di paoloanessi [user #32554] - pubblicato il 14 maggio 2015 ore 13:30
Claudio Astorino non ha la pretesa di reinventare l'amplificazione per chitarra, ma propone progetti valvolari che hanno segnato la storia del rock con una collezione di amplificatori vintage-spec sotto ogni aspetto. Li abbiamo provati sul campo al Custom Shop dello scorso marzo.
Claudio Astorino non ha la pretesa di reinventare l'amplificazione per chitarra, ma propone progetti valvolari che hanno segnato la storia del rock con una collezione di amplificatori vintage-spec sotto ogni aspetto. Li abbiamo provati sul campo al Custom Shop dello scorso marzo.
Chiacchierando con Claudio Astorino, il produttore degli amplificatori Astor, spicca naturale la sua grande passione. Mi racconta del processo di studio dei materiali e di come gli ampli dei bei tempi andati hanno comunque gettato le basi per suoni intramontabili, non solo arrivati ai giorni nostri e molto apprezzati nel quotidiano, ma semplicemente entrati di diritto nel l'immaginario collettivo come due tra i principali riferimenti sonori nel l'amplificazione per chitarra: Fender e Marshall.
Oltre all'altissima qualità dei componenti, il vantaggio di poter avere un amplificatore di allora ma praticamente a Km zero deve far scattare il pensiero di volere uno strumento professionale, ben costruito senza lasciare nulla al caso.
Dopo una breve chiacchierata ai modelli che ha portato al Custom Shop di Milano 2015, mi siedo, imbraccio una stupenda Stratocaster e Claudio mi collega alla sua interpretazione plexi. Il suono è burroso, esce liquido dalle dita, le corde vengono catturate con un'ottima reattività oltre a un'eccellente ricchezza timbrica e grande contenuto di armoniche. Il secondo ampli forse mi sorprende ancora di più. Il suono esce leggermente più compresso, ma integralmente splendido. È stupendo il tremolo integrato a chiudere il tutto. Il terzo ampli, più piccolo ma con un suono gigante da restare di stucco, suona credibilmente da replica Fender. Mi permetto di dire forse con una marcia in più semplicemente perché nuovo di pacca e costruito con tecnologie aggiornate.
Personalmente ho avuto tante esperienze con il vintage, indubbiamente ha un fascino per chi può permetterselo che non ha eguali, il rovescio della medaglia è che ci pensi sempre ogni volta che carichi e scarichi, senza contare la manutenzione o la sfortuna di trovare un modello senza poterlo paragonare con altri, dove magari siamo esaltati da un certo suono senza però sapere e verificare che quell'ampli del 1964 in realtà potrebbe suonare il doppio o comunque meglio.
Astor Amplitube, nella sua filosofia costruttiva, racchiude indubbiamente grandi qualità sonore, unitamente al vantaggio di un prodotto nuovo e pronto a fare migliaia di Km e altrettanti concerti senza dare pensieri. L'occasione di provare i suoi prodotti va colta al volo per rifarsi le orecchie, soprattutto se non si ha fatto l'esperienza di suonare un ampli oggi considerato vintage quando ancora era fresco di fabbrica.