di paoloanessi [user #32554] - pubblicato il 05 aprile 2015 ore 08:00
Alle fiere si ammirano tanti ottimi strumenti, ma il culmine dell'esperienza è metterci le mani sopra. Al Custom Shop Milano 2015 abbiamo passato in rassegna alcuni dei prodotti più appetitosi per delle prove lampo a caldo, cominciando con la archtop Celeste della liuteria Gallinaro.
Alle fiere si ammirano tanti ottimi strumenti, ma il culmine dell'esperienza è metterci le mani sopra. Al Custom Shop Milano 2015 abbiamo passato in rassegna alcuni dei prodotti più appetitosi per delle prove lampo a caldo, cominciando con la archtop Celeste della liuteria Gallinaro.
"La passione per il legno e per la musica dal 1997" è lo slogan che si legge sul sito web del laboratorio di liuteria di Albignasego in provincia di Padova. Alberto il liutaio è un compagnone, ti racconta con passione dell’interminabile lavoro dietro ogni strumento, la cura dei dettagli e i guizzi di originalità estetica che contraddistinguono i suoi progetti.
Al Custom Shop appena passato a Milano ho potuto provare, con calma nella saletta espositiva, l'archtop modello Celeste. La liuteria Gallinaro collabora da tempo con il laboratorio T&B Amplification, compagno di sala che costruisce appunto amplificatori. Grazie al connubio perfetto tra le attività, per circa un quarto d'ora sono stato circondato solo dal silenzio e mi sono spupazzato questa bellissima archtop con tutta calma.
Fondo e fasce sono in acero fiammato, abete per il top. La chitarra nasce senza pickup, viene applicato solo in un secondo momento il mini humbucker Gibson degli anni '70. Il capotasto è in osso, attaccacorde su modello della liuteria Benedetto, 20 tasti incastonati su una tavola di palissandro impreziosito da madreperla oro. Il ponticello, sempre in ebano, è regolabile in altezza. Sulla paletta trovano posto tre le meccaniche per lato prodotte da Gotoh. Battipenna e pickup sono rigorosamente sospesi e fissati alla chitarra in fondo alla tastiera così che il top sia completamente libero di suonare. La chitarra è curata nei minimi particolari, i dettagli e le rifiniture del binding sono indubbiamente piacevoli all’occhio, ma è sicuramente l’orecchio appagato da un suono dolce e incisivo allo stesso tempo, squillante quel che basta senza essere mai fastidioso. La presenza acustica è una caratteristica marcata, segno d’esperienza e passione nella costruzione di questi strumenti. Per viaggiare sulle sue corde lisce calibro .012, mi sono piazzato dentro un ampli combo valvolare, ovviamente con il canale clean. Il suono è uscito subito reattivo, caldo e dinamico, un'esperienza da provare... e le fiere servono proprio a questo!