Dopo 2 anni che seguo, Accordo, mi sono iscritto anche io. Il timore reverenziale, verso gli accordiani, man mano che leggevo i vari articoli e le loro esperienze, faceva posto al vecchio strimpellatore di chitarra che si era assopito in me. Ho smesso di avere una chitarra appesa alle spalle 34 anni fa, ho venduto tutto, non ricordo il perchè, (ora rimpiango). In questo lungo periodo,in qualche rara occasione mi è capitato di mettere le mani su una 6 corde, ma niente di che. Ogni tanto la voglia si affacciava in me, e dopo circa 3 anni, senza una 6 corde in casa, mi regalai una simil Ovation, e di tanto in tanto la percuotevo. Dopo qualche tempo, mi regalai anche 2 Fender strato e una Fender Espirit con l'intenzione di usarle più spesso, macchè, dopo un'anno c'era ancora la pellicola protettiva attaccata sui battipenna e decisi di commettere un'altro errore: venderle: peccato. Intanto il primogenito compiva 5 anni, mi quardava e ascoltava quei rumori uscire dalla pseudo-chitarra, simil-Ovation,si interessava e gli piaceva, così, quel Natale, dopo aver intuito il suo desiderio, gli regalammo una tastiera poco più che giocattolo, una di quelle con accompagnamenti. All'inizio,un pò di posizioni e accordi glieli insegnai io, (me la cavicchiavo anche con tastiere, basso e batteria), ma il pargolo era precoce, non gli bastavo più, e così, via a pagare un maestro, tempo 4/5 mesi di tasti pesati e solfeggi, non gli bastava più nemmeno la tastiera giocattolo. Facendomi prendere la mano, mi fiondai da un mio vecchio fornitore di strumenti e ne uscii con una tastiera un pò più seria e una sei corde per me, una Wasburn; e chi se lo ricorda il modello. Si sà, in una famiglia mica mica c'è solo la musica?, poco tempo libero, un'altro figlio in arrivo,(stavolta femmina), gli impegni lavorativi, e la Wasburn faceva la muffa nella custodia. Trasferitici al nord torna la vecchia malattia, cambio la Wasburn con una Charvell 6 (un'affare), ma ahimè, anche la nuova arrivata è sempre chiusa nel fodero, tranne qualche ora di aria di tanto in tanto. Gli anni passano, il pargolo comincia a fare qualche seratina musicale,la crisi di coppia è dietro l'angolo, nemmeno la musica tiene unito quello che si logora, e si arriva alla separazione familiare. Porto, insieme alle mie poche cose, la Charvell e la Takamine che nel frattempo mi aveva colpito esposta in una vetrina. Anni e anni senza aprire nemmeno le custodie, a volte ero tentato dal venderle, ma ricordando i vecchi errori, sono rimaste con me. Ho conosciuto Accordo 2 anni fa, è un'appuntamento fisso e serale il nostro; leggo tutto:< Mi piacciono sti "ragazzi">, scrivono le cose talmente bene che sembra di essere con loro, apprezzo l'inventiva di alcuni, i consigli di altri, le capacità e le esperienze di altri ancora, le conoscenze profonde di taluni, insomma comincio ad ammalarmi di nuovo. Sono circa 34 anni che non suono sul serio, le mie mani sono indurite, lente, alcune posizioni non riesco più, l'orecchio è vecchio (fa pure rima), forse non reggerei nemmeno la chitarra appesa alle spalle, forse percuotere le corde non è più cosa mia, ma sta malattia aumenta sempre di più. Da 1 anno a questa parte spulcio tutte le sere anche Mercatino Musicale, ormai la voglia era matura,non che cercassi qualcosa in particolare, ma ci sono delle voglie che quando ti prendono, è impossibile mandarle via. Ora, la Charvell e la Takamine, non sono più sole, gli fanno compagnia altre 7 sorelle, alcune di medio ceto, alcune un gradino più alto e altre un gradino più basso, ma l'amore che provo per tutte è lo stesso. Adesso, la loro "ora di aria" è più frequente, è diventato quasi un'appuntamento tra innamorati alla prima esperienza, assecondano i miei sbagli di note, comprendono la lentezza delle dita, si lasciano toccare senza lanciare acidi strilli, a volte, emettono anche qualche dolce melodia e sanno apprezzare i lenti miglioramenti di queste mani, che iniziano a toccarle e scorrere con più sicurezza su di loro. Le mie chitarre, sanno che non usciranno mai di casa, non brilleranno mai sotto le luci di riflettori multicolori, non sentiranno mai gli applausi, non saranno mai nominate e desiderate dal pubblico, non prenderanno mai il freddo e l'umidità della sera, aspettando di essere imbracciate all'inizio di un concerto. A suonare non sono più bravo come da ragazzo, (forse manco lo ero), ma so curarle bene e loro mi regalano intense vibrazioni. La settimana scorsa mi chiama il "pargoletto", ormai trentenne, con un'attività musicale abbastanza intensa. < Ciao pà, avrei bisogno di un favore>, e io:< Dimmi>, lui:<Devo registrare alcune parti di chitarra e ho bisogno di un buon chitarrista>, e io:< Devi rivolgerti a una scuola di musica> lui:< No, vorrei che le facessi tu, sono sicuro che c'è la farai>. Come si può dire di no a un figlio?, così mi son trovato, con più di mezzo secolo alle spalle, a fare i compiti a casa, e stò cercando di svolgerli nel miglior modo possibile. Un grazie a voi Accordiani di avermi "contagiato", un grazie al mio "pargoletto" di aver avuto fiducia in me, un grazie alle mie bimbe che, pur rimanendo per la maggior parte del tempo al chiuso, quando le attacco all'ampli, fanno sentire tutta la loro voce.