Non so per voi, ma per me l'estate è un bel periodo, specialmente se vado in ferie. Spesso trascorro un periodo in una casa della mia famiglia in campagna, e la cosa mi piace perchè carico all'inverosimile la macchina, ci metto pure gli strumenti e so che potrò suonare, esercitarmi, vedere i miei amici musicisti di una vita, divertirmi con loro. Ma quest'anno è diverso. Mi sposo e vado un mese in America con la mia neo-moglie e la nostra bimba di sei anni. Torniamo in America, quasi un pellegrinaggio per tutti e due (la bimba non c'era), lì dove tra l'altro ho comprato la mia Stratocaster e dove spero di vedere tante cose belle, anche musicalmente.
Il problema è che con almeno tre voli da prendere, i trasferimenti, le ospitate dagli amici, portarmi una chitarra è assolutamente fuori luogo. Bè, non escludo di comprarmene una lì, ma insomma, sono inesperto e per ora non ci penso.
Però nel frattempo mi sono dilettato a informarmi sulle traveler o travel guitar (chitarra da viaggio o da viaggiatore), e sugli accorgimenti utili per portarsi la chitarra appresso. Scartate le acustiche 3/4, considerati i prezzi delle elettriche, visto il tipo di roba che c'è in giro, mi sono ricordato che, per ridere, l'anno scorso avevo regalato una Mini-Stratocaster della Castley a mia figlia. La suonava per gioco, si scordava sempre, era regolata male, una action veramente eccessiva: quest'ultimo aspetto sulle scale cortissime, 1/2, fa sì premere una corda al primo, secondo tasto genera una nota completamente diversa da quella che ti aspetti, per ovvi motivi. Mi sono informato in giro e ho visto che potevo fare parecchio.
Innanzitutto le corde. Per motivi fisici, più corto è il diapason, meno le corde devono essere tese per ottenere la stessa nota. Su una 1/2 la tensione è inaccettabilmente scarsa. Allora ho montato un SI al posto del MI cantino e proseguito a scalare. Troppo duro il tutto, ma la strada era giusta. La chitarra suonava bene, non si scordava, era accettabile. Allora ho preso una muta .012 (ma si può fare di più) e pure accordato la chitarra mezzo tono sopra. Ci siamo decisamente. Nel caso di alcune cosette che suono (Jethro Tull, James Taylor) accordare più alto può agevolmente assorbire il bisogno del capotasto. Altre cose le canta mia moglie, che per motivi biologici ha bisogno di una tonalità più alta, e il gioco è fatto. Per esercitarmi, invece, chissenefrega della tonalità. Va detto che nel mio caso non si tratta tanto del pericolo di non esercitarmi, quanto di quello di non suonare tout court.
Molto utili sono state le indicazioni che ho trovato in Rete sulla regolazione del truss rod e del ponte. Alla fine mi sono trovato uno strumentino utilissimo, ragionevole, piccolo, da suonare sul divano mentre con la famiglia guardi la TV.
Non so se me la porterò in USA (probabilmente no, diciamo che lascio spazio per... non si sa mai), ma di certo da ora in poi non dovrò più chiedermi se portarmi la chitarra appresso o meno, perchè questa qui posso portarmela sempre.
Svantaggi della soluzione:
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la scala 1/2 potrebbe non disabituare alle scale normali. Ma è una supposizione, perchè in realtà si rischia persino di suonare meglio, una volta tornati alla "chitarrona" solita
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l'intonazione non sarà mai perfettissima, specialmente nei primi tasti. Ma non è detto.
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non ha una amplificazione integrata (vabbe'...)
Vantaggi della soluzione
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è piccola e supertrasportabile
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è molto, molto, molto carina
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suona bene con un miniamplificatore
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il risparmio sulle dimensioni avviene sulla misura più critica, cioè sulla lunghezza. Non ci vuole niente a fare una cassa più piccola. Il problema è nel manico (ohibò, questa l'ho già sentita!)
Poi ieri mi è anche venuta voglia di comprare un miniamplificatore, quelli che si mettono alla cintura, con la piletta da 9 volt... ma questa è stata una pessima esperienza e faccio un post a parte.