di valentinouberti [user #33079] - pubblicato il 30 agosto 2013 ore 10:30
Oggi facciamo contenti i nostri amici chitarristi: studiamo un portamento shuffle hard rock che si ritrova spesso in molti accompagnamenti di dischi di Van Halen, Steve Vai e molti altri artisti che hanno contaminato il rock più duro con la pronuncia blues.
Oggi facciamo contenti i nostri amici chitarristi: studiamo un portamento shuffle hard rock che si ritrova spesso in molti accompagnamenti di dischi di Van Halen, Steve Vai e molti altri artisti che hanno contaminato il rock più duro con la pronuncia blues.
Dal punto di vista batteristico meritano un approfondimento gli utilizzi di questo portamento di Billy Cobham, Simon Phillips o – per restare in casa - del nostro Sergio Pescara. Per suonare questo shuffle ci servirà il doppio pedale o addirittura la doppia cassa. Però, per partire e studiare, lavorando sullo studio della coordinazione potremo utilizzare anche il charleston a piede. Mettiamoci al lavoro: le gambe suonano il primo e ultimo ottavo della terzina di ottavi. Iniziamo con il piede destro.
Con la mano destra suoniamo una terzina di quarti partendo dal secondo ottavo della terzina di ottavi. Questa figurazione ci permette di accentare il secondo quarto e di suonare le altre due note rimantenti come ghost.
A livello di coordinazione dobbiamo quindi affrontare prima bene gli incarstri fra gambe e mano destra.
Il passo successivo è quello di aggiungere la mano sinistra sul ride che suona i quarti.
La mano destra non deve essere influenzata dagli altri arti e deve mantere la stessa differenza di volume fra ghost note e accento. L’ultima fase è quella di aggiungere la tipica figurazione del piatto Jazz:
Ecco come risulta il ritmo con tutti gli arti :
Ovviamente tutti gli studi possono essere fatti nella maniera tradizionale (mano destra sul ride e invece sinistra sul rullante).
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