di stefano58 [user #23807] - pubblicato il 06 ottobre 2011 ore 22:07
Per noi figli del dopo guerra i ricordi in bianco e nero sono una normale conseguenza di ciò che la vita ha impresso sulla pellicola della memoria , gli anni dei pantaloni corti fino in terza media , delle gite al mare con il telo appeso all'ombrellone a far da cabina , la frittata di spaghetti , le partite di pallone interminabili fatte per strada , iniziavano subito dopo pranzo e finivano quando mamma ci portava per le orecchie a lavare le ginocchia perennemente sbucciate.E poi quegli anni si mischiano a ricordi non miei ,le storie dei cugini più grandi , i racconti di papà ancora giovani negli anni ma provati come centenari da un passato ancora troppo vivo per lasciarli in pace , la guerra,la fame , la morte, la fuga......E anche se il progresso, il boom economico la rinascita sembravano avere una marcia in più , sembravano correre verso l'abbraccio del futuro migliore,tutto sembrava veloce e inarrestabile , in realtà le cose erano molto più lente di oggi.Noi ragazzini nei'60 giocavamo agli stessi giochi dei nostri genitori , le stesse spade di legno,gli stessi fucili a tappi , i palloni di cuoio cuciti a mano , nascondino,campana,al massimo i soldatini erano di plastica e non più di piombo.E poi i Tex da rubare sul comodino di papà,i diabolik e satanik,cronaca vera dove sbirciare le donne nude , che poi oggi sarebbe distribuito in parrocchia.E anche quando si cresceva il legame con la famiglia era legato a dinamiche antiche , erano tempi di ribellione ma a casa volavano ancora gli schiaffi se dicevi una parolaccia.In tutto questo entra perfettamente il brano di Claudio Lolli che inopportunamente vi propongo ,atmosfere antiche,tappezzerie pesanti alle pareti,il salotto buono,il ricordo della miseria e delle miserie umane appena fuori la finestra, diventare grandi per il mondo ma restare il bambino di casa,quello in cui riporre speranze e ambizioni ,quasi un simbolo, una statua vivente di ciò che non si voleva più essere ,a nessuno tocchino mai più infamie come gli orrori di una guerra,famiglie distrutte , case perdute.....
La canzone è triste, anzi,direi amaramente triste , ma non so com'è ,nonostante io sia , a detta di tutti , una persona che ama ridere e stare in compagnia, mi sono sempre piaciute le atmosfere in minore, musica e parole che sfruguliano nell'anima , stomaci rivoltati,groppi alla gola da star male, eppure alla fine , mi pervade un senso di serenità ,perchè è facile godere dei momenti felici, il difficile è trovare l'umanità dietro ai problemi di tutti i giorni , nei ricordi sbiaditi, nelle fotografie in fondo al cassetto.
Forse chi ha più di 50 anni capirà il contesto in cui si muove il brano, ma penso che la tematica dei rapporti tra genitori e figli,la famiglia nel senso più ampio, le pressioni in casa e fuori , sono temi ricorrenti per tutti,cambiano gli scenari , ma in fondo è tutto uguale.Sono stato al compleanno di un figlio diciottenne di amici , e guardando non visto il festeggiato, ho percepito nettamente che lui , li , tra gente più grande,familiari e non , era solo una maschera , dentro pulsavano mille emozioni di cui noi non avevamo la benchè minima idea,ormai lontani da quelle stagioni,ormai persi nel tran tran di questa vita.Ed ho pensato a questa canzone, ed ho pensato :-vai ragazzo , il mondo sarà tuo , noi siamo qui ma il futuro devi fartelo da solo.