Risponde Pietro Paolo Falco: i fattori per cui il suono che ti fai a casa non è lo stesso che ti ritrovi su un palco sono molteplici.
Il primo e più evidente è dato dalla differenza di volume. Il suono ci arriva in modo diverso a seconda del volume, inoltre gli amplificatori per chitarra hanno tutt'altro che un'escursione lineare. Per questi motivi un suono realizzato a casa a bassi volumi può cambiare radicalmente quando lo riascolti in sala prove insieme alla band.
Il secondo, forse la causa principale dei "suoni brutti" dal vivo, è la direzionalità dell'amplificatore. Un ampli per chitarra solitamente "spara" il suono con un raggio molto stretto, basta scostarti di poco al lato per sentire un suono diverso, più cupo. Se suoni su un piccolo palco non microfonato, tu sentirai un suono, il tuo bassista che è accanto a te ne sentirà un altro e il pubblico che è di fronte e più in basso ne sentirà un altro ancora.
Quando subentra la microfonazione, il suono cambia ancora a causa del tipo di microfono, del suo piazzamento e dell'eq sul mixer, ma questa è una sfera che dovrebbe interessare più al fonico di sala, il quale nei limiti delle sue capacità e del suono fornitogli lavorerà per rendere il mix più gradevole possibile.
D'importanza fondamentale è naturalmente anche l'ambiente: il modo in cui le pareti, la loro conformazione e la grandezza della sala riflettono o assorbono le vibrazioni altera profondamente il suono percepito. Di solito, le sale di registrazione sono trattate acusticamente per non colorare il suono, ma raramente una camera casalinga o un locale possono dire lo stesso. Per approfondire questo argomento e sentire come cambia il suono in diversi ambienti a parità di settaggi e microfonazione, puoi seguire l'interessante test curato da Paolo Anessi a .