Ognuno ha le sue crociate, e le sue croci. E io mi tengo le mie. Una di queste è dire che i generi musicali non esistono, e che vanno bene solo per (provare a) mettere ordine in quell’insieme entropico e indefinibile che è la produzione musicale.
Perché entropico e indefinibile? Perché la musica è espressione, e per definizione creatività. E secondo me la creatività non ha genere; nemmeno quelli maschile, femminile, etero o gay che dir si voglia. È musica, e basta. Soggettivamente.
Perciò non credo in chi pretende di definire con rigore scientifico “i canoni del rock”, “i canoni del jazz”, o i “canoni della musica barocca”. Per me esistono delle idee (ipotetiche, platoniche, utopiche, individuali e singolari) per ogni genere musicale. Per tutti i generi. E su ogni genere, ognuno di noi ha la sua idea (sempre ipotetica, platonica, utopica, individuale e singolare).
Vogliamo fare un esempio? Sfido chiunque a darmi una classificazione precisa sul “genere musicale” del signor Jacques Loussier. Oppure a dire qualcosa di diverso da “è musica italiana” dopo aver ascoltato Vinicio Capossela. O anche, a classificare il genere di “Strawberry Fields for Ever” di John Lennon (perché quello lì è John Lennon dei Beatles, non sono “solo” i Beatles).
Provate. Tanto non è fattibile.
Perché il Gypsy di Django non è il Gypsy di Stochelo. Perciò a parte quella della musica etnica (che è autoevidente e si definisce da sola) non esiste alcuna classificazione valida. La musica dei Nativi Americani è dei Nativi Americani perché è fatta solo con i tamburi e le voci, ed è suonata dai Nativi Americani. Ed è talmente tautologica questa definizione da essere una definizione vera, visto che le definizioni migliori sono quelle tautologiche (e va da sé che la tautologia non serve a definire nulla).
Ecco. L’ho detto. Mi sento più leggero. Mi incammino serenamente verso il massacro cui mi sottoporrete. E porto con me un vessillo, su cui ho trascritto un dialogo tra un giornalista e Pat Metheny:
(domanda) ”Ma a lei non sembra di comporre World Music?”
(risposta) “Ma certo, compongo musica di questo mondo…”.
Tanti graffi a tutti ;-).