di FBASS [user #22255] - pubblicato il 06 gennaio 2015 ore 19:27
Non è una mia presunzione, ma io quegli anni li ho vissuti veramente in prima persona e fu una mia scelta non continuare nell'ambito musicale se non nel ruolo marginale di riparatore di amplificatori, effetti luminosi, effetti elettronici da accoppiare agli strumenti in uso all'epoca ( in verità ben pochi ma solo di Binson Echorec ne ho resuscitati a decine, per non parlare dei VOX, Meazzi, Farfisa e Lem, ecc. ) ed HI-FI, oggi sono più consciuto per questo ruolo che come bassista, almeno a Napoli, Torino, Salerno e Battipaglia ( però forse anche in Calabria e Sicila più come bassista ); poi con amarezza dovetti constatare che contava di più lo strumento che ti potevi permettere che il saperlo usare ( io che suonavo con un Hofner Violin Bass del 1967 che ancora posseggo, venivo considerato un poveraccio, mentre le mie valutazioni risalirono la china quando, a fine 1970, mi comperai, ricordo a lire 180mila cioè il doppio dell'Hofner, un basso Gibson EB 0 ). Comunque gli anni 70 sono iniziati realmente nel 1968, con Franco I° e Franco IV°, ma principalmente con gli Showmen, prima formazione ( quelli con il grandissimo Mario Musella), le Aquile Reali, poi Città Frontale ( c'era nella formazione il mio amico Lino Vairetti, che con Elio D'Anna diedero origine agli Osanna ), i Volti di Pietra, Il Balletto di Bronzo, ecc. Io invece, essendo amico di Rino Avitabile, fratello maggiore di Enzo, entrai come assistenza tecnica e bassista di scorta, negli Achei, loro primo gruppo ( in località Marianella di Napoli ); Enzo aveva allora circa 16 anni, comunque lui per me è il più alto esponente della musica napoletana moderna, per merito (o colpa sua ) sono passato ( ed ho studiato ) il flauto traverso, dall'intenzione iniziale di studiare seriamente il contrabbasso, comunque ero amico anche del chitarrista Piero Gallo, anzi il locale da ballo dei suoi, lo "Hit Parade" al Vomero nei pressi dello Stadio Collana, era il nostro punto di riferimento, cioè quando Napoli era più vivibile e si poteva camminare per strada anche dopo mezzanotte ( quanti danni d'immagine ha fatto a questa povera e martoriata città la delinquenza comune nel decennio successivo, personalmente ho rischiato di essere preso per un drogato e minacciato "forse" con una pistola nascosta nella tasca della giacca da un tipo anzianotto, vestito in modo bizzarro con papillon e scarpe bicolori alla "Uappo di Little Italy", solo perchè, per un ritardo ferroviario, mi sono azzardato a transitare tardi, cioè dopo le 22,30, per la via ove abitavo, la centralissima via Duomo, !!! ). Poi dopo la decisione di abbandonare la musica praticata, mi cercai un posto di lavoro per non pesare più su mio padre ( un grande artista molto conosciuto nel campo pittorico ed incisioni su vetro, vetrare legate a piombo compreso, ma che non ha mai visto di buon occhio questa mia passione per la musica ), cosa che realizzai vincendo un concorso a Capotecnico nell'allora Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato, a Torino nel 1973, ove incontrai uno dei miei amici più sinceri, un altro ferroviere ma anche bravo musicista ed attore, il compianto tastierista Michele Gallo, di Angri, che mi fece far pace con la musica nel 1975 ( che il Signore l'abbia in gloria) e che mi è stato vicino anche nei momenti bui successivi. Lui vinse anche una puntata della Corrida con Corrado, con una scenetta comica che già conoscevo poichè ce la propinava spesso e volentieri. Ma in seguito non ho più rotto con l'ambiente musicale partenopeo e non, anche se di rospi ne ho ingoiati tanti. Con James Senese invece non ho mai avuto contatti anche se spesso l'ho incontrato insieme ad Enzo, specialmente in promozioni anche in Stazione FS a Napoli. Ecco ora una foto di Mario, lui mi ha insegnato a "colpire" con la mano destra il Basso Fender ( mi disse "chist' adda esse pigliate a mazzate", poi lui era "Pellerossa a metà" e non nero, R.I.P. grande Mario ) :
In via San Sebastiano ero ( e sono ancora, anche se un po' meno abitando oggi ad 80 km più a sud ) di casa, lì ho conosciuto tutti, Mario Musella in testa e che era un vero amico e per niente presuntuoso, poi ho conosciuto Enzo Gragnaniello, Rino Zurzolo ( anzi sembrava che avessimo le stesse idee sulla scelta degli strumenti, fatto stà che ogni qual volta comperavo un basso nuovo, venivo a scoprire che lui l'aveva fatto qualche giorno prima e per giunta gli stessi modelli, sarà un caso ma nel 1983 comperammo due modelli identici, anche come colore, Black, dell'allora nuovo G&L 2000 E e due bassi Ibanez Musician, però lui il 924 ed io il 940 freetles ); del compianto Pino Daniele ricordo che con Enzo Avitabile li ho trovati seduti nascosti dietro a dei pianoforti verticali, nel negozio di Salvatore ( che ora non c'è più ) che provavano "Io so pazzo" ( con la brutta parola poi scomparsa) e che lui suonava con una acustica Aria clone della Gibson Dove. A Pino, che reputo anch'io un grande, ho sempre contestato che prima della metà degli anni 80 si è allontanato dall' ambiente musicale della sua città, preferendo musicisti stranieri ( lui che aveva avuto come collaboratori i più conosciuti esponenti della musica partenopea quali, oltre al succitato Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Gigi De Rienzo, Tullio De Piscopo, Toni Esposito, ecc. ), tornando a riallacciare solo recentemente rapporti con l'ambiente musicale partenopeo, frattanto con tutti quelli ancora in circolazione invecchiati e coi capelloni scomparsi o incanutiti ( Sic Transit Mundi ). Comunque per me Enzo Avitabile è il grande ed è stato l'artefice del successo di altri musicisti partenopei, comunque meriterebbe molto di più, anche se lo preferisco quando si esibisce al sax tenore, sax contralto e al flauto traverso, un saluto dal tuo amico ed estimatore da sempre, Ciccio il Napoletano.