even flow da Ten, Daughter da Vs , Who you are e makind in no code, do the evolution in yield ma anche let the record play in lighitn bolt(pezzo diverso dal solito.
Comunque se hai occasione, ascolta qualche bootleg periodo 92/93 e li avevano un tiro pazzesco:ampli chitarra un ts9 e in wah e ciaone
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 07/05/2024 ore 17:26:54
Concordo con te, Gossard è un ottimo chitarrista e, come tutti i grandi ritmici, se togli lui togli gran parte della struttura della canzone
Rispondi
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