di jebstuart [user #19455] - pubblicato il 22 aprile 2013 ore 08:00
"The perfect blossom is a rare thing. You could spend your whole life looking for one, and it would not be a wasted life." (Katsumoto, in The last Samurai).
"The perfect blossom is a rare thing. You could spend your whole life looking for one, and it would not be a wasted life." (Katsumoto, in The last Samurai).
La ricerca del fiore perfetto. Anni e anni fa, i sanguinari guerrieri del Bushido potevano fermarsi in piena battaglia e mettersi a cercare come bambini il bocciolo perfetto, sicuri che non fosse una perdita di tempo.
Confesso che questo tempo e questa voglia fatico a trovarla. E per la verità mi pare non ce l’abbia nessuno che io conosca. Eppure, forse, servirebbe.
Forse, e dico forse, tutti noi dovremmo riuscire a guardare il mondo con occhi diversi. Saper trovare motivo di gioia nel possesso – o anche solo nella vista – di cose semplici ma al contempo grandiose. Un sapersi accontentare, forse, ma anche un sapersi riscoprire.
Forse, e dico forse, la via per uscire dall’assurdo impasse post-moderno potrebbe stare nell’imparare a non desiderare quel che decenni di malversazioni ci hanno precluso probabilmente per molti anni a venire, ma nel cercare invece caparbiamente quel che nessuno può toglierci o impedirci di possedere. Il sorriso del nostro bambino, lo sguardo della nostra compagna, il suono della nostra chitarra, l’attenzione a quel che davvero è etico e fondamentale nella nostra vita.
Forse, e dico forse, è una soluzione minimalista, soprattutto allorché diventi difficile soddisfare anche le necessità più elementari. Allorché lavorare sia un lusso e non più un diritto. Allorché l’essenziale divenga irraggiungibile quanto un tempo il superfluo. Allorché le aspirazioni e le certezze di una vita di impegno e di lavoro sembrino dissolversi come neve al sole.
Ma forse, e dico forse, potrebbe essere una strada. Che ci aiuti a tenere la testa alta quando sarebbe del tutto comprensibile abbassarla. A dirci parole di incoraggiamento e solidarietà rigorosa senza sentirci ridicoli ed anacronistici. A distinguere quel che è utile rinnovare da quel che è il caso di tenersi stretto.
Pensandoci bene, non so perché abbia scritto questa cosa. Ma stasera mi sentivo così, e mi è sembrato giusto dirlo ai miei amici.